Recensione
My Little Monster
6.5/10
Recensione di Jeromestevenz
-
Consiglio vivamente la visione di questo anime, nonostante il mio voto non possa andare sopra il 6,5.
È un anime fresco e piacevole e ti fa venire voglia di guardarlo senza interruzioni. I personaggi sono delle macchiette e a loro modo fanno divertire, e i disegni sono molto piacevoli.
La nota dolente ahimè è l'evoluzione delle dinamiche. La trama è buona e parte subito col botto, a differenza degli altri shoujo che di solito partono con il freno a mano tirato e hanno più o meno la stessa trama, ossia la confessione dell'amore reciproco che di solito avviene a fine serie. Qui invece avviene tutto all'inizio e la trama procede cercando di mostrare le difficoltà dei personaggi, chiaramente disturbati, di superare sia i loro complessi personali che gli ostacoli nei loro rapporti interpersonali.
Il problema di fondo è che, come la maggior parte degli anime, probabilmente per una questione di cultura giapponese, non riescono a dare una conclusione che sia netta e matura. Ecco, immaturo è il termine giusto per questo anime.
I personaggi si perdono per strada, non completano la loro evoluzione e rimangono degli ibridi, dando all'osservatore una sensazione di incompiutezza. È come se il disegnatore di turno avesse paura di scostarsi dai canoni tradizionali e mostrare un approdo finale degno (che sia un lieto fine per la coppia o un finale drammatico per uno dei due o per entrambi). O probabilmente, in questo caso, semplicemente sarebbe servita una seconda stagione.
Diciamo che alla fine della visione si rimane con l'amaro in bocca, della serie: "Sarebbe potuto essere, ma non lo è stato".
Non ne faccio un dramma comunque, raramente ho visto anime maturi in questa categoria e, se devo fare uno sforzo di memoria, mi trovo costretto a scomodare mostri sacri del tipo: 'Your Lie in April', 'Toradora!', 'Clannad'.
Tirando le somme, è un vero peccato, perché con un tocco di coraggio in più avrebbero potuto creare qualcosa di maggiormente stimolante.
È un anime fresco e piacevole e ti fa venire voglia di guardarlo senza interruzioni. I personaggi sono delle macchiette e a loro modo fanno divertire, e i disegni sono molto piacevoli.
La nota dolente ahimè è l'evoluzione delle dinamiche. La trama è buona e parte subito col botto, a differenza degli altri shoujo che di solito partono con il freno a mano tirato e hanno più o meno la stessa trama, ossia la confessione dell'amore reciproco che di solito avviene a fine serie. Qui invece avviene tutto all'inizio e la trama procede cercando di mostrare le difficoltà dei personaggi, chiaramente disturbati, di superare sia i loro complessi personali che gli ostacoli nei loro rapporti interpersonali.
Il problema di fondo è che, come la maggior parte degli anime, probabilmente per una questione di cultura giapponese, non riescono a dare una conclusione che sia netta e matura. Ecco, immaturo è il termine giusto per questo anime.
I personaggi si perdono per strada, non completano la loro evoluzione e rimangono degli ibridi, dando all'osservatore una sensazione di incompiutezza. È come se il disegnatore di turno avesse paura di scostarsi dai canoni tradizionali e mostrare un approdo finale degno (che sia un lieto fine per la coppia o un finale drammatico per uno dei due o per entrambi). O probabilmente, in questo caso, semplicemente sarebbe servita una seconda stagione.
Diciamo che alla fine della visione si rimane con l'amaro in bocca, della serie: "Sarebbe potuto essere, ma non lo è stato".
Non ne faccio un dramma comunque, raramente ho visto anime maturi in questa categoria e, se devo fare uno sforzo di memoria, mi trovo costretto a scomodare mostri sacri del tipo: 'Your Lie in April', 'Toradora!', 'Clannad'.
Tirando le somme, è un vero peccato, perché con un tocco di coraggio in più avrebbero potuto creare qualcosa di maggiormente stimolante.