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10.0/10
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Sicuramente la prima cosa che vi salterà all’occhio sarà il voto: 10. Sono ben consapevole di cosa questo voto voglia dire e sarei un idiota se non considerassi comprensibili le critiche di chi pensa che sia una valutazione esagerata; però è proprio per convincervi della mia scelta che scrivo la recensione, dunque iniziamo.

La storia immagino la sappiate già quindi mi terrò il più stretto possibile per quanto riguarda questa parte: un ragazzo di nome Akito, il più intelligente della scuola, ha il sogno di diventare un mangaka ma, a causa della sua scadente capacità nel disegnare, si trova in difficoltà nell’avviare il suo progetto; un giorno, rimane stregato dai disegni meravigliosi presenti su un quaderno rinvenuto in classe, quaderno che scopre appartenere ad un ragazzo chiamato Moritaka. Da qui Akito riesce a persuadere Moritaka, il quale già aveva avuto in passato lo stesso sogno del primo, e iniziano insieme il loro viaggio alla conquista di Shonen Jump.

Perché quest’opera è così sorprendente? Beh le motivazioni sono diverse in realtà, prima su tutti l’incredibile maestria con cui sono dipinti i sentimenti dei personaggi; in questa storia che parla di sogni, del coraggio di perseguirli, della forza di superare le avversità, una storia a cui l’amicizia e la rivalità fanno da protagonisti, in una storia in cui due ragazzi proprio come lo siamo o siamo stati noi non hanno paura di puntare tutto su sogno che sembra inarrivabile solo il talento di Ohba poteva rendere in modo così nitido ciò che provano i personaggi.
Non è inoltre da sottovalutare che sono stati pensati decine e decine di manga per realizzare questo, poiché ogni singola idea dei manga dei personaggi è inedita e a suo modo originale.
Obbligatorio anche menzionare i disegni di Obata che tra sfondi mozzafiato, personaggi disegnati in modo incredibilmente realistico e altri in modo opposto riesce a rendere alla perfezione l’alternarsi di emozioni, di suspense, di risate pensate da Ohba.

Purtroppo è inevitabile anche accennare ai difetti dell’opera, che negli ultimi volumi perde la sua tipica suspense lasciando spazio a uno sviluppo di trama decisamente più prevedibile. Il più evidente difetto del manga a mio avviso è però causa di uno dei suoi più grandi pregi: se la forza dell’opera sono i personaggi caratterizzati in modo incredibile, frutto di approfondimenti spiccati sono diversi i personaggi secondari che vengono poi abbandonati nel baratro senza alcuna conclusione.

Nonostante non sia un manga privo di errori lo giudico un lavoro da 10 per le sensazioni uniche che mi ha fatto provare: come fossi effettivamente io il protagonista della storia. Per chi ha rimpianti o chi si vuole godere una storia pura e appassionante, "Bakuman" è l’opera ideale