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9.0/10
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Sailor Moon, l'iconica "guerriera che veste alla marinara" degli anni '90 creata dalla matita della storica mangaka Naoko Takeuchi, esordisce per la prima volta nel '92 in una trasposizione anime destinata ad entrare nei cuori di molti appassionati.

La trama della prima serie ci dà modo di fare conoscenza con Usagi Tsukino (da noi ribattezzata Bunny), ragazza svogliata e frignona, ma piena di ottimismo e amichevole verso tutti, che dopo aver conosciuto la gattina parlante Luna, otterrà da lei una spilla che la trasforma nella paladina dell'amore e della giustizia: Sailor Moon. Ora Usagi ha l'arduo compito di rintracciare le altre guerriere Sailor, ritrovare la misteriosa principessa Serenity e sconfiggere l'esercito del Dark Kingdom, tutto ciò sfoderando delle prestazioni alquanto "discutibili" ed "ironiche" allo stesso tempo.
Ad assistere la protagonista si aggiungeranno la timida e studiosa Ami (da noi Amy): Sailor Mercury; la sacerdotessa carismatica, ma a volte suscettibile Rei (Rea da noi): Sailor Mars; la forzuta e allo stesso tempo sensibile Makoto (Morea da noi): Sailor Jupiter; la frizzante ed affascinante Minako (da noi Marta): Sailor Venus, accompagnata quest'ultima dal simpatico gatto parlante Artemis. Infine a dare una mano, ogni tanto, alle guerriere Sailor ci sarà il misterioso Tuxedo Kamen (da noi chiamato Milord).

La prima serie non è proprio invecchiata benissimo, molti episodi tendono a essere ripetitivi ed anche prevedibili e si possono riassumere con: un mostro fa casino per la città, le Sailor entrano in azione, il mostro le attacca e Sailor moon va nel panico, arriva Milord che distrae il mostro con rose e frasi ovvie, Sailor Moon reagisce e batte il mostro. Tuttavia a rendere ancora speciale questa serie è la grande e solida caratterizzazione data ad ogni personaggio.

Qui Usagi è stata resa un personaggio molto più umano e realistico, rispetto alla versione cartacea dove era fin troppo divinizzata, e viene spesso ironicamente criticata e rimproverata per il suo ruolo da leader, e questo le fa anche intraprendere un cammino di crescita, di maturazione e di evoluzione con il passare degli episodi, tra momenti divertenti ed altri più drammatici.
Inoltre negli episodi viene dato anche molto spazio alle sue compagne Ami, Rei, Minako e Makoto, ognuna con una propria storia da raccontare, rendendole molto più che semplici personaggi di supporto, ma delle vere e proprie protagoniste a tutti gli effetti, potendo così empatizzare al meglio con loro e finendo persino per affezionarti di più a loro. L'unico personaggio e non essere "utilissimo" è Tuxedo Kamen, che più che essere un personaggio a sé stante, è più una specie di coscienza per Sailor Moon ed una sorta di messaggio a non mollare mai durante le situazioni più critiche, (o, in alternativa, diventa una persona da salvare) nemmeno quando il suo alterego Mamoru Chiba (da noi Marzio) scopre di più delle sue sue origini, il suo ruolo evolve più di tanto.
I nemici del Dark Kingdom restano tutt'oggi i villan più inquietanti dell'intera serie, così come i mostri e la stessa regina Beryl riescono ancora a fare paura; una piccola nota negativa comunque è il cambio di sesso per il personaggio di Zoisite, che nella versione originale è un maschio, ma nel nostro adattamento è stata resa donna per il suo rapporto amoroso con Kunzite, e ciò fu fatto per oscurare ogni riferimento omosessuale. Questa fu solo la prima di una lunga serie di polemiche che verranno in seguito.

In conclusione, un anime che, nonostante qualche difetto, sa essere ancora oggi davvero speciale, con una storica protagonista ancor più speciale e carismatica in grado di farci emozionare tra comicità e dramma, e come una guerriera con un'entità divina possa avere tanti difetti rendendola molto umana; una cosa che la originale versione cartacea della Takeuchi non voleva dimostrare più di tanto.