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7.0/10
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Con "Belle" Hosoda riesce ad intrattenere adeguatamente lo spettatore lungo tutte le sue due ore di durata, soprattutto grazie alla capacità del regista-sceneggiatore di rendere istintivamente simpatici molti dei personaggi su schermo.

È innegabile, però, che il film, una volta analizzato a mente fredda, abbia dei problemi essenzialmente legati alla sceneggiatura. La pellicola, infatti, verte su tre macro-temi: il primo è quello legato alla socialità di "U", che permette agli utenti di creare una nuova identità in qualche modo legata alla loro interiorità; il secondo lè quello della riproposizione in chiave contemporanea de "La bella e la bestia" con tanto di evidenti omaggi visivi – perlopiù presenti nella parte centrale del lungometraggio – al film Disney del ’91; e il terzo, infine, è quello legato ai rapporti genitori–figli, che nella parte finale della pellicola volge precipitosamente verso quello degli abusi domestici.

Attenzione questa parte contiene spoiler!

Queste tre macro-tematiche vengono condite da un gran numero d’informazioni, al punto da inceppare il film nella fase finale nella fretta di concludere tutto in 120 minuti, perdendo dei pezzi qua e là e portando su pellicola scene paradossali (come ad esempio quella in cui Suzu, una gracile ragazzina, viene lasciata partire da sola per salvare due ragazzini da un padre violento e palestrato). Su altre questioni, come ad esempio il fatto che solo un utente sui cinque miliardi di iscritti a U causa dei seri problemi di ordine pubblico virtuale, si può sorvolare con una certa sospensione dell’incredulità, tuttavia questi difetti pesano molto sul mio voto.

Parlando dell'edizione italiana, nonostante vi sia un cast vocale di tutto rispetto, l'esperienza è saltuariamente rovinata da uscite in "stile Cannarsi" che rendono certi dialoghi (e i sottotitoli delle canzoni) farraginosi e innaturali.