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Se la serie si fosse presa meno libertà artistiche (che metterò sotto "l'angolo del pignolo") sarebbe stata meglio.
Rispetto alla serie "normale" si affrontano patologie in modo più drammatico pur essendo spesso patologie più lievi (obesità, calvizie, alcolismo, disfunzionalità erettile... dall'altra parte vi era un tumore, e il dissanguamento), di contro ha un comparto tecnico migliore. In questa serie si è deciso per la "monosessualità" delle cellule le linfocite: sono tutte femmine, gli eritrociti tutti maschi (nell'altra serie c'erano eritrociti di ambo i generi).

Nella serie si seguono le vicende di un eritrocita un po' anomalo affetto da "sindrome dell'eroe a tutti i costi" che si mette a fare cose che lasciano un po' perplessi: come il tentare di smuovere un calcolo renale o affrontare i gonococchi, nel contempo si segue la sua infatuazione per una generosa linfocita (che se non le avessero dato due cocomeri "oversize" sarebbe stata anche più piacevole visivamente).

Al di là del notevole aspetto tecnico narrativamente vi sono diversi aspetti positivi ve ne sono diversi: per la prima volta vediamo il ruolo del cervello, o cosa avviene con un infarto. O anche le interazioni fra alcune cellule, anche se forse spesso, troppo estremizzate. Per gli aspetti "contro" rimando all'angolo del pignolo.

Angolo del pignolo
La ending è ciò che di più anticlimax potevano creare, e spesso rovina il pathos che si veniva a creare. I glomeruli vengono presentati come cellule, quando sono delle strutture pluricellulari. A quanto apre l'unica cellula t-memory è nel cervello.Totale assenza di tutto il comparto immunitario, sembra che le uniche cellule immunitarie presenti siano le linfocite. Comportamento "eroistico" dell'eritrocita alquanto non sense e, purtroppo, fin troppo dominante nell'intera serie. I tizi vestiti di nero che appaiono per la conferenza stampa non si sa chi o cosa siano

In conclusione: un buon anime, rovinato da troppe licenze poetiche.