Recensione
La fidanzata di Minami
6.0/10
Recensione di Charles Lee Ray
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Prima opera che leggo di Uchida Shungiku e al momento unico manga edito in Italia dalla lodevole Coconino che porta interessanti titoli nel nostro paese e per questo manga ha fatto una buona edizione.
Tuttavia ho trovato la lettura un pò anonima e non particolarmente emozionante, unita a un tratto grafico molto scarno, motivo della mia sufficienza nel voto.
La trama ruota attorno alla quotidianità bizzarra tra due adolescenti innamorati, bizzarra perchè la fidanzata di Minami, Chiyomi , è piccolissima come una bambola e gli sta nel palmo di una mano.
Minami è premuroso nei confronti della sua debole e indifesa fidanzata che abita con lui, un tempo lei aveva sembianze normali e in quel periodo il loro amore sbocciò, non vengono date motivazioni sul perchè Chiyomi sia diventata così , nemmeno i protagonisti capiscono come e perchè sia rimpicciolita in questo modo, e lo sconforto di non aver alcuna soluzione si fa sentire col passare del tempo; l'anima di Minami è compassionevole e amorevole verso Chiyomi ma le sue debolezze emergono facendolo vacillare di fronte ad una bella ragazza, chiedendosi che ne sarà del suo rapporto con la fidanzata, cosa faranno se lui vorrà figli in futuro.... Nonostante la denuncia di scomparsa, Chiyomi non vuole tornare a casa per far capire ai suoi genitori che almeno è viva e su questo devo aprire una parentesi: Il vissuto dell'autrice è importante per poter interpretare meglio i suoi lavori, tale vissuto in parte venne narrato in un romanzo edito anche in italia col titolo " Father Fucker" (che divenne best seller anni fa in patria). In questo libro, in parte autobiografico, si narra del patrigno che abusò di lei sessualmente molte volte quando era adolescente e sua madre lo sapeva; nonostante la sua passione per il disegno ostacolata dalla famiglia, lasciò la scuola in quel periodo per lavorare e guadagnare i soldi necessari per scappare poi di casa a 16 anni e farsi una nuova vita e molti lavori prima di diventare scrittrice e fumettista.
Ne "La fidanzata di Minami" la piccola Chiyomi non solo non vuol tornare a casa, ma i genitori stessi in questo manga non vengono mostrati volutamente, la madre di Minami viene sempre vista di spalle e non si vede mai il suo volto, tale scelta può essere spiegata dal suo vissuto infatti l'autrice a 27 anni, quando scrisse questo manga, aveva tagliato i ponti con la sua famiglia ; le tenere cure che Minami volge alla sua ragazza, i vestitini cuciti per lei, il cibo tagliato minuziosamente, la lealtà potrebbero essere interpretate come attenzioni all'autrice stessa negate durante la sua infanzia.
// SPOILER FINALE
La morte di Chiyomi può essere interpretata come il rifiuto della maternità dichiarato a gran voce dall'autrice a quel tempo in seguito alle violenze e all'aborto subito in età adolescenziale, quasi una sorta di rielaborazione del lutto di quel bambino mai nato. Anche se questa è una ipotesi.
//FINE SPOILER
Il tratto è molto semplice, quasi abbozzato, gli sfondi spesso inesistenti, non mi è piaciuto particolarmente.
La postfazione di Paolo La Marca, curatore di molte opere Coconino, è molto importante secondo me e invito tutti a leggerla: viene spiegata in maniera esaustiva la vita e i lavori di questa interessante autrice, cita anche 3 opere inedite per ora in Italia ( "Kedarui yoru ni" (Notti languide, 1990) , "Me o tojite daite" (Chiudi gli occhi e abbracciami) e "Atashi wa kai" (Io una conchiglia) ) come letture interessanti per comprendere le psicologie e i comportamenti dei personaggi di questa autrice grazie all'analisi degli intrecci narrativi; io spero tanto che vengano pubblicati prima o poi perchè le trame riassunte in questa postfazione sembrano davvero interessanti, forse più de "La fidanzata di Minami" che invece tende ad essere una lettura un pò piatta e poco originale se non si conosce già Uchida Shungiku.
Tuttavia ho trovato la lettura un pò anonima e non particolarmente emozionante, unita a un tratto grafico molto scarno, motivo della mia sufficienza nel voto.
La trama ruota attorno alla quotidianità bizzarra tra due adolescenti innamorati, bizzarra perchè la fidanzata di Minami, Chiyomi , è piccolissima come una bambola e gli sta nel palmo di una mano.
Minami è premuroso nei confronti della sua debole e indifesa fidanzata che abita con lui, un tempo lei aveva sembianze normali e in quel periodo il loro amore sbocciò, non vengono date motivazioni sul perchè Chiyomi sia diventata così , nemmeno i protagonisti capiscono come e perchè sia rimpicciolita in questo modo, e lo sconforto di non aver alcuna soluzione si fa sentire col passare del tempo; l'anima di Minami è compassionevole e amorevole verso Chiyomi ma le sue debolezze emergono facendolo vacillare di fronte ad una bella ragazza, chiedendosi che ne sarà del suo rapporto con la fidanzata, cosa faranno se lui vorrà figli in futuro.... Nonostante la denuncia di scomparsa, Chiyomi non vuole tornare a casa per far capire ai suoi genitori che almeno è viva e su questo devo aprire una parentesi: Il vissuto dell'autrice è importante per poter interpretare meglio i suoi lavori, tale vissuto in parte venne narrato in un romanzo edito anche in italia col titolo " Father Fucker" (che divenne best seller anni fa in patria). In questo libro, in parte autobiografico, si narra del patrigno che abusò di lei sessualmente molte volte quando era adolescente e sua madre lo sapeva; nonostante la sua passione per il disegno ostacolata dalla famiglia, lasciò la scuola in quel periodo per lavorare e guadagnare i soldi necessari per scappare poi di casa a 16 anni e farsi una nuova vita e molti lavori prima di diventare scrittrice e fumettista.
Ne "La fidanzata di Minami" la piccola Chiyomi non solo non vuol tornare a casa, ma i genitori stessi in questo manga non vengono mostrati volutamente, la madre di Minami viene sempre vista di spalle e non si vede mai il suo volto, tale scelta può essere spiegata dal suo vissuto infatti l'autrice a 27 anni, quando scrisse questo manga, aveva tagliato i ponti con la sua famiglia ; le tenere cure che Minami volge alla sua ragazza, i vestitini cuciti per lei, il cibo tagliato minuziosamente, la lealtà potrebbero essere interpretate come attenzioni all'autrice stessa negate durante la sua infanzia.
// SPOILER FINALE
La morte di Chiyomi può essere interpretata come il rifiuto della maternità dichiarato a gran voce dall'autrice a quel tempo in seguito alle violenze e all'aborto subito in età adolescenziale, quasi una sorta di rielaborazione del lutto di quel bambino mai nato. Anche se questa è una ipotesi.
//FINE SPOILER
Il tratto è molto semplice, quasi abbozzato, gli sfondi spesso inesistenti, non mi è piaciuto particolarmente.
La postfazione di Paolo La Marca, curatore di molte opere Coconino, è molto importante secondo me e invito tutti a leggerla: viene spiegata in maniera esaustiva la vita e i lavori di questa interessante autrice, cita anche 3 opere inedite per ora in Italia ( "Kedarui yoru ni" (Notti languide, 1990) , "Me o tojite daite" (Chiudi gli occhi e abbracciami) e "Atashi wa kai" (Io una conchiglia) ) come letture interessanti per comprendere le psicologie e i comportamenti dei personaggi di questa autrice grazie all'analisi degli intrecci narrativi; io spero tanto che vengano pubblicati prima o poi perchè le trame riassunte in questa postfazione sembrano davvero interessanti, forse più de "La fidanzata di Minami" che invece tende ad essere una lettura un pò piatta e poco originale se non si conosce già Uchida Shungiku.