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5.0/10
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"Belle" era stato annunciato, ai tempi dell'uscita, come un capolavoro, rivoluzionario nell'analisi emotiva dei personaggi e pregevole dal punto di vista visivo. Ora se il secondo punto possiamo darlo anche per raggiunto, la prima parte manca in toto, da qui il mio voto insufficiente.

La storia nel quadro generale poteva anche essere graziosa come concetto: un trauma che non si riesce a sormontare, l'effetto terapeutico e deleterio che può avere la realtà virturale, internet e i social, il dramma del bullismo e via dicendo, ma ci sono talmente tante falle narrative e di sceneggiatura che bruciano via ogni salvezza.
La trama ruota intorno a Suzu, liceale avente avuto un trauma infantile dato dalla perdita della madre, il suo superamento dell'evento e la sua diciamo attraversata del lutto dopo anni e anni dall'evento, il tutto calato nella vita scolastica di una cittadina rurale, con la sempre vincente trama del cyber bullismo e compagnia cantante.
Le vicende zoppicano nei perché e nei per come, non si capisce come la protagonista si incaponisca tanto con il Drago dopo il loro primo incontro, o il ruolo del padre di Suzo, al punto che quasi si spera sia lui il Drago, almeno avrebbe un ruolo, delle emozioni oltre il "tollerante/indifferente padre vedovo". Mancano dettagli importanti delle azioni dei personaggi, delle loro relazioni e pensieri, ci sono eventi di trama che non si reggono in piedi se non per forzatura e si arriva ad un finale buonista che ha del pacchiano.

L'analisi dei personaggi è minimale, nemmeno Suzo viene davvero sfaccettata in pieno ed i comprimari si perdono nello sfondo di una corsa a conclusione film per il tanto ricercato lieto fine che, però, sa di presa in giro.
Il lato tecnico è buono, le musiche soprattutto e il comparto sonoro, ma la storia che sta venendo raccontata è un'accozzaglia di eventi non ben orchestrati. Peccato.