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“Bocchi the rock!”: l’esilarante sorpresa della stagione autunnale!

La serie è degna di considerarsi una delle migliori uscite recenti. Lo stile dinamico e umoristico accompagna perfettamente la trama da slice of life con tema musicale.
Noi seguiamo le vicende dal punto di vista della protagonista Bocchi, un’introversa a livelli estremi, a un passo dalla reclusione che trova la sua ancora di salvezza nella musica. Riuscirà, nonostante il suo carattere, a unirsi a una band e dovrà impegnarsi per affrontare le ansie della vita da rocker! La sua bravura con la chitarra sarà il suo unico bonus in un mondo pieno di avversità per una timorata della socialità come lei. Tuttavia, col corso degli episodi, osserviamo in Bocchi una crescita significativa. Non sarà un’evoluzione netta, ma in ogni puntata la vediamo sempre fare un passo avanti e superare moltissime sfide personali, delle quali, noi spettatori, non avremmo mai nemmeno immaginato l’esistenza. Questo è un aspetto che ho molto apprezzato e che mi ha dato delle vibes simili alla crescita emotiva di Shigeo nell’opera “Mob psycho 100”.
Non si può evitare di empatizzare con la protagonista. È costretta ad affrontare scogli che, anche se estremizzati, almeno una volta nella vita, tutti quanti abbiamo dovuto fronteggiare e superare, e alla fine ti ritrovi senza accorgertene a fare il tifo per lei.

Non ho potuto fare a meno di affezionarmi a Bocchi anche per le sue reazioni a ciò che le accade attorno e alla sua visione del mondo, che sono un’esperienza unica e davvero esilarante. A proposito di questo aspetto, la serie va premiata assolutamente per il fattore comico, che mi ha fatto morire dalle risate in tantissime occasioni. Tra le espressioni facciali di Bocchi (e compagnia), i suoi film mentali e le reazioni delle sue compagne di band, ero di continuo a ridere di gusto!
Un’altra componente umoristica sono le scelte di regia e di design, sulle quali voglio spendere due parole. Durante i, già menzionanti, viaggi mentali della protagonista, gli animatori hanno utilizzato diverse tecniche per enfatizzare il distacco dalla “realtà 2d” di Bocchi al suo piccolo mondo immaginario. Dalle animazioni in 3d alle riprese dal vivo. Questa scelta registica l’ho trovata originale e fresca, e dà quel tocco in più ai siparietti della protagonista.
Sempre rimanendo in tema animazioni, la serie è encomiabile per quanto riguarda il comparto tecnico. Le ho trovate sempre fluide e piacevoli, senza mai avere cali di grafica ingiustificati. Sì, non parliamo di una serie con scene assurde di combattimenti mozzafiato, ma è comunque da elogiare l’ottima cura nelle animazioni, un aspetto da non dare per scontato. L’opera è scorrevole ed è piacevole anche grazie a queste accortezze tecniche.

Ora vorrei parlare in breve anche dei personaggi secondari. Anche se il fulcro della storia è la nostra amata rocker introversa, le componenti della band che la accompagnano e supportano sono tutte interessanti e divertenti a modo loro. Senza dimenticare la manager, dura ma dal cuore tenero, e la bassista alcolizzata, personaggi che ho davvero apprezzato, spesso hanno dato quel condimento in più.

Parlando del tema musicale della serie: direi che è ciò che rende possibile il percorso formativo della protagonista. Le vicende della band, i live, le ansie da palcoscenico, creare i testi delle canzoni: queste sono alcune delle prove che la nostra beniamina deve affrontare e superare per crescere e così far crescere anche la band. In pratica la musica viene usata come strumento per far muovere i fili del racconto. Ciò non toglie che il comparto musicale sia ottimo. Ho davvero apprezzato le colonne sonore e, soprattutto, le canzoni!

Dopo aver inondato solo di belle parole questa recensione finora, sembrerebbe strano non accennare almeno a un aspetto negativo. Credo che l’unica cosa che mi venga in mente per non dare un dieci su dieci a quest’opera sia il finale di stagione. L’ho trovato privo di pathos, di quel “non so che” di quando concludi una serie. Per carità, l’episodio (senza fare spoiler) è buono e scorre bene. Avviene un avvenimento importante, ma questo nella prima metà della puntata. Di conseguenza, il resto, messo a confronto, viene registrato come più scialbo e insipido e non me lo ha fatto vedere come un finale di stagione ma come più a un episodio del normale cour. Questa l’ho trovata una scelta infelice, ma comunque non mette in ombra la bellezza della serie nel suo insieme! Ciò però mi frena dal dire che sia un’opera perfetta.

In conclusione, la serie “Bocchi the rock!” non è un capolavoro, ma è una visione piacevole e leggera con una narrazione frizzante e dinamica che non manca mai l’occasione di farti ridere. Ho praticamente divorato i dodici episodi senza riuscire a fermarmi. Tra le risate poi, continuavo a empatizzare con la protagonista, penando per lei, sentendomi coinvolto nelle sue piccole grandi sfide, gioendo quando le supera e rattristandomi quando fa una delle sue gaffe.

Consiglio questa serie a chi cerca uno slice of life super leggero ed esilarante che sappia intrattenere! Fidatevi, investite in quest’opera, vi saprà sorprendere, è più di quel che sembra!