Recensione
Itazura na Kiss
4.5/10
Recensione di Lettrice88
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Ho visto questo anime realizzato nel 2008, e poi ho letto i 12 volumi del manga editi dalla Magic Press.
Sebbene disegni e animazione dell'anime mi piacciano e abbiano rispettato il carattere della maggior parte dei personaggi, tuttavia l'anime non rende giustizia all'opera da cui è tratto.
Comprendo la necessità di condensare una storia molto lunga, ma paragonati ai 24 episodi realizzati dallo Studio Pierrot per i primi 7/8 volumi di "Yona of the down", il lavoro della TMS Entertainment su "Itazura na kiss" sembra essere stato fatto un po' "tanto per farlo".
Al di là del taglio sulle vicende, e lo stravolgimento di alcune storie, come quella di Cristi che diventa nell'anime la promessa sposa rivale di Kotoko, quando nel manga è una semplice studentessa "erasmus", e che non si "fila" per nulla Naoki (unica donna adulta a non desiderarlo in tutto il manga, perchè Naoki suscita attrazione anche nelle fanciulle più piccole), quello che più mi infastidisce è l'assenza di attenzione alla crescita della profondità umana e sentimentale dei due protagonisti. Tutto ciò che smuove Kotoko sembra essere solo il suo desiderio di stare vicino a Irie (che mai sapremo se un giorno riuscirà a chiamare Naoki dato che il manga è incompleto), ma nella versione cartacea si vede forse meglio, che anche il suo orgoglio personale ad un certo punto la spinge e la porta a lottare per i suoi obiettivi.
Naoki invece sembra un pezzo di ghiaccio/misogino per tutto il tempo (considerata la cultura nipponica e che il soggetto è stato realizzato a fine anni '90, quando un po' in tutti i prodotti non brillava la parità di genere, non interpreterei il carattere di Naoki come un messaggio negativo per gli spettatori/lettori, ma come un personaggio stereotipato portato all'eccesso, dato anche l'atteggiamento ai limiti dell'inverosimile della sua controparte femminile), mentre nel manga, oltre che la sua animosità, emergono molto di più i suoi lati umani e i suoi sentimenti d'amore per Kotoko (di cui lei ignorerà la profondità per l'intera opera, data sempre la sua incompiutezza), e dove si dimostra pronto a sostenere la donna che ha scelto, sempre con estrema severità, ma perché consapevole della sua tenacia, qualità di lei che lo ha fatto capitolare (memorabile è la testata che Naoki le dà in sala operatoria).
I personaggi secondari che, parlando in generale, sono tutti azzeccatissimi, nell'anime vengono ridotti all'essenziale e pur mantenendo il loro stile assurdo e comico ne perdiamo ugualmente il valore della crescita, poiché anche questi, nella versione cartacea, mutano nel tempo e acquisiscono più sicurezza e consapevolezza dei propri sentimenti, come avviene per l'amico di scuola di lei Kinnosute e il fratellino di lui Yuki, che impara ad "apprezzare" a suo modo l'assurda e sciocca cognata.
La freschezza e il divertimento trasmessi dall'opera originale dell'autrice Tada Kaoru, soprattutto nel dare vita a tutte le rocambolesche avventure della protagonista Kotoko, viene mantenuta. Dicono che la Tada come soggetti a cui ispirarsi per l'opera, abbia preso come riferimento per i due protagonisti lei e il marito, oltre che avvenimenti della sua vita quotidiana. Pertanto credo che si sia molto divertita a scrivere "Itazura na kiss" e ancora di più a condividerlo con tutti noi. Non la potremmo mai ringraziare abbastanza per questo suo dono impareggiabile.
Altra nota dolente, a mio avviso, dell'anime è stata la mancanza di coraggio nel raggiungere l'obiettivo che la sua realizzazione si prefiggeva: dare visibilità a quel finale che non ha, nè mai avrà luce su carta, a causa della prematura e improvvisa scomparsa della Tada, la quale, secondo quando dichiarato dal marito anni dopo la morte, aveva in programma di concludere il manga proprio nel 1999, anno in cui è deceduta. L'ultima pagina nell'ultimo capitolo pubblicato lascia un indizio importante sulla conclusione della storia tra i due protagonisti, ma la fonte per la costruzione del finale di tutta la vicenda, che nell'anime si dipana negli episodi 23-24 più l'incipit e la conclusione del 25°, sono state le ultime volontà pensate per lo stesso dall'autrice, in base a quanto si evince dai suoi appunti e quanto aveva raccontato lei stessa al marito.
Il grande interrogativo che il manga (come l'anime) lascia in sospeso, oltre alla curiosità per il susseguirsi di nuove vicende, semplici ma mai scontate, condite di divertenti dialoghi e dichiarazioni in ogni volume (e quindi episodio) è la risposta alla domanda di Kotoko..."Chissà se Naoki mi ama quanto lo amo io". Questo è il dubbio perenne della protagonista, la fonte di tutte le sue insicurezze, e per il quale emerge chiaramente il desiderio di una risposta negli ultimi capitoli. Sebbene sia nota, a Kotoko come per il lettore, una dichiarazione dello stesso Naoki sul fatto di essere pazzo di Kotoko (lo si sente dire da lui stesso a un certo punto in un dialogo con il padre di lei), non avremmo più modo di poter vedere se e come la Tada avrebbe reso manifesto (o dichiarato) tale sentimento di Naoki direttamente rivolto a Kotoko. Questa è la grande mancanza a mio avviso più che il finale in sè, che, come detto, era già "prevedibile", ma che e' stato solo abbozzato nell'anime, poiché negli episodi sopracitati, molto poco di nuovo è stato inserito e reimpostando delle trame già presenti nelle vicende del manga. Scelta poco coraggiosa, a parer mio, ma forse fatta per non rischiare di allontanarsi dal volere dell'autrice, che probabilmente ci ha lasciato un accenno di trama per il finale, senza aggiungere troppi particolari.
Inoltre in ogni volume dato alle stampe le sorprese della Tada sono state infinite, quindi l'epilogo mandato in onda, come ho già delineato, resta un' idea generale più che la ricca e rocambolesca catena di eventi, farcita di divertenti dialoghi e sorprendenti dichiarazioni, a cui eravamo stati abituati e che lei ci avrebbe raccontato per arrivare a una "prevedibile" ma non scontata conclusione, attraverso un ultimo e denso capitolo scritto e disegnato.
"Itazura na kiss" resta comunque un'opera di riferimento per il genere e per chi non fosse della fine degli anni '90, leggerlo è un modo di percepire anche il sapore di quel periodo, senza smartphone e messaggistica istantanea (con cui Naoki sarebbe andato fuori di testa sicuramente per il modo di fare di Kotoko). Pertanto vi consiglio di immergervi in "Itazura na kiss" perché ve ne innamorerete. Conoscere "Itazura na kiss" solo tramite l'anime può essere un modo piacevole di passare il tempo, ma non ti cattura allo stesso modo dell'opera principe e non la rende memorabile quanto questa avrebbe meritato.
Sebbene disegni e animazione dell'anime mi piacciano e abbiano rispettato il carattere della maggior parte dei personaggi, tuttavia l'anime non rende giustizia all'opera da cui è tratto.
Comprendo la necessità di condensare una storia molto lunga, ma paragonati ai 24 episodi realizzati dallo Studio Pierrot per i primi 7/8 volumi di "Yona of the down", il lavoro della TMS Entertainment su "Itazura na kiss" sembra essere stato fatto un po' "tanto per farlo".
Al di là del taglio sulle vicende, e lo stravolgimento di alcune storie, come quella di Cristi che diventa nell'anime la promessa sposa rivale di Kotoko, quando nel manga è una semplice studentessa "erasmus", e che non si "fila" per nulla Naoki (unica donna adulta a non desiderarlo in tutto il manga, perchè Naoki suscita attrazione anche nelle fanciulle più piccole), quello che più mi infastidisce è l'assenza di attenzione alla crescita della profondità umana e sentimentale dei due protagonisti. Tutto ciò che smuove Kotoko sembra essere solo il suo desiderio di stare vicino a Irie (che mai sapremo se un giorno riuscirà a chiamare Naoki dato che il manga è incompleto), ma nella versione cartacea si vede forse meglio, che anche il suo orgoglio personale ad un certo punto la spinge e la porta a lottare per i suoi obiettivi.
Naoki invece sembra un pezzo di ghiaccio/misogino per tutto il tempo (considerata la cultura nipponica e che il soggetto è stato realizzato a fine anni '90, quando un po' in tutti i prodotti non brillava la parità di genere, non interpreterei il carattere di Naoki come un messaggio negativo per gli spettatori/lettori, ma come un personaggio stereotipato portato all'eccesso, dato anche l'atteggiamento ai limiti dell'inverosimile della sua controparte femminile), mentre nel manga, oltre che la sua animosità, emergono molto di più i suoi lati umani e i suoi sentimenti d'amore per Kotoko (di cui lei ignorerà la profondità per l'intera opera, data sempre la sua incompiutezza), e dove si dimostra pronto a sostenere la donna che ha scelto, sempre con estrema severità, ma perché consapevole della sua tenacia, qualità di lei che lo ha fatto capitolare (memorabile è la testata che Naoki le dà in sala operatoria).
I personaggi secondari che, parlando in generale, sono tutti azzeccatissimi, nell'anime vengono ridotti all'essenziale e pur mantenendo il loro stile assurdo e comico ne perdiamo ugualmente il valore della crescita, poiché anche questi, nella versione cartacea, mutano nel tempo e acquisiscono più sicurezza e consapevolezza dei propri sentimenti, come avviene per l'amico di scuola di lei Kinnosute e il fratellino di lui Yuki, che impara ad "apprezzare" a suo modo l'assurda e sciocca cognata.
La freschezza e il divertimento trasmessi dall'opera originale dell'autrice Tada Kaoru, soprattutto nel dare vita a tutte le rocambolesche avventure della protagonista Kotoko, viene mantenuta. Dicono che la Tada come soggetti a cui ispirarsi per l'opera, abbia preso come riferimento per i due protagonisti lei e il marito, oltre che avvenimenti della sua vita quotidiana. Pertanto credo che si sia molto divertita a scrivere "Itazura na kiss" e ancora di più a condividerlo con tutti noi. Non la potremmo mai ringraziare abbastanza per questo suo dono impareggiabile.
Altra nota dolente, a mio avviso, dell'anime è stata la mancanza di coraggio nel raggiungere l'obiettivo che la sua realizzazione si prefiggeva: dare visibilità a quel finale che non ha, nè mai avrà luce su carta, a causa della prematura e improvvisa scomparsa della Tada, la quale, secondo quando dichiarato dal marito anni dopo la morte, aveva in programma di concludere il manga proprio nel 1999, anno in cui è deceduta. L'ultima pagina nell'ultimo capitolo pubblicato lascia un indizio importante sulla conclusione della storia tra i due protagonisti, ma la fonte per la costruzione del finale di tutta la vicenda, che nell'anime si dipana negli episodi 23-24 più l'incipit e la conclusione del 25°, sono state le ultime volontà pensate per lo stesso dall'autrice, in base a quanto si evince dai suoi appunti e quanto aveva raccontato lei stessa al marito.
Il grande interrogativo che il manga (come l'anime) lascia in sospeso, oltre alla curiosità per il susseguirsi di nuove vicende, semplici ma mai scontate, condite di divertenti dialoghi e dichiarazioni in ogni volume (e quindi episodio) è la risposta alla domanda di Kotoko..."Chissà se Naoki mi ama quanto lo amo io". Questo è il dubbio perenne della protagonista, la fonte di tutte le sue insicurezze, e per il quale emerge chiaramente il desiderio di una risposta negli ultimi capitoli. Sebbene sia nota, a Kotoko come per il lettore, una dichiarazione dello stesso Naoki sul fatto di essere pazzo di Kotoko (lo si sente dire da lui stesso a un certo punto in un dialogo con il padre di lei), non avremmo più modo di poter vedere se e come la Tada avrebbe reso manifesto (o dichiarato) tale sentimento di Naoki direttamente rivolto a Kotoko. Questa è la grande mancanza a mio avviso più che il finale in sè, che, come detto, era già "prevedibile", ma che e' stato solo abbozzato nell'anime, poiché negli episodi sopracitati, molto poco di nuovo è stato inserito e reimpostando delle trame già presenti nelle vicende del manga. Scelta poco coraggiosa, a parer mio, ma forse fatta per non rischiare di allontanarsi dal volere dell'autrice, che probabilmente ci ha lasciato un accenno di trama per il finale, senza aggiungere troppi particolari.
Inoltre in ogni volume dato alle stampe le sorprese della Tada sono state infinite, quindi l'epilogo mandato in onda, come ho già delineato, resta un' idea generale più che la ricca e rocambolesca catena di eventi, farcita di divertenti dialoghi e sorprendenti dichiarazioni, a cui eravamo stati abituati e che lei ci avrebbe raccontato per arrivare a una "prevedibile" ma non scontata conclusione, attraverso un ultimo e denso capitolo scritto e disegnato.
"Itazura na kiss" resta comunque un'opera di riferimento per il genere e per chi non fosse della fine degli anni '90, leggerlo è un modo di percepire anche il sapore di quel periodo, senza smartphone e messaggistica istantanea (con cui Naoki sarebbe andato fuori di testa sicuramente per il modo di fare di Kotoko). Pertanto vi consiglio di immergervi in "Itazura na kiss" perché ve ne innamorerete. Conoscere "Itazura na kiss" solo tramite l'anime può essere un modo piacevole di passare il tempo, ma non ti cattura allo stesso modo dell'opera principe e non la rende memorabile quanto questa avrebbe meritato.