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"Ichi the killer" è una serie composta da dieci volumi, a cura di Hideo Yamamoto, sia per i disegni che per la trama, edito per l’Italia da Planet Manga.

Quest'ultima è molto chiara e concisa, raccontando le gesta del famigerato Ichi, un formidabile killer che dovrà riuscire ad annientare un clan della Yakuza.
Essendo la trama molto blanda e semplice ci si può concentrare su altri aspetti di tale opera, cioè la caratterizzazione dei personaggi e il tratto di Yamamoto, entrambe queste qualità passeranno attraverso una miriade di scene forti, crude e d'impatto, quali omicidi, torture e atti di autolesionismo.

Partendo dal disegno, i personaggi risultano ben definiti e particolareggiati, qualità che da già un'impronta ben precisa rispetto alla loro caratterizzazione, dal protagonista, molto semplice e comune che si può rappresentare con il famoso detto "acqua cheta", fino al principale antagonista della storia, che risulterà bizzarro e dai lineamenti scomposti, a causa di diversi piercing e cicatrici.
Gli sfondi saranno assai carenti, essendo i personaggi, come detto in precedenza, punto focale della storia ma per quei pochi che si intravedranno, essendo che la maggior parte delle tavole, saranno dedicate a primi piani, o a scene dense di personaggi, l’autore non avrà problemi a darne un'ottima rappresentazione.

Arriviamo quindi al "pezzo forte" della storia, cioè i personaggi che saranno bislacchi e molto particolari, l'autore riesce ad ogni pagina a mettere sempre più scene raccapriccianti e grottesche, di cui i comprimari saranno i principali fautori o loro malgrado le vittime, creando all'interno dell'opera un indissolubile dualismo tra Ichi e Kakihara, braccio destro del clan yakuza e inseguitore di Ichi.
La trama si regge principalmente su questa relazione distorta che si viene a creare fra i due, due anime tanto lontane quanto affini, risultando spesso complementari, chi schiavo della violenza suo malgrado e chi invece la anela spasmodicamente, non trovandone mai piena soddisfazione. Oltre a loro, ci sono una miriade di altri personaggi, che saranno approfonditi, quel tanto che basta, per permettere al lettore, di non scambiarli, per mera carne da cannone, anche se, alla fin fine, il loro ruolo, non sarà altro che quello, non dovendo portare avanti, chissà quale storia intricata.

La trama potrebbe benissimo concludersi in modo scontato, al culmine dell’incontro predestinato, tra i due principali comprimari, al contrario, riesce ad evitare tale cliché, e ci riporta in una spirale di disillusione, senza speranza, con un finale in parte ermetico, e in parte amletico, che posso apprezzare, quel tanto che basta, per non rimanerne totalmente deluso, ingannandomi che sia una semplice chiusura di un cerchio, più che un tentativo, una possibilità, per un vano seguito.

L’edizione è abbastanza curata, per quanto standard, per formati di questo genere, essendo corredata da delle sovra-coperte, di un rosso opaco, ognuna raffigurante il “caro” Ichi, risultando d’impatto per il colore, meno per il disegno in sé. Sulle bandelle non cè nulla, se non una breve sintesi, della storia editoriale dell’autore, nessuna pagina a colori, però sono volumetti ben sfogliabili, con una carta di buona fattura, bianca e che tradisce solo qualche sporadica trasparenza.

In conclusione, “Ichi the killer”, non sarà né più né meno, che un "guardia e ladri", in cui entrambe le fazioni in gioco, sono dei ladri, o meglio dei mostri della peggior specie, cioè umani trasfigurati dalla brama di dolore, e nulla più, quindi se si giudica, per il ruolo che ha, cioè far raccapricciare il lettore, per quanto deprecabile può essere un essere umano, non si può che premiare quest’opera, mentre se si cerca di giudicarla, pervertendone lo scopo, non si potrà che rimanerne delusi.