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“Bem – il mostro umano” è un anime del 1968 composto da 26 episodi di genere horror. Si tratta indubbiamente di una delle produzioni televisive più interessanti di quegli anni, nonché di una delle più innovative, grazie a dei contenuti, magari oggi ritenuti inoffensivi, per l’epoca abbastanza impressionanti. La serie riesce a risultare ancora accattivante e meritevole di una visione.

Tra gli aspetti più importanti da sottolineare, vi è il fatto che la serie è composta completamente da episodi autoconclusivi. Questo ha concesso ampie libertà agli sceneggiatori nella varietà dei soggetti delle puntate, ma al tempo stesso ha impedito la creazione di una singola traccia narrativa che potesse fare da collante tra una storia e l’altra. E questo è forse l’unico limite che mi sento di imputare a una serie che per il resto se la cava bene su quasi tutto. I protagonisti sono azzeccati, così come la maggior parte dei personaggi secondari che variano di episodio in episodio. Le ispirazioni horror riescono a essere classiche e originali al tempo stesso, con uno sviluppo degli eventi solitamente all’altezza delle premesse. Anche le musiche non dispiacciano, mentre per quanto riguarda il comparto tecnico, lo stile della serie è molto particolare e smaccatamente anni Sessanta, quindi potrebbe anche non piacere, ma rimane piuttosto iconico a mio avviso. Disegni e animazioni sono ok per quei tempi. Ho apprezzato molto anche il doppiaggio italiano. Quello che ho avuto modo di ascoltare credo sia un ridoppiaggio dei primi anni Duemila, lo si intuisce anche dalla qualità dell’audio che è molto pulito e quindi non può essere troppo vecchio. Fatto sta che si tratta di un doppiaggio molto buono per varietà del cast e qualità della recitazione.

In conclusione, “Bem – il mostro umano” è un anime ancora apprezzabile, con delle storie ispirate, dei buoni protagonisti e una componente horror per l’epoca probabilmente impressionante, ma che oggi è diventata quasi raffinata. La mancanza di una traccia che potesse dare continuità agli episodi della serie è purtroppo qualcosa che alla fine mi è un po’ pesata, ma si tratta di una caratteristica che ad altri spettatori potrebbe non dare minimamente fastidio.