Recensione
Ponyo sulla scogliera
9.0/10
Ponyo sulla scogliera è l'ennesimo capolavoro con cui Miyazaki è riuscito nuovamente a superarsi.
L'aspetto tecnico del film è di altissimo livello.
L'animazione è eccezionale.
Disegnato a mano, colorato con tonalità pastello e ad acquerello, il film avvolge lo spettatore in atmosfere calde e tenui, trasportandolo in un immaginario da favola.
Il mare è il protagonista indiscusso, la sua forza i suoi colori, la sua bellezza e la sua natura indomabile, vengono descritti con accurata sensibilità.
Non solo i suoi abitanti, ma grazie ad immagini come le onde che prendono forma vivente, comprendiamo che il mare possiede un'anima, questo il messaggio di uno dei più grandi animatori del sol levante. Un'anima pacifica ma piena di vigore, in grado non di distruggere, ma di far sognare. Non a caso, quando il mondo marino invade quello terrestre, da parte del protagonista bambino, Sosuke, non c'è alcun timore, nuotare tra pesci preistorici, sembra la cosa più naturale del mondo. Miyazaki tende sempre a mostrare la natura pacifica, al contrario vede l'uomo che propende alla distruzione. Una nota ambientalista sempre presente, il tema è ormai caro al regista, ma ciò che prepotentemente viene fuori da questo splendido film, è la tenerezza, i sentimenti puri ed incondizionati dei bambini, capaci, di capire da soli, quali cose siano realmente fondamentali.
I bambini non si soffermano all'apparenza, piuttosto vivono le sensazioni che ognuno riesce a trasmettere all'altro.
Ponyo è una pesciolina che sogna di vivere sulla terraferma. Scappa dalle "grinfie" di un padre oppressivo, riuscendo a raggiungere la tanto sospirata terra.
Scoprendo il mondo degli umani, grazie al suo incontro con il dolce Sosuke, pian piano si innamora di entrambi. Un amore genuino, allegro.
Senza alcun timore verso l'ignoto, la protagonista vive questa esperienza con tutta la curiosità e l'impazienza di cui sono capaci i bambini. Attraverso i suoi occhi, Miyazaki ci mostra i valori che arricchiscono realmente la vita degli individui, ci dice che per essere felici bisogna vivere la semplicità dei sentimenti più genuini. Certo potrebbe sembrare una banalità, ma la pace che si prova vedendo questo film lo smentisce. La tenerezza che infonde nel cuore, emoziona lo spettatore e lo trascina con forza nel mondo che tutti, infondo al proprio animo, sognano.
I personaggi, soprattutto quelli della terraferma, sono molto realistici, non a caso sembrerebbe che il regista si sia ispirato alla sua famiglia nel descriverli. Il padre di Sosuke, Capitano di un'imbarcazione, è sempre assente perchè immerso nel suo lavoro (Miyazaki e lo studio Ghibli) scatenando piccole liti con la moglie che invece, sempre presente, lo attende a casa preparando una cena che non mangerà (la moglie del regista si è infatti sempre lamentata dello stacanovismo di Miyazaki). Il marinaio, anche da lontano riesce comunque a dimostrare il suo affetto, attraverso il suo lavoro, alla famiglia (Non vi ricorda qualcosa?). Il bambino è ispirato al figlio del regista, quando aveva 5 anni. Un'anziana e burbera signora invece, sembrerebbe essere un omaggio alla madre di Miyazaki.
Le figure femminili mettono in luce la potenza della maternità, da cui attingono grande energia e forza d'animo, ma anche la sensibilità per comprendere i propri figli, appoggiandoli e sostenendoli nella scoperta della vita.
L'arrivo di Ponyo scatenerà eventi pericolosi per l'incolumità della terra, il compito di salvarla allora spetterà al giovane Sosuke. Il piccolo protagonista maschile ci dimostrerà che non bisogna temere il diverso, e che le persone vanno accettate per ciò che sono, senza badare alle differenze.
La colonna sonora è assolutamente meravigliosa, una vera perla! Il maestro Joe Hisaishi, riesce a scandire i temi del film con un forte impatto, accompagnandolo nel viaggio attraverso le profondità del mare e le stradine della cittadina. Bravissimo!
Un plauso alle traduzioni ed all'adattamento, nonchè al doppiaggio. Cannarsi è riuscito a ricreare perfettamente, non solo le caratteristiche vocali dei personaggi, somigliantissime alle originali jappo, ma anche la filosofia e la cultura giapponese che risiede nel linguaggio, senza appesantire i dialoghi. In una eccellente fluidità, lo spettatore può godersi tutto il sapore della cultura nipponica, non solo attraverso le splendide immagini, ma anche grazie al mistero delle parole.
Il film è sicuramente rivolto maggiormente ai bambini, infatti i messaggi sono molto espliciti e leggibili. Miyazaki mette da parte lo stile filosofeggiante, sostituendolo del tutto con la poesia.
Come un pittore, il regista, attraverso la tavolozza dei colori, pennella, con grande intensità, una vasta gamma di emozioni e sentimenti, commuovendo, con tutta la forza della poesia, l'animo dello spettatore.
Magico, splendido!
Assolutamente imperdibile.
L'aspetto tecnico del film è di altissimo livello.
L'animazione è eccezionale.
Disegnato a mano, colorato con tonalità pastello e ad acquerello, il film avvolge lo spettatore in atmosfere calde e tenui, trasportandolo in un immaginario da favola.
Il mare è il protagonista indiscusso, la sua forza i suoi colori, la sua bellezza e la sua natura indomabile, vengono descritti con accurata sensibilità.
Non solo i suoi abitanti, ma grazie ad immagini come le onde che prendono forma vivente, comprendiamo che il mare possiede un'anima, questo il messaggio di uno dei più grandi animatori del sol levante. Un'anima pacifica ma piena di vigore, in grado non di distruggere, ma di far sognare. Non a caso, quando il mondo marino invade quello terrestre, da parte del protagonista bambino, Sosuke, non c'è alcun timore, nuotare tra pesci preistorici, sembra la cosa più naturale del mondo. Miyazaki tende sempre a mostrare la natura pacifica, al contrario vede l'uomo che propende alla distruzione. Una nota ambientalista sempre presente, il tema è ormai caro al regista, ma ciò che prepotentemente viene fuori da questo splendido film, è la tenerezza, i sentimenti puri ed incondizionati dei bambini, capaci, di capire da soli, quali cose siano realmente fondamentali.
I bambini non si soffermano all'apparenza, piuttosto vivono le sensazioni che ognuno riesce a trasmettere all'altro.
Ponyo è una pesciolina che sogna di vivere sulla terraferma. Scappa dalle "grinfie" di un padre oppressivo, riuscendo a raggiungere la tanto sospirata terra.
Scoprendo il mondo degli umani, grazie al suo incontro con il dolce Sosuke, pian piano si innamora di entrambi. Un amore genuino, allegro.
Senza alcun timore verso l'ignoto, la protagonista vive questa esperienza con tutta la curiosità e l'impazienza di cui sono capaci i bambini. Attraverso i suoi occhi, Miyazaki ci mostra i valori che arricchiscono realmente la vita degli individui, ci dice che per essere felici bisogna vivere la semplicità dei sentimenti più genuini. Certo potrebbe sembrare una banalità, ma la pace che si prova vedendo questo film lo smentisce. La tenerezza che infonde nel cuore, emoziona lo spettatore e lo trascina con forza nel mondo che tutti, infondo al proprio animo, sognano.
I personaggi, soprattutto quelli della terraferma, sono molto realistici, non a caso sembrerebbe che il regista si sia ispirato alla sua famiglia nel descriverli. Il padre di Sosuke, Capitano di un'imbarcazione, è sempre assente perchè immerso nel suo lavoro (Miyazaki e lo studio Ghibli) scatenando piccole liti con la moglie che invece, sempre presente, lo attende a casa preparando una cena che non mangerà (la moglie del regista si è infatti sempre lamentata dello stacanovismo di Miyazaki). Il marinaio, anche da lontano riesce comunque a dimostrare il suo affetto, attraverso il suo lavoro, alla famiglia (Non vi ricorda qualcosa?). Il bambino è ispirato al figlio del regista, quando aveva 5 anni. Un'anziana e burbera signora invece, sembrerebbe essere un omaggio alla madre di Miyazaki.
Le figure femminili mettono in luce la potenza della maternità, da cui attingono grande energia e forza d'animo, ma anche la sensibilità per comprendere i propri figli, appoggiandoli e sostenendoli nella scoperta della vita.
L'arrivo di Ponyo scatenerà eventi pericolosi per l'incolumità della terra, il compito di salvarla allora spetterà al giovane Sosuke. Il piccolo protagonista maschile ci dimostrerà che non bisogna temere il diverso, e che le persone vanno accettate per ciò che sono, senza badare alle differenze.
La colonna sonora è assolutamente meravigliosa, una vera perla! Il maestro Joe Hisaishi, riesce a scandire i temi del film con un forte impatto, accompagnandolo nel viaggio attraverso le profondità del mare e le stradine della cittadina. Bravissimo!
Un plauso alle traduzioni ed all'adattamento, nonchè al doppiaggio. Cannarsi è riuscito a ricreare perfettamente, non solo le caratteristiche vocali dei personaggi, somigliantissime alle originali jappo, ma anche la filosofia e la cultura giapponese che risiede nel linguaggio, senza appesantire i dialoghi. In una eccellente fluidità, lo spettatore può godersi tutto il sapore della cultura nipponica, non solo attraverso le splendide immagini, ma anche grazie al mistero delle parole.
Il film è sicuramente rivolto maggiormente ai bambini, infatti i messaggi sono molto espliciti e leggibili. Miyazaki mette da parte lo stile filosofeggiante, sostituendolo del tutto con la poesia.
Come un pittore, il regista, attraverso la tavolozza dei colori, pennella, con grande intensità, una vasta gamma di emozioni e sentimenti, commuovendo, con tutta la forza della poesia, l'animo dello spettatore.
Magico, splendido!
Assolutamente imperdibile.