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8.5/10
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"Io sono la giustizia!"
Death note.
Una delle opere probabilmente piu' famose dell'inizio del secondo millennio.

Light Yagami e' il classico studente modello, stanco di una società pervasa dalla corruzione e dalla violenza. La sua vita cambia totalmente quando trova un quaderno che gli permette di uccidere.
Scoprirà col tempo che il quaderno appartiene a Ryuk, uno shinigami (Dio della morte) che, annoiato dal mondo lurido e infimo da cui proviene, ha lasciato cadere il suo quaderno nel mondo degli umani.
Light userà il quaderno Di Ryuk, il "death note", per tentare di ripulire il mondo dal lerciume che lo infetta.

Le tematiche di quest'opera probabilmente sono il vero fulcro della fama che ne ha ricavato. Infatti abbiamo questa lotta tra la giustizia personale e quella legale. Light sa di essere più intelligente della media e sostanzialmente una brava persona, nel senso che comunque rispetta le regole e non tormenta il prossimo. Per questi motivi crede di essere in grado di poter decidere arbitrariamente il diritto di vita e morte sugli altri individui. Questo è, sostanzialmente, il perno su cui l'opera gira. Immaginate di avere il potere di giustiziare in completo anonimato i criminali, rapinatori, stupratori, assassini, pedofili, terroristi e via discorrendo. Cosa fareste?
Di contro, abbiamo L, emblema della giustizia come la intendiamo nei paesi civilizzati, che crede che Kira (acronimo di Light) sia solo un assassino e farà di tutto per fermarlo. Sostanzialmente questo capolavoro vi fa riflettere proprio sulle scelte che Light intraprenderà, perché Light uccide altre persone, Light è un antieroe ed è questo che crea il conflitto interiore. É giusto uccidere? A voi le risposte.

I personaggi probabilmente sono un altro grandissimo punto di quest'opera, Light eD L sono memorabili ed entrambi di altissimo carisma, e anche tutti gli altri personaggi secondari sono gradevoli e ben caratterizzati. Nota di merito anche agli shinigami che, oltre ad essere realizzati artisticamente molto bene, riescono a mantenere quella scintilla di personalità per tutta la durata dell'opera.

La battaglia psicologica e morale che avviene fra i Kira ed L è fantastica e, a mio avviso, probabilmente una delle migliori per il genere.
Ragazzi, poco da dire artisticamente, i disegni sono davvero gradevoli e molto puliti, senza mai avere nessun picco di eccellenza.
Altra cosa da tenere conto è la lunghezza dei dialoghi, che ovviamente è accettabile in un manga psicologico, ma potrebbero stancare in alcuni casi.
Il tasto dolente, anzi dolentissimo, é il vero decadimento della trama che nella seconda parte non riesce minimamente a reggere il paragone con la prima parte, lasciando anche alcune scene non spiegate, quasi trascurate. Quest'ultimo punto è stato un colpo al cuore di un opera che era iniziata in maniera superba per poi incrinarsi un po' su se' stessa.
Altra piccola pecca è che, specialmente nella seconda fase, tutto a volte non sia spiegato benissimo ed in alcune scene sa un po' di confusionario.
Chiariamoci, l'opera non è penosa, anzi è di alto livello, semplicemente c'è un calo visibile nella seconda metà.

In conclusione, "Death Note" e' un must del mondo manga. Non e' un action ma tende a incuriosire il lettore ed a tenerlo attaccato alla storia. Da consigliare assolutamente a tutti i collezionisti ed amanti dei manga, forse da valutare se consigliarlo a chi si approccia al mondo dei fumetti per la prima volta.