Recensione
'Tis Time for "Torture", Princess è una piccola gemma nascosta fatta per scaldarti il cuore in mezzo a molti fantasy un po' scontati e rivisti. Come molti fantasy l'incipit è quasi scontato ma l'esecuzione è stata orchestrata in modo così furbo da vincere su ogni buco narrativo all'interno della seria.
La Principessa del regno umano viene rapita dai nemici demoni e perciò imprigionata insieme alla sua spada magica parlante Ex, l'obiettivo dei demoni è di ottenere informazioni sul regno della principessa e il metodo migliore per ottenerle è la tortura. Però, dato che nel regno dei demoni i diritti dei cittadini e dei prigionieri farebbero invidia al paese Europeo più progressista, i metodì sono più furbi e meno dannosi.
La principessa verrà "torurata" psicologicamente e, vedendosi negata dei pasti succulenti o dei tornei a dei videogiochi con amici, cederà e rivelerà sempre delle informazioni segrete del regno umano, le quali però verranno rifiutate dal re dei demoni perché inutili o moralmente ingiuste da sfruttare.
Ora, una storia così è molto facile che diventi ripetitiva, e per un po' di episodi rischia anche di farlo, ma in un modo intelligente viene cambiato il focus del racconto.
Quello che sembra essere un anime comico con gag ripetitive si trasforma lentamente nello scoprire le mancanze che la principessa ha avuto nella sua crescita, e come queste mancanze la spingano a godersi quello che i demoni hanno da offrirle: una vita normale. La principessa avrà per la prima volta degli amici, apprezzerà la bellezza di passeggiare la notte al freddo guardando il cielo stellato, troverà la gioia di avere qualcuno con cui confidarsi, non vorrà più tornare a casa. I personaggi perderanno sempre di più il loro ruolo di torturatori per essere esplorati in quanto persone (demoni) comuni, il tutto sempre ricoperto di quel lato di comicità che è presente dall'inizio della serie.
Dal lato tecnico la serie consegna una consistenza visiva formidabile, con anche delle sequenze impressionantemente animate portateci da Gabriel Ugboodaga (Che ha nel suo repertorio scene da Boruto), Kanta Fukumi (Fate/Grand Order). Con il focus della serie portato sul ritmo e la velocità delle gag, con una colonna sonora purtroppo abbastanza dimenticabile.
In sunto, Questa è una serie sull'apprezzare i piccoli valori della vita con un livello di produzione molto apprezzabile, dateci un'occhiata.
La Principessa del regno umano viene rapita dai nemici demoni e perciò imprigionata insieme alla sua spada magica parlante Ex, l'obiettivo dei demoni è di ottenere informazioni sul regno della principessa e il metodo migliore per ottenerle è la tortura. Però, dato che nel regno dei demoni i diritti dei cittadini e dei prigionieri farebbero invidia al paese Europeo più progressista, i metodì sono più furbi e meno dannosi.
La principessa verrà "torurata" psicologicamente e, vedendosi negata dei pasti succulenti o dei tornei a dei videogiochi con amici, cederà e rivelerà sempre delle informazioni segrete del regno umano, le quali però verranno rifiutate dal re dei demoni perché inutili o moralmente ingiuste da sfruttare.
Ora, una storia così è molto facile che diventi ripetitiva, e per un po' di episodi rischia anche di farlo, ma in un modo intelligente viene cambiato il focus del racconto.
Quello che sembra essere un anime comico con gag ripetitive si trasforma lentamente nello scoprire le mancanze che la principessa ha avuto nella sua crescita, e come queste mancanze la spingano a godersi quello che i demoni hanno da offrirle: una vita normale. La principessa avrà per la prima volta degli amici, apprezzerà la bellezza di passeggiare la notte al freddo guardando il cielo stellato, troverà la gioia di avere qualcuno con cui confidarsi, non vorrà più tornare a casa. I personaggi perderanno sempre di più il loro ruolo di torturatori per essere esplorati in quanto persone (demoni) comuni, il tutto sempre ricoperto di quel lato di comicità che è presente dall'inizio della serie.
Dal lato tecnico la serie consegna una consistenza visiva formidabile, con anche delle sequenze impressionantemente animate portateci da Gabriel Ugboodaga (Che ha nel suo repertorio scene da Boruto), Kanta Fukumi (Fate/Grand Order). Con il focus della serie portato sul ritmo e la velocità delle gag, con una colonna sonora purtroppo abbastanza dimenticabile.
In sunto, Questa è una serie sull'apprezzare i piccoli valori della vita con un livello di produzione molto apprezzabile, dateci un'occhiata.