Recensione
Link Click
6.0/10
Premetto che mi hanno parlato bene di questa serie, soprattutto del prosieguo, e riconosco che è un qualcosa di particolare in un mondo pieno di isekai e serie fotocopia: sarà questo il motivo per cui, nonostante non abbia ottenuto il successo sperato, Cruchyroll l’ha doppiata, cosa rara anche con serie più commerciali.
Allora, cos’è “Link Click”? Un anime cinese drammatico che parla di sovrannaturale?
Due amici, Cheng e Lu, hanno un potere particolare: Cheng entra nelle foto scattate in passato e rivive per dodici ore la vita vissuta da chi l’ha scattata, e Lu gli fa da supervisore, nel senso che gli impedisce di cambiare il passato per salvaguardare il futuro... Il problema? È che Cheng è un impulsivo, e si prende a cuore le situazioni che rivive per conto di altri: sono in genere storie di persone con tanti rimpianti, un’impiegata che non ama il suo lavoro, un bambino rapito, una persona che vuole lasciare un messaggio a persone morte in un terremoto, una storia d’amore che dura da decenni e i due amanti non si riescono a sposare...
E qui sorge il problema che nessuno degli altri recensori ha esaminato: quasi sempre Cheng cambia in qualcosa il passato, tanto che mi viene in mente che il nemico che compare alla fine possa essere la sua nemesi... sto andando per ora a intuizione, perché al momento non ho visto e neppure sono sicuro di voler vedere il prosieguo, ma nell’ultimo episodio compare un nemico che prende anche lui possesso delle persone, e di costui per ora non sappiamo niente: fino a questo punto il serial killer sembrava un’altra persona e non c’erano indizi su questo personaggio, che spunta dal nulla e cambia tutto il senso del racconto, e forse ti fa venire voglia di continuare.
Certo è che l’anime è stato poi continuato con l’aiuto dei Giapponesi, i quali probabilmente avranno migliorato il character design (che, lasciatemi dire, è povero, e in cui trovo le occhiaie sotto gli occhi dei personaggi insopportabili). Le serie successive probabilmente prenderanno qualcosa della narrazione giapponese, in quanto, se i cinesi si sono dimostrati innovatori nella trama, hanno dimostrato di essere limitati nel modo di esprimerla e hanno fatto ricorso troppo spesso ai trucchi di Tezuka e dei registi anime del Sol Levante, per riciclare quante più scene possibili: in pratica, è stato fatto tutto in economia e si vede.
Non mi sento comunque di bocciare la serie, ma ho trovato i difetti da me enunciati sopra molto gravi, e di conseguenza il mio voto non va oltre la sufficienza.
Allora, cos’è “Link Click”? Un anime cinese drammatico che parla di sovrannaturale?
Due amici, Cheng e Lu, hanno un potere particolare: Cheng entra nelle foto scattate in passato e rivive per dodici ore la vita vissuta da chi l’ha scattata, e Lu gli fa da supervisore, nel senso che gli impedisce di cambiare il passato per salvaguardare il futuro... Il problema? È che Cheng è un impulsivo, e si prende a cuore le situazioni che rivive per conto di altri: sono in genere storie di persone con tanti rimpianti, un’impiegata che non ama il suo lavoro, un bambino rapito, una persona che vuole lasciare un messaggio a persone morte in un terremoto, una storia d’amore che dura da decenni e i due amanti non si riescono a sposare...
E qui sorge il problema che nessuno degli altri recensori ha esaminato: quasi sempre Cheng cambia in qualcosa il passato, tanto che mi viene in mente che il nemico che compare alla fine possa essere la sua nemesi... sto andando per ora a intuizione, perché al momento non ho visto e neppure sono sicuro di voler vedere il prosieguo, ma nell’ultimo episodio compare un nemico che prende anche lui possesso delle persone, e di costui per ora non sappiamo niente: fino a questo punto il serial killer sembrava un’altra persona e non c’erano indizi su questo personaggio, che spunta dal nulla e cambia tutto il senso del racconto, e forse ti fa venire voglia di continuare.
Certo è che l’anime è stato poi continuato con l’aiuto dei Giapponesi, i quali probabilmente avranno migliorato il character design (che, lasciatemi dire, è povero, e in cui trovo le occhiaie sotto gli occhi dei personaggi insopportabili). Le serie successive probabilmente prenderanno qualcosa della narrazione giapponese, in quanto, se i cinesi si sono dimostrati innovatori nella trama, hanno dimostrato di essere limitati nel modo di esprimerla e hanno fatto ricorso troppo spesso ai trucchi di Tezuka e dei registi anime del Sol Levante, per riciclare quante più scene possibili: in pratica, è stato fatto tutto in economia e si vede.
Non mi sento comunque di bocciare la serie, ma ho trovato i difetti da me enunciati sopra molto gravi, e di conseguenza il mio voto non va oltre la sufficienza.
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