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"Un tocco di Blu" è uno shojo edito da Flashbook, insolito e abbastanza inusuale, non banale nello sviluppo della trama, capace di affrontare con buona verosimiglianza, problematiche delicate in ambito scolastico. La storia si risolve in sette volumi, e vede protagonisti una studentessa di liceo, Ruriko Aoyama, adolescente con una macchia congenita, una voglia mongolica, che le tinge il viso di blu, creandole qualche piccolo problema di relazione e accettazione di sè, e il suo referente di classe, il giovane professor Kanda.

Kanda ha un problema che gli crea da sempre molte difficoltà, perfino in ambito famigliare: è affetto da prosopagnosia, un disturbo che gli impedisce di riconoscere i volti delle persone, anche a distanza ravvicinata, limite che gli ha cagionato insicurezze e incomprensioni fin da bambino, come narrato in alcuni flashback collegati alla sua famiglia d'origine.
Oltre ai due protagonisti ci sono alcuni personaggi secondari ben strutturati e sviluppati che contribuiscono all'evoluzione della trama e hanno il loro giusto ruolo all'interno della narrazione.

Sarebbe facile liquidare il manga come la classica storia dell'allieva che s'innamora del suo professore, per fortuna il lato romantico è puramente platonico e il rapporto tra i due protagonisti è sempre narrato dentro binari discreti e realistici, e non deraglia mai oltre quello che sarebbe impossibile concepire nella rigida struttura scolastica giapponese; tutto il resto sarebbe pura fantasia.
Tra Ruriko e Kanda c'è un normale rapporto professore/alunna, fatto di fiducia, rispetto e protezione, quello che permette a Ruriko di trovare in Kanda un consigliere e un confidente dei suoi problemi di adolescente. Ruriko ha buoni rapporti con i suoi compagni, un'amica intelligente e sensibile che la comprende, una madre troppo protettiva che non si accorge di diventare egoista, come tutti quei genitori pieni di aspettative verso i figli, e finge di ignorare il problema convinta di fare la cosa giusta.
Il confronto/scontro tra madre e figlia sarà uno degli elementi che porteranno Ruriko a diventare una donna consapevole. Ruriko ha un passato fatto di qualche piccola sofferenza incarnato nell'amico Ohashi, vecchia fiamma delle scuole medie; Ohashi è un personaggio positivo ancora coinvolto con Ruriko, ma è un treno che è già passato e non può tornare, che dà modo alla ragazza di lenire una ferita ancora aperta.

Ma è il rapporto Ruriko /Kanda il vero motore della storia.
Questo manga suggerisce in maniera poetica come Ruriko e Kanda si avvicinano; si riconoscono nella loro diversità che crea tra i due una specie di ponte spirituale che li collega e permette loro di comunicare, andando oltre le apparenze.
Il confronto con la bella professoressa Shirakawa serve proprio a sottolineare questo approccio particolare tra i protagonisti; la professoressa Shirakawa, che all'inizio non sa del disturbo del collega, abituata a essere notata e giudicata per il suo aspetto, si aspetta che Kanda reagisca come gli altri uomini e resta spiazzata quando la cosa non succede, fatto che la costringe a mettersi in discussione, in relazione alla stessa Ruriko. Donna sensibile e attenta agli studenti, si accorge subito del legame tra i due, ma suggerisce giustamente a Kanda di mantenere le distanze, dato il suo ruolo. La professoressa potrebbe sembrare la compagna adatta a Kanda, ma in realtà non può essere così, proprio perché lui non è in grado di riconoscerla e darle quindi quella gratificazione che lei si aspetterebbe. Kanda invece, per una sorta di affinità, riconosce e percepisce la macchia blu di Ruriko rendendola unica ai sui occhi.

Ruriko, per quanto cerchi di non far pesare il suo 'difetto', e di non creare imbarazzi a chi si trova a interagire con lei, minimizzando il problema, in realtà ha bisogno di fare un percorso di crescita che la porti ad accettare la sua diversità, senza nascondersi, o cedere ai giudizi e alle pressioni esterne di altre persone, che si permettono di dare consigli non richiesti. Tale percorso la porterà a cercare soluzioni diverse, perfino opposte, come quando la giovane va in gita scolastica, un elemento narrativo comune in tanti shoujo scolastici, ma qui funzionale al percorso di maturazione della ragazza è risolto in maniera originale.

Sarà questo percorso che permetterà a Ruriko di fare la scelta giusta per il suo futuro, scelta che passa attraverso quei conflitti naturali tra genitori e figli, spesso necessari per crescere e diventare indipendenti. Il finale ha un tocco romantico piacevole che chiude la storia in maniera lieta.

I disegni di Nozomi Suzuki sono essenziali, semplici e puliti, quasi senza chiaroscuri, dalle linee morbide e gradevoli; ho trovato molto belle le copertine dai colori pastellati e delicati.
Non so se questa è un'opera prima di questa autrice, ma se fosse, è senza dubbio un buon inizio.
Un manga che leggerò ancora; merita, per quel tocco di realismo con cui si osservano i problemi degli adolescenti, così raro da trovare in opere di tale genere.