Recensione
Revenger
7.0/10
Dell’ “Aija-do” avevo visto qualche anno fa “Kemono Jigen”, ma molte delle loro ultime serie credo siano su Crunchyroll come questa, uscita nell’inverno del 2023, tratta da un’idea di Gen Urobuchi, lo sceneggiatore di una delle opere che più mi ha colpito in passato: sto dicendo il bellissimo “Psycho-Pass”.
Questo sceneggiatore ha creato il soggetto originale o la storia di serie famosissime come “Puella Magi Madoka Magika”, “Fate/Zero” o “Bubble”, dimostrandosi uno dei migliori in circolazione della mia generazione. Gli altri nomi dello staff non mi dicono niente.
La storia è presto detta: il samurai Raizo Kurima viene incaricato dai superiori del suo feudo di uccidere il futuro suocero, implicato in una storia di importazione di oppio. L’accusa in realtà è falsa, e tentano di uccidere anche lui. La fidanzata si suicida. Solo, senza più padrone né famiglia, diventa un ronin interessato solamente a distruggere la droga che gli ha rovinato la vita. Da questo momento l’oppio diventa il filo conduttore di congiure e omicidi in una Nagasaki in cui basta mordere un koban per uccidere la persona verso cui si prova odio.
I personaggi principali sono i revenger, un gruppo di factotum al servizio di questa vendetta, i quali si troveranno a pensare in modo critico il lavoro che svolgono: tutte le vendette sono giuste? E se uno è ingannato? E se chi morde la moneta vuole vendicarsi non di persone cattive, ma di persone che impediscono a lui di fare il male? Maneggiare il denaro o una spada si equivalgono, come sostiene il monaco Sada?
La serie è discreta, ma gli manca il quid per diventare unica.
Carine le musiche e le sigle di apertura e chiusura. Le animazioni sono buone, senza però brillare di unicità.
I personaggi, sebbene non sondati particolarmente nell’animo, sono comunque empatici.
Insomma, questa serie un sette lo merita senz’altro.
Questo sceneggiatore ha creato il soggetto originale o la storia di serie famosissime come “Puella Magi Madoka Magika”, “Fate/Zero” o “Bubble”, dimostrandosi uno dei migliori in circolazione della mia generazione. Gli altri nomi dello staff non mi dicono niente.
La storia è presto detta: il samurai Raizo Kurima viene incaricato dai superiori del suo feudo di uccidere il futuro suocero, implicato in una storia di importazione di oppio. L’accusa in realtà è falsa, e tentano di uccidere anche lui. La fidanzata si suicida. Solo, senza più padrone né famiglia, diventa un ronin interessato solamente a distruggere la droga che gli ha rovinato la vita. Da questo momento l’oppio diventa il filo conduttore di congiure e omicidi in una Nagasaki in cui basta mordere un koban per uccidere la persona verso cui si prova odio.
I personaggi principali sono i revenger, un gruppo di factotum al servizio di questa vendetta, i quali si troveranno a pensare in modo critico il lavoro che svolgono: tutte le vendette sono giuste? E se uno è ingannato? E se chi morde la moneta vuole vendicarsi non di persone cattive, ma di persone che impediscono a lui di fare il male? Maneggiare il denaro o una spada si equivalgono, come sostiene il monaco Sada?
La serie è discreta, ma gli manca il quid per diventare unica.
Carine le musiche e le sigle di apertura e chiusura. Le animazioni sono buone, senza però brillare di unicità.
I personaggi, sebbene non sondati particolarmente nell’animo, sono comunque empatici.
Insomma, questa serie un sette lo merita senz’altro.
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