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8.5/10
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<Attenzione contiene spoiler>

Introduzione

Se avete voglia di farvi quattro risate all'insegna del non-sense e della leggerezza, beh questo è l'anime che fa per voi. Benvenuti nel piccolo-grande mondo di Kuragehime o La principessa delle meduse. Una serie di più vicende che fanno ridere ma anche riflettere sul senso della vita e su ciò che si desidera da essa.

Trama e stile

La nostra protagonista è una certa Kurashita Tsukimi, un'aspirante disegnatrice che convive con altre quattro ragazze fujoshi, ragazze otaku, ognuna delle quali ha una passione/inclinazione diversa. Le cinque ragazze condividono tutto, gioie, dolori, delusioni e momenti di follia. Le nostre ragazze hanno delle regole molto chiare: non frequentare persone alla moda e dall'aspetto attraente e meno di tutto permettere a degli uomini di accedere al loro appartamento. Tuttavia, le nostre cinque amiche sono in difficoltà, anche se non sono disposte ad ammetterlo ed hanno bisogno di soldi per tirare avanti. E come sappiamo tutti il destino sa essere davvero strambo ed assurdo. Una sera la nostra Tsukimi che è appassionata di meduse, trova una medusa che rischia di soffocare per colpa di un'altra medusa. Per fortuna interviene una ragazza che convince il proprietario del negozio a vendergliela. La mattina seguente Tsukimi si risveglia accanto alla ragazza e scopre che in realtà è un ragazzo Koibuchi Kuranosuke. Da qui ha inizio una serie di più avventure che porteranno lui a legare con lei e le sue compagne di appartamento ed insieme lotteranno per fare in modo di tenerselo, visto che il padre di Kuranosuke ha l'intenzione di trasformare il condominio in un albergo di lusso. Il gruppetto cerca di farsi venire in mente delle idee per riuscire a guadagnare i soldi che servono loro per tenersi il condominio, ma tutte loro sono diffidenti poiché hanno paura di mettersi a confronto con la società. Ciononostante, grazie proprio all'aiuto di Kuranosuke scopriranno invece di essere più capaci di quello che sembrano e di poter fare grandi cose attraverso la perseveranza, la persistenza, la creatività, la dedizione, il duro lavoro. Come stile mi ricorda abbastanza "La coniglietta di casa" con Anna Faris, la quale interpreta appunto una coniglietta di Playboy, la quale dopo essere stata licenziata da Playboy, decide di prendere in mano le sorti della propria vita ed anche quelle di un gruppo di studi per risollevare le sorti di entrambe e fare in modo di rientrare in gioco e dimostrare che ha anche lei buone idee meritevoli di considerazioni.

Grafica e personaggi

La grafica è molto accattivante, dai colori accesi e vivaci che comunicano felicità, ilarità e mettono in evidenza la follia, la pazzia dei personaggi e delle vicende che vivono quotidianamente. I disegni sono limpidi e chiari, senza movimenti troppo macchinosi e rendono bene i sentimenti e le emozioni dei personaggi. Proprio questi, inizialmente provano (soprattutto Tsukimi, ma anche Kuranosuke, suo fratello Shu e le altre ragazze compagne di stanza di Tsukimi) a nascondere con qualsiasi mezzo e/o scusa le proprie paure, insicurezze e ferite più profonde e nessuno sembra volere l'aiuto degli altri. Ma proprio grazie all'incontro con Kuranosuke e al fatto di frequentarlo, le nostre protagoniste cominciano ad aprirsi al mondo e a fare in modo di entrare a far parte di esso e riuscire quindi a sfondare nella vita.

Colonna sonora e messaggi

La sigla di apertura è molto infantile, quasi come a voler comunicare allo spettatore il carattere innocente della serie, mentre nel mezzo di ciascun episodio vi sono dei motivetti molto vivaci che conferiscono alla situazione posta in essere la sua vena comica, scherzosa, giocosa, vivace, il tutto per smorzare anche l'insicurezza e/o la ritrosia dei personaggi. Infine la sigla di chiusura sembra più una specie di soul in chiave rock come a voler comunicare il desiderio/la necessità di lasciarsi andare e di aprirsi al mondo in collegamento alla trama ed alle vicende vissute dalle protagoniste e dal co-protagonista. Quindi possiamo affermare che il messaggio principale della vicenda è quello di non chiudersi nel proprio mondo interiore, bensì di cominciare ad aprirsi a quello esterno e di frequentare, conoscere e contemplare le persone che lo abitano e lo vivono e soprattutto di dare e darsi l'opportunità più e più volte di dare qualcosa e ricevere qualcosa (come diceva il filosofo persiano Rumi "Ciò di cui abbiamo bisogno, ci sta già cercando") e di non aspettare, perché il tempo passa e non aspetta.

Giudizio finale

Una piccola-grande commedia all'insegna della leggerezza, dell'ilarità e dello svago per sentirsi in pace e ridere delle piccole e grandi incongruenze della vita e di non lasciarsi abbattere da esse. Uno sguardo sul fenomeno della NEET Generation (o come molti la chiamano oggi e forse mi sto sbagliano la Generazione Z, quella che vive ancora a casa di mamma e papà e che non cerca impiego, non è impegnata in studi e/o attività di formazione e/o tirocinio e della quale molti si trasformano in hikikomori o assumono tante altre sfumature più o meno marcate e/o di un peso più o meno grave a seconda della condizione familiare personale.


Voto: 8