Recensione
Parto dal presupposto che non conoscevo né avevo visto la serie originale del 2008, e quindi questo remake è stato ciò che mi ha fatto conoscere la serie da zero.
La prima cosa che ho pensato guardando i primi episodi è stata: “Guarda, questo anime assomiglia molto a “Frieren”, lo posso consigliare a chi ha apprezzato il medievale fantasy del 2023”. Ma mi devo ricredere. La narrazione, le ambientazioni e perfino l’opening stessa ci catapultano in un mondo medievale fatto e finito. Possiamo quindi ritrovare luoghi e personaggi tipici del Medioevo, come contadini, artigiani, mercanti, perfino chierici di diverso tipo. Tuttavia, ciò che distingue apertamente questa serie dalle classiche opere del genere è l’assenza di climax tipici o cliché ricorrenti. Quindi, niente cavalieri inferociti, niente invasioni da altri regni, niente problemi con mostri o creature fantasy di alcun tipo, niente magia o guerre incombenti (anche se la Chiesa rimane un ostacolo invalicabile e presente anche in questa storia).
Allora, cos’è che ci fa continuare a guardare “Spice & Wolf”? Per quanto mi riguarda, le vicende in cui finiscono avvinghiati i due personaggi principali, Lawrence e Holo, sono tutte estremamente interessanti perché fluide e naturali. Non vengono spinti improvvisamente in qualche faida losca, ma ci finiscono pian piano, dopo aver percepito il pericolo. Loro stessi sono due personaggi estremamente realistici e concreti.
Perché è questo il punto forte di quest’opera: Lawrence e Holo sono due personaggi dalle tante sfaccettature, non assumono un solo atteggiamento e non hanno un solo modo di fare. Mostrano maturità ma anche testardaggine, personalità ma anche svogliatezza. La cosa che mi ha colpito di più è stata la relazione fra loro due. Essi, come menzionato anche da Lawrence stesso, non vanno sempre d’accordo, ma discutono in un modo che ritengo molto più realistico e naturale di molti altri anime con due personaggi che viaggiano assieme. Risolvono i loro problemi esprimendo i loro sentimenti e discutendo con la ragione, arrivando a una conclusione semplice e concisa, ma senza esagerare e finire per creare la solita scena strappalacrime tipica dei romance.
Inoltre, sono molto fedeli a loro stessi, ma hanno la testa sulle spalle. Con questo intendo dire che, guardandoli nel corso della serie (spesso ma non sempre), ho notato che assumono reazioni molto ordinarie e giudiziose, senza perdere la calma, se non quando è necessario. Sono persone affidabili ma non santi. I vari personaggi secondari impareranno ad avere fiducia in loro e stimarli, perché questi se la meriteranno senza agire in qualche maniera speciale o straordinaria, ma facendo il massimo nell’ordinario. Lawrence è un mercante abile e costante, ma è ancora di più una persona straordinaria nelle situazioni di difficoltà ordinaria. Holo, dal canto suo, è un personaggio mitico con modi di pensare e abilità fuori dall’ordinario, ma finisce spesso anche lei per fare lo straordinario nell’ordinario, come scoprire un subdolo trucco durante un scambio fra mercanti o essere determinante in una contrattazione.
Voglio inoltre menzionare che all’inizio pensavo che questo anime fosse più vago, basato sulla vita di tutti i giorni e le interazioni fra persone in un contesto storico, magari anche con un finale triste, dato che stiamo parlando di una creatura mitica che vivrà per sempre che viaggia con un semplice uomo. Tuttavia, mi sono dovuto ricredere ancora. “Spice & Wolf” parla di romance. Non subito e non sempre. A volte i due ci regalano momenti di spensieratezza e momenti felici nel bel mezzo di una passeggiata, altre ancora effettivamente usano i tipici cliché della ragazza tsundere, ma mai in modo scontato. Le interazioni fra i due sono sempre così ricche e genuine, che spesso mi è sembrato di guardare due persone in carne e ossa dal mio schermo.
Mi ha colpito immensamente il rapporto che hanno i due, ma anche le varie vicende, di carattere economico e religioso, e come vengono presentate e affrontate, spesso e volentieri approfondite con cura, quasi in modo educativo. Non posso dire di aver capito ogni singola vicenda o compreso pienamente ogni risoluzione di ogni situazione in cui i due si trovavano, ma ho apprezzo molto anche questo lato complesso dell’anime.
Come ultimo, parlerei del reparto grafico, anche se non c’è molto da descrivere. Passione è uno studio abbastanza semplice, che sa raffigurare al meglio luoghi e momenti importanti con colori vivaci e sfumature, ma pecca un po’ in accuratezza e spesso alcune animazioni lasciano un po’ a desiderare. Nonostante ciò, la cosa non influisce sulla qualità della visione, e assieme alle colonne sonore trovo che nel complesso abbia fatto un ottimo lavoro con l’anime. Ci tengo a sottolineare che io non conosco né manga né light novel, quindi non posso giudicare l’accuratezza delle animazioni rispetto ai disegni originali né compararlo all’anime del 2008, in quanto io non ho mai preso visione di quest’ultimo.
Detto ciò, lo consiglio vivamente a chiunque cerchi un romance o medievale calmo, ma interessante abbastanza da farti rimanere dietro a ogni episodio fino alle fine.
P.S. La doppiatrice di Holo è troppo brava quando si tratta di presentare sé stessa, adoro quella parte.
La prima cosa che ho pensato guardando i primi episodi è stata: “Guarda, questo anime assomiglia molto a “Frieren”, lo posso consigliare a chi ha apprezzato il medievale fantasy del 2023”. Ma mi devo ricredere. La narrazione, le ambientazioni e perfino l’opening stessa ci catapultano in un mondo medievale fatto e finito. Possiamo quindi ritrovare luoghi e personaggi tipici del Medioevo, come contadini, artigiani, mercanti, perfino chierici di diverso tipo. Tuttavia, ciò che distingue apertamente questa serie dalle classiche opere del genere è l’assenza di climax tipici o cliché ricorrenti. Quindi, niente cavalieri inferociti, niente invasioni da altri regni, niente problemi con mostri o creature fantasy di alcun tipo, niente magia o guerre incombenti (anche se la Chiesa rimane un ostacolo invalicabile e presente anche in questa storia).
Allora, cos’è che ci fa continuare a guardare “Spice & Wolf”? Per quanto mi riguarda, le vicende in cui finiscono avvinghiati i due personaggi principali, Lawrence e Holo, sono tutte estremamente interessanti perché fluide e naturali. Non vengono spinti improvvisamente in qualche faida losca, ma ci finiscono pian piano, dopo aver percepito il pericolo. Loro stessi sono due personaggi estremamente realistici e concreti.
Perché è questo il punto forte di quest’opera: Lawrence e Holo sono due personaggi dalle tante sfaccettature, non assumono un solo atteggiamento e non hanno un solo modo di fare. Mostrano maturità ma anche testardaggine, personalità ma anche svogliatezza. La cosa che mi ha colpito di più è stata la relazione fra loro due. Essi, come menzionato anche da Lawrence stesso, non vanno sempre d’accordo, ma discutono in un modo che ritengo molto più realistico e naturale di molti altri anime con due personaggi che viaggiano assieme. Risolvono i loro problemi esprimendo i loro sentimenti e discutendo con la ragione, arrivando a una conclusione semplice e concisa, ma senza esagerare e finire per creare la solita scena strappalacrime tipica dei romance.
Inoltre, sono molto fedeli a loro stessi, ma hanno la testa sulle spalle. Con questo intendo dire che, guardandoli nel corso della serie (spesso ma non sempre), ho notato che assumono reazioni molto ordinarie e giudiziose, senza perdere la calma, se non quando è necessario. Sono persone affidabili ma non santi. I vari personaggi secondari impareranno ad avere fiducia in loro e stimarli, perché questi se la meriteranno senza agire in qualche maniera speciale o straordinaria, ma facendo il massimo nell’ordinario. Lawrence è un mercante abile e costante, ma è ancora di più una persona straordinaria nelle situazioni di difficoltà ordinaria. Holo, dal canto suo, è un personaggio mitico con modi di pensare e abilità fuori dall’ordinario, ma finisce spesso anche lei per fare lo straordinario nell’ordinario, come scoprire un subdolo trucco durante un scambio fra mercanti o essere determinante in una contrattazione.
Voglio inoltre menzionare che all’inizio pensavo che questo anime fosse più vago, basato sulla vita di tutti i giorni e le interazioni fra persone in un contesto storico, magari anche con un finale triste, dato che stiamo parlando di una creatura mitica che vivrà per sempre che viaggia con un semplice uomo. Tuttavia, mi sono dovuto ricredere ancora. “Spice & Wolf” parla di romance. Non subito e non sempre. A volte i due ci regalano momenti di spensieratezza e momenti felici nel bel mezzo di una passeggiata, altre ancora effettivamente usano i tipici cliché della ragazza tsundere, ma mai in modo scontato. Le interazioni fra i due sono sempre così ricche e genuine, che spesso mi è sembrato di guardare due persone in carne e ossa dal mio schermo.
Mi ha colpito immensamente il rapporto che hanno i due, ma anche le varie vicende, di carattere economico e religioso, e come vengono presentate e affrontate, spesso e volentieri approfondite con cura, quasi in modo educativo. Non posso dire di aver capito ogni singola vicenda o compreso pienamente ogni risoluzione di ogni situazione in cui i due si trovavano, ma ho apprezzo molto anche questo lato complesso dell’anime.
Come ultimo, parlerei del reparto grafico, anche se non c’è molto da descrivere. Passione è uno studio abbastanza semplice, che sa raffigurare al meglio luoghi e momenti importanti con colori vivaci e sfumature, ma pecca un po’ in accuratezza e spesso alcune animazioni lasciano un po’ a desiderare. Nonostante ciò, la cosa non influisce sulla qualità della visione, e assieme alle colonne sonore trovo che nel complesso abbia fatto un ottimo lavoro con l’anime. Ci tengo a sottolineare che io non conosco né manga né light novel, quindi non posso giudicare l’accuratezza delle animazioni rispetto ai disegni originali né compararlo all’anime del 2008, in quanto io non ho mai preso visione di quest’ultimo.
Detto ciò, lo consiglio vivamente a chiunque cerchi un romance o medievale calmo, ma interessante abbastanza da farti rimanere dietro a ogni episodio fino alle fine.
P.S. La doppiatrice di Holo è troppo brava quando si tratta di presentare sé stessa, adoro quella parte.
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