Recensione
Recensione di stefanchenco
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Avete mai visto il più famoso Laid Back Camp? Se la risposta è sì, aggiungeteci un po' del più classico romanticismo tra liceali, varie spruzzate di allegria tra un memo (cioè una curiosità) e l'altra, ed avrete Okitsura! L'unica particolarità è che parla esclusivamente della variopinta prefettura di Okinawa.
Se la risposta è no (ahi ahi ahi!) leggete pure qui sotto.
Il protagonista, come avrete già capito dal riassunto in questa pagina, si trasferisce da Tokyo a Okinawa a causa del lavoro del padre. Dovrebbe essere tutto ordinario, e invece si ritrova in un posto che è un incrocio tra il Giappone che conosciamo noi e... la Sicilia! E non sto scherzando!
Storicamente questa regione è entrata a far parte del Giappone da pochi decenni dopo averla persa durante la 2^ Guerra Mondiale, perciò usi e costumi sono quelli di un altro mondo.
Tra una storiella e l'altra l'autore crea 2 o 3 miniracconti dentro ogni episodio, introducendo gli spettatori a tutte le particolarità dell'isola. Abitudini, modi di vivere, problemi "da isolani", cibi particolari, fauna locale e pure una lingua ufficiosa accanto al giapponese, tutto questo viene scoperto in 12 episodi che ahimè non concludono, almeno per ora, la trama secondaria.
Eh sì, perchè in mezzo a tutti questi anti-clichè che ci propone quest'isola insolita, c'è pure spazio per il più classico dei triangoli amorosi tra giovincelli che vi farà tifare per una o per l'altra a spada tratta.
E visto che ho tirato fuori anche queste due, accanto al protagonista maschile arrivano fin da subito due compagne di classe veramente tenere quanto simpatiche.
Come da titolo, Hina è quella "vecchia dentro", nel senso che conosce gli usi dell'isola neanche fosse un'anziana pensionata. A causa di questo parla in dialetto la metà delle volte, e se all'inizio può risultare fastidioso, una volta fattaci l'abitudine fa sorridere come cosa.
Kana è l'amica d'infanzia di Hina, praticamente più che sorelle. Nonostante sia timida, si offre come traduttrice al povero Teeruu che conosce solamente (ed ovviamente) il giapponese. Adorabile, è una dei personaggi migliori della serie.
Ci sono poi i vari compagni di classe, Kae "l'impicciona" in primis, le nonnine e parenti vari e via dicendo, tutto per creare quell'atmosfera da comunità unita, tutti con il loro modo di fare peculiare da okiwanesi.
Insomma, una serie molto chill da guardare per rilassarsi e dimenticare i problemi della vita.
La regia non ha molto da fare, se non gestire al meglio i vari passaggi tra una ministoria e l'altra, però fa egregiamente il suo lavoro. Insieme alla sceneggiatura, sono entrambe fatte bene, fanno ridere molto spesso e raccontano un sacco di cose in modo molto interessante, istruttivo e per niente noioso.
Riguardo al sonoro, bellina la sigla iniziale, molto orecchiabile e divertente con loro che ballano le classiche danze dell'isola. La sigla finale è un inno all'amicizia tra Hina e Kana (anche se forse nei primi episodi è diversa, non ricordo...), tanto dolce quanto loro, molto azzeccata la scelta.
Merita un plauso particolare il doppiaggio, soprattutto per le due fanciulle che si devono destreggiare tra dialetti e smorfie di timidezza, rendendole simpatiche e divertenti in ogni gag.
L'unico vero punto debole è forse l'animazione, come varie altre serie low budget e quindi con vari difetti, più che altro in termini di quantità. Ho visto di peggio comunque, è decisamente più che guardabile, anche per il buon design generale.
Voti? Andiamo!
**regia** 8
**sceneggiatura** 8,5
**design** 7
**personaggi** 9
**sonoro** 8,5
A chi consigliarlo? Diciamola al contrario stavolta!
Amate battle shonen, storie complesse e psicologiche e magari personaggi assurdi tra poteri e caratteri impossibili? Direi che dovreste evitarlo.
Per tutti gli altri, essendo un mix tra slice of life, docu-jappo e rom-com, piacerà sicuramente.
Io personalmente spero proprio in una seconda stagione, anche perchè alla fine era saltata fuori una nuova tipa di cui non si sa nulla, quindi l'idea c'è per forza!
Ah giusto.. Team Kaanaa!!!
Se la risposta è no (ahi ahi ahi!) leggete pure qui sotto.
Il protagonista, come avrete già capito dal riassunto in questa pagina, si trasferisce da Tokyo a Okinawa a causa del lavoro del padre. Dovrebbe essere tutto ordinario, e invece si ritrova in un posto che è un incrocio tra il Giappone che conosciamo noi e... la Sicilia! E non sto scherzando!
Storicamente questa regione è entrata a far parte del Giappone da pochi decenni dopo averla persa durante la 2^ Guerra Mondiale, perciò usi e costumi sono quelli di un altro mondo.
Tra una storiella e l'altra l'autore crea 2 o 3 miniracconti dentro ogni episodio, introducendo gli spettatori a tutte le particolarità dell'isola. Abitudini, modi di vivere, problemi "da isolani", cibi particolari, fauna locale e pure una lingua ufficiosa accanto al giapponese, tutto questo viene scoperto in 12 episodi che ahimè non concludono, almeno per ora, la trama secondaria.
Eh sì, perchè in mezzo a tutti questi anti-clichè che ci propone quest'isola insolita, c'è pure spazio per il più classico dei triangoli amorosi tra giovincelli che vi farà tifare per una o per l'altra a spada tratta.
E visto che ho tirato fuori anche queste due, accanto al protagonista maschile arrivano fin da subito due compagne di classe veramente tenere quanto simpatiche.
Come da titolo, Hina è quella "vecchia dentro", nel senso che conosce gli usi dell'isola neanche fosse un'anziana pensionata. A causa di questo parla in dialetto la metà delle volte, e se all'inizio può risultare fastidioso, una volta fattaci l'abitudine fa sorridere come cosa.
Kana è l'amica d'infanzia di Hina, praticamente più che sorelle. Nonostante sia timida, si offre come traduttrice al povero Teeruu che conosce solamente (ed ovviamente) il giapponese. Adorabile, è una dei personaggi migliori della serie.
Ci sono poi i vari compagni di classe, Kae "l'impicciona" in primis, le nonnine e parenti vari e via dicendo, tutto per creare quell'atmosfera da comunità unita, tutti con il loro modo di fare peculiare da okiwanesi.
Insomma, una serie molto chill da guardare per rilassarsi e dimenticare i problemi della vita.
La regia non ha molto da fare, se non gestire al meglio i vari passaggi tra una ministoria e l'altra, però fa egregiamente il suo lavoro. Insieme alla sceneggiatura, sono entrambe fatte bene, fanno ridere molto spesso e raccontano un sacco di cose in modo molto interessante, istruttivo e per niente noioso.
Riguardo al sonoro, bellina la sigla iniziale, molto orecchiabile e divertente con loro che ballano le classiche danze dell'isola. La sigla finale è un inno all'amicizia tra Hina e Kana (anche se forse nei primi episodi è diversa, non ricordo...), tanto dolce quanto loro, molto azzeccata la scelta.
Merita un plauso particolare il doppiaggio, soprattutto per le due fanciulle che si devono destreggiare tra dialetti e smorfie di timidezza, rendendole simpatiche e divertenti in ogni gag.
L'unico vero punto debole è forse l'animazione, come varie altre serie low budget e quindi con vari difetti, più che altro in termini di quantità. Ho visto di peggio comunque, è decisamente più che guardabile, anche per il buon design generale.
Voti? Andiamo!
**regia** 8
**sceneggiatura** 8,5
**design** 7
**personaggi** 9
**sonoro** 8,5
A chi consigliarlo? Diciamola al contrario stavolta!
Amate battle shonen, storie complesse e psicologiche e magari personaggi assurdi tra poteri e caratteri impossibili? Direi che dovreste evitarlo.
Per tutti gli altri, essendo un mix tra slice of life, docu-jappo e rom-com, piacerà sicuramente.
Io personalmente spero proprio in una seconda stagione, anche perchè alla fine era saltata fuori una nuova tipa di cui non si sa nulla, quindi l'idea c'è per forza!
Ah giusto.. Team Kaanaa!!!
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