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    8.0/10
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    Non è facile parlare di "Peanuts" a quelli che non lo conoscono affatto (ma esistono?). La seconda serie (visibile su Apple) contiene modifiche che non sarebbero piaciute a Schultz, il creatore.
    La difficoltà oggi è doppia e sta nel pubblico di giovanissimi come nei nuovi animatori, i quali, a torto o a ragione, hanno già cambiato in parte il carattere di alcuni personaggi, interrompendo la staticità del fumetto originale (che rappresenta il quo1 [ continua a leggere]
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    "Io ho qualcosa, che gli altri non hanno
    Io so qualcosa, che gli altri non sanno

    La tengo stretta nella mia mano
    E se la schiudo, lei vola lontano."

    Queste parole della sigla de "La balena Giuseppina" centrano il punto di cosa significhi l'avventura della crescita. Choppy (Santiago in originale) è un bambino di Madrid di una decina d'anni; non è molto compreso dai suoi genitori, i quali in certi momenti sembrano mettere in dubbio che sia un ra1 [ continua a leggere]
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    L'ambientazione è simile a quella di "Conan, il ragazzo del futuro”: a causa di un disastro ambientale, probabilmente causato dall'uomo, la gente vive in sparuti nuclei sociali in mezzo a una giungla che sembra trovarsi in Italia, ma potremmo essere in Giappone, in Russia o in qualsiasi altro Paese del mondo. Yaya, giovane donna dalla carnagione afro, spiccatamente iraconda, ha per amico Lennie, un gigante con ritardo mentale, forse perché è l'u1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Fiumi di lava, sirenetti, meduse ballerine, un pesce in procinto di evolversi, funghi mostruosi, Venezia minacciata dal... Vesuvio.
    Questo film ha tutto il fascino e la problematicità dell'animazione 1970.

    Su un soggetto di Shotaro Ishinomori, parla delle avventure sottomarine di un bambino di circa dieci anni, Isamu, figlio di uno scienziato che lavora nell'istituto per lo sviluppo marittimo. Senza u1 [ continua a leggere]
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    Una delle fiabe cinesi più famose tra quelle messe in scena all'Opera di Pechino, è una leggenda tradizionale che la Toei ha realizzato in animazione nel 1958.

    Bai Suzhen (questo il nome tramandato in Cina) è uno Yokai, uno spirito/serpente bianco, che può assumere anche fattezze femminili. È l'incarnazione del principio della vita, il mondo dell'immaginario che per tradizione è femminile; per essere reso inoffensivo deve legarsi alla realtà (1 [ continua a leggere]
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    È stato molto interessante rivedere questi filmini, mi sembrano realizzati meglio rispetto a quelli fatti oggi, sia come character design che come fluidità dell'animazione. Capisco che è un'opinione impopolare - del resto, per la brevità degli episodi e della serie, questo "Superman" è stato gestito al meglio.

    Un altro discorso è la psicologia dei personaggi, poco credibile: l'amica giornalista Louis Lane, che non ha mai preso in mano un'arma,1 [ continua a leggere]
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    "(...) non c'erano né spagnoli né arabi, niente cammelli ed elefanti. Non c'era che una merenda domenicale per una scolaresca di prima elementare. La mandammo all'aria e cacciammo i marmocchi dentro la caverna; ma non prendemmo altro che qualche ciambella e della marmellata. Non avevo visto diamanti, e lo dissi a Tom Sawyer.
    Disse che invece ce n'erano a montagne, e che c'erano anche arabi, elefanti e compagnia bella. Gli chiesi com'era che allo1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    Nel 1946, la finlandese Tove Jansson comincia la sua serie di libri per ragazzi dedicata ai Mumin, una sorta di ippopotami antropomorfi bianchi che vivono lontani dalla civiltà. Papà Mumin, mamma Mumin, il piccolo Mumin, sospesi tra fiaba e poesia, incontreranno tanti personaggi ciascuno portatore di una sua propria filosofia.
    Tra gli altri possiamo ricordare Grugnina, l'eterna fidanzata di Mumin, che finge di non essere coraggiosa per non farlo1 [ continua a leggere]

    6.5/10
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    «Perché, Enrico,"mai più?" questo dipenderà da te. Finita la quarta, tu andrai al ginnasio ed essi faranno gli operai, ma rimarrete nella stessa città, forse per molti anni. E perché, allora, non v'avrete più a rivedere?»

    Il signor Bottini (ingegnere nel libro, giornalista nell'anime) prosegue dicendo che solo a scuola si possono fare amicizie con ragazzi di status diverso dal nostro e che vanno conservate.
    Il padre di Enrico dà per scontato ch1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler!

    Yi è una ragazzina cinese che non ha più il padre, disperso sulle montagne per motivi imprecisati, la quale ha sviluppato un attaccamento morboso verso l'unica cosa che le rimane di lui: il suo violino. Quando sua madre, per desiderio di compagnia le chiede di suonarlo, Yi si rifiuta dicendo di averlo venduto. Il violino è fondamentale per l'intreccio ed era necessario che la ragazza non se ne separa1 [ continua a leggere]
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    Non c'è niente di male nel fare storie di animali antropomorfi, non esiste solo il realismo, ma queste storie devono avere delle regole. La parodia fine a se stessa, l'imitazione che sembra prendere in giro l'oggetto del proprio studio, non dovrebbe -per me- essere tollerata.
    "Basil Of Baker Street" è il primo di una serie di romanzi per bambini che l'inglese Eve Titus ha cominciato nel 1958. John Musker, regista della Disney, nel 1986 ne rende1 [ continua a leggere]