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    4.0/10
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    Vi sono opere che analizzano in profondità il tema del disagio giovanile. Queste opere scandagliano il problema del desiderio di indipendenza dai genitori e al contempo il bisogno della propria famiglia; la difficoltà di trovare un posto nel mondo, quando il mondo globalizzato è sempre più grande eppur sempre più inospitale; la difficoltà a comunicare con i “grandi”, ma anche con i coetanei; la scuola, le difficoltà nello studio e molto altro.
    “1 [ continua a leggere]

    4.5/10
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    Nell'ambito dell'animazione giapponese, vi sono diversi brand che si portano ormai diversi decenni sulle spalle. Parlando di longevità, prolificità e impatto sui media, sicuramente uno dei primi nomi a venire in mente è ”Gundam”. Ma il brand “Macross” non è poi così distante, vista l'importanza avuta e la capacità di far parlare ancora di sé.
    Dopo il fortunato “Macross Frontier”, che nel 2007 riportò alla ribalta la serie, nel 2015 venne annunci1 [ continua a leggere]

    2.5/10
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    Ognuno di noi, nell'arco della propria vita, ha intrapreso (anche più volte) la ricerca di uno scopo, un obiettivo da perseguire, un elemento che dà significato alla propria esistenza. E "Rewrite", opera piuttosto complessa da descrivere, parla proprio di questo: un protagonista alla ricerca di un qualcosa che giustifichi la sua esistenza.
    E qual è questa giustificazione? Beh... una delle necessità primordiali più forti in assoluto: la ricerca d1 [ continua a leggere]
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    Limitato nelle idee, limitato nei mezzi, limitato nella realizzazione.

    C'è davvero poco di salvabile in un'opera come “Planetarian”. Se la stagione estiva dagli amanti di casa Key verrà ricordata per l'abbondanza (ben due serie: questo corto “Planetarian” e l'opera di lunghezza standard “Rewrite”), di certo non ci saranno plausi alla qualità generale.
    E il motivo è semplicissimo: quest'opera è chiaramente insufficiente. Anzi: quest'opera è deli1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    "Dennou Coil", classe 2007, rappresenta l'esordio alla regia, in seno allo studio Madhouse, del talentuoso e stimato animatore Mitsuo Iso (se si esclude la direzione di un episodio di "RahXephon"), al quale va attribuita anche la paternità del soggetto. Sicuramente deve aver fatto tesoro di tutte le esperienze a fianco di stimati autori (avendo avuto la chance di lavorare al fianco di Oshii, Anno e altri) e i risultati sono più che evidenti in q1 [ continua a leggere]
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    Al primo impatto, “Koutetsujou no Kabaneri” apparve a moltissimi come una sorta di clone di “Shingeki no Kyojin”, o perlomeno un'opera fortemente ispirata a tale soggetto. È facile comprendere il motivo di questo parallelismo: l'umanità sotto assedio e costretta a difendersi in città fortificate (qui opportunamente collegate da ferrovie, con i treni corazzati come unico mezzo di spostamento), unita alla presenza di mostri che uccidono gli umani1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Annunciato nell'ottobre 2015, "Kiznaiver" appariva come il primo progetto dello studio Trigger con un budget degno di nota per il comparto tecnico. Il che suscitò particolare interesse, in quanto i precedenti lavori del recente gruppo erano stati particolarmente apprezzati per lo stile utilizzato (anche se ci furono diverse criticità su certe componenti, in particolare nelle animazioni).
    Anche il soggetto pareva interessante: l'opera è ambientat1 [ continua a leggere]
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    Credo che l'Accademia della Crusca dovrebbe autorizzare un aggettivo ad hoc per descrivere roba come quella che mi sto accingendo a recensire. Qualcosa che unisca i termini "stupendo" e "estremamente stupido". Forse stuped... no. Stupiden... no, nemmeno questo.
    Beh... credo che il concetto sia chiaro: un'opera talmente idiota da fare il giro e sbucare sull'altro lato del range di valutazione.
    Magari potrei usare la terminologia inglese e utiliz1 [ continua a leggere]
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    Parlare di lungometraggi Gainax rappresenta sempre un argomento delicato, specialmente nei confronti dei diretti interessati. E, in effetti, non è affatto errato asserire che lo studio abbia un rapporto tormentato con tale media. Il primo contatto fu con il monumentale "Le ali di Honneamise", un costosissimo film d'animazione (non manchevole di diverse pecche) che rischiò di far colare a picco lo studio prematuramente.
    Ma i giochi non erano fini1 [ continua a leggere]
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    Kunihiko Ikuhara è senz'altro uno dei più talentuosi registi del panorama dell'animazione giapponese. Dopo aver diretto perle come “La rivoluzione di Utena” e “Mawaru Penguindrum”, era lecito aspettarsi che la sua successiva opera sarebbe stata attesa con impazienza da tutti i cultori dell'animazione giapponese di qualità. Tuttavia, con grande rammarico, bisogna constatare che sfortunatamente qualcosa è andato storto, e questo “Yuri Kuma Arashi”1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Ammetto di essere stato attirato verso quest'opera per via dei notevoli nomi nella produzione, visto che quest'anime è stato realizzato da parte dello staff che ha lavorato sul notevole "serial experiments lain" e che, qualche anno dopo, lavorerà su "Haibane Renmei" (entrambe opere di elevatissima caratura, che andrebbero viste da qualunque appassionato di animazione).
    Eppure il mio giudizio su quest'opera è molto misto.

    "NieA_7" è un'opera che1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    La storia di un principe che ha sacrificato il suo cuore combattendo contro il suo mortale nemico, e la storia di una principessa che desidera rendere il cuore al principe. Un preambolo molto fiabesco per quest'opera, “Princess Tutu”, che nei fatti riesce, grazie alla sua splendida struttura narrativa e ai suoi eccelsi personaggi, a trascendere il concetto di fiaba stessa per portarsi a un livello superiore.
    Quindi, per nulla al mondo dovreste f1 [ continua a leggere]