Recensione
Vampire Knight
6.0/10
Vampire Knight è un anime che gode di un’aura accattivante, essenzialmente per le atmosfere dark/gotic di cui è intriso.
La nostra storia inizia quando la piccola Yuki viene salvata da Kaname Kuran dall’aggressione di un vampiro. Prima di allora la ragazza non ha alcun ricordo. Ora ha quindici anni e frequenta il collegio Cross. Tale istituto è diviso in Day Class e Night Class. La Day Class, di cui fanno parte Yuki Cross, figlia adottiva del preside, e Zero Kiryu, anche lui adottato dal preside, segue le lezioni diurne. La Night Class, composta da studenti bellissimi, tra cui Kaname, segue le lezioni notturne. In realtà gli studenti della Night Class sono dei vampiri, e Yuki, Zero ed il preside sono gli unici ad essere a conoscenza di questo segreto. Lo scopo del preside nel creare il suddetto istituto era di poter far convivere uomini e vampiri in modo pacifico.
Questo è il punto di partenza di una storia piena di misteri da svelare: il passato di Yuki in primis, i segreti del misterioso Kaname ed in più, sin dalla prima puntata, si intuisce che anche Zero nasconde qualcosa.
Mi sono avvicinata a questo anime poiché mi sono sempre piaciute le storie di vampiri, fin dai tempi del film “Intervista col vampiro”, prima che diventassero una moda/tormento con la saga di Twilight.
Quest’anime credo debba il suo successo a due aspetti, il primo è che cavalca l’onda di questa recente moda e il secondo è che tratta di un triangolo amoroso, e si sa che i triangoli sono molto seducenti. In fondo, a quale ragazza dispiacerebbe essere corteggiata da due ragazzi attraenti?
Quando ho iniziato a guardare le prime puntate di Vampire Knight ne ero totalmente affascinata, c’erano molti punti oscuri e molti nodi da sciogliere. Col passare delle puntate, però, mi sono resa conto dello scarso spessore psicologico dei personaggi.
Innanzitutto la protagonista, Yuki, è un personaggio molto passivo che non ha una personalità precisa ed è succube di tutti gli eventi. Ricopre il ruolo di guardian eppure non sa combattere, per di più si mette da sola in situazioni pericolose aspettando di essere salvata dai due bellocci protagonisti.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Per quanto riguarda Zero, mi sarei aspettata una riflessione più profonda sulla sua condizione di vampiro ed invece, lui che detesta i vampiri dato che la sua famiglia è stata sterminata da uno di loro, si comporta in modo incoerente approfittando della generosità (se così vogliamo definirla) di Yuki che gli offre il suo sangue.
Fine parte contenente spoiler
Gli altri coprotagonisti fanno unicamente da contorno e non viene mai dato loro spazio nella serie. Inoltre i momenti comici, in cui solitamente la fa da protagonista il preside, non sono mai riusciti a strapparmi un sorriso. Mi auspicavo, poi, di vedere più scene di azione e combattimenti, ma le mie aspettative non sono state soddisfatte. Il tutto, purtroppo, si riduce al triangolo amoroso ed il resto, nonostante ci siano molti spunti interessanti, rimane sullo sfondo.
Il character design non mi ha convinto, soprattutto perché i protagonisti maschili si somigliano molto (Kaname e Zero sono quasi identici). Infine, penso che gli occhi di Yuki siano eccessivamente grandi, rispetto ad altri anime che ho visto sono davvero enormi e troppo tondi.
Ho apprezzato molto l’OST, piacevole l’opening e molto bella l’ending (Still Doll di Kanon Wakeshima). In particolare mi ha colpito Forbidden Act, traccia molto toccante a mio parere. Gli sfondi sono molto belli ed uniti alle musiche creano un’ottima atmosfera dark.
In definitiva, nonostante i non pochi difetti credo sia un’anime piacevole senza grosse pretese, tant’è che ho visto entrambe le serie. Sicuramente sconsigliato a chi non ama il genere shojo perché quest’anime non è nient’altro che uno shojo camuffato da storia dark.
La nostra storia inizia quando la piccola Yuki viene salvata da Kaname Kuran dall’aggressione di un vampiro. Prima di allora la ragazza non ha alcun ricordo. Ora ha quindici anni e frequenta il collegio Cross. Tale istituto è diviso in Day Class e Night Class. La Day Class, di cui fanno parte Yuki Cross, figlia adottiva del preside, e Zero Kiryu, anche lui adottato dal preside, segue le lezioni diurne. La Night Class, composta da studenti bellissimi, tra cui Kaname, segue le lezioni notturne. In realtà gli studenti della Night Class sono dei vampiri, e Yuki, Zero ed il preside sono gli unici ad essere a conoscenza di questo segreto. Lo scopo del preside nel creare il suddetto istituto era di poter far convivere uomini e vampiri in modo pacifico.
Questo è il punto di partenza di una storia piena di misteri da svelare: il passato di Yuki in primis, i segreti del misterioso Kaname ed in più, sin dalla prima puntata, si intuisce che anche Zero nasconde qualcosa.
Mi sono avvicinata a questo anime poiché mi sono sempre piaciute le storie di vampiri, fin dai tempi del film “Intervista col vampiro”, prima che diventassero una moda/tormento con la saga di Twilight.
Quest’anime credo debba il suo successo a due aspetti, il primo è che cavalca l’onda di questa recente moda e il secondo è che tratta di un triangolo amoroso, e si sa che i triangoli sono molto seducenti. In fondo, a quale ragazza dispiacerebbe essere corteggiata da due ragazzi attraenti?
Quando ho iniziato a guardare le prime puntate di Vampire Knight ne ero totalmente affascinata, c’erano molti punti oscuri e molti nodi da sciogliere. Col passare delle puntate, però, mi sono resa conto dello scarso spessore psicologico dei personaggi.
Innanzitutto la protagonista, Yuki, è un personaggio molto passivo che non ha una personalità precisa ed è succube di tutti gli eventi. Ricopre il ruolo di guardian eppure non sa combattere, per di più si mette da sola in situazioni pericolose aspettando di essere salvata dai due bellocci protagonisti.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Per quanto riguarda Zero, mi sarei aspettata una riflessione più profonda sulla sua condizione di vampiro ed invece, lui che detesta i vampiri dato che la sua famiglia è stata sterminata da uno di loro, si comporta in modo incoerente approfittando della generosità (se così vogliamo definirla) di Yuki che gli offre il suo sangue.
Fine parte contenente spoiler
Gli altri coprotagonisti fanno unicamente da contorno e non viene mai dato loro spazio nella serie. Inoltre i momenti comici, in cui solitamente la fa da protagonista il preside, non sono mai riusciti a strapparmi un sorriso. Mi auspicavo, poi, di vedere più scene di azione e combattimenti, ma le mie aspettative non sono state soddisfatte. Il tutto, purtroppo, si riduce al triangolo amoroso ed il resto, nonostante ci siano molti spunti interessanti, rimane sullo sfondo.
Il character design non mi ha convinto, soprattutto perché i protagonisti maschili si somigliano molto (Kaname e Zero sono quasi identici). Infine, penso che gli occhi di Yuki siano eccessivamente grandi, rispetto ad altri anime che ho visto sono davvero enormi e troppo tondi.
Ho apprezzato molto l’OST, piacevole l’opening e molto bella l’ending (Still Doll di Kanon Wakeshima). In particolare mi ha colpito Forbidden Act, traccia molto toccante a mio parere. Gli sfondi sono molto belli ed uniti alle musiche creano un’ottima atmosfera dark.
In definitiva, nonostante i non pochi difetti credo sia un’anime piacevole senza grosse pretese, tant’è che ho visto entrambe le serie. Sicuramente sconsigliato a chi non ama il genere shojo perché quest’anime non è nient’altro che uno shojo camuffato da storia dark.