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9.0/10
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Era da tanto che volevo spezzare una lancia in favore di questa serie, penalizzata sia dalle sfortunate vicende di distribuzione in Italia sia dal paragone con Evangelion sulla base di somiglianze francamente epidermiche (scenderò in seguito più in dettaglio).

Tokyo. La vita di Ayato Kamina, adolescente a) caruccio e b) di talento - già cominciamo bene -, viene sconvolta dall'attacco contro la città e dall'incontro con una misteriosa quanto affascinante donna, anzi, due.
Una, Reika Mishima di giallo vestita, sembra sospesa fra ricordi mai vissuti (?) dal ragazzo e l'essere una sua possibile allucinazione, l'altra è una molto tangibile sconosciuta, più grande di lui, che all'inizio non si capisce bene se sia una stalker o se voglia effettivamente proteggerlo dai loschi figuri apparsi improvvisamente a reclamarlo/rapirlo.
Il buon Ayato è sospeso tra curiosità, attrazione e legittima diffidenza sia verso le donzelle sia verso se stesso, visto che entrambe le donne lo turbano e sembrano metterne in dubbio sia l'identità sia la memoria.
Che sia per lui 'the end of the world as we know it' diventa più chiaro quando Ayato lascia per la prima volta Tokyo al seguito di Haruka, l'adulta sconosciuta, e comincia a rendersi conto di come la verità e lo stato del pianeta siano diversi da quel che a Tokyo è stato insegnato a scuola e generalmente fatto credere alla popolazione. Un po' alla Matrix, se si vuole, anche se il perché e il per come sono tutt'altra cosa. Ma non voglio spoilerare, ricostruire i retroscena è uno degli elementi di divertimento - o rompicapo - durante la visione.
È solo l'inizio di un percorso di (ri)scoperta: storia di formazione, educazione sentimentale, civiltà dimenticate e progetti plurimillenari, e, anche, una parabola sull'arte (specialmente musica e pittura, impiegate nella serie con ottimo gusto e risultati) come catarsi e pegno delle memorie più care e profonde.
E robottoni naturalmente - che forse semplici robottoni non sono.

Riguardo al dibattito Rah vs Eva: ci sono delle somiglianze, per lo più superficiali e concentrate nella parte iniziale, volutissime ed esplicitate dai creatori di Rah in più punti nelle interviste in proposito. Somiglianze che peraltro sono a loro volta derivate da serie precedenti e che risalgono almeno agli anni '70.
I piloti adolescenti e per di più piloti controvoglia (per dirne una limitandomi alle serie robotiche che ho visto di recente: Gundam 00, Gundam Z e un tantinello pure il nuovissimo - e fichissimo - Gundam Unicorn), protagonisti magari con un bel caratterino indipendentemente dal trovarsi in fase adolescenziale, e figure di adulti/parenti assenti, conflittuali; organizzazioni segrete, mentori che sono un po' genitori putativi un po' oggetti del desiderio, il potere di cambiare il mondo così come di distruggerlo. Sono tòpoi classici del genere.
In Rahxephon anche quando si tratta di prendere alcuni spunti da Eva questi vengono sviluppati in una direzione e atmosfera generale completamente diverse (gusto personale mio: e meno male. Di pippe alla Anno in modalità depresso cronico, sia letterali sia metaforiche, ne ebbi più che abbastanza ancora prima che finisse la serie di Evangelion).
Rahxephon, come già accennato sopra, è una serie che si avvale di suggestioni surrealiste e pittoriche (gli omaggi a Dalì e a Magritte, il fatto che il protagonista sia un ragazzino di talento che dipinge piuttosto bene), musicali (già il 'phon', -xephon' del titolo richiama il greco per 'suono'; gli attacchi dei robot - il nome è basato su termini musicali, come Allegretto - sono costituiti da onde sonore; il ruolo e la funzione del cambiare il mondo hanno a che fare con Ollin, ovvero il termine maya per lo 'strumentista' predestinato e il 'tuning', ovvero organizzare il Tutto in una armonia nuova; ci sono melodie e canzoni durante la serie che offrono alcuni indizi), mentre la cultura e la simbologia 'esotica' prescelte sono legati alla cultura Maya, amalgamata con citazioni esplicite di leggende e cultura giapponesi. Alcune di queste fonti sono linkate in fondo alla recensione.
Per gusto mio personale, già a mero livello di concetto la combinazione maya-musica-pittura mi risulta particolarmente accattivante rispetto ad un papocchio gnostico-cabalistico wannabe con angst terminale, e a livello di effettiva tessitura di tali elementi la trama anche risulta meglio gestita.

Altro punto a favore e a mio parere: la storia è stata chiaramente progettata in anticipo nella sua completezza, e il finale rispecchia questa chiarezza di idee in partenza. Sa dove andare a parare e riesce effettivamente ad arrivare dove voleva arrivare. Il finale è così soddisfacente e da un senso di chiusura del cerchio, vivaddìo. Grazie studio Bones, grazie.
E dove si va a parare, dunque? Ebbene, con tutto il suo simbolismo e la sua - ammaliante - colonna sonora, i suoi robottoni e la spada di Damocle di un'apocalisse portata da insidiosi 'alieni', al cuore di tutto è una storia d'amore che trionfa al di là di ogni cosa: non c'è barriera di tempo, spazio o 'razza' che tenga.
L'archetipo alla Romeo e Giulietta insomma, ma in salsa sci-fi robotica e con un lieto fine. Una storia d'amore con le contropalle.

Mutatis mutandis, lo studio BONES mantiene questo nocciolo anche nel successivo - e direi allo stesso livello complessivo di qualità anche se più allegro e lineare, forse per questo più semplice da seguire di primo acchito - Eureka Seven. Quest'ultimo è più scanzonato nella prima parte, vuoi per i protagonisti più giovani, vuoi per tutta l'atmosfera da surfisti alternativi, ma riprende comunque alcuni spunti dalla serie che l'ha preceduto, Rah appunto, a partire dall'uccellino blu di Maeterlink.
Entrambe sono serie consigliatissime e con una grafica molto bella. Trovo quella di Rahxephon un filo più elegante e sofisticata - dalle fisionomie dei personaggi agli sfondi, alla tavolozza cromatica che gioca moltissimo sui tre colori primari e sulle molteplici valenze che hanno all'interno della storia: il rosso e il blu, umani vs Mu, ma anche la rappresentazione medica del sangue venoso e arterioso, il giallo del vestito di Reika, l'elemento perturbante che spezza la dicotomia cromatica e razziale -, più 'adulta' e in questo senso in sé la preferisco, ma si tratta in tutti e due i casi di un chara design e scelte cromatiche perfette e adeguate al diverso taglio delle rispettive serie.

L'unico neo di Rahxephon potrebbe essere una narrazione un po' obliqua e allusiva e a tessere di puzzle, con gli indizi da racimolare qua e là da parte dello spettatore; in questo caso sì, un po' omaggio - un po' forse parodia - di Evangelion. Comunque i conti tornano praticamente tutti alla fine, in questo caso. E se siete reduci dalla visione della serie di Shinji&co., in confronto la supposta complessità narrativa di Rah è una passeggiata.

Morale: se una narrazione non lineare non spaventa e l'idea di una serie che finisce *bene* non schifa, vale la pena di tuffarsi a pesce su Rahxephon e anche su Eureka Seven. Eureka Seven è più lunga come serie, ma ha una narrazione più lineare. Ci sono morti e dolori lungo la strada, ma il messaggio di entrambe le serie animate è rasserenante, proattivo e - ribadisco - romanticissimo. Esteticamente poi queste due serie Bones sono una gioia per gli occhi.

P.S. per info e approfondimenti - in inglese - :
Per gli eventuali dubbi/speculazioni rimaste dopo la visione, ho trovato molto utile questa cronologia/timeline che ordina i vari eventi e rivelazioni della serie di Rahxephon. Da controllare assolutamente DOPO la visione della serie, pena spoiler totale. Rileggerla aiuta a comprendere che bella storia siano riusciti a realizzare, *orchestrando* elementi così eterogenei in maniera così *armoniosa*(ah!)
http://www.khantazi.org/Rec/Anime/MuTimeline.html
mentre sulla wiki inglese ci sono un bel po' di dritte sulle varie fonti di ispirazione per Rah e la traduzione di alcuni termini. Linko solo il paragrafo 'influences' per dribblare gli spoiler sulla trama che lo precedono :)
http://en.wikipedia.org/wiki/RahXephon#Influences
Tornando in zona spoiler, mi è piaciuta molto questa interpretazione del finale della serie
http://www.animenation.net/blog/2002/10/23/ask-john-can-you-explain-the-ending-of-rahxephon/
mentre qui ci sono un po' di FAQ che chiariscono punti di tutta la serie, se ancora i link precedenti non bastassero
http://www.kenoki.com/nko/faqs.html