Recensione
Cowboy Bebop
10.0/10
Recensione di SpikeSpiegel86
-
"Cowboy Bebop" è una serie televisiva del 1998 dello studio Sunrise, diretta da Shinchiro Watanabe, ideata da Hajime Yatate e scritta da Keiko Nobuto. Il character design è a cura di Toshiro Kawamoto, il mecha design è di Kimitoshi Yamane.
In un'intervista allo staff di produzione Watanabe rivela che l'idea di base era quella di creare qualcosa con le navi spaziali, da questo semplice dettaglio nasce Cowboy Bebop, un anime che negli anni è diventato un cult del genere fantascientifico e non solo.
"Ok, 3, 2, 1 Let's jam!"
L' azione si svolge all'interno del Sistema Solare, imponenti portali chiamati Gate permettono di viaggiare nell'iperspazio, una specie di faglia spaziale dove gli spostamenti sono in scala 1:240, ci si muove di 1 e si viaggia di 240. Questo permette alle astronavi di ricoprire grandi distanze in minor tempo.
In seguito all'incidente del Gate della Terra, un pezzo della Luna si stacca e una pioggia di meteoriti si abbatte sul pianeta azzurro. I superstiti sono così costretti ad abbandonare il pianeta e a spostarsi verso altri lidi, nella fattispecie Venere, alcuni satelliti di Giove (Ganimede, Europa, Callisto) e Marte, quest'ultimo diventerà il pianeta più popolato.
Questo universo fa da background alla serie che lungo un arco narrativo di 26 episodi ci racconterà le avventure interstellari della ciurma del Bebop, l'astronave di Jet Black e del suo socio in affari Spike Spiegel; la loro occupazione? Beh, sono due cacciatori di taglie, due space cowboy; cosi viene chiamato chi fa questo mestiere nel 2071.
Jet è un ex poliziotto dell'ISSP mentre Spike un ex-militante del Red Dragon, la più potente organizzazione mafiosa del Sistema Solare, con sede su Marte.
Entrambi si sono lasciati alle spalle una vita di rimorsi e rimpianti e cercano di racimolare qualche uron (la moneta usata nell'anime) dando la caccia ai criminali.
Nel corso degli episodi a questo dinamico duo si aggiungeranno il cane Ein, la cacciatrice con il vizio del gioco d'azzardo Faye Valentine e la piccola hacker Ed. Le situazioni più disparate attendo questo gruppo che con il passare degli episodi diverrà una piccola famiglia, si passera da gag divertenti a situazioni serie, malinconiche, il tutto condito da scene d'azione magistralmente dirette sia di combattimento corpo a corpo sia di sparatorie a bordo di navicelle spaziali, con un mecha design che si distingue per la sua originalità.
Il comparto tecnico è di prim'ordine, le animazioni sono fluide e credibili e sebbene i colori non siano così brillanti come quelli delle produzioni odierne l'aspetto generale rimane ancora oggi di alto livello.
L'uso della musica è sicuramente il fiore all'occhiello dell'intera produzione, i temi musicali non sono dei banali accompagnamenti, ma concorrono in maniera dirompente alla capacità espressiva degli episodi. I pezzi sono composti e arrangiati da Yoko Kanno ed eseguiti dai Seatbels, una jazz-band composta da musicisti di vari paesi. La stessa Kanno ne è la produttrice, arrangiatrice e tastierista.
L'interprete che canta la maggior parte delle canzoni è Mai Yamane, fantastica la sua interpretazione nel pezzo "Blue" una canzone veramente da brividi. Da segnalare anche alcune voci maschili di rilievo, Steve Conte su tutti nel pezzo "Call me Call me".
A ribadire il ruolo centrale della musica ci sono inoltre varie citazioni più o meno nascoste all'interno degli episodi, a cominciare dalle più palesi ovvero i titoli degli episodi stessi, sempre ispirati dal mondo musicale.
Altro punto di forza della serie è il character design, in particolare la figura di Faye risulta particolarmente riuscita, sempre sensuale e provocante nonostante il fanservice pari a zero. Spike riprende in qualche modo la figura di Lupin III, ma il più riuscito di tutti è senza dubbio Vicious, l'antagonista per eccellenza. Personaggio perennemente avvolto nel mistero, spietato e dalle ambizioni sfrenate, non si farà scrupoli a sacrificare tutto pur di raggiungere i suoi scopi; ricorda da lontano Grifis di Berserk, Sephiroth di FFVII per l'uso della katana, il Corvo per il suo essere tenebroso e insondabile e per il pennuto che poggia sulla sua spalla.
Sebbene la struttura degli episodi sia di natura autoconclusiva, c'è un mosaico nascosto alla base e ogni episodio andrà ad aggiungere un tassello. Alla fine della serie ci si presenterà dinanzi un meraviglioso quadro completo della vicenda.
Il tema generale è il passato dei protagonisti, in particolare quello di Spike, che gradualmente viene scoperto con l'andare degli episodi, e del suo karma; Spike ha un appuntamento con il destino che non può mancare. Figura centrale del passato di Spike è Julia, donna misteriosa di cui si sa poco e niente se non l'importanza che ricopre nella vita di Spike.
A mio avviso Julia è il punto debole della produzione, il suo personaggio viene approfondito troppo poco e liquidato in fretta, si sarebbe potuto sacrificare un episodio di quelli con pochi elementi di arricchimento della trama per concentrarsi un po' di più sulla sua figura e sul suo rapporto con Spike. Probabilmente la cosa è voluta, Julia porta con sé un forte significato allegorico, rappresenta il sogno di Spike, un sogno dal quale non riesce a destarsi. Così come i personaggi dei sogni sono sbiaditi e avvolti dal mistero, allo stesso modo è Julia, e nel momento della sua scomparsa il sogno non ha più senso di esistere…
In Italia la serie è stata pubblicata in varie versioni a cura della Dynit, il doppiaggio è ottimo, le voci sono tutte appropriate e calzano a pennello sui vari personaggi, unica nota dolente i pesanti errori di traduzione nell'episodio 15 "My funny Valentine"; errori davvero grossolani che potevano essere evitati. Consiglio di vedere quest'episodio in lingua originale con i sottotitoli. Nella fattispecie gli errori riguardano gli anni di ibernazione di Faye che sono 54 e non 514, l'ammontare dei suoi debiti (300 milioni di uron e non 2 miliardi) e l'anno del risveglio di Feye (2068 e non 2048).
Concludendo, "Cowboy Bebop" è un anime che è entrato prepotentemente nell'immaginario collettivo ponendosi come termine di paragone per tutte le opere fantascientifiche che sono seguite, seguono e seguiranno. "Cowboy Bebop" fa scuola per la sua unicità e originalità, la grande forza creativa che è stata profusa per creare quest'anime si avverte in ogni singolo dettaglio, la sua forza espressiva si avverte nella colonna sonora, nei dialoghi, nelle innumerevoli citazioni, nelle gag divertenti, nelle atmosfere struggenti e malinconiche, nell'introspezione dei personaggi, nei loro rimorsi, nei loro rimpianti e nel loro destino… "You're gonna carry that weight".
Tutto questo fa di "Cowboy Bebop" un capolavoro senza tempo, un cult intramontabile, che tutti, amanti della fantascienza e non, dovrebbero vedere e assaporare almeno una volta.
"See you space cowboy."
In un'intervista allo staff di produzione Watanabe rivela che l'idea di base era quella di creare qualcosa con le navi spaziali, da questo semplice dettaglio nasce Cowboy Bebop, un anime che negli anni è diventato un cult del genere fantascientifico e non solo.
"Ok, 3, 2, 1 Let's jam!"
L' azione si svolge all'interno del Sistema Solare, imponenti portali chiamati Gate permettono di viaggiare nell'iperspazio, una specie di faglia spaziale dove gli spostamenti sono in scala 1:240, ci si muove di 1 e si viaggia di 240. Questo permette alle astronavi di ricoprire grandi distanze in minor tempo.
In seguito all'incidente del Gate della Terra, un pezzo della Luna si stacca e una pioggia di meteoriti si abbatte sul pianeta azzurro. I superstiti sono così costretti ad abbandonare il pianeta e a spostarsi verso altri lidi, nella fattispecie Venere, alcuni satelliti di Giove (Ganimede, Europa, Callisto) e Marte, quest'ultimo diventerà il pianeta più popolato.
Questo universo fa da background alla serie che lungo un arco narrativo di 26 episodi ci racconterà le avventure interstellari della ciurma del Bebop, l'astronave di Jet Black e del suo socio in affari Spike Spiegel; la loro occupazione? Beh, sono due cacciatori di taglie, due space cowboy; cosi viene chiamato chi fa questo mestiere nel 2071.
Jet è un ex poliziotto dell'ISSP mentre Spike un ex-militante del Red Dragon, la più potente organizzazione mafiosa del Sistema Solare, con sede su Marte.
Entrambi si sono lasciati alle spalle una vita di rimorsi e rimpianti e cercano di racimolare qualche uron (la moneta usata nell'anime) dando la caccia ai criminali.
Nel corso degli episodi a questo dinamico duo si aggiungeranno il cane Ein, la cacciatrice con il vizio del gioco d'azzardo Faye Valentine e la piccola hacker Ed. Le situazioni più disparate attendo questo gruppo che con il passare degli episodi diverrà una piccola famiglia, si passera da gag divertenti a situazioni serie, malinconiche, il tutto condito da scene d'azione magistralmente dirette sia di combattimento corpo a corpo sia di sparatorie a bordo di navicelle spaziali, con un mecha design che si distingue per la sua originalità.
Il comparto tecnico è di prim'ordine, le animazioni sono fluide e credibili e sebbene i colori non siano così brillanti come quelli delle produzioni odierne l'aspetto generale rimane ancora oggi di alto livello.
L'uso della musica è sicuramente il fiore all'occhiello dell'intera produzione, i temi musicali non sono dei banali accompagnamenti, ma concorrono in maniera dirompente alla capacità espressiva degli episodi. I pezzi sono composti e arrangiati da Yoko Kanno ed eseguiti dai Seatbels, una jazz-band composta da musicisti di vari paesi. La stessa Kanno ne è la produttrice, arrangiatrice e tastierista.
L'interprete che canta la maggior parte delle canzoni è Mai Yamane, fantastica la sua interpretazione nel pezzo "Blue" una canzone veramente da brividi. Da segnalare anche alcune voci maschili di rilievo, Steve Conte su tutti nel pezzo "Call me Call me".
A ribadire il ruolo centrale della musica ci sono inoltre varie citazioni più o meno nascoste all'interno degli episodi, a cominciare dalle più palesi ovvero i titoli degli episodi stessi, sempre ispirati dal mondo musicale.
Altro punto di forza della serie è il character design, in particolare la figura di Faye risulta particolarmente riuscita, sempre sensuale e provocante nonostante il fanservice pari a zero. Spike riprende in qualche modo la figura di Lupin III, ma il più riuscito di tutti è senza dubbio Vicious, l'antagonista per eccellenza. Personaggio perennemente avvolto nel mistero, spietato e dalle ambizioni sfrenate, non si farà scrupoli a sacrificare tutto pur di raggiungere i suoi scopi; ricorda da lontano Grifis di Berserk, Sephiroth di FFVII per l'uso della katana, il Corvo per il suo essere tenebroso e insondabile e per il pennuto che poggia sulla sua spalla.
Sebbene la struttura degli episodi sia di natura autoconclusiva, c'è un mosaico nascosto alla base e ogni episodio andrà ad aggiungere un tassello. Alla fine della serie ci si presenterà dinanzi un meraviglioso quadro completo della vicenda.
Il tema generale è il passato dei protagonisti, in particolare quello di Spike, che gradualmente viene scoperto con l'andare degli episodi, e del suo karma; Spike ha un appuntamento con il destino che non può mancare. Figura centrale del passato di Spike è Julia, donna misteriosa di cui si sa poco e niente se non l'importanza che ricopre nella vita di Spike.
A mio avviso Julia è il punto debole della produzione, il suo personaggio viene approfondito troppo poco e liquidato in fretta, si sarebbe potuto sacrificare un episodio di quelli con pochi elementi di arricchimento della trama per concentrarsi un po' di più sulla sua figura e sul suo rapporto con Spike. Probabilmente la cosa è voluta, Julia porta con sé un forte significato allegorico, rappresenta il sogno di Spike, un sogno dal quale non riesce a destarsi. Così come i personaggi dei sogni sono sbiaditi e avvolti dal mistero, allo stesso modo è Julia, e nel momento della sua scomparsa il sogno non ha più senso di esistere…
In Italia la serie è stata pubblicata in varie versioni a cura della Dynit, il doppiaggio è ottimo, le voci sono tutte appropriate e calzano a pennello sui vari personaggi, unica nota dolente i pesanti errori di traduzione nell'episodio 15 "My funny Valentine"; errori davvero grossolani che potevano essere evitati. Consiglio di vedere quest'episodio in lingua originale con i sottotitoli. Nella fattispecie gli errori riguardano gli anni di ibernazione di Faye che sono 54 e non 514, l'ammontare dei suoi debiti (300 milioni di uron e non 2 miliardi) e l'anno del risveglio di Feye (2068 e non 2048).
Concludendo, "Cowboy Bebop" è un anime che è entrato prepotentemente nell'immaginario collettivo ponendosi come termine di paragone per tutte le opere fantascientifiche che sono seguite, seguono e seguiranno. "Cowboy Bebop" fa scuola per la sua unicità e originalità, la grande forza creativa che è stata profusa per creare quest'anime si avverte in ogni singolo dettaglio, la sua forza espressiva si avverte nella colonna sonora, nei dialoghi, nelle innumerevoli citazioni, nelle gag divertenti, nelle atmosfere struggenti e malinconiche, nell'introspezione dei personaggi, nei loro rimorsi, nei loro rimpianti e nel loro destino… "You're gonna carry that weight".
Tutto questo fa di "Cowboy Bebop" un capolavoro senza tempo, un cult intramontabile, che tutti, amanti della fantascienza e non, dovrebbero vedere e assaporare almeno una volta.
"See you space cowboy."