Recensione
Fino all'ultimo ho pensato che fosse un cartone americano, fino a quando non è stata pronunciata la prima sillaba dai personaggi, fino a quando non ho visto i titoli degli episodi. Ebbene non è americano, non è italiano, né inglese né francese, ma un anime giapponese al 100%. Creato dallo studio Gainax, consta di 13 episodi ed è stato trasmesso nel 2010.
La storia è molto semplice, proprio come quelle dei cartoni americani. Panty Anarchy e Stocking Anarchy sono due angeli cacciati dal paradiso. Per ritornarci devono sconfiggere i fantasmi che si trovano a Daten City, la città a confine tra inferno e paradiso, per guadagnare Celesti, monete del paradiso. Garterbelt, un afro/prete, farà da corrispondente tra cielo e terra, portando notizie ai due angioletti. Nel corso della storia verranno introdotte anche le loro antagoniste: le sorelle Scanty e Kneesocks, due demoni provenienti dall'inferno.
La prima impressione che mi ha fatto questo anime è, come già detto sopra, di cartone americano. Lo stesso stile di disegno fa immediatamente venire in testa i cartoni americani come le Superchicche. È chiaramente presente lo stile super-deformed, gambe lunghissime e teste giganti degli americani, oltre che a tutte le inquadrature piacevoli ai maschietti. Le animazioni sono un po' così, piene di tutte quelle scritte onomatopeiche e con censure nelle scene più piccanti. Il sonoro è il tipico americano, niente da dire. Così come le sigle, la prima rapida e veloce, rappresentante i personaggi principali e la seconda, più calma con una dolce canzone di sottofondo, che fa contrasto alla rumorosità e alla dinamicità dell'anime.
I personaggi principali sono le due sorelline, totalmente opposte tra loro e totalmente opposte agli angeli comuni: Panty, la "sexy blondie", una vera propria "bitch" affamata di bei ragazzi e Stocking, "lollipop lover", una gothic lolita dai capelli lunghi e scuri amante di qualsiasi dolciume e totalmente disinteressata ai ragazzi (tranne quel fantasma). Sono classici personaggi del mondo a stelle e strisce e, infatti, non mi sorprendono granché, se non per il fatto che ogni cinque secondi dicono almeno una parolaccia (in inglese o giapponese).
Gli episodi sono divisi a metà o in tre (tranne gli ultimi due), spesso non hanno molto senso e non hanno un filo logico che li collega, una specie di "Majokko-Slice Of Life-Ecchi" Il finale però mi ha sorpreso, happy ending a metà (non faccio spoiler).
Riassumendo, "Panty & Stocking With Garterbelt" è qualcosa di alternativo e leggero da guardare in pomeriggi noiosi in cui non si ha nulla da fare e si vuole ridere con un po' di gag. Voto: sette.
La storia è molto semplice, proprio come quelle dei cartoni americani. Panty Anarchy e Stocking Anarchy sono due angeli cacciati dal paradiso. Per ritornarci devono sconfiggere i fantasmi che si trovano a Daten City, la città a confine tra inferno e paradiso, per guadagnare Celesti, monete del paradiso. Garterbelt, un afro/prete, farà da corrispondente tra cielo e terra, portando notizie ai due angioletti. Nel corso della storia verranno introdotte anche le loro antagoniste: le sorelle Scanty e Kneesocks, due demoni provenienti dall'inferno.
La prima impressione che mi ha fatto questo anime è, come già detto sopra, di cartone americano. Lo stesso stile di disegno fa immediatamente venire in testa i cartoni americani come le Superchicche. È chiaramente presente lo stile super-deformed, gambe lunghissime e teste giganti degli americani, oltre che a tutte le inquadrature piacevoli ai maschietti. Le animazioni sono un po' così, piene di tutte quelle scritte onomatopeiche e con censure nelle scene più piccanti. Il sonoro è il tipico americano, niente da dire. Così come le sigle, la prima rapida e veloce, rappresentante i personaggi principali e la seconda, più calma con una dolce canzone di sottofondo, che fa contrasto alla rumorosità e alla dinamicità dell'anime.
I personaggi principali sono le due sorelline, totalmente opposte tra loro e totalmente opposte agli angeli comuni: Panty, la "sexy blondie", una vera propria "bitch" affamata di bei ragazzi e Stocking, "lollipop lover", una gothic lolita dai capelli lunghi e scuri amante di qualsiasi dolciume e totalmente disinteressata ai ragazzi (tranne quel fantasma). Sono classici personaggi del mondo a stelle e strisce e, infatti, non mi sorprendono granché, se non per il fatto che ogni cinque secondi dicono almeno una parolaccia (in inglese o giapponese).
Gli episodi sono divisi a metà o in tre (tranne gli ultimi due), spesso non hanno molto senso e non hanno un filo logico che li collega, una specie di "Majokko-Slice Of Life-Ecchi" Il finale però mi ha sorpreso, happy ending a metà (non faccio spoiler).
Riassumendo, "Panty & Stocking With Garterbelt" è qualcosa di alternativo e leggero da guardare in pomeriggi noiosi in cui non si ha nulla da fare e si vuole ridere con un po' di gag. Voto: sette.