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Dopo la grande delusione per "Viaggio Verso Agartha", in cui ho trovato personaggi e trama di poco spessore, con "Kotonoha no Niwa" (The Garden of Words) finalmente ritrovo, con mia grande gioia, il vecchio Makoto Shinkai, autore di capolavori come "Byousoku 5 Centimeter", "The Place Promised in Our Early Days", "Hoshi no koe" (La voce delle stelle) e "Lei e il suo gatto". Con quest'opera Makoto vuole stupirci per l'ennesima volta di come padroneggia l'arte dei colori, della fotografia, dell'animazione e della narrazione, infatti riesce a creare una storia dolce e leggera come il miele.

Trama: Takao (15 anni) è un liceale che aspira a diventare un fabbricante di scarpe. Un giorno di pioggia salta la scuola per andare in un giardino in stile tradizionale (giapponese) per disegnare dei modelli di calzatura; li incontra Yukino, una giovane donna (27 anni).
Successivamente i due si incontreranno più volte, ma sempre e solo nei giorni di pioggia. Ad ogni incontro i due si aprono sempre più l'uno l'altra. Ma la fine della stagione delle piogge si avvicina.

Il tema trattato è sempre molto familiare a Makoto Shinkai, ovvero la lontananza di due mondi, in questo il mondo dell'adolescenza e quello degli adulti. Questo punto in comune con gli altri lavori del maestro renderà felice tutti i fan di Makoto (per me è stato così). L'accuratezza dei particolari nelle inquadrature sono a livelli maniacali, come a cercare di scusarsi della mostruosità creata precedentemente con "Viaggio Verso Agartha".
I tempi della narrazione della storia sono lenti, ma senza mai annoiare, mentre sul finale ci sarà un'esplosione generale, come una bomba che dopo il lento conto alla rovescia esplode di una deflagrazione rocambolesca.

Quindi "Kotonoha no Niwa" merita assolutamente di essere visto. L'unica pecca è il finale, si che è esplosivo, ma dura troppo poco; è come se andate a vedere uno spettacolo di fuochi d'artificio e dopo il primo razzo lo spettacolo è già finito. Come ci rimarreste? Ma, nonostante questo, continuo ad amare tutti i lavori di Makoto Shinkai, Agartha a parte.