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10.0/10
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Dragon Ball, realizzato da Akira Toriyama e pubblicato sulla rivista Shonen Jump dal 1984 al 1995, può essere considerato lo shonen per antonomasia, ovvero l’opera che negli anni successivi (e tutt’ora) ha ispirato e continua ad ispirare molti mangaka che si cimentano a scrivere manga per ragazzi. Questa affermazione non deve essere valutata come critica, bensì come dato di fatto, in quanto Dragon Ball ai suoi tempi aveva introdotto non pochi elementi originali nel mondo dei manga. Come può essere facilmente constatabile, questo titolo è stato sfruttato in tutti i modi possibili per motivi economici; quello che però mi appresto ora a recensire è il manga in se stesso, e non come è stato successivamente oltraggiato... quindi fate finta che questa opinione sia stata scritta il giorno dopo che è uscito l’ultimo volume, ovvero nel lontano 1995.

La storia narra di un ragazzino di nome Goku che non è mai entrato in contatto con la società civilizzata, e l’unico essere umano da lui conosciuto era l’amato nonno (che all’inizio della storia era già deceduto); già all’inizio si viene a conoscenza delle sette Sfere del Drago, ovvero oggetti che se raccolti tutti insieme possono esaudire un qualsiasi desiderio. E’ grazie all’incontro con Bulma, una giovane ragazza in cerca delle sfere, che Goku sperimenta il primo vero contatto con l’umanità, ed inizia quindi la storia vera o propria.
Nonostante il nome, le Sfere del Drago hanno un’importanza rilevante solo nelle primissime saghe, dato che, sul piano narrativo, verranno poi sostituite come importanza dai combattimenti di Goku e compagni contro il “cattivone” di turno, e serviranno solamente a resuscitare i compagni morti in battaglia.
Dal punto di vista grafico, il tratto di Toriyama è inconfondibile: semplice, pulito e chiarissimo; non si disperde in particolari inutili e le scene di combattimento non sono confuse, risultando così comprensibili alla prima occhiata. Confrontando i primi volumi con gli ultimi, è possibile riscontrare una maggiore ricerca di dettagli, sia sui personaggi che sullo sfondo. Gli stessi personaggi all’inizio sono caratterizzati da una linea tonda e morbida, che andrà poi a “indurirsi” col passare degli anni (forse dato dall’esigenza di disegnare non più personaggi bambini, ma adulti, con una massa muscolare maggiore). Le linee di dinamicità sono sempre presenti in abbondanza (caratteristica classica degli shonen), per trasmettere movimento all’azione, e l’autore non ne abusa. In generale si può dire comunque che il tratto dell’autore rimane costante nel tempo.

Per quanto riguarda la storia, non si può fare altro che apprezzare la superiorità di questo manga sotto questo punto di vista, record eguagliato da pochissimi altri titoli (e chi mi conosce sa di quale parlo in particolare): semplice, eterogenea e molto intensa dal punto di vista emotivo. Personalmente non rimango impassibile quando, rileggendo tutta l’opera d’un fiato, mi soffermo sulla crescita dei vari personaggi ed i cambiamenti che si sono sviluppati nell’ambiente in cui agiscono e mi commuove l’ultimissima mini-saga, ovvero quella in cui si vedono i personaggi come sono invecchiati (basti pensare a quanti anni copre questo manga). Insomma, solo paragonando l’opera nel suo sviluppo se ne possono apprezzare gli innumerevoli aspetti positivi perché questo è un manga che, letto con superficialità, può essere scambiato per una storia con target infantile.

Per concludere parlerò delle innumerevoli edizioni italiane (tutte Star Comics): la prima (1995-1997) è composta da 62 volumi; la seconda (DB Deluxe) e la terza (DB New) da 42 volumi; la quarta (DB Perfect Editino) da 34. Le ultime due presentano molte censure rispetto all’originale, mentre solo nell’ultima è contenuto un finale alternativo disegnato recentemente dallo stesso Toriyama. Quella che ho letto io (DB New) è nel complesso soddisfacente, la carta è discreta e vale il prezzo che è stata pagata (tipico stile Star Comics).

Il mio 10 è stato dato in quanto non si può non riconoscere la perfezione in questo manga, e alcuni piccoli “difetti” possono essere tranquillamente trascurati se osservati con un’ottica diversa (ad esempio non è vero che nello Z le saghe sono tutte uguali, perché se le si leggono attentamente, è possibile riscontrare in tutte dei sentimenti profondi).
Consiglio a tutti Dragon Ball e spero che la mia recensione sia piaciuta e non sia stata pesante da leggere.

VOTO FINALE: 10/10 29/03/2009
by bruttabestia