Recensione
Le bizzarre avventure di Jojo si può definire tranquillamente come IL manga shounen per eccellenza, è una lettura che per tutti gli appassionati non deve certamente mancare.
I disegni di Hirohiko Araki si distinguono certamente per lo stile particolare ed eccentrico rispetto al classico stile utilizzato nei fumetti di molti suoi colleghi connazionali.
Altra caratteristica de Le Bizzarre Avventure di Jojo è la sua connotazione di manga generazionale, ciò che accomuna le varie serie che si susseguono è infatti la trama, che segue le vicende di vari componenti della famiglia Joestar che, per un motivo o per un altro, sono tutti chiamai con il soprannome di Jojo. Questo stratagemma permette di conservare nonostante la lunga durata dell'intera opera freschezza, grazie al cambio e all'apparizione di personaggi diversi e nuovi nelle varie serie che si susseguono.
La terza serie delle Bizzarre Avventure di Jojo, conosciuta e identificata dal sottotitolo Stardust Crusaders, a mio modesto parere è la migliore di tutte. Si distacca dalle prime due ponendo il passaggio dai combattimenti basati sull'antica arte delle onde concentriche ai combattimenti basati sugli Stand, elemento che davvero rivoluziona l'intera opera. Gli stand sono una specie di manifestazione fisica del potere psichico dei vari personaggi, che conferisce al possessore particolari poteri, che possono variare in maniera enormemente diversa da persona a persona. La quantità e diversità di poteri permette all'autore di mettere in atto i combattimenti più disparati.
Ma il vero punto di forza risiede nel fatto che gli scontri non si basano sulla mera potenza, ma sono aspetto tattico e strategia a farla da padrona, dando vita a emozionanti sfide la cui incertezza nel risultato è sempre ai massimi livelli. Questo infatti per me è l'aspetto che eleva quest'opera sopra i classici manga di combattimento in cui la partenza è l'unica cosa che conta e non c'è un briciolo di strategia.
La trama di questa terza serie narra le vicende di Jotaro Kujo, nipote di Joseph Joastar che insieme al nonno si troverà a dover intraprendere un lungo viaggio per sconfiggere l'eterno nemico della famiglia Joestar, Dio Brando. Durante in viaggio incontreranno nuovi compagni e dovranno fronteggiare vari utilizzatori di Stand.
Come ho già detto all'inizio della recensione è una lettura imprescindibile per tutti, il dieci se lo merita a pieno titolo.
I disegni di Hirohiko Araki si distinguono certamente per lo stile particolare ed eccentrico rispetto al classico stile utilizzato nei fumetti di molti suoi colleghi connazionali.
Altra caratteristica de Le Bizzarre Avventure di Jojo è la sua connotazione di manga generazionale, ciò che accomuna le varie serie che si susseguono è infatti la trama, che segue le vicende di vari componenti della famiglia Joestar che, per un motivo o per un altro, sono tutti chiamai con il soprannome di Jojo. Questo stratagemma permette di conservare nonostante la lunga durata dell'intera opera freschezza, grazie al cambio e all'apparizione di personaggi diversi e nuovi nelle varie serie che si susseguono.
La terza serie delle Bizzarre Avventure di Jojo, conosciuta e identificata dal sottotitolo Stardust Crusaders, a mio modesto parere è la migliore di tutte. Si distacca dalle prime due ponendo il passaggio dai combattimenti basati sull'antica arte delle onde concentriche ai combattimenti basati sugli Stand, elemento che davvero rivoluziona l'intera opera. Gli stand sono una specie di manifestazione fisica del potere psichico dei vari personaggi, che conferisce al possessore particolari poteri, che possono variare in maniera enormemente diversa da persona a persona. La quantità e diversità di poteri permette all'autore di mettere in atto i combattimenti più disparati.
Ma il vero punto di forza risiede nel fatto che gli scontri non si basano sulla mera potenza, ma sono aspetto tattico e strategia a farla da padrona, dando vita a emozionanti sfide la cui incertezza nel risultato è sempre ai massimi livelli. Questo infatti per me è l'aspetto che eleva quest'opera sopra i classici manga di combattimento in cui la partenza è l'unica cosa che conta e non c'è un briciolo di strategia.
La trama di questa terza serie narra le vicende di Jotaro Kujo, nipote di Joseph Joastar che insieme al nonno si troverà a dover intraprendere un lungo viaggio per sconfiggere l'eterno nemico della famiglia Joestar, Dio Brando. Durante in viaggio incontreranno nuovi compagni e dovranno fronteggiare vari utilizzatori di Stand.
Come ho già detto all'inizio della recensione è una lettura imprescindibile per tutti, il dieci se lo merita a pieno titolo.