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8.0/10
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Mi sono approcciato a questo manga dopo aver saputo che era il lavoro a cui Adachi era più affezionato (o uno dei lavori, non ricordo). Sta di fatto che mi è piaciuto subito. Storia sportiva, questa volta sul nuoto, sport in cui il Giappone sicuramente non eccelleva allora come oggi e quindi una scelta bizzarra per l'autore. Storia semplice ma intensa come ci si aspetta da Adachi, delicata e romantica, ironica e divertente. Soprattutto ho apprezzato il protagonista maschile, Yamato, che si scosta almeno un poco da tutti gli altri protagonisti maschili di Adachi. Non si presenta come un tipo anonimo, svogliato e senza particolari capacità come accade per Tacchan (Touch) o Masato (Miyuki), poi neanche loro si riveleranno così, ma è comunque come tutti gli altri personaggi gli ritengono. Anche se probabilmente il personaggio più suggestivo e più forte è Ami.

Nel corso della storia assisteremo al progressivo cambiamento del rapporto tra i due: da un odio atavico si passerà ad un'indifferenza per poi passare ad un interesse quasi una curiosità di capire fin dove l'altro può spingersi nella rispettiva disciplina sportiva, fino ad un'amicizia che poi sboccerà in amore corrisposto, un consueto happy ending di Adachi. Tutto questo sullo sfondo dello sport praticato dai due giovani (e non solo da loro) il nuoto per Yamato, i tuffi per Ami.
Storia frizzante, divertente, mai banale di un autore unico nel suo genere che consiglio a tutti, anche a chi non è particolarmente affezionato ad Adachi.