Recensione
Rinne
4.0/10
Rumiko Takahashi è una leggenda per gli appassionati, la cosiddetta "principessa dei manga", e opere come Ranma, Lamù e Inuyasha sono pietre miliari, ma non si può dire lo stesso per Rinne.
Anzitutto è innegabile che la trama sia palesemente ispirata a Bleach: un giovane dai capelli rossi metà umano e metà shinigami (dio della morte) che combatte spiriti maligni e shinigami malvagi detti damashigami.
I primi capitoli della storia sono autoconclusivi, il che non è una cosa particolarmente apprezzabile, ma va bene per l'introduzione dei personaggi. La trama generale comincia a delinearsi sempre meglio dal quarto volume in poi, adesso passo ai personaggi.
Sul protagonista Ichigo, scusate, volevo dire Rinne, ho già fatto una breve introduzione, ma ci sono alcuni elementi originali: è povero in canna ed è costretto a fare lo shinigami per racimolare soldi, ostacolato da qualcuno della sua famiglia.
Sakura Mamiya è una ragazza con l'abilità di vedere i fantasmi (il che non riporta in alcun modo a Ichigo all'inizio di Bleach) che decide di aiutare Rinne nel suo lavoro. Lascio lavorare la vostra immaginazione su un eventuale coinvolgimento sentimentale fra i due.
Infine tra i personaggi troviamo Jumonji, un esorcista innamorato di Sakura, e Rokumon, un gatto-demone che aiuta Rinne nel suo lavoro.
I disegni sono il punto forte dell'opera, lo stile della Takahashi ha affascinato generazioni con la sua delicatezza, tuttavia bisogna precisare un'altra cosa: l'autrice ha spudoratamente copiato se stessa nei modelli dei personaggi di Inuyasha. Quando Sakura Mamiya scioglie le sue trecce diventa Kagome Higurashi, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
Le gag dovrebbero essere un altro punto forte dell'opera, ma non sono molto divertenti e si tengono su un livello mediocre-sufficiente.
La definizione shonen per un manga del genere mi fa ridere, perché per quanto la Takahashi si tenga sempre a metà fra lo shonen e lo shojo mi rifiuto di definire ciò un manga di azione e combattimenti.
Il prezzo di 4,20 senza sovraccoperta della Star Comics direi che è giustificabile considerando la portata dell'autrice. In conclusione penso che questo manga presenti molti punti di deboli, ma tutto sommato può andare bene come lettura di svago senza troppe pretese, mi duole semplicemente che sia stato di bassissimo livello rispetto alle opere precedenti dell'autrice.
Anzitutto è innegabile che la trama sia palesemente ispirata a Bleach: un giovane dai capelli rossi metà umano e metà shinigami (dio della morte) che combatte spiriti maligni e shinigami malvagi detti damashigami.
I primi capitoli della storia sono autoconclusivi, il che non è una cosa particolarmente apprezzabile, ma va bene per l'introduzione dei personaggi. La trama generale comincia a delinearsi sempre meglio dal quarto volume in poi, adesso passo ai personaggi.
Sul protagonista Ichigo, scusate, volevo dire Rinne, ho già fatto una breve introduzione, ma ci sono alcuni elementi originali: è povero in canna ed è costretto a fare lo shinigami per racimolare soldi, ostacolato da qualcuno della sua famiglia.
Sakura Mamiya è una ragazza con l'abilità di vedere i fantasmi (il che non riporta in alcun modo a Ichigo all'inizio di Bleach) che decide di aiutare Rinne nel suo lavoro. Lascio lavorare la vostra immaginazione su un eventuale coinvolgimento sentimentale fra i due.
Infine tra i personaggi troviamo Jumonji, un esorcista innamorato di Sakura, e Rokumon, un gatto-demone che aiuta Rinne nel suo lavoro.
I disegni sono il punto forte dell'opera, lo stile della Takahashi ha affascinato generazioni con la sua delicatezza, tuttavia bisogna precisare un'altra cosa: l'autrice ha spudoratamente copiato se stessa nei modelli dei personaggi di Inuyasha. Quando Sakura Mamiya scioglie le sue trecce diventa Kagome Higurashi, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
Le gag dovrebbero essere un altro punto forte dell'opera, ma non sono molto divertenti e si tengono su un livello mediocre-sufficiente.
La definizione shonen per un manga del genere mi fa ridere, perché per quanto la Takahashi si tenga sempre a metà fra lo shonen e lo shojo mi rifiuto di definire ciò un manga di azione e combattimenti.
Il prezzo di 4,20 senza sovraccoperta della Star Comics direi che è giustificabile considerando la portata dell'autrice. In conclusione penso che questo manga presenti molti punti di deboli, ma tutto sommato può andare bene come lettura di svago senza troppe pretese, mi duole semplicemente che sia stato di bassissimo livello rispetto alle opere precedenti dell'autrice.