Recensione
Neon Genesis Evangelion
4.0/10
Quando ho terminato di seguire l'Anime di Evangelion, ero entusiasta di ciò che avevo visto: non avevo mai pensato di poter assistere ad una tale spettacolare interpretazione artistica, benché meno attraverso dei comuni cartoni animati (più sottovalutati di come lo sono ora); quando comprai il manga, non senza difficoltà, mi dissi che sarebbe stato in grado di farmi rivivere quelle stesse emozioni.
Non è assolutamente stato così.
Il problema centrale è probabilmente l'interpretazione che Sadamoto dà ai personaggi, diversa da quella di Anno in maniera decisiva, e che influenza persino il corso degli eventi (basta leggere gli ultimi volumetti usciti, per capire che Kaworu è stato pensato e strutturato in modo da sopperire ad uno Shinji più impetuoso e frustrato, da tutti i punti di vista). Se uno dei punti di forza di Evangelion è il modo delicato che ha di scrutare nei meandri dei personaggi coinvolti, anche attraverso situazioni delicate (com'è non solo per il protagonista), in questo manga si assiste ad una banalizzazione imbarazzante dell'introspezione in cui Anno era così ben riuscito.
Anno probabilmente commenterebbe che i personaggi sono tutti un po' meno malati, ma questo non è assolutamente positivo. Significa solo che l'opera non è fedele all'originale.
I lunghi monologhi di Shinji e le sue profonde riflessioni sono sparite, mentre i rapporti interpersonali e gli stessi dialoghi mostrano una persona più normale, che non risente di un passato burrascoso e di una sensibilità fin troppo ingombrante.
Partendo dall'idea che manga e anime sono divergenti, si fanno poi considerazioni sul manga che sull'anime non si fanno: indubbiamente, dopo i primi capitoli, Sadamoto ha disegnato personaggi che personalmente reputo più belli (sempre anoressici, naturalmente) di Anno, e le vignette hanno una buona disposizione. Se non ci fosse il confronto con l'anime, sarebbe senz'altro un buon manga (per questo gli do 4 punti e non meno); costringendo Shinji, Asuka, Rei e tutti gli altri personaggi della storia a delle variazioni comportamentali, si ha comunque uno sviluppo della storia che, se non naturale, è quantomeno credibile.
C'è invece un personaggio che Sadamoto da manipolato in maniera estrema, dandogli un carattere che non somiglia nemmeno lontanamente a quello originale (e si dà il caso che sia il mio personaggio preferito): Kaworu.
Se nell'anime appare come la perfetta interpretazione che, come essere umano, do di angelo (aspetto che ispira purezza e candore, modo di parlare aulico, espressioni gentili), non è lo stesso per quello che mi appare tra le pagine del manga: quest'ultimo è semplicemente quanto di più inumano Sadamoto ha potuto immaginare, cioè non dotato di una logica chiamiamola altruista e affetta da emozioni, anche contrastanti. Ne risulta un freddo e distaccato idiota che non distingue nemmeno un momento di debolezza da uno di romanticismo.
Per la verità, trovo più interessante l'idiota dell'idilliaco, ma non c'è alcun dubbio sul fatto che Sadamoto gli ha dato una seconda personalità (del tutto risibile rispetto a quella di partenza) e che anche il gesto stesso di uccidere Kaworu ha due significati diversi.
Sadamoto, a questo punto, credo si sia preso diverse libertà per quel che riguarda inserire nuovi scatch (si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, dando più spazio a una coppia o un'altra) probabilmente pensando "ho fatto trenta, facciamo trentuno".
Insomma, ci sono diversi motivi per cui non reputo che si possa fare un paragone che regge tra la versione animata e quella scritta di un capolavoro quale Evangelion, per non parlare degli spin off che sono susseguiti alla fama di quest'opera: dalla "Shinji Ikari rasing project" (vero scempio, ottima interpretazione del rapporto tra Shinji e le tette dei vari personaggi femminili) alla "Iron Maiden 2th" (che vuole mettere in risalto quanto sia complicato, a 14 anni, destreggiarsi tra le faccende amorose) si ha un degradante ridicolizzamento dei personaggi e della storia; ma per farsi due risate senz'altro sono adeguati.
Con l'ultimo tentativo di lucro su Evangelion, qual'è la Rebuild (serie di quattro film non ancora completa), raggiungiamo livelli in cui si può parlare di storia diversa: hanno rinnovato la grafica, cambiato gli angeli e aggiunto un nuovo personaggio (scarno quanto lo sono gli altri, a questo punto) e parlano ancora di Evangelion; sembra scherzino ed invece ne sono convinti.
Mi è sembrato impossibile trovare una sola recensione che sdegnasse la trasposizione di Evangelion compiuta da Sadamoto: sembra quasi che sia in torto.
Non è assolutamente stato così.
Il problema centrale è probabilmente l'interpretazione che Sadamoto dà ai personaggi, diversa da quella di Anno in maniera decisiva, e che influenza persino il corso degli eventi (basta leggere gli ultimi volumetti usciti, per capire che Kaworu è stato pensato e strutturato in modo da sopperire ad uno Shinji più impetuoso e frustrato, da tutti i punti di vista). Se uno dei punti di forza di Evangelion è il modo delicato che ha di scrutare nei meandri dei personaggi coinvolti, anche attraverso situazioni delicate (com'è non solo per il protagonista), in questo manga si assiste ad una banalizzazione imbarazzante dell'introspezione in cui Anno era così ben riuscito.
Anno probabilmente commenterebbe che i personaggi sono tutti un po' meno malati, ma questo non è assolutamente positivo. Significa solo che l'opera non è fedele all'originale.
I lunghi monologhi di Shinji e le sue profonde riflessioni sono sparite, mentre i rapporti interpersonali e gli stessi dialoghi mostrano una persona più normale, che non risente di un passato burrascoso e di una sensibilità fin troppo ingombrante.
Partendo dall'idea che manga e anime sono divergenti, si fanno poi considerazioni sul manga che sull'anime non si fanno: indubbiamente, dopo i primi capitoli, Sadamoto ha disegnato personaggi che personalmente reputo più belli (sempre anoressici, naturalmente) di Anno, e le vignette hanno una buona disposizione. Se non ci fosse il confronto con l'anime, sarebbe senz'altro un buon manga (per questo gli do 4 punti e non meno); costringendo Shinji, Asuka, Rei e tutti gli altri personaggi della storia a delle variazioni comportamentali, si ha comunque uno sviluppo della storia che, se non naturale, è quantomeno credibile.
C'è invece un personaggio che Sadamoto da manipolato in maniera estrema, dandogli un carattere che non somiglia nemmeno lontanamente a quello originale (e si dà il caso che sia il mio personaggio preferito): Kaworu.
Se nell'anime appare come la perfetta interpretazione che, come essere umano, do di angelo (aspetto che ispira purezza e candore, modo di parlare aulico, espressioni gentili), non è lo stesso per quello che mi appare tra le pagine del manga: quest'ultimo è semplicemente quanto di più inumano Sadamoto ha potuto immaginare, cioè non dotato di una logica chiamiamola altruista e affetta da emozioni, anche contrastanti. Ne risulta un freddo e distaccato idiota che non distingue nemmeno un momento di debolezza da uno di romanticismo.
Per la verità, trovo più interessante l'idiota dell'idilliaco, ma non c'è alcun dubbio sul fatto che Sadamoto gli ha dato una seconda personalità (del tutto risibile rispetto a quella di partenza) e che anche il gesto stesso di uccidere Kaworu ha due significati diversi.
Sadamoto, a questo punto, credo si sia preso diverse libertà per quel che riguarda inserire nuovi scatch (si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, dando più spazio a una coppia o un'altra) probabilmente pensando "ho fatto trenta, facciamo trentuno".
Insomma, ci sono diversi motivi per cui non reputo che si possa fare un paragone che regge tra la versione animata e quella scritta di un capolavoro quale Evangelion, per non parlare degli spin off che sono susseguiti alla fama di quest'opera: dalla "Shinji Ikari rasing project" (vero scempio, ottima interpretazione del rapporto tra Shinji e le tette dei vari personaggi femminili) alla "Iron Maiden 2th" (che vuole mettere in risalto quanto sia complicato, a 14 anni, destreggiarsi tra le faccende amorose) si ha un degradante ridicolizzamento dei personaggi e della storia; ma per farsi due risate senz'altro sono adeguati.
Con l'ultimo tentativo di lucro su Evangelion, qual'è la Rebuild (serie di quattro film non ancora completa), raggiungiamo livelli in cui si può parlare di storia diversa: hanno rinnovato la grafica, cambiato gli angeli e aggiunto un nuovo personaggio (scarno quanto lo sono gli altri, a questo punto) e parlano ancora di Evangelion; sembra scherzino ed invece ne sono convinti.
Mi è sembrato impossibile trovare una sola recensione che sdegnasse la trasposizione di Evangelion compiuta da Sadamoto: sembra quasi che sia in torto.