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Premetto che, nella recensione di questo manga, non farò in alcun modo riferimento all'anime da cui è tratto.

In una Tokyo futuristica, l'esistenza della razza umana è messa a rischio dagli Angeli, giganteschi mostri dalle origini sconosciute. Per abbatterli, un'agenzia chiamata NERV costruisce dei robot giganti, gli EVA, che possono essere pilotati solo da poche persone. Il protagonista di Neon Genesisi Evangelion è proprio uno di questi eletti, Ikari Shinji, che si troverà suo malgrado a farsi carico della sorte dell'umanità.

Il genere dei "robottoni" è sicuramente uno dei più diffusi nell'ambito dei manga/anime, forse perché quel senso di spettacolarità che dona vedere combattere immense macchine d'acciaio fa sì che i prodotti basati su questo genere non soffrano mai di problemi di popolarità. Personalmente però, trovo che gli EVA abbiano qualcosa di diverso: Sadamoto li realizza e disegna con una tale cura e raffinatezza che sembra di trovarsi dinnanzi a enormi opere d'arte meccaniche. Ed è proprio su questo che si basa Evangelion: un misto di alta tecnologia e simbolismo, non solo religioso, che si fondono per creare un'opera quasi poetica.

Il fattore più apprezzabile di Evangelion sono sicuramente i personaggi: Sadamoto riesce a caratterizzarli in modo da renderli profondi e credibili allo stesso tempo, con un alto livello di relazioni interpersonali e con il mondo esterno. Spesso questi si perdono in lunghi monologhi sulla propria esistenza o sul senso di pilotare gli EVA. Monologhi che, vi assicuro, non saranno mai noiosi o banali, anche se talvolta un po' ripetitivi.

Bene, dalle righe che ho scritto sopra, potrebbe sembrare che io abbia apprezzato molto questo manga. Non è così, se si escludono i personaggi. E in questa recensione voglio spiegare perché ritengo Neon Genesis Evangelion un'opera estremamente sopravvalutata.

Iniziamo da quello che considero il più grande difetto: il fan service. Ho detestato il modo in cui Sadamoto è riuscito a spezzare l'atmosfera profonda che aveva creato, inserendo scene stucchevoli degne di una soap opera di ultima classe. E non esagero: scene piazzate con l'espediente di incrementare le relazioni tra i personaggi, ma il cui vero scopo è attirare il più possibile l'attenzione dei lettori. Potrei sorvolare se fossero almeno realizzate decentemente, ma questo non è il caso. Utilizzare fan service di scarsa qualità come quello che troverete se deciderete di leggere questo manga è uno dei modi più facili e veloci per rovinare un fumetto. Ma Sadamoto non si ferma qui: non contento di aver abbassato il livello della sua opera per guadagnarsi più lettori inserendo scene frivole tra ragazzi e ragazze, decide di darsi allo yaoi. Non fraintendetemi, non ho nulla contro gli yaoi, ma quando si abusa di questo genere per ottenere i consensi di mari di ragazzine, è una cosa che non sopporto. Tanto più se è inserito nella storia senza alcun senso né motivo.

Un altro punto a sfavore di Evangelion sono i misteri. Generalmente, questi sono una cosa positiva in qualsiasi manga, ma non è il caso di quest'opera. Le Lastre del Mar Morto, la verità su Rei, l'AT-Field, la società che controlla le sorti del mondo, e potrei continuare: questi sono solo alcuni dei tanti interrogativi che rimarranno irrisolti e che rovineranno il poetico finale di NGE. Questa è la prova che inserire misteri giusto per aumentare il pathos senza avere idea di come risolverli è una pessima idea. Almeno Sadamoto avrebbe potuto lasciare qualche indizio, con un finale a libera interpretazione ma che desse prova di essere stato premeditato, e invece niente: tutte le domande che il lettore si pone vengono risolte semplicemente ignorandole.

Insomma, avrete capito che Neon Genesis Evangelion è una lettura che, personalmente, sconsiglio sempre. Fan service scadente a palate, misteri irrisolti, finale poetico ma inconcludente. Spendete i vostri soldi con qualcosa di più meritevole.