Recensione
Tokyo Ghoul
8.0/10
Era un caldo pomeriggio pre-estivo e mi trovavo come di consueto nella mia fumetteria di fiducia, alla ricerca di una nuova serie da iniziare. Girando tra gli scaffali noto per caso il primo volume di Tokyo Ghoul e affascinato dalla copertina decido di comprarlo subito. Davvero splendido. Rimango fortemente colpito da quest'opera, il che mi porta a correre nuovamente in fumetteria per acquistare i rimanenti volumi. Ma ciancio alle bande e vediamo di analizzare questa mirabolante opera.
"Tokyo Ghoul" si apre in un mondo in cui gli esseri umani non sono più in cima alla catena alimentare: infatti esistono delle creature, Ghoul, che si nutrono proprio di essi. Questi esseri si mescolano tra la popolazione, prevalentemente in città, per poi prendere ed eliminare le proprie prede. Da notare però che l'umanità non vive sotto una tirannia da parte di questi "mostri", bensì tratta la quotidianità come faremmo noi nella vita reale. È in questo clima che prendono vita le vicende di Kaneki, un giovane ragazzo abitante di Tokyo. La vera storia però parte da quando Kaneki, venuto a contatto con un Ghoul, riesce a sfuggire alla morte e in più viene semi-trasformato egli stesso in un Ghoul.
Apprezzo moltissimo questo manga poiché lo ritengo capace di comunicare un messaggio fortissimo alla nostra società. Kaneki si ritrova improvvisamente privato della sua natura umana e costretto a vivere come un Ghoul. I ghoul, mostri combattuti e odiati dagli umani, trattati alla stregua di bestie demoniache. La vita di Kaneki sembra essere distrutta; non può più partecipare alla normale vita umana per colpa della sua nuova natura da Ghoul, ma nel contempo si rifiuta di assumere la caratteristica chiave dei Ghoul: quella del cibarsi di esseri umani. Egli si ritiene ormai inappropriato a qualunque mondo, non ha più un posto dove stare, non ha più una vita. I primi capitoli infatti sono molto cupi e tristi, resi ancora più vivi dall'abile uso del nero all'interno delle vignette. Dopo questo primo periodo oscuro però il manga assume delle caratteristiche più morbide; Kaneki capisce che per sopravvivere deve cercare di equilibrare tutto ciò che c'è di buono nella sua duplice natura. Infatti un personaggio gli svelerà che quello che lui ha ottenuto non è solamente una maledizione, ma anche un dono: Kaneki è infatti l'unica persona al mondo a poter creare un ponte di amicizia tra le due razze.
Questa è la linea base del manga, arricchita poi da splendidi combattimenti, curatissimi aspetti psicologici dei personaggi e profonde riflessioni su cosa voglia dire vivere.
Come già detto prima ritengo che Tokyo Ghoul possa avere un impatto sociale fortissimo. Quante volte discriminiamo le persone senza prima capire quali sono le loro vere intenzioni? Quanta gente è costretta a vivere nella'ombra solo perché la società si rifiuta di capirla? È proprio questo quello che vuole dirci Tokyo Ghoul attraverso Kaneki: vivendo a stretto contatto con i Ghoul capisce che la loro esistenza è legittima quanto quella degli esseri umani.
Da un punto di vista puramente stilistico, ho notato un eccellente uso del nero, una buona morbidezza dei disegni e un buon character design.
Chiudo qui con la mia recensione, raccomando caldamente la lettura di quest'opera anche a chi non è mai stato particolarmente affine con il genere.
"Tokyo Ghoul" si apre in un mondo in cui gli esseri umani non sono più in cima alla catena alimentare: infatti esistono delle creature, Ghoul, che si nutrono proprio di essi. Questi esseri si mescolano tra la popolazione, prevalentemente in città, per poi prendere ed eliminare le proprie prede. Da notare però che l'umanità non vive sotto una tirannia da parte di questi "mostri", bensì tratta la quotidianità come faremmo noi nella vita reale. È in questo clima che prendono vita le vicende di Kaneki, un giovane ragazzo abitante di Tokyo. La vera storia però parte da quando Kaneki, venuto a contatto con un Ghoul, riesce a sfuggire alla morte e in più viene semi-trasformato egli stesso in un Ghoul.
Apprezzo moltissimo questo manga poiché lo ritengo capace di comunicare un messaggio fortissimo alla nostra società. Kaneki si ritrova improvvisamente privato della sua natura umana e costretto a vivere come un Ghoul. I ghoul, mostri combattuti e odiati dagli umani, trattati alla stregua di bestie demoniache. La vita di Kaneki sembra essere distrutta; non può più partecipare alla normale vita umana per colpa della sua nuova natura da Ghoul, ma nel contempo si rifiuta di assumere la caratteristica chiave dei Ghoul: quella del cibarsi di esseri umani. Egli si ritiene ormai inappropriato a qualunque mondo, non ha più un posto dove stare, non ha più una vita. I primi capitoli infatti sono molto cupi e tristi, resi ancora più vivi dall'abile uso del nero all'interno delle vignette. Dopo questo primo periodo oscuro però il manga assume delle caratteristiche più morbide; Kaneki capisce che per sopravvivere deve cercare di equilibrare tutto ciò che c'è di buono nella sua duplice natura. Infatti un personaggio gli svelerà che quello che lui ha ottenuto non è solamente una maledizione, ma anche un dono: Kaneki è infatti l'unica persona al mondo a poter creare un ponte di amicizia tra le due razze.
Questa è la linea base del manga, arricchita poi da splendidi combattimenti, curatissimi aspetti psicologici dei personaggi e profonde riflessioni su cosa voglia dire vivere.
Come già detto prima ritengo che Tokyo Ghoul possa avere un impatto sociale fortissimo. Quante volte discriminiamo le persone senza prima capire quali sono le loro vere intenzioni? Quanta gente è costretta a vivere nella'ombra solo perché la società si rifiuta di capirla? È proprio questo quello che vuole dirci Tokyo Ghoul attraverso Kaneki: vivendo a stretto contatto con i Ghoul capisce che la loro esistenza è legittima quanto quella degli esseri umani.
Da un punto di vista puramente stilistico, ho notato un eccellente uso del nero, una buona morbidezza dei disegni e un buon character design.
Chiudo qui con la mia recensione, raccomando caldamente la lettura di quest'opera anche a chi non è mai stato particolarmente affine con il genere.