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6.0/10
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"Medaka Box" parte come un qualsiasi shonen scolastico, come possono essere "Beelzebub" o "Sket Dance", fatto di gag e vicende divertenti anche se del tutto surreali. Probabilmente causa lo scarso successo riscosso l'autore ha poi cambiato rotta dirottando sul genere di battle shonen ma dai tratti innovativi.
Ho trovato curioso e caratteristico lo scontro tra personaggi costruito sull'uso delle "parole" e delle loro geniali combinazioni in complicatissimi giochi. Ma qui sorge un gravissimo problema: chi come me non parla, né legge la lingua giapponese si trova in reale difficoltà nel capire gli scontri! Complicate le regole per coloro che non hanno conoscenze linguistiche quindi, per cui da italiano medio non sono riuscito a coglierne i tratti tanto divertenti decantati dal pubblico nipponico ma solo tanta difficoltà e pesantezza.
Belli invece i personaggi che con poteri tanto astrusi riescono ad incuriosire e a fare affezionare il lettore, come Misogi Kumagawa, il cui potere sta nel non poter vincere mai. Un'altra importante caratteristica del manga è il fatto di non prendersi mai troppo sul serio, anzi facendo da caricatura al genere shonen esasperandone pregi e difetti, con personaggi talmente potenti da rompere lo schema di lettura e fuoriuscire dal manga sapendo di esserne un personaggio, una meta-narrazione quindi originale e fortemente critica soprattutto quando è lo stesso personaggio ad invitare il lettore a leggere altri manga. Questi sono gli elementi secondo me salvabili di un manga con una trama vuota e inverosimile, con uno stile grafico buono ma non eccezionale non riesce realmente a catturare né il lettore in cerca di una lettura shonen accattivante e in grado di generare curiosità (vd "Toriko")
né il lettore in cerca di divertimento, battute e leggerezza (vd "Beelzebub").