Recensione
Memorie di una geisha
8.0/10
Recensione di Hatake Rufy
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<b>Attenzione: spoiler sul finale</b>
Nel 2005 Rob Marshall dirige il film "Memorie di una geisha" basato sull'omonimo romanzo di Arthur Golden, che ci mostra attraverso un dramma-storico il mondo della geisha in tutto il suo fascino.
La protagonista del film è Sayuri Nitta (vero nome Chiyo Sakamoto), una geisha che ci racconta la propria vita iniziando dalla separazione dai genitori a soli nove anni. Sayuri viene venduta insieme alla sua sorella maggiore Satsu dallo stesso padre in seguito alla malattia della madre. Le due ragazzine vengono subito separate, alla sorella maggiore tocca vivere in un bordello mentre la protagonista viene mandata alla Nitta okiya, una casa per geishe. Inizialmente Chiyo lavorerà come serva per ripagare la Madre (amministratrice della casa) del suo debito, causato da un guaio in cui si fa trascinare dalla bella ma crudele Hatsumomo, geisha molto famosa dell'okiya ed in tutto il paese. Un giorno la piccola Chiyo incontro casualmente un gentilissimo ed educato estraneo che le offre un cono di ghiaccio dolce e dei soldi avvolti in un fazzoletto; la piccola Chiyo decide di donare i soldi al santuario e pregare affinche' un giorno diventi una geisha. Questo e' l'unico modo che vede per avvicinarsi al Direttore Generale di una grande industria di Osaka. Avendo gli occhi azzurri, quasi grigi (molto raro per gli orientali), la piccola Chiyo ha un grande potenziale e ben presto la sua vita cambierà, così come il suo nome.
Pur essendo un film a tema giapponese, il cast presenta solo tre giapponesi tra cui il noto Ken Watanabe, mentre il ruolo protagonista viene affidato alla cinese Zhang Ziyi; questo aspetto del cast ha infastidito molte persone (cosa è comprensibile) ma essendo europei noi non diamo peso a queste particolarità e personalmente trovandomi davanti questo titolo, la mia attenzione si è concentra ben oltre la scelta degli attori.
La storia si svolge in circa 140 minuti, con un crescendo della sceneggiatura che in intrattiene e coinvolge molto bene; l'ambientazione è sicuramente un vantaggio. Ci viene proposto quello che è il mondo giapponese anche se in una piccola parte, mostrando paesaggi e templi di Kyoto. Ciò che però incuriosisce è il tema principale, ovvero le geisha, che ci vengono mostrate egregiamente nei loro modi di intrattenere i clienti, quali spettacoli, cerimonie del tè ed eventi importanti e dove vengono dettate le regole che una donna deve tenere se vuol diventare una vera geisha; la loro istruzione le porta a capire che la loro personalità deve assolutamente cambiare ed essere conforme alle leggi di quel mondo, infatti per loro non c'è posto per l'amore o per i sogni, sono solamente alla mercé dell'okiya. Nonostante cio', per alcune essere geisha è un vero sogno. Qui cito una delle frasi più significative del film:
"Noi non diventiamo geishe per perseguire il nostro destino... Noi diventiamo geishe perché non abbiamo scelta. Ricorda Chiyo, noi geishe non siamo cortigiane, e non siamo mogli. Vendiamo la nostra abilità, non il nostro corpo. Creiamo un altro mondo segreto, un luogo solo di bellezza. La parola geisha significa artista, ed essere geisha vuol dire essere valutata come un'opera d'arte in movimento."
Il film si svolge nel migliore dei modi tenendo conto anche dei cambiamenti che la seconda guerra mondiale porta nella vita. La guerra sarà un incentivo che porterà la nostra protagonista ad un passo dal suo obiettivo; procedendo la storia diventa sempre più drammatica e molti eventi saranno inaspettati, fino ad arrivare ad un finale in cui il regista sceglie un lieto fine piuttosto che una conclusione molto più drammatica.
Concludendo, il film non delude di certo le aspettative ed in tutti i casi questo finale rende molto, essendo piacevole e toccante.
Nel 2005 Rob Marshall dirige il film "Memorie di una geisha" basato sull'omonimo romanzo di Arthur Golden, che ci mostra attraverso un dramma-storico il mondo della geisha in tutto il suo fascino.
La protagonista del film è Sayuri Nitta (vero nome Chiyo Sakamoto), una geisha che ci racconta la propria vita iniziando dalla separazione dai genitori a soli nove anni. Sayuri viene venduta insieme alla sua sorella maggiore Satsu dallo stesso padre in seguito alla malattia della madre. Le due ragazzine vengono subito separate, alla sorella maggiore tocca vivere in un bordello mentre la protagonista viene mandata alla Nitta okiya, una casa per geishe. Inizialmente Chiyo lavorerà come serva per ripagare la Madre (amministratrice della casa) del suo debito, causato da un guaio in cui si fa trascinare dalla bella ma crudele Hatsumomo, geisha molto famosa dell'okiya ed in tutto il paese. Un giorno la piccola Chiyo incontro casualmente un gentilissimo ed educato estraneo che le offre un cono di ghiaccio dolce e dei soldi avvolti in un fazzoletto; la piccola Chiyo decide di donare i soldi al santuario e pregare affinche' un giorno diventi una geisha. Questo e' l'unico modo che vede per avvicinarsi al Direttore Generale di una grande industria di Osaka. Avendo gli occhi azzurri, quasi grigi (molto raro per gli orientali), la piccola Chiyo ha un grande potenziale e ben presto la sua vita cambierà, così come il suo nome.
Pur essendo un film a tema giapponese, il cast presenta solo tre giapponesi tra cui il noto Ken Watanabe, mentre il ruolo protagonista viene affidato alla cinese Zhang Ziyi; questo aspetto del cast ha infastidito molte persone (cosa è comprensibile) ma essendo europei noi non diamo peso a queste particolarità e personalmente trovandomi davanti questo titolo, la mia attenzione si è concentra ben oltre la scelta degli attori.
La storia si svolge in circa 140 minuti, con un crescendo della sceneggiatura che in intrattiene e coinvolge molto bene; l'ambientazione è sicuramente un vantaggio. Ci viene proposto quello che è il mondo giapponese anche se in una piccola parte, mostrando paesaggi e templi di Kyoto. Ciò che però incuriosisce è il tema principale, ovvero le geisha, che ci vengono mostrate egregiamente nei loro modi di intrattenere i clienti, quali spettacoli, cerimonie del tè ed eventi importanti e dove vengono dettate le regole che una donna deve tenere se vuol diventare una vera geisha; la loro istruzione le porta a capire che la loro personalità deve assolutamente cambiare ed essere conforme alle leggi di quel mondo, infatti per loro non c'è posto per l'amore o per i sogni, sono solamente alla mercé dell'okiya. Nonostante cio', per alcune essere geisha è un vero sogno. Qui cito una delle frasi più significative del film:
"Noi non diventiamo geishe per perseguire il nostro destino... Noi diventiamo geishe perché non abbiamo scelta. Ricorda Chiyo, noi geishe non siamo cortigiane, e non siamo mogli. Vendiamo la nostra abilità, non il nostro corpo. Creiamo un altro mondo segreto, un luogo solo di bellezza. La parola geisha significa artista, ed essere geisha vuol dire essere valutata come un'opera d'arte in movimento."
Il film si svolge nel migliore dei modi tenendo conto anche dei cambiamenti che la seconda guerra mondiale porta nella vita. La guerra sarà un incentivo che porterà la nostra protagonista ad un passo dal suo obiettivo; procedendo la storia diventa sempre più drammatica e molti eventi saranno inaspettati, fino ad arrivare ad un finale in cui il regista sceglie un lieto fine piuttosto che una conclusione molto più drammatica.
Concludendo, il film non delude di certo le aspettative ed in tutti i casi questo finale rende molto, essendo piacevole e toccante.