Recensione
Tsugumomo
7.0/10
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler
La trama, se si pensa agli oggetti che prendono vita e che addirittura convivono con te (meglio poi se sono delle carine ragazzine tsundere), è innovativa: un ragazzo vede trasformarsi la sciarpa (o obi che dir si voglia) di sua madre in una ragazza (Kiriha), la quale lo salva da una persona "posseduta". Da qui in poi avremo sempre la solita noiosa (molto noiosa) routine: gli amici del protagonista vengono posseduti o creano dei problemi a causa di alcuni oggetti che per vari motivi prendono vita; lui e la ragazza li devono sconfiggere e scoprire cosa c'è dietro alla loro comparsa (così facendo, dopo una certa prova con la dea del luogo divengono ripulitori della "maledizione", la quale viene attratta dal protagonista ed è la causa di questi strani fenomeni). Finalmente, negli ultimi due episodi abbiamo un po' di azione vera e propria (il protagonista si fonde con Kiriha) in uno scontro con una sua rivale (lei anche combatte questi spettri e vuole constatare che il protagonista sia all'altezza). L'ultimo episodio lascia un finale semiaperto con molte cose non spiegate (ad esempio il passato del protagonista che ci viene sbattuto in faccia fin dall'inizio, ma non viene per nulla spiegato), ergo, se non ci sarà una seconda stagione, consiglio l'anime a chi davvero non sa cosa guardare di "carino" (niente di che). Le scene ecchi sono un po' forzate a mio parere, tranne con Kiriha.
I personaggi sono stereotipati: il protagonista è ovviamente un "bimbo" che sembra non sapere neanche perché sia al mondo, il quale (tranne negli ultimi due episodi) non si evolve psicologicamente per niente; Kiriha è una tsundere (che personalmente mi piace) e gli altri personaggi secondari sono un po' troppo secondari (i compagni).
Le musiche sono nella media, non male, ho apprezzato molto l'ending (che ha un carattere serio che va in contrasto con il resto della storia).
Il principio della trama è innovativo, ma non è elaborato per niente (il passato del protagonista viene mostrato qualche volta, ma alla fine dell'anime non vi è nessuna spiegazione).
La trama, se si pensa agli oggetti che prendono vita e che addirittura convivono con te (meglio poi se sono delle carine ragazzine tsundere), è innovativa: un ragazzo vede trasformarsi la sciarpa (o obi che dir si voglia) di sua madre in una ragazza (Kiriha), la quale lo salva da una persona "posseduta". Da qui in poi avremo sempre la solita noiosa (molto noiosa) routine: gli amici del protagonista vengono posseduti o creano dei problemi a causa di alcuni oggetti che per vari motivi prendono vita; lui e la ragazza li devono sconfiggere e scoprire cosa c'è dietro alla loro comparsa (così facendo, dopo una certa prova con la dea del luogo divengono ripulitori della "maledizione", la quale viene attratta dal protagonista ed è la causa di questi strani fenomeni). Finalmente, negli ultimi due episodi abbiamo un po' di azione vera e propria (il protagonista si fonde con Kiriha) in uno scontro con una sua rivale (lei anche combatte questi spettri e vuole constatare che il protagonista sia all'altezza). L'ultimo episodio lascia un finale semiaperto con molte cose non spiegate (ad esempio il passato del protagonista che ci viene sbattuto in faccia fin dall'inizio, ma non viene per nulla spiegato), ergo, se non ci sarà una seconda stagione, consiglio l'anime a chi davvero non sa cosa guardare di "carino" (niente di che). Le scene ecchi sono un po' forzate a mio parere, tranne con Kiriha.
I personaggi sono stereotipati: il protagonista è ovviamente un "bimbo" che sembra non sapere neanche perché sia al mondo, il quale (tranne negli ultimi due episodi) non si evolve psicologicamente per niente; Kiriha è una tsundere (che personalmente mi piace) e gli altri personaggi secondari sono un po' troppo secondari (i compagni).
Le musiche sono nella media, non male, ho apprezzato molto l'ending (che ha un carattere serio che va in contrasto con il resto della storia).
Il principio della trama è innovativo, ma non è elaborato per niente (il passato del protagonista viene mostrato qualche volta, ma alla fine dell'anime non vi è nessuna spiegazione).