logo AnimeClick.it

-

Attenzione: contiene lievi spoiler sulle precedenti serie "Digimon"

Avete presente quando in una qualsiasi serie creativa (la discografia di un artista, un anime, una saga cinematografica etc.) dopo un inizio scoppiettante ad un certo punto vengono fuori degli elementi nuovi che stravolgono un po’ ciò che fino a quel momento aveva ben caratterizzato la serie stessa? Ecco, se vi dovessi chiedere di fare una stima, più o meno tutti concordereste nel dire che nel 99% dei casi, tali elementi vengono considerati in maniera negativa, mentre più raramente viene percepito un miglioramento. O forse sbaglio?

Ad ogni modo, vi posso citare un caso particolare, un caso di rivoluzione che, seppur di un qualcosa che già funzionava alla grande, ha portato alla creazione di un qualcos’altro, diverso dal precedente e probabilmente anche per questa ragione, migliore. Quando ero un pischelletto, dopo aver fatto i compiti (o mentre facevo finta di farli), accendevo la tv e mi guardavo i Digimon. Come mai tiro fuori proprio loro? Mi tocca dover fare questo preambolo: è ormai assodato che quasi tutti i fan dell’ anime sono concordi nel “preferire” le prime due stagioni (la prima in particolare) a quelle successive. Principalmente per due ragioni:

1) Mentre le prime due stagioni ("Adventure" e "Adventure 02") sono tra di loro collegate (i bambini prescelti protagonisti della prima, nella seconda sono cresciuti e lasciano dunque il testimone ad altri nuovi prescelti più giovani, ma rimangono comunque presenti), dalla terza in poi esse saranno del tutto indipendenti l’una dall’altra (personaggi sempre diversi, scenari sempre diversi). Ciò probabilmente è dovuto al fatto che per gli sceneggiatori era oggettivamente difficile continuare sulla stessa linea di "Adventure" e "Adventure 02" (basti pensare al finale di quest’ultima in cui si vedono tutti i personaggi principali ammogliati e con figli).

2) Già in "Adventure 02" cominciano ad esserci delle novità alquanto spiazzanti (nuovi tipi di digievoluzioni) ma ancor di più nella terza e quarta stagione (qui addirittura sono gli stessi protagonisti umani che si trasformano in Digimon).

Ora veniamo a noi. Per quanto queste ragioni io stesso le ritenga comprensibili, mi permetto di ribaltare giusto un po’ il tavolo e affermare che merita un discorso a parte la terza stagione ("Digimon Tamers"). In essa infatti le novità che citavo poc'anzi (utilizzo delle Digicarte più Biodigievoluzioni nella fattispecie) non le considererei tanto dei normali stravolgimenti quanto invece delle aggiunte giustificate. Attenzione, ora vi spiego cosa intendo dire: in "Digimon Tamers" l’ universo di "Adventure" e "Adventure 02" appare per come è di fatto: una finzione, un anime con tanto di relativo merchandising. Mentre in "Adventure" Tai e i suoi amici scoprono che esistono i Digimon, in "Tamers" Takato e gli altri scoprono che i Digimon esistono per davvero e non solo in TV! "Tamers" sta ad "Adventure"/"Adventure 02" come Universo reale (quello in cui viviamo noi spettatori) sta a qualsiasi opera di finzione. Questo espediente (per non dire colpo di genio da parte degli sceneggiatori), e tra l’ altro presente solo in "Tamers", permette la giustificazione di qualsiasi novità. Concorderete infatti che risulterebbe piuttosto stupido mettere sullo stesso piano l’ universo di "Tamers" con quello delle stagioni precedenti, poiché a priori essi sono già su due piani di rapporto finzione-realtà differenti.

Passiamo adesso da questo genere di cambiamenti diciamo “giustificati”, ma non necessariamente migliorativi di per sé, ad altri elementi di differenziazione con la saga "Adventure" che invece mi hanno positivamente colpito. Innanzitutto la natura dell’ incontro tra i Digimon e i loro “Domatori”: Takato incontrerà Guilmon perché si sente solo e desidera con tutto il cuore avere un amico, Henry incontrerà Terriermon perché pur vedendolo inizialmente solo come una sagoma sullo schermo del computer, nel momento in cui lo vedrà in pericolo all’interno del videogioco si preoccuperà della sua incolumità, Rika incontrerà Renamon perché la sua determinazione nel non volersi accontentare di essere solo una campionessa nel gioco di carte ma una vera e propria “Domatrice” condurrà quest’ ultima da lei… insomma viene completamente scardinato il concetto del bambino prescelto: non è il Fato che assegna il Digimon all’umano, ma è quest’ ultimo con le sue azioni e la sua nobiltà d’animo a rendersi da solo meritevole di tale fortuna. Nel momento in cui i nostri 3 eroi dovranno combattere, lo faranno loro malgrado e non perché investiti dall’alto o da chissà chi di una qualche missione da compiere. Essi inoltre partiranno alla volta di Digiworld solo ed esclusivamente per riportare il loro amico Calumon nel mondo reale per poter così continuare a giocare insieme a lui. Questa componente realistica è evidente poi se si osserva l’antagonista della storia (il D-Reaper): esso non è un individuo (Digimon o umano qualsivoglia) “malvagio”, ma un semplice virus, un programma fuori controllo che agisce solo in virtù della sua natura patogena, non esiste il cosiddetto “lato oscuro”.

Probabilmente i puritani della saga mi odieranno, ma per me "Tamers" è nettamente superiore alle altre…