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Mi ero innamorata di "Otaku ni Koi wa Muzukashii" al punto tale di voler vedere un altro anime con caratteristiche simili (commedia, relazione romantica leggera e senza troppi drammi), e ho pensato bene di vedere i consigli di AnimeClick.it. Conscia del fatto che "Recovery of an MMO Junkie" gli veniva accomunato solo per la parte otaku, ho provato comunque a dargli un'occasione. Male. Malissimo. Non sono riuscita a vedere più di quattro episodi (che alla fine su undici sono tanti), e ho guardato qualche scena di quelli finali giusto per vedere come andava a finire la storia.

Parte del motivo per cui "Recovery of an MMO Junkie" non mi è piaciuto è probabilmente personale, in quanto "Sword Art Online" mi ha traumatizzata riguardo le storie ambientate in videogiochi o mondi paralleli. Tralasciando questo, l'anime va ad esplorare praticamente tutti gli aspetti che avrei voluto non vedere, partendo dal cercare di farmi piacere una protagonista NEET (dovrei in qualche modo affezionarmi a una trentenne che decide di mollare il lavoro per dedicarsi ai videogame? Non sono andata avanti con la storia, ma spero abbiano spiegato come faccia questa qui ad avere i soldi per mangiare!), finendo con l'ambientarmi metà storia dentro il videogioco (avrei apprezzato molto di più una soluzione alla "Sword Art Online", in cui i personaggi sono effettivamente nel gioco, e non questo mix assurdo di realtà e immaginazione).
Riguardo le scene finali, lei (trent'anni) invita lui (ventotto anni) a casa, lui le sistema il computer, poi giocano senza guardarsi in faccia (gli avatar erano più belli, evidentemente). In tutto ciò lei aveva sistemato la sua cameretta tutta imbarazzata, manco fosse una quattordicenne con il primo ragazzo. Ora, considerando che lei prima di questo brutto periodo aveva una vita tutto sommato normale, mi viene da pensare che o in Giappone siano una massa di incapaci o che, forse, gli anime dovrebbero smetterla con questi cliché, soprattutto se le storie hanno come protagonisti personaggi che hanno superato l'adolescenza da almeno un decennio.

In sostanza non lo consiglio, forse solo ad appassionati del genere o a chi potrebbe rispecchiarsi nei personaggi. Ero in cerca di una storia vera, non dell'ennesimo amore irreale nato nel modo più assurdo possibile.