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Essere soli e indecisi può risultare tremendamente angosciante agli occhi delle persone, eppure esistono individui che sono abituati a convivere con tali condizioni e ad accettare passivamente tutto quello che ne consegue. Non è facile perseguire degli obbiettivi i quali si distaccano dalla classica vita quotidiana e che in qualche maniera ti costringono ad allontanarti inesorabilmente dagli altri. Takao ha un sogno nel cassetto, quello di diventare un artigiano fabbricante di scarpe, infatti molto spesso si immerge così profondamente nei suoi fantasmagorici progetti da non riuscire a mantenere un'adeguata costanza a livello scolastico e di marinare la scuola ogni qualvolta gli sia possibile. È proprio attraverso la sua assenza dall'ambiente scolastico che Takao acquisisce la consapevolezza di potersi esprimere liberamente e soprattutto di non doversi arrendere dinanzi alle prime difficoltà economiche o sociali che siano. Tuttavia come è stato possibile un cambiamento così radicale? Il merito va attribuito alla persona che è riuscita a catturare l'attenzione del protagonista, la quale non si è soffermata superficialmente sulle sue difficoltà, ha tentanto di evitarle oppure l'ha giudicato senza prima ascoltare cosa volesse dire o quale fosse il suo punto di vista. In effetti Yukari rappresenta come dovrebbe essere un insegnante nella società moderna, caratterizzato non solo dalle basilari conoscenze pedagogiche ma anche di quelle psicologiche. L'obbiettivo di Yukari come insegnante è stato sempre quello di andare al di là del semplice rapporto verticale con i propri studenti, cercando di capire il loro punto di vista e ascoltare i loro problemi. Questo aspetto è fondamentale per comprendere la chiusura relazionale e sociale di Takao nei confronti dell'ambiente scolastico, in quanto i compagni di classe si sono limitati ad emarginarlo, giustificandosi con la famosa frase "lascia perdere, fa sempre così!" e senza mai provare a capire i motivi della sua chiusura. Magari tali atteggiamenti e comportamenti potrebbero essere comprensivi trattandosi ancora di semplici adolescenti, tuttavia il discorso cambia notevolmente se riguarda gli insegnanti. Un professore che dice al proprio studente che il suo "compito è solo quello di studiare" e "chi non riesce a svolgere decentemente neppure il suo dovere tanto meno riuscirà nel resto": che razza di insegnante è? Sì è mai chiesto quali fossero gli obbiettivi del suo studente? Si è mai chiesto come si sentisse? Sì è mai chiesto perché Takao si comportasse in quel modo? È facile dare giudizi e fare discorsi moralisti, poiché ci si trova in una posizione di potere e superiorità. Egli incarna perfettamente i valori del docente moderno presente in qualsiasi istituzione scolastica: istruzione, istruzione e solo istruzione, senza un briciolo di empatia per i propri studenti e senza neanche sapere dove sta di casa il rispetto. È pensare che vengono attribuite molte colpe alle generazioni della società contemporanea come ad esempio la mancanza di voglia di studio, di educazione e spirito di competizione, tuttavia se allo stesso tempo, gli studenti non vengono guidati e stimolati in maniera sufficientemente adeguata, è naturale un risultato simile. Dopotutto, gli errori sono presenti da entrambi le parti, basterebbe un maggiore senso di responsabilità per poter trovare un punto d'accordo e crescere insieme.
Yukari è riuscita a penetrare nel cuore di Takao sia come insegnante che come persona, nonostante la notevole differenza di età, ma a loro non gli importava come si chiamassero o cosa facessero in quel giardino tradizionale quando pioveva, ad ogni incontro i due si aprivano sempre più l'uno all'altra e i loro cuori erano sempre più vicini.
In questa occasione ho preferito prima leggere il manga e sapendo che fosse stata realizzata anche una trasposizione animata, sono rimasto perplesso sul fatto che la storia sia stata ridotta ad un unico volume. Sostanzialmente la vicenda mi è sembrata chiara e scorrevole, anche se in alcuni punti frettolosa e senza chiarire in tutto e per tutto alcuni specifici avvenimenti. I disegni li ho trovati molto semplici e leggeri, delle volte ai personaggi mancava interamente la parte superiore del volto e non ho ben capito se si tratti di una specifica tecnica utilizzata da Midori Motohashi.
In sostanza, "Kotonoha no Niwa" rappresenta il legame scaturito tra due individui che praticamente si sono incontrati per caso, ciò dimostra come l'essere umano non deve mai perdere la speranza di incontrare qualcuno che possa comprenderlo e supportarlo in tutte le sue problematiche. Bastano delle semplici "parole" per rafforzare la propria volontà e la propria determinazione e soprattutto essere felici. Magari avrebbero potuto approfondire maggiormente le vicende perché a livello emotivo non mi ha impattato come speravo e la qualità dei disegni poteva sicuramente essere superiore. Consiglio di leggere l'opera se siete alla ricerca di una storia non troppo complicata ma che nasconde un significato profondo e approfondisce differenti tematiche odierne. Non vedo l'ora di vedere la trasposizione animata!
Il mio voto finale è 8!