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10.0/10
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Capita spesso di vedere la frase "il manga è meglio dell'anime!", ripetuta tipo tormentone al pari di "il libro è meglio del film!"
Di solito, è un'affermazione che lascia un po' il tempo che trova, a cui non do mai molto credito, ma in questo caso, dopo essermi lasciata convincere da chi diceva che sì, il manga è meglio dell'anime e l'anime avrebbe bisogno di un remake, credo che sia vero.

Sono approdata tra le pagine di Tokyo Ghoul dopo aver visto tutte le stagioni dell'anime (:re compreso) ed è stato illuminante, sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, sia a proposito di tutte quelle sottotrame che rendono quest'opera una delle migliori che ho letto, relativamente all'intreccio narrativo.

Partiamo dall'elemento migliore dell'opera: i personaggi.
Ben caratterizzati, con una psicologia complessa e con azioni sempre coerenti al vissuto, che ben trainano la storia, coinvolgendo il lettore e spingendolo a proseguire la lettura a un ritmo frenetico.
In particolare, Kaneki è uno dei protagonisti migliori che mi sia capitato di trovare in un manga.
Non è raro che protagonisti e personaggi principali di una storia vadano incontro ad alterazioni fisiche di una certa entità, ma Sui Ishida è stato capace di rappresentare tutte le conseguenze psicologiche di tale mutazione nel modo più realistico possibile, tra rifiuto, accettazione e psicosi.
Molto ben caratterizzati anche i personaggi dell'Anteiku e del commando anti-ghoul, che portano spesso il lettore a domandarsi chi sono i buoni e chi sono i cattivi.

Lode anche alle sottotrame che nell'anime, purtroppo, sono andate perdute.
Cosa si cela dietro al trapianto di organi subito da Kaneki? Chi è il gufo? Cosa vuole l'albero di Aogiri? Chi è la misteriosa Rize, colei che ha fatto da donatore per la sopravvivenza di Kaneki?

Se nell'anime tutta questa parte viene tralasciata o comunque pesantemente tagliata, magari risolta in 5 secondi di timescreen con una risposta insoddisfacente ai dubbi dello spettatore, nel manga assume invece una rilevanza non trascurabile, che contribuisce a rendere più solide le fondamenta che stanno alla base della caratterizzazione dei personaggi e che fa da trampolino di lancio per Tokyo Ghoul:re.
Tanti interrogativi e incongruenze dell'anime trovano infatti risposta nel manga, di cui ho amato molto anche il chara-design, gli sfondi e la crudezza delle scene d'azione.

In conclusione, è un'opera che ha molto da dare, adatta a un tipo di lettore amante delle storie dark, che non si lascia spaventare dalla gran mole di personaggi, sottotrame e ambiguità e che è disposto anche a tollerare alcuni rallentamenti nel ritmo narrativo, necessari a costruire quella scacchiera complessa che è Tokyo Ghoul.