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9.0/10
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Scoperto a metà anni novanta, con i volumi sottiletta, ho avuto un rapporto di amore e odio con il capolavoro di Kentaro Miura. Dopo la grande saga dell’epoca d’oro dei Falchi. Ho abbandonato e ripreso il manga più volte ed ora l’ho riletto tutto in inglese.
Devo dire che la versione in lingua straniera me lo ha fatto amare maggiormente e ammetto che i miei ricordi erano abbastanza vaghi e tutto mi è sembrato diverso - e migliore - anche i capitoli pubblicati da Mori dopo la morte del vero autore.
La storia è semplice: in un mondo che potrebbe essere l’Europa medioevale, nasce da una strega impiccata e morta un bambino… è il nostro eroe Gatsu, l’infanzia di questo bambino è tormentata dalla fama di portar sfortuna ma nonostante ciò viene adottato da un capo mercenario, Gambino. Il capo mercenario in realtà lo odia e tentando di uccidere Gatsu rimane ucciso. Ferito nell’anima e nel corpo il nostro protagonista conosce un luogo che può chiamare casa, la banda dei falchi, la compagnia mercenaria guidata dal carismatico Grifis.
L’abbandono egoistico dei suoi compagni fa partire una serie di disgrazie che culmina con l’eclissi, una manifestazione demoniaca dove si rivela la Mano di Dio, una combriccola di cinque dei/demoni.
Da qui si parte in una cavalcata di personaggi ed avventure per sanare la mente di Caska e per vendicarsi di Grifis, avventura che dopo trenta volumi è ancora in corso.
Grifis, il messia, il falco bianco è ormai adorato e vicino ad avere il suo regno, ma i suoi legami con i demoni sono sempre più stretti e se in pubblico è visto come un eroe in realtà nasconde un lato oscuro… che ne sarà del mondo?
Come dicevo in inglese la storia mi è sembrata diversa e più notevole che nell’edizione Panini e ammetto che i disegni che sono di prima qualità spiegati con grandi differenze nei discorsi dei balloon si dimostrano molto più interessanti.
Miura e il suo studio Gaga fanno un lavoro encomiabile.
Purtroppo la storia viene pubblicata dal 1989 e non è ancora finita con Miura che pubblicava uno massimo due volumi l’anno, forse dubbioso anche lui di come arrivare ad una fine.
Certo che all’inizio i personaggi rimangono maggiormente nel cuore in quanto meglio caratterizzati nei loro aspetti psicologici, poi molto si perde in duelli fini a se stessi anche se spesso molto belli da leggere.
Insomma se volete un seinen con sangue, duelli e qualche nudo beh leggetevi "Berserk"!