Recensione
Tsuredure Children
7.0/10
Una sorta di "Love actually - L'amore davvero" in salsa rom-com scolastica nipponica.
Inizio la recensione con un paragone azzardato per questa serie di corti (dodici episodi di dieci minuti ciascuno) tratti dall'omonimo manga e prima opera di Toshiya Wakabayashi, pubblicata tra il 2012 e il 2018 in dodici volumi, che ha come caratteristica di essere uno yonkoma, ossia una striscia di fumetti composta da poche vignette che generalmente è utilizzata per opere di carattere comico/umoristico.
"Tsuredure Children" è una classica rom-com scolastica con una peculiarità che l'accomuna al famoso film di Richard Curtis e che rappresenta un po' un unicum (per quanto di mia conoscenza) nella moltitudine di anime e manga del genere: la trama, se possa essere definita come tale, è costituita da un intreccio di molteplici storie di amori e relazioni tra studenti che si svolgono contemporaneamente, a volte intrecciandosi, nel classico istituto di una scuola superiore.
La struttura così congegnata, unitamente alla brevità dei micro-episodi che compongono a loro volta i corti in cui si affrontano le vicende di tre/quattro coppie, presenta ovviamente dei pro ma anche dei contro.
Si possono apprezzare sicuramente la celerità e una inusitata risolutezza nell'affrontare le vicende amorose dei ragazzi, beneficiando anche della possibilità di apprezzare più storie a livelli diversi di maturazione, in modo che lo spettatore non si annoi o si perda negli estenuanti cliché dei "tira e molla", indecisioni ed equivoci, livelli di timidezza quasi patologici e paranoie di ogni genere che generalmente contraddistinguono le commedie romantiche tra ragazzi basate su una singola storia d'amore, che spesso, soprattutto negli shoujo, viene "dilatata" all'inverosimile con escamotage e forzature tanto inverosimili, da mettere a dura prova la pazienza di coloro che le osservano.
Quindi, si beneficia di un discreto ritmo, della possibilità di potersi entusiasmare o affezionare a più personaggi e storie a seconda dei gusti, con l'ulteriore vantaggio che la successione dei micro-episodi con le diverse storie e protagonisti non segue alcuna logica di successione regolare, tanto da rappresentare per lo spettatore una continua sorpresa nel susseguirsi delle vicende: una specie di "lotteria" in cui si brama di poter vedere la coppia preferita, per poi constatare che l'aspettativa è destinata ad essere rimandata o disattesa in un certo episodio.
In questa serie, e ciò rappresenta un ulteriore pro per quanto mi riguarda, mancano anche i classici "drammoni" o situazioni tragiche di qualsiasi genere che tendono a rappresentare i soliti "ostacoli del cuore", per dilatare le tempistiche della trama, come anche sono assenti i personaggi eccessivamente caricaturali o melodrammatici utilizzati sempre per creare quelle situazioni al limite delle telenovela sudamericane che incidono sullo sviluppo più o meno lineare della trama e che tendono a compiacere i gusti del pubblico affezionato allo stereotipo delle opere romantiche.
Di contro, si potrebbe obiettare che proprio i punti di forza di "Tsuredure Children" siano contemporaneamente anche i punti di debolezza: trattandosi di una serie di corti più interessata a mettere insieme quante più storie possibili invece di sviluppare le persone o le loro storie, da ciò deriva che quasi tutti i personaggi sono solo abbozzati e le loro azioni, che dovrebbero apparire romantiche, risultano più che altro poco comprensibili o ingiustificate o forzate.
I puristi del romance a tutto tondo potranno facilmente obiettare che a questa serie e alle storie che narra manchi sempre una parte, saltando frettolosamente dall'attrazione iniziale al culmine romantico, o pervenendo al culmine senza un minimo di background o di tutte quelle situazioni (anche noiose) che riguardano il percorso dell'innamoramento vero e proprio.
Se poi aggiungiamo che non esiste un vero e proprio finale per nessuna delle storie narrate, i fan del romance si ritroveranno ad essersi (forse) entusiasmati per alcune coppie senza che poi si riesca nemmeno ad intuire come andrà a finire, o non ritrovarle più negli episodi finali.
"Non multa, sed multum"
Tra le varie scuole di pensiero, personalmente preferisco in generale che il meglio non si raggiunge facendo più cose possibili, ma cercando di farne bene poche. Tuttavia, bisogna essere anche oggettivi nel riconoscere le origini dell'opera da cui deriva la serie e le scelte registiche obbligate: trattare le storie in modo veloce, come se fossero una serie di "flash".
E pertanto non è possibile chiedere a "Tsuredure Children" ciò che per cui non è stato progettato di ottenere, "accontentandosi" di uno stile di narrazione anche "innovativo" nel genere, fresco, veloce, spensierato e ingenuo come lo sono gli amori adolescenziali, che sono privi di quelle sovrastrutture (e storture) tipiche della visione che il mondo più adulto ha dell'innamoramento.
Inizio la recensione con un paragone azzardato per questa serie di corti (dodici episodi di dieci minuti ciascuno) tratti dall'omonimo manga e prima opera di Toshiya Wakabayashi, pubblicata tra il 2012 e il 2018 in dodici volumi, che ha come caratteristica di essere uno yonkoma, ossia una striscia di fumetti composta da poche vignette che generalmente è utilizzata per opere di carattere comico/umoristico.
"Tsuredure Children" è una classica rom-com scolastica con una peculiarità che l'accomuna al famoso film di Richard Curtis e che rappresenta un po' un unicum (per quanto di mia conoscenza) nella moltitudine di anime e manga del genere: la trama, se possa essere definita come tale, è costituita da un intreccio di molteplici storie di amori e relazioni tra studenti che si svolgono contemporaneamente, a volte intrecciandosi, nel classico istituto di una scuola superiore.
La struttura così congegnata, unitamente alla brevità dei micro-episodi che compongono a loro volta i corti in cui si affrontano le vicende di tre/quattro coppie, presenta ovviamente dei pro ma anche dei contro.
Si possono apprezzare sicuramente la celerità e una inusitata risolutezza nell'affrontare le vicende amorose dei ragazzi, beneficiando anche della possibilità di apprezzare più storie a livelli diversi di maturazione, in modo che lo spettatore non si annoi o si perda negli estenuanti cliché dei "tira e molla", indecisioni ed equivoci, livelli di timidezza quasi patologici e paranoie di ogni genere che generalmente contraddistinguono le commedie romantiche tra ragazzi basate su una singola storia d'amore, che spesso, soprattutto negli shoujo, viene "dilatata" all'inverosimile con escamotage e forzature tanto inverosimili, da mettere a dura prova la pazienza di coloro che le osservano.
Quindi, si beneficia di un discreto ritmo, della possibilità di potersi entusiasmare o affezionare a più personaggi e storie a seconda dei gusti, con l'ulteriore vantaggio che la successione dei micro-episodi con le diverse storie e protagonisti non segue alcuna logica di successione regolare, tanto da rappresentare per lo spettatore una continua sorpresa nel susseguirsi delle vicende: una specie di "lotteria" in cui si brama di poter vedere la coppia preferita, per poi constatare che l'aspettativa è destinata ad essere rimandata o disattesa in un certo episodio.
In questa serie, e ciò rappresenta un ulteriore pro per quanto mi riguarda, mancano anche i classici "drammoni" o situazioni tragiche di qualsiasi genere che tendono a rappresentare i soliti "ostacoli del cuore", per dilatare le tempistiche della trama, come anche sono assenti i personaggi eccessivamente caricaturali o melodrammatici utilizzati sempre per creare quelle situazioni al limite delle telenovela sudamericane che incidono sullo sviluppo più o meno lineare della trama e che tendono a compiacere i gusti del pubblico affezionato allo stereotipo delle opere romantiche.
Di contro, si potrebbe obiettare che proprio i punti di forza di "Tsuredure Children" siano contemporaneamente anche i punti di debolezza: trattandosi di una serie di corti più interessata a mettere insieme quante più storie possibili invece di sviluppare le persone o le loro storie, da ciò deriva che quasi tutti i personaggi sono solo abbozzati e le loro azioni, che dovrebbero apparire romantiche, risultano più che altro poco comprensibili o ingiustificate o forzate.
I puristi del romance a tutto tondo potranno facilmente obiettare che a questa serie e alle storie che narra manchi sempre una parte, saltando frettolosamente dall'attrazione iniziale al culmine romantico, o pervenendo al culmine senza un minimo di background o di tutte quelle situazioni (anche noiose) che riguardano il percorso dell'innamoramento vero e proprio.
Se poi aggiungiamo che non esiste un vero e proprio finale per nessuna delle storie narrate, i fan del romance si ritroveranno ad essersi (forse) entusiasmati per alcune coppie senza che poi si riesca nemmeno ad intuire come andrà a finire, o non ritrovarle più negli episodi finali.
"Non multa, sed multum"
Tra le varie scuole di pensiero, personalmente preferisco in generale che il meglio non si raggiunge facendo più cose possibili, ma cercando di farne bene poche. Tuttavia, bisogna essere anche oggettivi nel riconoscere le origini dell'opera da cui deriva la serie e le scelte registiche obbligate: trattare le storie in modo veloce, come se fossero una serie di "flash".
E pertanto non è possibile chiedere a "Tsuredure Children" ciò che per cui non è stato progettato di ottenere, "accontentandosi" di uno stile di narrazione anche "innovativo" nel genere, fresco, veloce, spensierato e ingenuo come lo sono gli amori adolescenziali, che sono privi di quelle sovrastrutture (e storture) tipiche della visione che il mondo più adulto ha dell'innamoramento.
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