Evangelion: 1.11 You Are (Not) Alone
"Neon Genesis Evangelion" dal 1995 a oggi (2023) sembra ormai da tempo diventato un brand, un marchio per una linea di prodotti. Mantiene ancora oggi nel bene e nel male l'incredibile valore dell'opera originale? Qualche dubbio lo avrei, in quanto la serie di ventisei episodi e "The End of Evangelion", usciti tra il 1995 e il 1997, avevano un senso in quel determinato periodo, per la profonda allegoria della vita personale di H. Anno e in generale di una generazione di Giapponesi (e non solo) che potevano rivedersi in Shinji, Rei e/o Asuka nel loro eterno "conflitto" generazionale con la famiglia e la società.
Riproporlo quasi "as it is" quindici anni dopo e vederlo dopo quasi trenta (scrivo per me), sebbene aggiornato ma privato di molti dei pochi "scleri" personali di Shinji e rendendolo più fluido nella trama e molto più accattivante nel comparto tecnico, mantenendo comunque inalterato il chara design dell'opera originale, non mi ha entusiasmato più di tanto.
In the sake of clarity: "Neon Genesis Evangelion" l'ho apprezzato e anche tanto, sebbene non sia un fan sfegatato. A mio avviso di "Neon Genesis Evangelion" originale era lo stile registico e il coraggio di Anno il maggior pregio dell'opera, a scapito della trama mecha, che io ho percepito come una semplice scusa per Anno per sviluppare un incredibile intreccio tra introspezione psicologica, proiezione delle proprie ossessioni e problemi interazionali, per mixarli con temi anche più profondi sulla concezione dell'esistenza umana e il ruolo dell'individuo nella società, senza tuttavia sconfinare in argomentazioni strettamente filosofiche e religiose (sebbene il buon Anno furbescamente abbia pescato a piene mani dalla simbologia ebraica e cristiana).
Questo primo "atto" della tetralogia che dal 2007 si estende fino al 2023 con, forse, l'ultimo capitolo della "rivisitazione", è un semplice riassunto esteso dei primi sei episodi della serie, con l'eccezione del finale. Qualcuno ha percepito delle incongruenze sulla sequenza degli "angeli", ci sono ovviamente dei tagli qua e là, soprattutto sugli arrovellamenti interiori di Shinji, e così (come in "Death & Rebirth" del 1997) la trama resta ancora meno innovativa della prima parte della serie originale.
Lode al comparto tecnico e anche musicale: se nella serie la opening sembra ancora accettabile e orecchiabile oggi, in questo "Evangelion: 1.11 You Are (Not) Alone" la ending della Utada conferisce un tocco di ulteriore classe al film, che comunque migliora e di molto le animazioni e i dettagli degli sfondi, beneficiando dei progressi tecnologici fatti in quindici anni dall'uscita della serie originale.
Chi ha apprezzato "Neon Genesis Evangelion" ritroverà in questo primo film della nuova "saga" quasi tutti gli ingredienti visti e aggiornati ma non stravolti. Osservati oggi, potrebbero assumere un "gusto" un po' revival per coloro che erano "giovani" all'epoca e che mi hanno fatto sembrare "Evangelion: 1.11 You Are (Not) Alone" una specie di "ribollita"... In attesa di procedere con i successivi film e capire se Anno ha voluto seriamente cambiare il suo masterpiece.
Riproporlo quasi "as it is" quindici anni dopo e vederlo dopo quasi trenta (scrivo per me), sebbene aggiornato ma privato di molti dei pochi "scleri" personali di Shinji e rendendolo più fluido nella trama e molto più accattivante nel comparto tecnico, mantenendo comunque inalterato il chara design dell'opera originale, non mi ha entusiasmato più di tanto.
In the sake of clarity: "Neon Genesis Evangelion" l'ho apprezzato e anche tanto, sebbene non sia un fan sfegatato. A mio avviso di "Neon Genesis Evangelion" originale era lo stile registico e il coraggio di Anno il maggior pregio dell'opera, a scapito della trama mecha, che io ho percepito come una semplice scusa per Anno per sviluppare un incredibile intreccio tra introspezione psicologica, proiezione delle proprie ossessioni e problemi interazionali, per mixarli con temi anche più profondi sulla concezione dell'esistenza umana e il ruolo dell'individuo nella società, senza tuttavia sconfinare in argomentazioni strettamente filosofiche e religiose (sebbene il buon Anno furbescamente abbia pescato a piene mani dalla simbologia ebraica e cristiana).
Questo primo "atto" della tetralogia che dal 2007 si estende fino al 2023 con, forse, l'ultimo capitolo della "rivisitazione", è un semplice riassunto esteso dei primi sei episodi della serie, con l'eccezione del finale. Qualcuno ha percepito delle incongruenze sulla sequenza degli "angeli", ci sono ovviamente dei tagli qua e là, soprattutto sugli arrovellamenti interiori di Shinji, e così (come in "Death & Rebirth" del 1997) la trama resta ancora meno innovativa della prima parte della serie originale.
Lode al comparto tecnico e anche musicale: se nella serie la opening sembra ancora accettabile e orecchiabile oggi, in questo "Evangelion: 1.11 You Are (Not) Alone" la ending della Utada conferisce un tocco di ulteriore classe al film, che comunque migliora e di molto le animazioni e i dettagli degli sfondi, beneficiando dei progressi tecnologici fatti in quindici anni dall'uscita della serie originale.
Chi ha apprezzato "Neon Genesis Evangelion" ritroverà in questo primo film della nuova "saga" quasi tutti gli ingredienti visti e aggiornati ma non stravolti. Osservati oggi, potrebbero assumere un "gusto" un po' revival per coloro che erano "giovani" all'epoca e che mi hanno fatto sembrare "Evangelion: 1.11 You Are (Not) Alone" una specie di "ribollita"... In attesa di procedere con i successivi film e capire se Anno ha voluto seriamente cambiare il suo masterpiece.
Nel 2007 arriva nei cinema giapponesi “Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone”, primo film della tetralogia “Rebuild of Evangelion”. Della durata di cento minuti circa, il lungometraggio è prodotto dallo Studio Khara e diretto da Hideaki Anno, Masayuki e Kazuya Tsurumaki.
Questo “prologo” (come è chiamato nella versione originale) si presenta inizialmente come un fedele rifacimento della serie andata in onda negli anni ’90. Pochissimi, infatti, sono i cambiamenti che è possibile intravedere (citiamo, ad esempio, il colore dello 00 o il logo della Nerv): tuttavia, al di là di quelle che potrebbero sembrare delle scelte stilistiche, molti elementi (tra cui alcune scene inedite) lasciano presupporre che il Rebuild sia molto di più di un semplice “recap” della storia che tutti conosciamo. Da questo punto di vista, il film qui analizzato potrebbe gettare le basi per qualcosa di ben più grande, che ci porterebbe a scoprire nuovi lati nascosti della famosa saga ideata da Hideaki Anno. Se così non fosse, “Evangelion 1.0” rimane comunque un ottimo prodotto di intrattenimento e offre una visione molto più spedita rispetto alla serie originale: sebbene alcuni interessanti approfondimenti psicologici siano stati drasticamente ridotti, il film non risente minimamente dei tagli effettuati.
Tuttavia, il merito più grande da attribuire a questo lungometraggio è sicuramente il rinnovato comparto tecnico: complici gli innumerevoli miglioramenti di cui l’industria dell’animazione ha potuto beneficiare in più di dieci anni, ogni minuto del film risulta una vera goduria per gli occhi. Sia i disegni (sempre modellati sulla base del character design di Yoshiyuki Sadamoto) che le animazioni e gli sfondi possono fregiarsi di una qualità davvero elevata; di notevole fattura è la CG utilizzata, da ammirare soprattutto nelle movenze del singolare Ramiel (il quinto angelo nella serie, il sesto nel Rebuild). Anche il comparto musicale fa la sua figura, tra nuove OST e brani ripresi dall’opera degli anni ’90. Da ricordare, infine, la stupenda ending “Beautiful World” cantata da Utada Hikaru.
Tirando le somme, “Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone” può essere considerato un ottimo rifacimento dei primi sei episodi dell’anime originale, da vedere anche solo per il gradevolissimo comparto visivo.
Questo “prologo” (come è chiamato nella versione originale) si presenta inizialmente come un fedele rifacimento della serie andata in onda negli anni ’90. Pochissimi, infatti, sono i cambiamenti che è possibile intravedere (citiamo, ad esempio, il colore dello 00 o il logo della Nerv): tuttavia, al di là di quelle che potrebbero sembrare delle scelte stilistiche, molti elementi (tra cui alcune scene inedite) lasciano presupporre che il Rebuild sia molto di più di un semplice “recap” della storia che tutti conosciamo. Da questo punto di vista, il film qui analizzato potrebbe gettare le basi per qualcosa di ben più grande, che ci porterebbe a scoprire nuovi lati nascosti della famosa saga ideata da Hideaki Anno. Se così non fosse, “Evangelion 1.0” rimane comunque un ottimo prodotto di intrattenimento e offre una visione molto più spedita rispetto alla serie originale: sebbene alcuni interessanti approfondimenti psicologici siano stati drasticamente ridotti, il film non risente minimamente dei tagli effettuati.
Tuttavia, il merito più grande da attribuire a questo lungometraggio è sicuramente il rinnovato comparto tecnico: complici gli innumerevoli miglioramenti di cui l’industria dell’animazione ha potuto beneficiare in più di dieci anni, ogni minuto del film risulta una vera goduria per gli occhi. Sia i disegni (sempre modellati sulla base del character design di Yoshiyuki Sadamoto) che le animazioni e gli sfondi possono fregiarsi di una qualità davvero elevata; di notevole fattura è la CG utilizzata, da ammirare soprattutto nelle movenze del singolare Ramiel (il quinto angelo nella serie, il sesto nel Rebuild). Anche il comparto musicale fa la sua figura, tra nuove OST e brani ripresi dall’opera degli anni ’90. Da ricordare, infine, la stupenda ending “Beautiful World” cantata da Utada Hikaru.
Tirando le somme, “Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone” può essere considerato un ottimo rifacimento dei primi sei episodi dell’anime originale, da vedere anche solo per il gradevolissimo comparto visivo.
Purtroppo, per recensire i film del "Rebuilt", non posso non fare qualche spoiler, piccolo o grande che sia, per cui… Siete avvisati.
Il primo film segue fedelmente la storia della serie televisiva per i primi sei episodi. E' indubbiamente la parte più normale e prevedibile, con poca psicologia ed elucubrazioni, ma con una grafica da urlo che innova, pur restando nella continuità. Stessa cosa si può dire della colonna sonora. Detto questo, non c'è da stupirsi che a molti fan il tutto sia sembrato come una mezza blasfemia, una riduzione di "Eva" ad un prodotto di mera azione e intrattenimento, un prodotto che punta sulla grafica moderna che rende i combattimenti e la tecnologia di Neo Tokyo 3 da urlo, d'accordo, ma, dato che Eva è elucubrazioni e psicologia, ridurlo a pura azione non esiste. E non sarà certo la scena da sogno dell'emersione dei palazzi dopo il primo combattimento di Shinji a cambiare le cose. Eppure… Eppure, come un Giano bifronte, questo film può essere letto in un altro modo, come una storia piena di promesse e di premesse per il resto della tetralogia e di elucubrazioni per immaginare come avrebbe potuto essere "Eva" e, purtroppo o per fortuna, non è stato.
Si inizia già con la numerazione degli angeli cambiata, in quanto il famoso angelo iniziale non è indicato come terzo, ma come quarto! Shinji, poi, come carattere è un po' meno mammoletta, ma non è nemmeno deciso come quello del manga. Per non parlare delle botte finali, con Misato che conosce fin dall'inizio un grande segreto e dagli ultimi, sconvolgenti minuti sulla luna in cui Gendo viene chiamato padre da…
In una parola, trovo che il primo film abbia due chiavi interpretative diverse che lo spettatore potrà scegliere per dare il giudizio finale. Potrei dare 4 come potrei dare 8, ma, dato l'ottimismo e la speranza per il resto del "Rebuilt", scelgo l'8.
Il primo film segue fedelmente la storia della serie televisiva per i primi sei episodi. E' indubbiamente la parte più normale e prevedibile, con poca psicologia ed elucubrazioni, ma con una grafica da urlo che innova, pur restando nella continuità. Stessa cosa si può dire della colonna sonora. Detto questo, non c'è da stupirsi che a molti fan il tutto sia sembrato come una mezza blasfemia, una riduzione di "Eva" ad un prodotto di mera azione e intrattenimento, un prodotto che punta sulla grafica moderna che rende i combattimenti e la tecnologia di Neo Tokyo 3 da urlo, d'accordo, ma, dato che Eva è elucubrazioni e psicologia, ridurlo a pura azione non esiste. E non sarà certo la scena da sogno dell'emersione dei palazzi dopo il primo combattimento di Shinji a cambiare le cose. Eppure… Eppure, come un Giano bifronte, questo film può essere letto in un altro modo, come una storia piena di promesse e di premesse per il resto della tetralogia e di elucubrazioni per immaginare come avrebbe potuto essere "Eva" e, purtroppo o per fortuna, non è stato.
Si inizia già con la numerazione degli angeli cambiata, in quanto il famoso angelo iniziale non è indicato come terzo, ma come quarto! Shinji, poi, come carattere è un po' meno mammoletta, ma non è nemmeno deciso come quello del manga. Per non parlare delle botte finali, con Misato che conosce fin dall'inizio un grande segreto e dagli ultimi, sconvolgenti minuti sulla luna in cui Gendo viene chiamato padre da…
In una parola, trovo che il primo film abbia due chiavi interpretative diverse che lo spettatore potrà scegliere per dare il giudizio finale. Potrei dare 4 come potrei dare 8, ma, dato l'ottimismo e la speranza per il resto del "Rebuilt", scelgo l'8.
Il mitico Evangelion dal 1995 in poi, ha fatto sognare milioni di appassionati in tutto il mondo, compreso il sottoscritto. Il capolavoro dell'animazione giapponese è discusso persino oggi, a 20 anni di distanza dalla sua prima apparizione, deliziando e teorizzando ipotesi filosofiche e non, sulle tematiche e i personaggi protagonisti di quest'opera. Quindi poteva mancare un'opera aggiornata graficamente e modificata in alcuni suoi momenti chiave? La risposta è no, perciò ecco il primo film di una tetralogia prevista che, stando alle dichiarazioni, dovrebbe presentare un finale alternativo sia a quello della serie originale sia a End of the Evangelion, nonché nuovi personaggi e modifiche. Le premesse ci sono tutte per fomentare i fan, malgrado un certo scetticismo riguardo al rischio di peggiorare il prodotto originale.
Questo primo film, intitolato 1.0 you are not alone, ripercorre i primi episodi, passo dopo passo, della serie originale, riadattati con disegni e animazioni eccellenti, aggiornati col passare degli anni, in più presenta delle piccole modifiche che rendono la trama leggermente più chiara di quello che era nei primi episodi della serie. Diciamo che, quasi tutte le modifiche, le ho apprezzate e le ritengo interessanti, mentre per le restanti scene non c'è molto da scrivere, dal momento che sono identiche alle originali, alcune forse al di sotto dell'intensità ottenuta nel principio, ma credo sia ovvio questo perchè io, come gli altri fan di Eva, conosciamo bene i momenti e le scene della serie TV, per cui non c'è il fattore sorpresa. Certamente ho anche apprezzato il finale dopo i titoli di coda che prelude a un cambiamento netto e repentino rispetto alle puntate centrali e finali di Neon Genesis Evangelion.
L'elemento psicologico, da sempre caposaldo della serie TV, qui non passa inosservato ma, per esigenze di tempo, è accorciato e abbozzato, mostrando soltanto la superficie dei drammi esistenziali di Shinji e della personalità misteriosa di Rei, optando più per scene d'azione ad alto impatto ef effetti speciali devastanti, in senso positivo. Tuttavia lo sforzo si nota ed è accettabile.
Forza di questo primo film del progetto, oltre alla grafica in precedenza menzionata, cito la colonna sonora che non ha nulla da invidiare a quella originale, prendendo come base proprio alcune delle ost più belle ascoltate nella serie TV e riprodotte qui in una nuova veste. Inoltre, come se non bastasse, la ciliegina sulla torta è la splendida canzone "Angel of doom" che si fa ascoltare in tutta la sua prorompente forza emotiva, andando ad accompagnare una delle scene più belle di Evangelion 1.0. Sublime!
Nel complesso un film consigliato a tutti i fan di Evangelion che sicuramente apprezzeranno lo sforzo in questo primo film, non limitandosi a considerarlo un mera riassunto(in parte lo è), ammirandone il fattore scenico e le chicche introdotte. Un film che vale e che merita 8 a mio parere.
Questo primo film, intitolato 1.0 you are not alone, ripercorre i primi episodi, passo dopo passo, della serie originale, riadattati con disegni e animazioni eccellenti, aggiornati col passare degli anni, in più presenta delle piccole modifiche che rendono la trama leggermente più chiara di quello che era nei primi episodi della serie. Diciamo che, quasi tutte le modifiche, le ho apprezzate e le ritengo interessanti, mentre per le restanti scene non c'è molto da scrivere, dal momento che sono identiche alle originali, alcune forse al di sotto dell'intensità ottenuta nel principio, ma credo sia ovvio questo perchè io, come gli altri fan di Eva, conosciamo bene i momenti e le scene della serie TV, per cui non c'è il fattore sorpresa. Certamente ho anche apprezzato il finale dopo i titoli di coda che prelude a un cambiamento netto e repentino rispetto alle puntate centrali e finali di Neon Genesis Evangelion.
L'elemento psicologico, da sempre caposaldo della serie TV, qui non passa inosservato ma, per esigenze di tempo, è accorciato e abbozzato, mostrando soltanto la superficie dei drammi esistenziali di Shinji e della personalità misteriosa di Rei, optando più per scene d'azione ad alto impatto ef effetti speciali devastanti, in senso positivo. Tuttavia lo sforzo si nota ed è accettabile.
Forza di questo primo film del progetto, oltre alla grafica in precedenza menzionata, cito la colonna sonora che non ha nulla da invidiare a quella originale, prendendo come base proprio alcune delle ost più belle ascoltate nella serie TV e riprodotte qui in una nuova veste. Inoltre, come se non bastasse, la ciliegina sulla torta è la splendida canzone "Angel of doom" che si fa ascoltare in tutta la sua prorompente forza emotiva, andando ad accompagnare una delle scene più belle di Evangelion 1.0. Sublime!
Nel complesso un film consigliato a tutti i fan di Evangelion che sicuramente apprezzeranno lo sforzo in questo primo film, non limitandosi a considerarlo un mera riassunto(in parte lo è), ammirandone il fattore scenico e le chicche introdotte. Un film che vale e che merita 8 a mio parere.
Il primo film della trilogia (o forse quadrilogia) "Rebuild of Evangelion", uscito nel 2007 in madre patria e un anno dopo in DVD in Italia, ha avuto, credo, la sua prima comparsa al cinema nella Evangelion Night, evento su scala nazionale in cui sono stati trasmessi questo film e il suo successore.
L'appassionato fan della serie animata del '95 si ritroverà completamente in questo adattamento cinematografico, che di base ripercorre la prima parte dell'anime, fino a subito prima che Asuka arrivi in Giappone. Vediamo dunque Shinji e Rei come unici piloti di EVA (rispettivamente 01 e 00), alle prese non solo con gli attacchi degli angeli, ma anche dei loro problemi personali e interpersonali. Per forza di cose, tagliando molto per rinchiudere metà serie in un film, si è dovuto tralasciare il forte aspetto psicologico che caratterizza "Evangelion". Non potendo di certo levare le battaglie con gli angeli, si passa meno tempo a far capire allo spettatore la situazione psicologica dei piloti, costantemente sull'orlo di un crollo neurologico che sarebbe molto pericoloso sia per loro stessi sia per la perdita di controllo che avrebbero le unità. Il fan che già ha visto la serie può arrivarvi da solo, un novizio invece, secondo me, avrebbe più difficoltà a cogliere questo aspetto.
Nonostante questo, Evangelion è sempre Evangelion, anche dieci anni dopo, e fa molto piacere rivedersi rapidamente buona parte delle situazioni che ci hanno appassionato. Invece, per chi avesse visto da pochissimo la serie, non vale la pena di guardare il primo film, perché avrebbe un noioso ripasso di ciò che ha fresco in memoria, visto che sono davvero poche le differenze, che comunque non vanno a stravolgere la trama.
"Evangelion: 1.0 You Are [Not] Alone" è gradevole e appassionante, ma mantiene le stesse animazioni di dieci anni prima, essendo solo un taglia e cuci della serie animata, ma il fascino che si porta dietro è senza pari, e merita un 7 pieno.
L'appassionato fan della serie animata del '95 si ritroverà completamente in questo adattamento cinematografico, che di base ripercorre la prima parte dell'anime, fino a subito prima che Asuka arrivi in Giappone. Vediamo dunque Shinji e Rei come unici piloti di EVA (rispettivamente 01 e 00), alle prese non solo con gli attacchi degli angeli, ma anche dei loro problemi personali e interpersonali. Per forza di cose, tagliando molto per rinchiudere metà serie in un film, si è dovuto tralasciare il forte aspetto psicologico che caratterizza "Evangelion". Non potendo di certo levare le battaglie con gli angeli, si passa meno tempo a far capire allo spettatore la situazione psicologica dei piloti, costantemente sull'orlo di un crollo neurologico che sarebbe molto pericoloso sia per loro stessi sia per la perdita di controllo che avrebbero le unità. Il fan che già ha visto la serie può arrivarvi da solo, un novizio invece, secondo me, avrebbe più difficoltà a cogliere questo aspetto.
Nonostante questo, Evangelion è sempre Evangelion, anche dieci anni dopo, e fa molto piacere rivedersi rapidamente buona parte delle situazioni che ci hanno appassionato. Invece, per chi avesse visto da pochissimo la serie, non vale la pena di guardare il primo film, perché avrebbe un noioso ripasso di ciò che ha fresco in memoria, visto che sono davvero poche le differenze, che comunque non vanno a stravolgere la trama.
"Evangelion: 1.0 You Are [Not] Alone" è gradevole e appassionante, ma mantiene le stesse animazioni di dieci anni prima, essendo solo un taglia e cuci della serie animata, ma il fascino che si porta dietro è senza pari, e merita un 7 pieno.
Dopo il grande successo di "Neon Genesis Evangelion" e del relativo film, che funge da vero finale della nota serie animata, si giunge a un remake cinematografico, che inizia con il lungometraggio "Evangelion. 1.0 You are (not) alone", tradotto in "Evangelion 1.0 Tu (non) sei solo" (rivolto probabilmente allo studio Gainax, da parte dello studio Khara).
Il primo capitolo della tri(quadri?)logia di Rebuild, è un riassunto dei primi sei episodi dell'anime. Nulla toglie quindi, alla serie animata. Infatti, a parte qualche piccolo cambiamento di poco conto, la storia segue perfettamente i primi sei episodi dell'anime. Storia alquanto scorrevole, con qualche taglio di parti, ma nulla di che.
Le differenze più sostanziali, sono, ovviamente, da ritrovare nella grafica. La grafica si dimostra fresca, con sfondi ricchi di dettagli, lucida (sebbene qualche leggero calo), con disegni fluidi, e "rielabora" gli angeli presenti nella serie animata. Il primo fra tutti, in cui si può notare il cambiamento, è Ramiel (il "cubo blu volante", per intenderci), che dimostra, qui, la capacità di mutare la propria forma, in modo assai gradevole agli occhi dello spettatore, e le battaglie in sé fanno aumentare l'attenzione su questo particolare. In secondo luogo si può notare il cambiamento di Lilith (tra l'altro chiamata solo così, e non "Adam", come al principio dell'anime in questione), che ha una maschera in viso che non è più quella dei sette occhi (che è un riferimento chiarissimo alla figura di JHVH che gli Ebrei hanno), ma una assai simile a quella del primo angelo, Sachiel, e come tutti gli angeli a venire.
Questo è un film che in pratica non toglie e mette nulla alla serie, godibile per i fan della serie che vogliono magari rivedere la serie in chiave più "moderna", sopratutto nella veste grafica.
L'ultima scena del film promette dei cambiamenti rispetto alla serie animata, dove c'è l'apparizione di Kaworu sulla Luna. Da vedere per i fan della serie, ma non aggiunge quasi nulla a quest'ultima.
Il primo capitolo della tri(quadri?)logia di Rebuild, è un riassunto dei primi sei episodi dell'anime. Nulla toglie quindi, alla serie animata. Infatti, a parte qualche piccolo cambiamento di poco conto, la storia segue perfettamente i primi sei episodi dell'anime. Storia alquanto scorrevole, con qualche taglio di parti, ma nulla di che.
Le differenze più sostanziali, sono, ovviamente, da ritrovare nella grafica. La grafica si dimostra fresca, con sfondi ricchi di dettagli, lucida (sebbene qualche leggero calo), con disegni fluidi, e "rielabora" gli angeli presenti nella serie animata. Il primo fra tutti, in cui si può notare il cambiamento, è Ramiel (il "cubo blu volante", per intenderci), che dimostra, qui, la capacità di mutare la propria forma, in modo assai gradevole agli occhi dello spettatore, e le battaglie in sé fanno aumentare l'attenzione su questo particolare. In secondo luogo si può notare il cambiamento di Lilith (tra l'altro chiamata solo così, e non "Adam", come al principio dell'anime in questione), che ha una maschera in viso che non è più quella dei sette occhi (che è un riferimento chiarissimo alla figura di JHVH che gli Ebrei hanno), ma una assai simile a quella del primo angelo, Sachiel, e come tutti gli angeli a venire.
Questo è un film che in pratica non toglie e mette nulla alla serie, godibile per i fan della serie che vogliono magari rivedere la serie in chiave più "moderna", sopratutto nella veste grafica.
L'ultima scena del film promette dei cambiamenti rispetto alla serie animata, dove c'è l'apparizione di Kaworu sulla Luna. Da vedere per i fan della serie, ma non aggiunge quasi nulla a quest'ultima.
"Evangelion: 1.0 You Are [Not] Alone" è il primo di una quadrilogia di film che vedranno riadattata la storia del fortunatissimo anime Evangelion, gallina dalle uova d'oro della Gainax. Dalla durata di più o meno un'ora e mezza, questo primo film riprende le vicende dall'episodio uno all'episodio sei circa. Premetto che io stessa ho conosciuto (e mi sono innamorata di) questa magnifica, e a mio parere insuperabile, serie proprio grazie a questo film, che fu mandato in prima visione qualche anno fa su Rai4.
A livello visivo la grafica del film è spettacolare, i personaggi sono curatissimi, i colori accesi e brillanti, le ambientazioni particolareggiate e ci è dato modo di vedere le singole particolarità estetiche degli Eva in modo più preciso e pulito. Il film poi può vantare una colonna sonora davvero eccezionale, emotivamente coinvolgente e che accompagna molto bene il film, aiutando lo spettatore a immergersi pienamente nell'atmosfera durante tutta la storia. Possiamo vedere i singoli personaggi da molte diverse angolazioni, grazie al fatto che comunque nessuno di loro viene trattato superficialmente, e ascoltando i loro pensieri ci si può ritrovare d'accordo o meno con loro, farsi un'idea più profonda della loro anima e dei loro caratteri.
La trama si discosta in alcune parti dall'opera di partenza, ma più che altro a livello stilistico. In questo primo film infatti vediamo più che altro al centro della scena la parte emotiva e caratteriale di Shinji prendere il sopravvento, lo ascoltiamo rivelarci le sue paure, i suoi dubbi, i suoi tormenti e i suoi desideri più profondi. Vediamo in questo giovane children il bisogno di affetto e attenzione da parte del padre, il bisogno di stabilità sia fisica (una casa che senta propria, un soffitto non più sconosciuto sono i suoi desideri) e soprattutto emotiva: egli infatti cerca senza sosta di rispondersi a domande come: perché sono qui? Cosa ci sto facendo? Perché hanno bisogno di me? Perché salgo a bordo dell'Eva se rischio continuamente la vita? Il suo animo è invaso da questioni, Shinji stesso è un susseguirsi di domande su domande, che forse non troveranno proprio le risposte che tanto lui desidera, ma che comunque evolvono, come anche il suo personaggio fa.
Accanto a lui troviamo Rei Ayanami, sempre misteriosa, taciturna, fredda e a tratti quasi fantomatica. Della ragazza sappiamo solo che è il pilota dell'unità 00, che è rimasta ferita durante il Berserk dell'Eva stesso, e che combatte coraggiosamente, più per gli altri (il comandante della Nerv e padre di Shinji soprattutto), che per lei. Anche lei è emotivamente fragile, anche se non lo dà a vedere da subito, è attaccata al poco che ha (i simbolici occhiali di Gendō Ikari) e ha grandi difficoltà a capire gli altri o ad aprirsi con loro. Attorno a loro ci sono molteplici misteriosi personaggi, a partire dal capitano Katsuragi, bella e sola responsabile degli Eva e delle procedure a loro legate, e nuova tutrice di Shinji; Ritsuko, anche lei facente parte della Nerv come dottoressa specializzata circa gli Eva e il loro funzionamento. Troviamo poi i compagni di classe di Shinji, che però almeno per il primo film faranno un po' da sfondo alle vicende; il misterioso e freddo padre di Shinji, direttore della Nerv e capo del misterioso e oscuro "Progetto per il perfezionamento dell'Uomo" e il mentore dell'uomo e professore Kōzō Fuyutsuki.
Gli Eva poi hanno il loro ruolo centrale come oppositori e distruttori degli Angeli, misteriose creature di cui si sapeva già dell'arrivo nei versi Delle Pergamene Del Mar Morto. Definiti fin da subito "macchine da combattimento umanoidi multifunzione Evangelion", essi sono robot giganti pensati prima come armi contro gli angeli e poi come evoluzione divina del concetto di mecha. Principalmente sono tre: lo 00, di cui è pilota Rei Ayanami, lo 01, comandato da Shinji Ikari, e lo 02 pilotato da Asuka Sōryū Langley, che però farà la sua comparsa solo nel secondo film (anche se vedremo anche lo 03 pilotato da Toji).
Al centro di tutta la vicenda comunque c'è l'obiettivo unico della Nerv, ovvero distruggere man mano che si presentano, i malvagi Angeli portatori di distruzione per tutto il genere umano. Bellissimi anche essi, disegnati in modo totalmente antitetico rispetto alla visione celestiale che si ha nel pensiero comune, sono creature più simili a mostri (Shamshel sembra essere un insetto dato il fatto che muove in continuazione quelle che sembrano zampette od ossa), a "forme geometriche" (Ramiel è una sorta di corpo mutaforma ottagonale) o a ombre. In questo scenario ricchissimo di protagonisti, vicende e moltissimi misteri prende vita un riadattamento definitivo di questo prodotto nipponico così famoso e apprezzato.
Ho dato un 9 perché dato che ancora non ho avuto la fortuna di vedere il terzo e il quarto film non vorrei sbilanciarmi troppo nel dare un voto complessivo alla quadrilogia, ma comunque il film è soddisfacente, emozionante e ricco di colpi di scena e sorprese; esso mostra l'umanità, la paura, la voglia di vivere a ogni costo e anche l'attaccamento ad altri esseri umani per sopravvivere.
Consiglio a ogni appassionato di manga, anime, cartoni e animazione in generale di guardare questo film almeno una volta, o comunque di spendere qualche ora della vita per vedere Evangelion nei suoi molti riadattamenti (io sto comprando anche il manga, che è un'altra opera eccezionale) e capirne a pieno le singole sfumature e le idee così geniali e originali. Rimango sul nove, ma sono certa di poter dare anche di più al termine della quadrilogia.
A livello visivo la grafica del film è spettacolare, i personaggi sono curatissimi, i colori accesi e brillanti, le ambientazioni particolareggiate e ci è dato modo di vedere le singole particolarità estetiche degli Eva in modo più preciso e pulito. Il film poi può vantare una colonna sonora davvero eccezionale, emotivamente coinvolgente e che accompagna molto bene il film, aiutando lo spettatore a immergersi pienamente nell'atmosfera durante tutta la storia. Possiamo vedere i singoli personaggi da molte diverse angolazioni, grazie al fatto che comunque nessuno di loro viene trattato superficialmente, e ascoltando i loro pensieri ci si può ritrovare d'accordo o meno con loro, farsi un'idea più profonda della loro anima e dei loro caratteri.
La trama si discosta in alcune parti dall'opera di partenza, ma più che altro a livello stilistico. In questo primo film infatti vediamo più che altro al centro della scena la parte emotiva e caratteriale di Shinji prendere il sopravvento, lo ascoltiamo rivelarci le sue paure, i suoi dubbi, i suoi tormenti e i suoi desideri più profondi. Vediamo in questo giovane children il bisogno di affetto e attenzione da parte del padre, il bisogno di stabilità sia fisica (una casa che senta propria, un soffitto non più sconosciuto sono i suoi desideri) e soprattutto emotiva: egli infatti cerca senza sosta di rispondersi a domande come: perché sono qui? Cosa ci sto facendo? Perché hanno bisogno di me? Perché salgo a bordo dell'Eva se rischio continuamente la vita? Il suo animo è invaso da questioni, Shinji stesso è un susseguirsi di domande su domande, che forse non troveranno proprio le risposte che tanto lui desidera, ma che comunque evolvono, come anche il suo personaggio fa.
Accanto a lui troviamo Rei Ayanami, sempre misteriosa, taciturna, fredda e a tratti quasi fantomatica. Della ragazza sappiamo solo che è il pilota dell'unità 00, che è rimasta ferita durante il Berserk dell'Eva stesso, e che combatte coraggiosamente, più per gli altri (il comandante della Nerv e padre di Shinji soprattutto), che per lei. Anche lei è emotivamente fragile, anche se non lo dà a vedere da subito, è attaccata al poco che ha (i simbolici occhiali di Gendō Ikari) e ha grandi difficoltà a capire gli altri o ad aprirsi con loro. Attorno a loro ci sono molteplici misteriosi personaggi, a partire dal capitano Katsuragi, bella e sola responsabile degli Eva e delle procedure a loro legate, e nuova tutrice di Shinji; Ritsuko, anche lei facente parte della Nerv come dottoressa specializzata circa gli Eva e il loro funzionamento. Troviamo poi i compagni di classe di Shinji, che però almeno per il primo film faranno un po' da sfondo alle vicende; il misterioso e freddo padre di Shinji, direttore della Nerv e capo del misterioso e oscuro "Progetto per il perfezionamento dell'Uomo" e il mentore dell'uomo e professore Kōzō Fuyutsuki.
Gli Eva poi hanno il loro ruolo centrale come oppositori e distruttori degli Angeli, misteriose creature di cui si sapeva già dell'arrivo nei versi Delle Pergamene Del Mar Morto. Definiti fin da subito "macchine da combattimento umanoidi multifunzione Evangelion", essi sono robot giganti pensati prima come armi contro gli angeli e poi come evoluzione divina del concetto di mecha. Principalmente sono tre: lo 00, di cui è pilota Rei Ayanami, lo 01, comandato da Shinji Ikari, e lo 02 pilotato da Asuka Sōryū Langley, che però farà la sua comparsa solo nel secondo film (anche se vedremo anche lo 03 pilotato da Toji).
Al centro di tutta la vicenda comunque c'è l'obiettivo unico della Nerv, ovvero distruggere man mano che si presentano, i malvagi Angeli portatori di distruzione per tutto il genere umano. Bellissimi anche essi, disegnati in modo totalmente antitetico rispetto alla visione celestiale che si ha nel pensiero comune, sono creature più simili a mostri (Shamshel sembra essere un insetto dato il fatto che muove in continuazione quelle che sembrano zampette od ossa), a "forme geometriche" (Ramiel è una sorta di corpo mutaforma ottagonale) o a ombre. In questo scenario ricchissimo di protagonisti, vicende e moltissimi misteri prende vita un riadattamento definitivo di questo prodotto nipponico così famoso e apprezzato.
Ho dato un 9 perché dato che ancora non ho avuto la fortuna di vedere il terzo e il quarto film non vorrei sbilanciarmi troppo nel dare un voto complessivo alla quadrilogia, ma comunque il film è soddisfacente, emozionante e ricco di colpi di scena e sorprese; esso mostra l'umanità, la paura, la voglia di vivere a ogni costo e anche l'attaccamento ad altri esseri umani per sopravvivere.
Consiglio a ogni appassionato di manga, anime, cartoni e animazione in generale di guardare questo film almeno una volta, o comunque di spendere qualche ora della vita per vedere Evangelion nei suoi molti riadattamenti (io sto comprando anche il manga, che è un'altra opera eccezionale) e capirne a pieno le singole sfumature e le idee così geniali e originali. Rimango sul nove, ma sono certa di poter dare anche di più al termine della quadrilogia.
"Evangelion: 1.0 You Are [Not] Alone" è il primo capitolo della nuova tetralogia di "Rebuild of Evangelion", che si propone di rinnovare la serie, dandole un diverso e nuovo svolgimento.
Tuttavia questo primo film, che potremmo definire introduttivo, è più che altro un riassunto dei primi sei episodi della serie, innovato con una nuova e dettagliatissima grafica che a livello visivo lascia veramente stupefatti. Qua, a mio parere, sta tutta la forza e la debolezza di questo film: da un lato è bello rivedere la storia che abbiamo conosciuto (e, aggiungerei, apprezzato) nella serie con delle animazioni stupende - lo scontro contro Ramiel è qualcosa di veramente epico -, dall'altro non c'è nulla di nuovo o di diverso nella storia che possa attirare l'attenzione più di quanto farebbe la visione degli episodi originali, o quasi, in realtà ci sono degli indizi che ci mostrano come questo non sia solo un remake grafico.
Parlando della colonna sonora, essa riprende quella originale con qualche aggiunta, realizzata sempre da Shiro Sagisu. Tra queste, la migliore è senza dubbio "Angel of Doom", spettacolare.
Tirando le somme, YA(N)A è un ottimo remake dei primi sei episodi, che potrà piacere sia agli appassionati di Evangelion sia a colui che non l'ha visto (in quest'ottica potrebbe anche avvicinare queste persone all'opera originale) e che introduce con (molta) prudenza dei cambiamenti su cui imbastire i film successivi.
Voto: 8,5, ma, almeno per il giudizio ufficiale della recensione, preferisco tenermi sull'otto, in quanto, come già detto, questo film non porta ancora nulla di realmente nuovo nella saga.
Tuttavia questo primo film, che potremmo definire introduttivo, è più che altro un riassunto dei primi sei episodi della serie, innovato con una nuova e dettagliatissima grafica che a livello visivo lascia veramente stupefatti. Qua, a mio parere, sta tutta la forza e la debolezza di questo film: da un lato è bello rivedere la storia che abbiamo conosciuto (e, aggiungerei, apprezzato) nella serie con delle animazioni stupende - lo scontro contro Ramiel è qualcosa di veramente epico -, dall'altro non c'è nulla di nuovo o di diverso nella storia che possa attirare l'attenzione più di quanto farebbe la visione degli episodi originali, o quasi, in realtà ci sono degli indizi che ci mostrano come questo non sia solo un remake grafico.
Parlando della colonna sonora, essa riprende quella originale con qualche aggiunta, realizzata sempre da Shiro Sagisu. Tra queste, la migliore è senza dubbio "Angel of Doom", spettacolare.
Tirando le somme, YA(N)A è un ottimo remake dei primi sei episodi, che potrà piacere sia agli appassionati di Evangelion sia a colui che non l'ha visto (in quest'ottica potrebbe anche avvicinare queste persone all'opera originale) e che introduce con (molta) prudenza dei cambiamenti su cui imbastire i film successivi.
Voto: 8,5, ma, almeno per il giudizio ufficiale della recensione, preferisco tenermi sull'otto, in quanto, come già detto, questo film non porta ancora nulla di realmente nuovo nella saga.
Non c'è niente da fare. Non c'è scampo. Se ne facciano una ragione gli Eva-haters: ogni capitolo della saga di "Evangelion" è un gioiello. A mio parere non ci sono infatti altre parole per definire questo primo capitolo dell'operazione "Rebuild", ossia una nuova costruzione cinematografia di NGE con un nuovo finale.
"Evangelion 1.01 You are (not) alone" riassume i primi sei episodi della serie televisiva. La storia è fondamentalmente la stessa, tranne nell'ultima parte, all'incirca l'ultima mezzora. Per il resto, le inquadrature spesso sono identiche, e lo stesso, a grandi linee, può dirsi per i dialoghi.
Cos'è allora che rende così speciale questo film? Beh, innanzitutto quando si parla di Evangelion un riassunto certamente non può fare male. E la scelta di concentrarsi sui primissimi episodi rende questo "bignami" migliore di "Death", che era invece un super-concentrato dell'intera serie televisiva.
In secondo luogo, evidentemente l'aspetto grafico. I nuovi disegni e l'utilizzo dell'HD rendono finalmente omaggio agli stupendi personaggi di questo stupendo anime, per un NGE come non l'avete mai visto. Le nuove tecnologie permettono inoltre di prendersi dei lussi impossibili nel 1995: l'esempio più lampante è il nuovo aspetto di Ramiel, il terzo angelo ad attaccare, che si trasforma ogni volta che attacca, dando vita a delle figure spettacolari che sono una gioia per gli occhi.
Infine, un'innovazione - criptica - nella trama c'è. In quanto, nella serie Sachiel, il primo angelo che attacca Neo Tokyo Tre, viene definito il terzo angelo, in quanto compare dopo Adam e Lilith. In "Evangelion 1.0" è invece presentato come il quarto angelo. Perché? Chi è allora il terzo? C'è un nuovo angelo di cui non siamo a conoscenza? Tutto questo (spero) lo scopriremo solo vivendo, ossia guardando gli altri film.
Ottimo anche l'audio, con il dolby digital surround dell'edizione italiana a cura Dynit.
Concludendo, questo primo tassello dell'operazione rebuild promette benissimo. E' un tuffo nel passato per chi ha nostalgia di "Evangelion" e un'occasione per chi ancora non lo ha visto. Consigliato a tutti.
"Evangelion 1.01 You are (not) alone" riassume i primi sei episodi della serie televisiva. La storia è fondamentalmente la stessa, tranne nell'ultima parte, all'incirca l'ultima mezzora. Per il resto, le inquadrature spesso sono identiche, e lo stesso, a grandi linee, può dirsi per i dialoghi.
Cos'è allora che rende così speciale questo film? Beh, innanzitutto quando si parla di Evangelion un riassunto certamente non può fare male. E la scelta di concentrarsi sui primissimi episodi rende questo "bignami" migliore di "Death", che era invece un super-concentrato dell'intera serie televisiva.
In secondo luogo, evidentemente l'aspetto grafico. I nuovi disegni e l'utilizzo dell'HD rendono finalmente omaggio agli stupendi personaggi di questo stupendo anime, per un NGE come non l'avete mai visto. Le nuove tecnologie permettono inoltre di prendersi dei lussi impossibili nel 1995: l'esempio più lampante è il nuovo aspetto di Ramiel, il terzo angelo ad attaccare, che si trasforma ogni volta che attacca, dando vita a delle figure spettacolari che sono una gioia per gli occhi.
Infine, un'innovazione - criptica - nella trama c'è. In quanto, nella serie Sachiel, il primo angelo che attacca Neo Tokyo Tre, viene definito il terzo angelo, in quanto compare dopo Adam e Lilith. In "Evangelion 1.0" è invece presentato come il quarto angelo. Perché? Chi è allora il terzo? C'è un nuovo angelo di cui non siamo a conoscenza? Tutto questo (spero) lo scopriremo solo vivendo, ossia guardando gli altri film.
Ottimo anche l'audio, con il dolby digital surround dell'edizione italiana a cura Dynit.
Concludendo, questo primo tassello dell'operazione rebuild promette benissimo. E' un tuffo nel passato per chi ha nostalgia di "Evangelion" e un'occasione per chi ancora non lo ha visto. Consigliato a tutti.
"Evangelion" è stato uno di quegli anime per i quali ho perso la testa, mi ha preso tantissimo sotto tutti i punti di vista. Poi, dopo anni, è arrivato questo film, la trasposizione cinematografica della serie. Non si tratta di un riassunto, e questo è già un punto a suo favore (un altro "Death & Rebirth" non l'avrei sopportato), ma si tratta di una rivisitazione in chiave, se vogliamo, hollywoodiana dei primi sei episodi della serie.
Tecnicamente il film è a dir poco strepitoso, disegni e animazione sono splendidi, raramente ho visto un tale livello di dettaglio, un must da vedere in full HD. Il sonoro è ad altissimi livelli con un tema finale memorabile.
Sulla trama c'è poco da dire, è quella di "Evangelion", fedele all'originale (almeno per questo primo lungometraggio) con delle modifiche nel "finale", modifiche atte a rendere il prodotto un vero kolossal con picchi di epicità degni dei migliori film statunitensi. Certo, lo so, un cambio di stile in un prodotto come questo può fare storcere il naso a molti puristi e fare gridare allo scandalo: "Evangelion ha venduto l'anima per diventare un prodotto commerciale". E allora? Non vedo dove sia il problema. Se il risultato è un film come questo, ben venga.
"Evangelion" (la serie) è un capolavoro. "Evangelion 1.11" per me è l'esaltazione di quel capolavoro.
Tecnicamente il film è a dir poco strepitoso, disegni e animazione sono splendidi, raramente ho visto un tale livello di dettaglio, un must da vedere in full HD. Il sonoro è ad altissimi livelli con un tema finale memorabile.
Sulla trama c'è poco da dire, è quella di "Evangelion", fedele all'originale (almeno per questo primo lungometraggio) con delle modifiche nel "finale", modifiche atte a rendere il prodotto un vero kolossal con picchi di epicità degni dei migliori film statunitensi. Certo, lo so, un cambio di stile in un prodotto come questo può fare storcere il naso a molti puristi e fare gridare allo scandalo: "Evangelion ha venduto l'anima per diventare un prodotto commerciale". E allora? Non vedo dove sia il problema. Se il risultato è un film come questo, ben venga.
"Evangelion" (la serie) è un capolavoro. "Evangelion 1.11" per me è l'esaltazione di quel capolavoro.
Devo ammettere che è stato meglio guardare prima il secondo episodio del Rebuild e solo secondariamente il primo.
Il motivo sta nel fatto che mentre "You can (not) advance" è sostanzialmente una demolizione di "Evangelion" in qualsiasi sua sfaccettatura, "You are (not) alone" prosegue ancora, anche se minimamente, ciò che NGE dovrebbe rappresentare.
Seguiamo, difatti, una ricostruzione meramente grafica dei primi episodi, tra l'altro in modo abbastanza sintetico. Seppur è possibile notare in modo ancora abbastanza marcato i drammi psicologici e i conflitti interpersonali in particolare di Shinji, essendo il tutto ridotto a un'ora e mezza, di cui molto tempo è speso per i combattimenti, si perde il filone logico, ci si imbatte in uno Shinji ristretto, quasi senza alcun senso, cosa che nella serie originale non avveniva, dacché la demolizione psicologica del protagonista era ben più dilatata nel tempo, dando anche più possibilità alla regia di orchestrare il tutto meglio.
È evidente che il Rebuild è nato per i già fan, per coloro che già conoscono il tutto e vogliono semplicemente riguardarlo in una grafica quasi realistica. In particolare la nuova veste grafica degli Angeli è particolarmente encomiabile, soprattutto quella del 6°, con le sue fluidissime trasformazioni.
Sebbene l'oretta e mezza è volata, perché anche se le vicende sono conosciute, vengono percorse generalmente con inquadrature differenti, rimane un non so che di deludente, di sicuro, però, meno rispetto al 2° film, dove "Evangelion" semplicemente non esiste più in quanto tale.
Sarà l'estremo sunto, sarà un eccessivo basarsi sulla grafica, tralasciando le basi psicologiche.
To rebuild significa ricostruire ed è stato chiaro che non si parlasse solo della grafica, ma di dare un nuovo finale e una nuova svolta a livello di trama, quindi anche di personaggi, ma tutto ciò non avviene. I personaggi tendono a essere più deludenti del solito.
Ho notato anche un eccessivo inquadramento delle nudità di Rei. La cosa non era assolutamente pensabile nella serie animata, dove il rapporto anche sessualmente inteso fra i due protagonisti è sempre solo suggerito, al contrario che nel 1.0, dove la cosa pare più che esplicita.
Sono confuso. È di certo migliore del 2.0, di certo più "canonico" e contemporaneamente migliore della serie a livello di veste grafica di Angeli, Eva e combattimenti, ma contemporaneamente si nota l'inizio del totale crollo che ritroveremo nel capitolo successivo.
Il motivo sta nel fatto che mentre "You can (not) advance" è sostanzialmente una demolizione di "Evangelion" in qualsiasi sua sfaccettatura, "You are (not) alone" prosegue ancora, anche se minimamente, ciò che NGE dovrebbe rappresentare.
Seguiamo, difatti, una ricostruzione meramente grafica dei primi episodi, tra l'altro in modo abbastanza sintetico. Seppur è possibile notare in modo ancora abbastanza marcato i drammi psicologici e i conflitti interpersonali in particolare di Shinji, essendo il tutto ridotto a un'ora e mezza, di cui molto tempo è speso per i combattimenti, si perde il filone logico, ci si imbatte in uno Shinji ristretto, quasi senza alcun senso, cosa che nella serie originale non avveniva, dacché la demolizione psicologica del protagonista era ben più dilatata nel tempo, dando anche più possibilità alla regia di orchestrare il tutto meglio.
È evidente che il Rebuild è nato per i già fan, per coloro che già conoscono il tutto e vogliono semplicemente riguardarlo in una grafica quasi realistica. In particolare la nuova veste grafica degli Angeli è particolarmente encomiabile, soprattutto quella del 6°, con le sue fluidissime trasformazioni.
Sebbene l'oretta e mezza è volata, perché anche se le vicende sono conosciute, vengono percorse generalmente con inquadrature differenti, rimane un non so che di deludente, di sicuro, però, meno rispetto al 2° film, dove "Evangelion" semplicemente non esiste più in quanto tale.
Sarà l'estremo sunto, sarà un eccessivo basarsi sulla grafica, tralasciando le basi psicologiche.
To rebuild significa ricostruire ed è stato chiaro che non si parlasse solo della grafica, ma di dare un nuovo finale e una nuova svolta a livello di trama, quindi anche di personaggi, ma tutto ciò non avviene. I personaggi tendono a essere più deludenti del solito.
Ho notato anche un eccessivo inquadramento delle nudità di Rei. La cosa non era assolutamente pensabile nella serie animata, dove il rapporto anche sessualmente inteso fra i due protagonisti è sempre solo suggerito, al contrario che nel 1.0, dove la cosa pare più che esplicita.
Sono confuso. È di certo migliore del 2.0, di certo più "canonico" e contemporaneamente migliore della serie a livello di veste grafica di Angeli, Eva e combattimenti, ma contemporaneamente si nota l'inizio del totale crollo che ritroveremo nel capitolo successivo.
Trama: 8 - Comunque sia "Rebuild of Evangelion" è un operazione che conta di ricostruire la trama di "Neon Genesis Evangelion", serie del '95, racchiudendola in quattro film e modificandola per fornire un finale alternativo. Io, l'anime, non l'ho (ancora) visto, però mi sono prodigato nella visione dei due film finora usciti, quindi non farò paragoni con la serie.
La storia parla di un ragazzo, Shinji, che improvvisamente si ritrova a combattere su un mecha immenso per conto di suo padre per proteggere il mondo dall'attacco degli angeli, mostri altrettanto giganteschi, che si abbattono sulla Terra. Il mondo però è diverso da quello che conosciamo oggi, infatti gran parte dell'umanità è stata cancellata dalla caduta di una meteora, evento denominato Second Impact. Non viene per ora spiegato bene che cosa in realtà sia accaduto, né da dove vengono gli angeli e che cosa siano, si sa solo che bisogna combattere affinché non raggiungano il nucleo della base segreta dell'agenzia costruttrice dei mecha, detti EVA, dove risiede l'angelo datore di vita.
Gli avvenimenti, tralasciando qualche buco che, come detto prima, probabilmente sarà spiegato in seguito, procedono con regolarità senza accelerare troppo le cose. C'è spazio sia per i combattimenti sia per i rapporti umani tra i personaggi.
Personaggi: 8,5 - I personaggi sono tutti ben delineati psicologicamente. Risultano non stereotipati e in continua evoluzione, cosa che mostra anche le fragilità di ognuno.
Grafica: 8,5 - La grafica è interessante e in stile anime, non presenta particolari innovazioni nei personaggi umani. Domina abbastanza un clima con personaggi dai capelli di vario colore che strappano via la realtà collocando l'opera in un mondo fantastico. Se però i personaggi richiamano questo, la grafica dei luoghi è profondamente realistica e minuziosa, trattata nei più piccoli particolari dando importanza all'opera. Infine, altro punto della grafica da commentare è senz'altro l'aspetto dei mecha, anche qui trattati minuziosamente circuito per circuito, ammaccatura per ammaccatura, veramente un ottimo lavoro.
Musiche: 7,5 - Le musiche sono poco sopra la media, essendo un film non c'è l'opening. Un nota al doppiaggio italiano che ho trovato superiore rispetto alla media.
Animazione: 10 - L'animazione è perfetta e possente, le gigantesche creature che combattono si muovono con estrema fluidità, resa anche dalle ombre, direi che è uno dei punti di forza dell'anime, curato in questo caso nei minimi particolari.
Voto totale: 8,5.
La storia parla di un ragazzo, Shinji, che improvvisamente si ritrova a combattere su un mecha immenso per conto di suo padre per proteggere il mondo dall'attacco degli angeli, mostri altrettanto giganteschi, che si abbattono sulla Terra. Il mondo però è diverso da quello che conosciamo oggi, infatti gran parte dell'umanità è stata cancellata dalla caduta di una meteora, evento denominato Second Impact. Non viene per ora spiegato bene che cosa in realtà sia accaduto, né da dove vengono gli angeli e che cosa siano, si sa solo che bisogna combattere affinché non raggiungano il nucleo della base segreta dell'agenzia costruttrice dei mecha, detti EVA, dove risiede l'angelo datore di vita.
Gli avvenimenti, tralasciando qualche buco che, come detto prima, probabilmente sarà spiegato in seguito, procedono con regolarità senza accelerare troppo le cose. C'è spazio sia per i combattimenti sia per i rapporti umani tra i personaggi.
Personaggi: 8,5 - I personaggi sono tutti ben delineati psicologicamente. Risultano non stereotipati e in continua evoluzione, cosa che mostra anche le fragilità di ognuno.
Grafica: 8,5 - La grafica è interessante e in stile anime, non presenta particolari innovazioni nei personaggi umani. Domina abbastanza un clima con personaggi dai capelli di vario colore che strappano via la realtà collocando l'opera in un mondo fantastico. Se però i personaggi richiamano questo, la grafica dei luoghi è profondamente realistica e minuziosa, trattata nei più piccoli particolari dando importanza all'opera. Infine, altro punto della grafica da commentare è senz'altro l'aspetto dei mecha, anche qui trattati minuziosamente circuito per circuito, ammaccatura per ammaccatura, veramente un ottimo lavoro.
Musiche: 7,5 - Le musiche sono poco sopra la media, essendo un film non c'è l'opening. Un nota al doppiaggio italiano che ho trovato superiore rispetto alla media.
Animazione: 10 - L'animazione è perfetta e possente, le gigantesche creature che combattono si muovono con estrema fluidità, resa anche dalle ombre, direi che è uno dei punti di forza dell'anime, curato in questo caso nei minimi particolari.
Voto totale: 8,5.
'Evangelion: 1.0 You Are [Not] Alone' è un film che in un'ora e mezza circa riassume i principali eventi contenuti nei primi sei (io ci metterei anche il settimo data la sua irrilevanza) episodi della serie regolare. Inutile, quindi, stare qui a discutere sulla validità della trama, dato che il valore di quest'anime è ormai universalmente riconosciuto. La domanda che bisogna porsi, invece, è la seguente: perché mai impegnarsi a guardare questo film se esso non contiene alcuna novità rispetto alla storia come la conosciamo? I motivi possono essere diversi.
Cominciamo con una rinnovata veste grafica: dal 1995 ne è passata di acqua sotto i ponti ma 'Evangelion' è rimasto per molti un vero e proprio anime di riferimento, sia per il genere rappresentato sia in assoluto. Per costoro, ma non solo, il potere rivedere il tutto sulla base di un apparato grafico all'avanguardia è un buon modo per rinnovare la propria ammirazione verso un prodotto che, nel bene e nel male, ha lasciato un segno nell'immaginario collettivo nonché nel modo di produrre anime.
In secondo luogo gli eventi raccontati non subiscono gli stravolgimenti che in genere accompagnano questi film al fine di accrescerne l'interesse: il più delle volte risultano solo irritanti. Per cui chiunque sia interessato a dare una ripassatina all'opera senza passare attraverso la serie originale potrà farlo senza storcere troppo il naso.
Inutile poi dire che per chi non l'ha mai visto esso rappresenta l'occasione ideale per avvicinarsi a un titolo di cui si è detto e di cui si dirà qualsiasi cosa. La durata del film, in particolare non si discosta troppo da quella del complesso dei sei episodi e ciò permette un altissimo grado di dettaglio; chi dimostrasse un'improvvisa passione per questo titolo potrebbe benissimo cominciare a guardarlo dal settimo episodio senza, a mio avviso, essersi perso nulla di troppo rilevante.
Se consideriamo invece le pecche, ritengo che concentrare tutto in questo modo danneggi abbastanza il livello di attenzione dello spettatore, specie di quello già edotto sull'argomento, che finirà inevitabilmente per distrarsi ogni tanto, specie tenendo conto del fatto che anche non guardando qualche scena non perderà di certo il filo.
In definitiva, comunque, posso ritenermi soddisfatto di questo 'Neon Genesis Evangelion' nuova versione. Mancando l'elemento originalità non mi sento di assegnargli un voto troppo alto; ma un bel sette pieno a mio avviso se lo merita tutto.
Cominciamo con una rinnovata veste grafica: dal 1995 ne è passata di acqua sotto i ponti ma 'Evangelion' è rimasto per molti un vero e proprio anime di riferimento, sia per il genere rappresentato sia in assoluto. Per costoro, ma non solo, il potere rivedere il tutto sulla base di un apparato grafico all'avanguardia è un buon modo per rinnovare la propria ammirazione verso un prodotto che, nel bene e nel male, ha lasciato un segno nell'immaginario collettivo nonché nel modo di produrre anime.
In secondo luogo gli eventi raccontati non subiscono gli stravolgimenti che in genere accompagnano questi film al fine di accrescerne l'interesse: il più delle volte risultano solo irritanti. Per cui chiunque sia interessato a dare una ripassatina all'opera senza passare attraverso la serie originale potrà farlo senza storcere troppo il naso.
Inutile poi dire che per chi non l'ha mai visto esso rappresenta l'occasione ideale per avvicinarsi a un titolo di cui si è detto e di cui si dirà qualsiasi cosa. La durata del film, in particolare non si discosta troppo da quella del complesso dei sei episodi e ciò permette un altissimo grado di dettaglio; chi dimostrasse un'improvvisa passione per questo titolo potrebbe benissimo cominciare a guardarlo dal settimo episodio senza, a mio avviso, essersi perso nulla di troppo rilevante.
Se consideriamo invece le pecche, ritengo che concentrare tutto in questo modo danneggi abbastanza il livello di attenzione dello spettatore, specie di quello già edotto sull'argomento, che finirà inevitabilmente per distrarsi ogni tanto, specie tenendo conto del fatto che anche non guardando qualche scena non perderà di certo il filo.
In definitiva, comunque, posso ritenermi soddisfatto di questo 'Neon Genesis Evangelion' nuova versione. Mancando l'elemento originalità non mi sento di assegnargli un voto troppo alto; ma un bel sette pieno a mio avviso se lo merita tutto.
La maniera più concisa ed efficace per descrivere il progetto 'Rebuild of Evangelion' sarebbe quella di riportare una celeberrima citazione del personaggio Fantozzi, ma risulterebbe alquanto volgare in questa sede, tuttavia quantomai veritiera.
Il 'Rebuild' è esattamente ciò che ci si aspettava che si generasse dalla ripresa e dal rimaneggiamento di un'opera che, a ragione o a torto, ha segnato profondamente il mondo dell'animazione, ossia 'Neon Genesis Evangelion'.
Premetto che tutto ciò che ho scritto e scriverò lo dirò come profondo estimatore della suddetta opera, che per me rappresenta tutt'ora la miglior serie che abbia mai visionato e che riesce ancora ad appassionarmi ogni volta che la riguardo come e anzi maggiormente della prima volta che la vidi.
Ebbene, risulta naturale porre a confronto le due opere e, chiaramente, sotto questo aspetto, non sussiste alcuna competizione. D'altronde, ancor prima di vederlo, non mi aspettavo minimamente che Anno raggiungesse una nuova produzione comparabile con l'originale 'Evangelion', essendo chiaramente impossibile ripetere un'opera sperimentale nel proprio stesso campo sperando di ottenere i medesimi risultati, essendo l'elemento innovativo ormai divenuto una qualità nota.
Nel caso di 'Evangelion', quindi, non avrebbe avuto molto successo il riproporre un'opera di analisi psicologica, tuttavia sarebbe stata una cosa apprezzata dagli appassionati della serie assistere a un rimaneggiamento del semplice apparato scenografico senza andare a sfiorare il contenuto dell'originale, tutto questo nel qual caso non fosse stato possibile ottenere una produzione originale di alto livello.
Anno ha invece optato per la soluzione più umana, ossia quella che con il minimo sforzo permettesse il raggiungimento del maggior guadagno economico, cosa della quale non voglio biasimarlo.
Il primo capitolo del 'Rebuild of Evangelion' si presenta così come un'opera totalmente volta all'intrattenimento spicciolo nella quale vengono diametralmente rovesciate le qualità dell'originale serie televisiva: se in quest'ultima la trama apparente era chiaramente svolta in funzione dell'apparato psicologico che si intendeva sviluppare, tanto che gli ultimi sublimi episodi rendono chiaro questo utilizzo della trama come mero strumento per ben caratterizzare i personaggi, nel 'Rebuild' non è nemmeno l'opposto di ciò. Nel 'Rebuild' la parte psicologica non viene minimamente presa in considerazione e questo è sufficiente a screditare il titolo in questione come un'opera non originale, la quale diviene soltanto un ulteriore strumento economico del florido mercato rappresentato dal marchio 'Evangelion'.
Il 'Rebuild' si caratterizza quindi secondo i seguenti elementi: la cancellazione della componente analitica e introspettiva dell'opera, il conseguente appiattimento dei personaggi ridotti a meri caratteri tipici di una qualsiasi produzione di medio livello, la focalizzazione della regia sull'aspetto narrativo della storia, che tuttavia risulterà ben più povero del suo celebre predecessore e, per concludere, la disperata corsa a un succedaneo che possa colmare tutti questi buchi, il frenetico raffazzonare un elemento che faccia sbancare i botteghini, facendo leva su ciò che cerca il grande pubblico dei tempi odierni, ossia la componente grafica.
Proseguiamo con ordine. La perdita della componente psicoanalitica provoca l'immediato crollo della credibilità e della logicità nelle reazioni dei personaggi, che risultano così, oltre che fastidiosi, noiosi e privi di fascino, lontani dal profondo realismo che li caratterizzava nell'opera originale e ben lungi dal permettere allo spettatore di sviluppare empatia nei loro confronti.
Nel primo capitolo del 'Rebuild' vediamo l'introduzione di due dei tre personaggi che componevano i protagonisti della serie, ovvero Shinji e la signorina Misato, relegando ad Asuka l'entrata in scena solo nel secondo episodio.
Il primo di questi, pure in questa rivisitazione e senza tante sorprese, nuovamente nel ruolo di pilota dell'unità EVA 01, perde ora tutta la sua profondità psicologica e non solo per via della totale assenza di scene introspettive, ma per il suo completo stravolgimento caratteriale, anzi, la sua insensatezza. Non abbiamo più lo Shinji Ikari dei primi episodi della serie, prima della comparsa di Asuka, quando il giovane era roso dai primi dubbi che iniziano a emergere dal suo animo introverso e piegato, quando si chiede se sia veramente male fuggire, anche se dal dolore, quando si trova nel massimo della sua immobilità "reazionale" e séguita a eseguire tutto ciò che gli viene ordinato, pur iniziando a scorgere, o meglio, a comporre quella verità che va agognando per poter esistere. La sua intima ragion d'essere, quando il primo contatto con una donna, una sorella, una madre ma pur sempre un'estranea, la signorina Misato, apre a Shinji nuove prospettive, positive e negative, nel mondo della realtà sociale.
Questo è lo Shinji a cui diciamo addio nel 'Rebuild', il quale viene sostituito da un alter-ego altrettanto inetto, come giustamente dev'essere, ma che tuttavia non ha una base su cui poggiare le proprie incertezze e il suo profondo nichilismo passivo e che non cerca nemmeno una soluzione, ma d'altronde non vi è alcuno con cui interagire che lo possa portare a srotolare la matassa dei suoi potenziali dubbi, i quali sembrerebbero piuttosto non essere minimamente posti.
E questa mancanza di un ambiente sociale esterno trova la sua massima rappresentanza nella scomparsa della figura della signorina Misato, la stessa che nella serie condivideva con Asuka il maggior grado di approfondimento caratteriale e psicologico, secondo solo a Shinji e che, a sua volta, rappresentava il personaggio più realistico della vicenda, essendo lei la figura dell'essere umano maturo che riflette sui suoi trascorsi e sulla natura di ciò che è divenuto.
Ebbene, questa perla di personaggio sparisce, relegata allo stesso ruolo dei diversi caratteri secondari della serie, che in questo contesto divengono delle vere comparse.
Come sopperire a questa disfatta contenutistica? Con un idillio tecnico, una fantasmagoria di colori e suoni, che hanno peraltro la presunzione di coprire gli evidenti difetti registici e di pesantezza della sceneggiatura.
Per quanto mi riguarda, l'aspetto tecnico grafico è da considerarsi solo se l'opera soddisfa ai prerequisiti minimi di un soggetto e di uno sviluppo decenti, quindi non mi dilungherò ad elogiarli, in quanto non lo meritano e risulterebbero fuorvianti nel giudizio del prodotto.
Innegabilmente è stato comunque molto gradita l'idea di riprendere intere sequenze e tagli fotografici propri dei primi episodi della serie nonché il chara più vicino ai modelli di Sadamoto, che risulta molto piacevole per tutti gli amanti del tratto tipico degli anni '90 come me.
Ciò che posso dire, in conclusione, è che mi augurerei che il seguito di questo preludio della commercialità si risollevi in un prodotto originale, anche se con queste premesse potrà solo raggiungere un livello discreto, l'eccellenza è stata ormai allontanata del tutto dalle proprie prospettive e, se non dovesse essere così, non me ne farò un cruccio, essendo pur sempre quello dell'animazione un mercato ed essendo i produttori degli avidi essere umani.
D'altronde tutto ciò non va ad inficiare l'immacolata reputazione della serie del '95, che brilla ancora nel firmamento degli anime e la cui luce riflessa va a benedire a priori tutto ciò che del suo marchio si fregia.
Il 'Rebuild' è esattamente ciò che ci si aspettava che si generasse dalla ripresa e dal rimaneggiamento di un'opera che, a ragione o a torto, ha segnato profondamente il mondo dell'animazione, ossia 'Neon Genesis Evangelion'.
Premetto che tutto ciò che ho scritto e scriverò lo dirò come profondo estimatore della suddetta opera, che per me rappresenta tutt'ora la miglior serie che abbia mai visionato e che riesce ancora ad appassionarmi ogni volta che la riguardo come e anzi maggiormente della prima volta che la vidi.
Ebbene, risulta naturale porre a confronto le due opere e, chiaramente, sotto questo aspetto, non sussiste alcuna competizione. D'altronde, ancor prima di vederlo, non mi aspettavo minimamente che Anno raggiungesse una nuova produzione comparabile con l'originale 'Evangelion', essendo chiaramente impossibile ripetere un'opera sperimentale nel proprio stesso campo sperando di ottenere i medesimi risultati, essendo l'elemento innovativo ormai divenuto una qualità nota.
Nel caso di 'Evangelion', quindi, non avrebbe avuto molto successo il riproporre un'opera di analisi psicologica, tuttavia sarebbe stata una cosa apprezzata dagli appassionati della serie assistere a un rimaneggiamento del semplice apparato scenografico senza andare a sfiorare il contenuto dell'originale, tutto questo nel qual caso non fosse stato possibile ottenere una produzione originale di alto livello.
Anno ha invece optato per la soluzione più umana, ossia quella che con il minimo sforzo permettesse il raggiungimento del maggior guadagno economico, cosa della quale non voglio biasimarlo.
Il primo capitolo del 'Rebuild of Evangelion' si presenta così come un'opera totalmente volta all'intrattenimento spicciolo nella quale vengono diametralmente rovesciate le qualità dell'originale serie televisiva: se in quest'ultima la trama apparente era chiaramente svolta in funzione dell'apparato psicologico che si intendeva sviluppare, tanto che gli ultimi sublimi episodi rendono chiaro questo utilizzo della trama come mero strumento per ben caratterizzare i personaggi, nel 'Rebuild' non è nemmeno l'opposto di ciò. Nel 'Rebuild' la parte psicologica non viene minimamente presa in considerazione e questo è sufficiente a screditare il titolo in questione come un'opera non originale, la quale diviene soltanto un ulteriore strumento economico del florido mercato rappresentato dal marchio 'Evangelion'.
Il 'Rebuild' si caratterizza quindi secondo i seguenti elementi: la cancellazione della componente analitica e introspettiva dell'opera, il conseguente appiattimento dei personaggi ridotti a meri caratteri tipici di una qualsiasi produzione di medio livello, la focalizzazione della regia sull'aspetto narrativo della storia, che tuttavia risulterà ben più povero del suo celebre predecessore e, per concludere, la disperata corsa a un succedaneo che possa colmare tutti questi buchi, il frenetico raffazzonare un elemento che faccia sbancare i botteghini, facendo leva su ciò che cerca il grande pubblico dei tempi odierni, ossia la componente grafica.
Proseguiamo con ordine. La perdita della componente psicoanalitica provoca l'immediato crollo della credibilità e della logicità nelle reazioni dei personaggi, che risultano così, oltre che fastidiosi, noiosi e privi di fascino, lontani dal profondo realismo che li caratterizzava nell'opera originale e ben lungi dal permettere allo spettatore di sviluppare empatia nei loro confronti.
Nel primo capitolo del 'Rebuild' vediamo l'introduzione di due dei tre personaggi che componevano i protagonisti della serie, ovvero Shinji e la signorina Misato, relegando ad Asuka l'entrata in scena solo nel secondo episodio.
Il primo di questi, pure in questa rivisitazione e senza tante sorprese, nuovamente nel ruolo di pilota dell'unità EVA 01, perde ora tutta la sua profondità psicologica e non solo per via della totale assenza di scene introspettive, ma per il suo completo stravolgimento caratteriale, anzi, la sua insensatezza. Non abbiamo più lo Shinji Ikari dei primi episodi della serie, prima della comparsa di Asuka, quando il giovane era roso dai primi dubbi che iniziano a emergere dal suo animo introverso e piegato, quando si chiede se sia veramente male fuggire, anche se dal dolore, quando si trova nel massimo della sua immobilità "reazionale" e séguita a eseguire tutto ciò che gli viene ordinato, pur iniziando a scorgere, o meglio, a comporre quella verità che va agognando per poter esistere. La sua intima ragion d'essere, quando il primo contatto con una donna, una sorella, una madre ma pur sempre un'estranea, la signorina Misato, apre a Shinji nuove prospettive, positive e negative, nel mondo della realtà sociale.
Questo è lo Shinji a cui diciamo addio nel 'Rebuild', il quale viene sostituito da un alter-ego altrettanto inetto, come giustamente dev'essere, ma che tuttavia non ha una base su cui poggiare le proprie incertezze e il suo profondo nichilismo passivo e che non cerca nemmeno una soluzione, ma d'altronde non vi è alcuno con cui interagire che lo possa portare a srotolare la matassa dei suoi potenziali dubbi, i quali sembrerebbero piuttosto non essere minimamente posti.
E questa mancanza di un ambiente sociale esterno trova la sua massima rappresentanza nella scomparsa della figura della signorina Misato, la stessa che nella serie condivideva con Asuka il maggior grado di approfondimento caratteriale e psicologico, secondo solo a Shinji e che, a sua volta, rappresentava il personaggio più realistico della vicenda, essendo lei la figura dell'essere umano maturo che riflette sui suoi trascorsi e sulla natura di ciò che è divenuto.
Ebbene, questa perla di personaggio sparisce, relegata allo stesso ruolo dei diversi caratteri secondari della serie, che in questo contesto divengono delle vere comparse.
Come sopperire a questa disfatta contenutistica? Con un idillio tecnico, una fantasmagoria di colori e suoni, che hanno peraltro la presunzione di coprire gli evidenti difetti registici e di pesantezza della sceneggiatura.
Per quanto mi riguarda, l'aspetto tecnico grafico è da considerarsi solo se l'opera soddisfa ai prerequisiti minimi di un soggetto e di uno sviluppo decenti, quindi non mi dilungherò ad elogiarli, in quanto non lo meritano e risulterebbero fuorvianti nel giudizio del prodotto.
Innegabilmente è stato comunque molto gradita l'idea di riprendere intere sequenze e tagli fotografici propri dei primi episodi della serie nonché il chara più vicino ai modelli di Sadamoto, che risulta molto piacevole per tutti gli amanti del tratto tipico degli anni '90 come me.
Ciò che posso dire, in conclusione, è che mi augurerei che il seguito di questo preludio della commercialità si risollevi in un prodotto originale, anche se con queste premesse potrà solo raggiungere un livello discreto, l'eccellenza è stata ormai allontanata del tutto dalle proprie prospettive e, se non dovesse essere così, non me ne farò un cruccio, essendo pur sempre quello dell'animazione un mercato ed essendo i produttori degli avidi essere umani.
D'altronde tutto ciò non va ad inficiare l'immacolata reputazione della serie del '95, che brilla ancora nel firmamento degli anime e la cui luce riflessa va a benedire a priori tutto ciò che del suo marchio si fregia.
Primo film del cosiddetto progetto “Rebuild of Evangelion” cui si è fatto carico l'ideatore della famosa serie originale, Hideaki Anno, Evangelion 1.0 You Are [Not] Alone altri non è che una “semplice” revisione dei primissimi episodi della sopracitata serie animata datata 1995.
Il semplice tra virgolette non è da leggere in tono negativo, non del tutto almeno. Se come detto infatti la trama offre ben poche novità rispetto all'anime (sempre il solito Shinji Ikari), salvo piccole modifiche quali tagli - ovvi - e l'aggiunta di qualche scena inedita, il montaggio del tutto rende i vari contesti ancora più cupi e allo stesso tempo coinvolgenti.
Questo è merito soprattutto di un comparto tecnico veramente di prim'ordine, oserei dire anzi il vero punto di forza di questo lungometraggio. Generalmente non gradisco troppo l'utilizzo della computer graphic, ma questa è una di quelle circostanze in cui non mi ha creato nessun fastidio.
Ottimi inoltre sono le animazioni e i colori e anche il sonoro ha ben figurato in tutto l'insieme rendendo il movie ancor più gradevole da seguire.
I miei complimenti quindi ai realizzatori, hanno svolto un lavoro davvero esemplare nello sviluppo della grafica, il risultato audio-visivo è stato a dir poco fenomenale.
Buona inoltre l'edizione italiana curata dalla Dynit che ne detiene i diritti. Per il doppiaggio poi è stato confermato in toto il cast principale della serie animata a eccezione di Kaworu Nagisa - che comunque non si ascolta molto recitando una battuta in croce - per il quale David Chevalier prende il posto di Massimiliano Alto. L'interpretazione di ogni doppiatore è stata lodevole, in alcuni istanti sembrava quasi che fossero stati estrapolati i dialoghi antichi e impostati direttamente sopra le scene che mano a mano venivano mostrate.
Evangelion 1.0 You Are [Not] Alone è consigliabile dunque sia a chi conosce già l'universo Evangelion in modo tale che possa poter ammirare le meraviglie tecniche prodotte dallo Studio Khara, assolutamente non paragonabili a quelle originali, sia a chi di Eva ne è ancora all'asciutto e vorrebbe cominciare da qualche parte. Questa è sicuramente l'occasione giusta.
Il semplice tra virgolette non è da leggere in tono negativo, non del tutto almeno. Se come detto infatti la trama offre ben poche novità rispetto all'anime (sempre il solito Shinji Ikari), salvo piccole modifiche quali tagli - ovvi - e l'aggiunta di qualche scena inedita, il montaggio del tutto rende i vari contesti ancora più cupi e allo stesso tempo coinvolgenti.
Questo è merito soprattutto di un comparto tecnico veramente di prim'ordine, oserei dire anzi il vero punto di forza di questo lungometraggio. Generalmente non gradisco troppo l'utilizzo della computer graphic, ma questa è una di quelle circostanze in cui non mi ha creato nessun fastidio.
Ottimi inoltre sono le animazioni e i colori e anche il sonoro ha ben figurato in tutto l'insieme rendendo il movie ancor più gradevole da seguire.
I miei complimenti quindi ai realizzatori, hanno svolto un lavoro davvero esemplare nello sviluppo della grafica, il risultato audio-visivo è stato a dir poco fenomenale.
Buona inoltre l'edizione italiana curata dalla Dynit che ne detiene i diritti. Per il doppiaggio poi è stato confermato in toto il cast principale della serie animata a eccezione di Kaworu Nagisa - che comunque non si ascolta molto recitando una battuta in croce - per il quale David Chevalier prende il posto di Massimiliano Alto. L'interpretazione di ogni doppiatore è stata lodevole, in alcuni istanti sembrava quasi che fossero stati estrapolati i dialoghi antichi e impostati direttamente sopra le scene che mano a mano venivano mostrate.
Evangelion 1.0 You Are [Not] Alone è consigliabile dunque sia a chi conosce già l'universo Evangelion in modo tale che possa poter ammirare le meraviglie tecniche prodotte dallo Studio Khara, assolutamente non paragonabili a quelle originali, sia a chi di Eva ne è ancora all'asciutto e vorrebbe cominciare da qualche parte. Questa è sicuramente l'occasione giusta.
Cosa vuole <i>Hideaki Anno</i>, realmente? È già un nome scolpito nella storia dell’animazione, ha scolpito la storia dell’animazione, è venerato da orde di fan acclamanti e con la sua serie cult ha guadagnato, e continua a guadagnare, barche di soldi, il che è sempre una buona cosa – non di sola aria vive l’uomo. Ce ne sarebbe abbastanza da essere soddisfatti per due vite. Eppure nel 2006 viene dato l’annuncio: <b>Rebuild</b>. Si ricostruisce <a href="http://www.animeclick.it/anime/Neon+Genesis+Evangelion">Evangelion</a>. Il Vangelo della Nuova Era diventa il Vangelo del Nuovo Millennio, in quattro atti. Perché? Non ne ho idea. Ancora di meno dopo avere guardato il primo capitolo (nella sua versione finale) della nuova tetralogia: <b>Evangelion 1.11: You are (not) alone</b>. Anzi, ci fosse qualcuno che lo sapesse, farebbe un’azione graditissima a illuminarmi, mettendo da parte i promo rilasciati in merito dalla <b>Khara</b> e dallo stesso <i>Anno</i>. Il mio non è scetticismo, sono solo perplessità successive a una visione interlocutoria.
Insomma, quando si parla di <i>Evangelion</i> si parla di un franchise che vale miliardi di Yen. È facile pensare che l’operazione approntata attraverso il nuovo <b>Studio Khara</b> abbia fini per la maggior parte commerciali, e c’è da dire che il film non fa proprio tantissimo per cancellare quest’idea. In fondo la serie aveva trovato la sua legittima conclusione con <a href="http://www.animeclick.it/anime/End+of+Evangelion">The End of Evangelion</a>, quindi risulta difficile individuare lo scopo del <b>Rebuild</b>.
In effetti l’inquadratura stessa del primo atto è incerta e spesso contraddittoria. Da un lato c’è buona parte del montaggio della prima metà del film che riprende, con tagli e modifiche minimi, gli stessi identici frames dei primi episodi; dall’altro la seconda metà cambia in un certo senso stile. Le variazioni alla storia diventano più succulente, preannunciano degli sviluppi diversi dalle vicende conosciute nell’anime, e la loro messa in scena si stacca in modo netto dalle modalità tipiche di <i>Evangelion</i>. Uno dei tanti tratti distintivi della serie era infatti il registro della sua narrazione, secco, asciutto e tagliente; nel <b>1.11</b> molte delle nuove sequenze sembrano invece compiacersi della loro ridondanza visiva, appaiono anche leziose, e quindi finiscono per mandare fuori fase l’unità stilistica dell’opera. Poi, per carità, è anche questione di sensibilità, ciò può dare fastidio oppure no, ma d’altro canto è indubbio che tale alternanza crei una confusione espressiva.
Chiara è invece la volontà di fare dei soli Shinji e Rei il centro del film. <i>Anno</i> stavolta insiste molto più sui due <i>children</i> e sulla loro relazione, lasciando da parte molti degli altri personaggi, i quali sono spostati più ai margini e si fanno portavoce di considerazioni e riflessioni fungenti da intermezzi alle azioni.
In relazione a ciò, potrebbe pure sorgere la domanda «Ma non è che <i>Anno</i> si è mosso così perché doveva assemblare i primi sei episodi in un’ora e mezza di pellicola, con cesure, balzi eccetera?». Be’, potrebbe anche essere, e sono più di uno gli indizi che lo fanno supporre. Infatti l’operazione di riduzione spesso procede a salti, i quali molte volte frustrano la consequenzialità logica delle scene. Si passa da una sequenza all’altra per bruschi tagli, senza raccordi causali o di altro genere a collegare i vari frammenti.
Quest’aspetto, oltre a essere probabilmente stato dettato da esigenze di tempo, credo sia una delle conseguenza della semplificazione dell’impostazione dell’anime. Difatti la complessità costruttiva della serie nel <b>1.11</b> viene resa più scorrevole e immediata, ristrutturata in funzione di una maggiore linearità dello svolgimento dei fatti. Il vantaggio è tutto per il pubblico medio, ma cosa si perde così? Ovvio, la struttura narrativa folgorante della serie, la complessità percettiva e l’“impatto linguistico” originari. A titolo esemplificativo basta confrontare la resa dei primi due episodi, <i>L’attacco dell’angelo</i> e <i>Soffitti sconosciuti</i>, rispetto a come sono inscenati gli stessi eventi nel lungometraggio. C’è comunque da dire che la conformazione originaria è intimamente legata alla natura seriale di <i>NGE</i>, e quindi non è trasportabile in un film. Perciò ci sarebbe stato un altro buon motivo per stravolgere tutto dal principio, riorganizzare i vari pezzi e partorire un primo capitolo davvero neonato, anziché mezzo clone.
Voglio dire, non basta l’appagamento visivo, che a ogni modo c’è ed è notevolissimo, per giustificare l’operazione. Almeno non trattandosi di <b>Evangelion</b>, ovvero di un’opera sinonimo di rivoluzione. Cioè, è bello rifarsi gli occhi con la battaglia notturna fra Sachiel e uno 01 oscuro dalle bande fosforescenti, ed è sensazionale assistere alla nuova “operazione Yashima”, la quale si risolve in un’apocalisse di fuoco. In queste parti si mostrano appieno le potenzialità del Bluray: l’alta definizione valorizza ogni più minuscolo particolare, e siccome il profilo tecnico dell’opera è d’avanguardia, tutto risalta all’inverosimile. Il dato luministico è attenzionato in ogni variazione non solo atmosferica, ma anche nell’influsso che le luci hanno sull’illuminazione dell’ambiente e dei personaggi. L’abbondanza dei dettagli tecnologici di NeoTokyo 3, dei quartieri della NERV e del Geofront ha del maniacale, come maniacale è l’attenzione ai movimenti meccanici, allo studio dei fondali, agli effetti visivi e alla fotografia, forse un po’ patinata ma sempre di una qualità superiore e capace di momenti di grandissimo effetto tonale.
Però il tutto sembra fine a se stesso, al compiacimento degli autori o quanto meno alla loro volontà di compiacere il pubblico. Epitome ne è il nuovo Ramiel proteiforme, bello e spettacolare da vedere quanto si vuole, ma vertice assoluto di quel fanservice visuale in cui spesso sfocia l’<b>1.11</b>. Tornando ai parallelismi con la serie, se molto spesso <b>Evangelion</b> è stato tacciato di masturbazione mentale, si potrebbe dire che il primo capitolo del <b>Rebuild</b> è per molti aspetti pura masturbazione visiva. In fondo in un capolavoro ci deve essere una corrispondenza perfetta tra aspetto e contenuto, e se il primo è pompato al massimo ma gioca da solo, allora si passa a un formalismo autoreferenziale.
Cambiando argomento e passando al dato audio, la colonna sonora del primo capitolo della nuova tetralogia riprende i brani già presenti nei sei episodi iniziali della serie, e a questi ne aggiunge di nuovi sempre arrangiati da <i>Shiro Sagisu</i>. Nello specifico sei nuove tracce ricalcano, con alcune variazioni ed espansioni nelle armonie, i ritmi e le percussioni di <a href="http://www.youtube.com/watch?v=Y5Qo9iAB9q0">uno dei brani</a> più significativi di <i>NGE</i>; tuttavia arrivati al momento clou viene a mancare il tema portante, e ciò devo ammettere potrebbe dare un certo fastidio. In ogni caso le musiche sono sempre state il fiore all’occhiello dell’opera, e anche qui, mi permetto il francesismo, fanno la loro gran porca figura. Un paio di inediti poi, come <i>EM21_Premix#070705</i> e <i>EM09_Piano_D</i>, sono il raggiungimento di una fine bellezza compositiva, mentre la canzone dei titoli di coda, <i>Beutiful World</i>, pur essendo molto leggera e fresca, secondo me è anche piuttosto ispirata e orecchiabile.
Tornando al pezzo forte, per fare una breve digressione, l’altro giorno a lezione di Storia del Cinema si era toccato l’argomento del <i>remake</i>. Ovvero ultimamente a Hollywood si ha la mania di prendere non solo vecchi film e rifarli, più o meno con fedeltà, ma addirittura si rigirano le stesse pellicole a distanza di pochi anni. Il perché di questo trend è piuttosto scontato. Penuria d’idea. Se non sappiamo cosa fare, allora ricicliamo. Alla fin fine è lo sbocco naturale dell’ultimo postmodernismo: è già stato fatto tutto, non possiamo che rifarlo. Vale anche nel caso di <b>Evangelion 1.11: You are (not) alone</b>? È questa la chiave per interpretare il significato dell’operazione approntata da <i>Anno</i>, dimenticandoci per un momento gli “eventuali” scopi di lucro?
Sono passati quindici anni dalla nascita di <i>Neon Genesis Evangelion</i>, dalla comparsa di un’opera che ha tagliato a metà la storia dell’animazione. Ci sono gli anime “prima” di <b>Evangelion</b>, e ci sono gli anime “dopo” <b>Evangelion</b>. E in tutto questo ci sono gli spettatori, quelli cui l’anime si rivolge. Al di là dei proclami, il paratesto del primo atto dice chiaro e tondo che il film parla a chi già sa; non si rivolge alla nuova generazione di spettatori, tanto meno vuole presentarle il mondo di <i>NGE</i>: per quello c’è la serie, che <i>è</i> quel mondo, concluso e autosufficiente. Nessuno infatti, se non chi è già fan dell’opera, ha interesse a vedere come cambia quella scena, come sono riorganizzati gli eventi e quanti neuroni si deve bruciare stavolta per trovare i legami e i significati dei vari criptici frammenti del lungometraggio. Inutile girarci intorno, il primo assaggio della tetralogia è stato fatto per quello, per giocare a solleticare la gola di chi già ama <b>Evangelion</b>.
<b>Evangelion 2.0: You can (not) advance</b> cambierà tutto, e come storia e come linguaggio, e forse darà un senso nuovo, vero, al <b>Rebuild</b>. Ma l’<b>1.11</b> no. Non l’ha fatto. È solo la fotografia di una fase di transizione: non più l’opera originale, non ancora qualcosa di nuovo.
Insomma, quando si parla di <i>Evangelion</i> si parla di un franchise che vale miliardi di Yen. È facile pensare che l’operazione approntata attraverso il nuovo <b>Studio Khara</b> abbia fini per la maggior parte commerciali, e c’è da dire che il film non fa proprio tantissimo per cancellare quest’idea. In fondo la serie aveva trovato la sua legittima conclusione con <a href="http://www.animeclick.it/anime/End+of+Evangelion">The End of Evangelion</a>, quindi risulta difficile individuare lo scopo del <b>Rebuild</b>.
In effetti l’inquadratura stessa del primo atto è incerta e spesso contraddittoria. Da un lato c’è buona parte del montaggio della prima metà del film che riprende, con tagli e modifiche minimi, gli stessi identici frames dei primi episodi; dall’altro la seconda metà cambia in un certo senso stile. Le variazioni alla storia diventano più succulente, preannunciano degli sviluppi diversi dalle vicende conosciute nell’anime, e la loro messa in scena si stacca in modo netto dalle modalità tipiche di <i>Evangelion</i>. Uno dei tanti tratti distintivi della serie era infatti il registro della sua narrazione, secco, asciutto e tagliente; nel <b>1.11</b> molte delle nuove sequenze sembrano invece compiacersi della loro ridondanza visiva, appaiono anche leziose, e quindi finiscono per mandare fuori fase l’unità stilistica dell’opera. Poi, per carità, è anche questione di sensibilità, ciò può dare fastidio oppure no, ma d’altro canto è indubbio che tale alternanza crei una confusione espressiva.
Chiara è invece la volontà di fare dei soli Shinji e Rei il centro del film. <i>Anno</i> stavolta insiste molto più sui due <i>children</i> e sulla loro relazione, lasciando da parte molti degli altri personaggi, i quali sono spostati più ai margini e si fanno portavoce di considerazioni e riflessioni fungenti da intermezzi alle azioni.
In relazione a ciò, potrebbe pure sorgere la domanda «Ma non è che <i>Anno</i> si è mosso così perché doveva assemblare i primi sei episodi in un’ora e mezza di pellicola, con cesure, balzi eccetera?». Be’, potrebbe anche essere, e sono più di uno gli indizi che lo fanno supporre. Infatti l’operazione di riduzione spesso procede a salti, i quali molte volte frustrano la consequenzialità logica delle scene. Si passa da una sequenza all’altra per bruschi tagli, senza raccordi causali o di altro genere a collegare i vari frammenti.
Quest’aspetto, oltre a essere probabilmente stato dettato da esigenze di tempo, credo sia una delle conseguenza della semplificazione dell’impostazione dell’anime. Difatti la complessità costruttiva della serie nel <b>1.11</b> viene resa più scorrevole e immediata, ristrutturata in funzione di una maggiore linearità dello svolgimento dei fatti. Il vantaggio è tutto per il pubblico medio, ma cosa si perde così? Ovvio, la struttura narrativa folgorante della serie, la complessità percettiva e l’“impatto linguistico” originari. A titolo esemplificativo basta confrontare la resa dei primi due episodi, <i>L’attacco dell’angelo</i> e <i>Soffitti sconosciuti</i>, rispetto a come sono inscenati gli stessi eventi nel lungometraggio. C’è comunque da dire che la conformazione originaria è intimamente legata alla natura seriale di <i>NGE</i>, e quindi non è trasportabile in un film. Perciò ci sarebbe stato un altro buon motivo per stravolgere tutto dal principio, riorganizzare i vari pezzi e partorire un primo capitolo davvero neonato, anziché mezzo clone.
Voglio dire, non basta l’appagamento visivo, che a ogni modo c’è ed è notevolissimo, per giustificare l’operazione. Almeno non trattandosi di <b>Evangelion</b>, ovvero di un’opera sinonimo di rivoluzione. Cioè, è bello rifarsi gli occhi con la battaglia notturna fra Sachiel e uno 01 oscuro dalle bande fosforescenti, ed è sensazionale assistere alla nuova “operazione Yashima”, la quale si risolve in un’apocalisse di fuoco. In queste parti si mostrano appieno le potenzialità del Bluray: l’alta definizione valorizza ogni più minuscolo particolare, e siccome il profilo tecnico dell’opera è d’avanguardia, tutto risalta all’inverosimile. Il dato luministico è attenzionato in ogni variazione non solo atmosferica, ma anche nell’influsso che le luci hanno sull’illuminazione dell’ambiente e dei personaggi. L’abbondanza dei dettagli tecnologici di NeoTokyo 3, dei quartieri della NERV e del Geofront ha del maniacale, come maniacale è l’attenzione ai movimenti meccanici, allo studio dei fondali, agli effetti visivi e alla fotografia, forse un po’ patinata ma sempre di una qualità superiore e capace di momenti di grandissimo effetto tonale.
Però il tutto sembra fine a se stesso, al compiacimento degli autori o quanto meno alla loro volontà di compiacere il pubblico. Epitome ne è il nuovo Ramiel proteiforme, bello e spettacolare da vedere quanto si vuole, ma vertice assoluto di quel fanservice visuale in cui spesso sfocia l’<b>1.11</b>. Tornando ai parallelismi con la serie, se molto spesso <b>Evangelion</b> è stato tacciato di masturbazione mentale, si potrebbe dire che il primo capitolo del <b>Rebuild</b> è per molti aspetti pura masturbazione visiva. In fondo in un capolavoro ci deve essere una corrispondenza perfetta tra aspetto e contenuto, e se il primo è pompato al massimo ma gioca da solo, allora si passa a un formalismo autoreferenziale.
Cambiando argomento e passando al dato audio, la colonna sonora del primo capitolo della nuova tetralogia riprende i brani già presenti nei sei episodi iniziali della serie, e a questi ne aggiunge di nuovi sempre arrangiati da <i>Shiro Sagisu</i>. Nello specifico sei nuove tracce ricalcano, con alcune variazioni ed espansioni nelle armonie, i ritmi e le percussioni di <a href="http://www.youtube.com/watch?v=Y5Qo9iAB9q0">uno dei brani</a> più significativi di <i>NGE</i>; tuttavia arrivati al momento clou viene a mancare il tema portante, e ciò devo ammettere potrebbe dare un certo fastidio. In ogni caso le musiche sono sempre state il fiore all’occhiello dell’opera, e anche qui, mi permetto il francesismo, fanno la loro gran porca figura. Un paio di inediti poi, come <i>EM21_Premix#070705</i> e <i>EM09_Piano_D</i>, sono il raggiungimento di una fine bellezza compositiva, mentre la canzone dei titoli di coda, <i>Beutiful World</i>, pur essendo molto leggera e fresca, secondo me è anche piuttosto ispirata e orecchiabile.
Tornando al pezzo forte, per fare una breve digressione, l’altro giorno a lezione di Storia del Cinema si era toccato l’argomento del <i>remake</i>. Ovvero ultimamente a Hollywood si ha la mania di prendere non solo vecchi film e rifarli, più o meno con fedeltà, ma addirittura si rigirano le stesse pellicole a distanza di pochi anni. Il perché di questo trend è piuttosto scontato. Penuria d’idea. Se non sappiamo cosa fare, allora ricicliamo. Alla fin fine è lo sbocco naturale dell’ultimo postmodernismo: è già stato fatto tutto, non possiamo che rifarlo. Vale anche nel caso di <b>Evangelion 1.11: You are (not) alone</b>? È questa la chiave per interpretare il significato dell’operazione approntata da <i>Anno</i>, dimenticandoci per un momento gli “eventuali” scopi di lucro?
Sono passati quindici anni dalla nascita di <i>Neon Genesis Evangelion</i>, dalla comparsa di un’opera che ha tagliato a metà la storia dell’animazione. Ci sono gli anime “prima” di <b>Evangelion</b>, e ci sono gli anime “dopo” <b>Evangelion</b>. E in tutto questo ci sono gli spettatori, quelli cui l’anime si rivolge. Al di là dei proclami, il paratesto del primo atto dice chiaro e tondo che il film parla a chi già sa; non si rivolge alla nuova generazione di spettatori, tanto meno vuole presentarle il mondo di <i>NGE</i>: per quello c’è la serie, che <i>è</i> quel mondo, concluso e autosufficiente. Nessuno infatti, se non chi è già fan dell’opera, ha interesse a vedere come cambia quella scena, come sono riorganizzati gli eventi e quanti neuroni si deve bruciare stavolta per trovare i legami e i significati dei vari criptici frammenti del lungometraggio. Inutile girarci intorno, il primo assaggio della tetralogia è stato fatto per quello, per giocare a solleticare la gola di chi già ama <b>Evangelion</b>.
<b>Evangelion 2.0: You can (not) advance</b> cambierà tutto, e come storia e come linguaggio, e forse darà un senso nuovo, vero, al <b>Rebuild</b>. Ma l’<b>1.11</b> no. Non l’ha fatto. È solo la fotografia di una fase di transizione: non più l’opera originale, non ancora qualcosa di nuovo.
Siamo al primo capitolo dell'ambizioso progetto di “ricostruzione” della storica saga di <i>Evangelion</i> messo in atto dal regista, e autore anche della serie televisiva, <i>Hideaki Anno</i> e dalla casa di produzione <i>Khara</i>.
In questo primo capitolo di quella che si prospetta essere una quadrilogia (o forse una trilogia, ancora non è del tutto certo) di lungometraggi animati ripercorreremo le prime parti della storia: l'arrivo di Shinji a Neo Tokyo 3, l'incontro con la bella Misato e poi con l'inflessibile padre Gendou, le battaglie contro il terzo, il quarto e il quinto angelo e le prime, comunque poche, parole scambiate con Ayanami.
Durante la visione di questo film emergono contemporaneamente emozioni e sensazioni generati al contempo dal vecchio e dal nuovo Evangelion: vecchio perché, almeno per ora, Eva cambia nella forma ma non nella sostanza; nuovo perché 15 anni di evoluzione delle tecniche di animazione si fanno sentire e perché il cinema è altra cosa rispetto alla TV se non altro come risultato tecnico di ciò che si vuole proporre.
Nella prima metà del film siamo dalle parti del remake “ossessivo” nel senso che le sequenze proposte risultano maniacalmente fedeli a quelle della serie televisiva: rivedremo infatti gli stessi scenari, a volte con le stesse inquadrature, spesso ascoltando anche gli stessi dialoghi. A fare la differenza “solo” la ricostruzione dell'insieme con una nuova grafica, rifatta ex novo con gli strumenti più moderni, che aggiunge ricchezza ai fondali, scioltezza all'animazione e una maggiore pulizia nel design dei personaggi.
Giunti a metà del film si iniziano a notare le prime differenze o per meglio dire le prime libertà che gli autori si sono presi. Niente di decisivo o sconvolgente ai fini della storia, ma comunque è qualcosa di notevole e stimolante. Ciò a cui si assiste è un grande sfoggio di tecnica e di effetti speciali che conferiscono pathos e suspense al combattimento degli Eva contro il quinto angelo - la famosa operazione Yashima - che ora diviene anch'egli un vero attore sul campo grazie alle sue nuove animazioni che gli conferiscono un dinamismo sorprendente, e dire che in precedenza era il nemico “statico” per antonomasia.
E sul finire del film piccole ma importanti rivelazioni lasceranno presagire succosi sviluppi.
Ammetto che durante la prima parte del film ho provato in maniera abbastanza forte una sensazione di déjà vu che la nuova grafica e le saltuarie modifiche non sono state capaci di scacciare. L'operazione di “rebuild” sarebbe insomma stata abbastanza fallimentare se non fosse stato per la spettacolare e comunque abbastanza innovativa seconda parte del film; fallimento non tecnico ma nelle intenzioni perché riproporre una versione praticamente identica di Evangelion, rinnovata solo nella grafica, non avrebbe avuto molto senso in effetti. Fortunatamente alla fine tutto è andato per il meglio, mi chiedo però se gli autori non avessero voluto far sì che lo spettatore provasse queste sensazioni vedendo il film. Tutto è possibile.
Due parole di elogio lo merita anche il lavoro svolto da <i>Dynit</i> nel portare il film nel nostro paese: la versione trasmessa in TV, mutuata evidentemente dalla versione in DVD, presenta una qualità video eccellente pur essendo in definizione standard. Nel doppiaggio si confermano le voci “storiche”, a parte alcune variazioni per ora marginali, che a distanza di molti anni ritornano sui personaggi con la stessa bravura. Plauso quindi ai famosi Daniele Raffaelli (Shinji), Valentina Mari (Rei) e Stella Musy (Misato), senza comunque dimenticare i personaggi secondari tutti con voci di primo piano.
Evangelion ha quini aperto un nuovo ciclo con questo <i>1.11: You are (not) Alone</i> e il risultato parziale secondo me è decisamente positivo. Da vedere e rivedere da parte di tutti, sia fan della serie sia non.
In questo primo capitolo di quella che si prospetta essere una quadrilogia (o forse una trilogia, ancora non è del tutto certo) di lungometraggi animati ripercorreremo le prime parti della storia: l'arrivo di Shinji a Neo Tokyo 3, l'incontro con la bella Misato e poi con l'inflessibile padre Gendou, le battaglie contro il terzo, il quarto e il quinto angelo e le prime, comunque poche, parole scambiate con Ayanami.
Durante la visione di questo film emergono contemporaneamente emozioni e sensazioni generati al contempo dal vecchio e dal nuovo Evangelion: vecchio perché, almeno per ora, Eva cambia nella forma ma non nella sostanza; nuovo perché 15 anni di evoluzione delle tecniche di animazione si fanno sentire e perché il cinema è altra cosa rispetto alla TV se non altro come risultato tecnico di ciò che si vuole proporre.
Nella prima metà del film siamo dalle parti del remake “ossessivo” nel senso che le sequenze proposte risultano maniacalmente fedeli a quelle della serie televisiva: rivedremo infatti gli stessi scenari, a volte con le stesse inquadrature, spesso ascoltando anche gli stessi dialoghi. A fare la differenza “solo” la ricostruzione dell'insieme con una nuova grafica, rifatta ex novo con gli strumenti più moderni, che aggiunge ricchezza ai fondali, scioltezza all'animazione e una maggiore pulizia nel design dei personaggi.
Giunti a metà del film si iniziano a notare le prime differenze o per meglio dire le prime libertà che gli autori si sono presi. Niente di decisivo o sconvolgente ai fini della storia, ma comunque è qualcosa di notevole e stimolante. Ciò a cui si assiste è un grande sfoggio di tecnica e di effetti speciali che conferiscono pathos e suspense al combattimento degli Eva contro il quinto angelo - la famosa operazione Yashima - che ora diviene anch'egli un vero attore sul campo grazie alle sue nuove animazioni che gli conferiscono un dinamismo sorprendente, e dire che in precedenza era il nemico “statico” per antonomasia.
E sul finire del film piccole ma importanti rivelazioni lasceranno presagire succosi sviluppi.
Ammetto che durante la prima parte del film ho provato in maniera abbastanza forte una sensazione di déjà vu che la nuova grafica e le saltuarie modifiche non sono state capaci di scacciare. L'operazione di “rebuild” sarebbe insomma stata abbastanza fallimentare se non fosse stato per la spettacolare e comunque abbastanza innovativa seconda parte del film; fallimento non tecnico ma nelle intenzioni perché riproporre una versione praticamente identica di Evangelion, rinnovata solo nella grafica, non avrebbe avuto molto senso in effetti. Fortunatamente alla fine tutto è andato per il meglio, mi chiedo però se gli autori non avessero voluto far sì che lo spettatore provasse queste sensazioni vedendo il film. Tutto è possibile.
Due parole di elogio lo merita anche il lavoro svolto da <i>Dynit</i> nel portare il film nel nostro paese: la versione trasmessa in TV, mutuata evidentemente dalla versione in DVD, presenta una qualità video eccellente pur essendo in definizione standard. Nel doppiaggio si confermano le voci “storiche”, a parte alcune variazioni per ora marginali, che a distanza di molti anni ritornano sui personaggi con la stessa bravura. Plauso quindi ai famosi Daniele Raffaelli (Shinji), Valentina Mari (Rei) e Stella Musy (Misato), senza comunque dimenticare i personaggi secondari tutti con voci di primo piano.
Evangelion ha quini aperto un nuovo ciclo con questo <i>1.11: You are (not) Alone</i> e il risultato parziale secondo me è decisamente positivo. Da vedere e rivedere da parte di tutti, sia fan della serie sia non.
"Remake" a volte, anzi, molto spesso, è una parola che fa rabbrividire i fan di qualunque cosa si stia parlando. Un piccolo esempio si può trovare ovunque, basta cercarlo.
Dopo avere visto la serie originale, i fan potrebbero chiedersi cosa c'è da migliorare in un prodotto già finito e perfetto, ma dobbiamo ammettere che questo Reboot, ben studiato dalla Gainax, può lasciare le persone sorprese, anche solo notando i salti di qualità che l'animazione della Gainax ha fatto con gli anni. Tutte le scene sono state rifatte completamente, "riciclando" solo la trama originale, ma fino a un certo punto, infatti solo questo film segue la stessa linea narrativa dei primi 6 episodi della serie, con qualche bonus in più e l'animazione completamente "rianimata" (è un gioco di parole stupido,lo so), per poi seguire una nuova strada, completamente a sé e divisa dalla serie originale.
Ho apprezzato come un matto la serie originale e questo film mi ha solo fatto riscoprire quanto Evangelion sia fantastico. I combattimenti con gli Angeli - guardate Ramiel, cavolo, è spettacolare -, gli sfondi, le animazioni, tutto è stato rimesso a nuovo.
Per i Fan della serie, Evangelion: 1.0 è qualcosa assolutamente da vedere.
Dopo avere visto la serie originale, i fan potrebbero chiedersi cosa c'è da migliorare in un prodotto già finito e perfetto, ma dobbiamo ammettere che questo Reboot, ben studiato dalla Gainax, può lasciare le persone sorprese, anche solo notando i salti di qualità che l'animazione della Gainax ha fatto con gli anni. Tutte le scene sono state rifatte completamente, "riciclando" solo la trama originale, ma fino a un certo punto, infatti solo questo film segue la stessa linea narrativa dei primi 6 episodi della serie, con qualche bonus in più e l'animazione completamente "rianimata" (è un gioco di parole stupido,lo so), per poi seguire una nuova strada, completamente a sé e divisa dalla serie originale.
Ho apprezzato come un matto la serie originale e questo film mi ha solo fatto riscoprire quanto Evangelion sia fantastico. I combattimenti con gli Angeli - guardate Ramiel, cavolo, è spettacolare -, gli sfondi, le animazioni, tutto è stato rimesso a nuovo.
Per i Fan della serie, Evangelion: 1.0 è qualcosa assolutamente da vedere.
Dal punto di vista tecnico le animazioni e il chara sono molto curati. Anche le musiche sono molto belle. Insomma siamo di fronte a un prodotto di alto livello che ci ripropone la saga di Evangelion, creata da quel geniaccio di Hideaki Anno. Personalmente questo primo film (fa parte di una tetralogia) mi ha un po' annoiato, dato che segue fedelmente la prima parte della serie madre che ho visto per tre volte nella sua interezza, ma per un neofita dovrebbe suscitare lo stesso effetto della serie.
Il film riesce a descrivere bene le stesse atmosfere e gli stessi ritmi della serie originale - anche grazie a qualche taglio ben dosato. Insomma a chi ancora non si fosse avvicinato a Evangelion, o a chi amasse le trame ingarbugliate, i colpi di scena, l'azione con mecha e l'introspezione psicologica dei personaggi (e come la fa Anno non l'ho vista fare a nessuno), lo consiglio vivamente.
Il film riesce a descrivere bene le stesse atmosfere e gli stessi ritmi della serie originale - anche grazie a qualche taglio ben dosato. Insomma a chi ancora non si fosse avvicinato a Evangelion, o a chi amasse le trame ingarbugliate, i colpi di scena, l'azione con mecha e l'introspezione psicologica dei personaggi (e come la fa Anno non l'ho vista fare a nessuno), lo consiglio vivamente.
E' convinzione comune che nel mondo umano la perfezione non esista, o meglio, era una convinzione comune, spazzata via nel 1995 da uno studio allora non conosciutissimo, la GAINAX, che creò ciò che cambio la classificazione qualitativa e temporale degli anime e che sconvolse e sconvolge ancora chi lo guarda: creò Eva.
Oggi, nell'era post-Evangelion, le ultime grandi produzioni, come l'innovativo Death Note, il mastodontico ed epico Tengen Toppa Gurren Lagann o il geniale Code Geass hanno fatto pian piano affievolire il divario tra le serie fatte dai comuni mortali e il divino NGE. Ma ora il re è tornato, ed è pronto a ribadire la sua supremazia.
Evangelion 1.0 è il primo film della tetralogia di Rebuild of Evangelion, volta a rinnovare e a sviluppare una trama alternativa ambientata nell'universo creato da Anno.
La storia di questo primo film ricalca, apportando leggeri ma importanti cambiamenti, i fatti dei primi 6 episodi della serie, dalla prima furiosa battaglia con Sachiel fino alla sconfitta del 6° angelo.
Se la storia è la stessa (per ora) della serie, ciò che lascia a bocca aperta è la realizzazione tecnica: all'eccellente character design della serie originale ora si affiancano animazioni letteralmente <i>mostruose</i> e una pulizia d'immagine eccezionale.
Come nella serie originale la caratterizzazione dei personaggi è semplicemente maniacale, ogni personaggio è descritto in ogni sua minuscola e insignificante abitudine e la sensazione di trovarsi di fronte a veri esseri umani per profondità psicologica è costante.
Dal punto di vista sonoro Eva 1.0 è veramente eccellente: ai brani classici della serie si affiancano nuovi ed epici brani, come quello usato nella spettacolare battaglia contro Ramiel (6° angelo).
In definitiva questa nuova produzione targata GAINAX entra di diritto nell'Olimpo degli anime, e in attesa del secondo film - che, credetemi, ho visto e vi posso assicurare che bissa questo capitolo oltre che rivoluzionare la trama - non ci resta che goderci l'ennessima perla che porta il nome di Evangelion, la saga immortale, che anche nel post 2000 emana il ruggito della sua supremazia.
PAGELLA FINALE
DISEGNO:10
TRAMA:10
SONORO:9.5
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI:10
GLOBALE:10
Oggi, nell'era post-Evangelion, le ultime grandi produzioni, come l'innovativo Death Note, il mastodontico ed epico Tengen Toppa Gurren Lagann o il geniale Code Geass hanno fatto pian piano affievolire il divario tra le serie fatte dai comuni mortali e il divino NGE. Ma ora il re è tornato, ed è pronto a ribadire la sua supremazia.
Evangelion 1.0 è il primo film della tetralogia di Rebuild of Evangelion, volta a rinnovare e a sviluppare una trama alternativa ambientata nell'universo creato da Anno.
La storia di questo primo film ricalca, apportando leggeri ma importanti cambiamenti, i fatti dei primi 6 episodi della serie, dalla prima furiosa battaglia con Sachiel fino alla sconfitta del 6° angelo.
Se la storia è la stessa (per ora) della serie, ciò che lascia a bocca aperta è la realizzazione tecnica: all'eccellente character design della serie originale ora si affiancano animazioni letteralmente <i>mostruose</i> e una pulizia d'immagine eccezionale.
Come nella serie originale la caratterizzazione dei personaggi è semplicemente maniacale, ogni personaggio è descritto in ogni sua minuscola e insignificante abitudine e la sensazione di trovarsi di fronte a veri esseri umani per profondità psicologica è costante.
Dal punto di vista sonoro Eva 1.0 è veramente eccellente: ai brani classici della serie si affiancano nuovi ed epici brani, come quello usato nella spettacolare battaglia contro Ramiel (6° angelo).
In definitiva questa nuova produzione targata GAINAX entra di diritto nell'Olimpo degli anime, e in attesa del secondo film - che, credetemi, ho visto e vi posso assicurare che bissa questo capitolo oltre che rivoluzionare la trama - non ci resta che goderci l'ennessima perla che porta il nome di Evangelion, la saga immortale, che anche nel post 2000 emana il ruggito della sua supremazia.
PAGELLA FINALE
DISEGNO:10
TRAMA:10
SONORO:9.5
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI:10
GLOBALE:10
Sono reduce dalla visione di Eva 1.0. L'esercizio da effettuare, in questi casi, è il seguente: prendere un respiro, chiudere gli occhi, schiarire la mente e provare a ricomporre un quadro fatto di tante emozioni e sensazioni.
Partiamo da una premessa fondamentale: Eva 1.0 è una sfida (ri)lanciata da un autore geniale qual è il nostro Hideaki Anno. Dopo avere creato la cosmologia degli Eva, dopo avere scavato a più riprese la psiche e i fatti dei nostri personaggi con sempre maggiori aspettative - tutte a mio parere soddisfatte a livelli di eccellenza-, il nostro uomo torna a rimescolare il materiale narrativo denso e pregnante di Evangelion.
Il risultato è semplicemente spettacolare, anche se solo parziale, ma va comunque considerato sotto due aspetti, quello visivo e quello narrativo.
Leggo da qualche parte che questa sarebbe "masturbazione visiva". Ed è vero, la è, senza dubbio.
Ma perché, se Myazaky realizza capolavori e ne viene giustamente osannato, Anno dovrebbe fare eccezione?
In Eva 1.0 ci troviamo davanti a una delle vette più alte dal punto di vista della realizzazione tecnica che mi sia mai capitato di vedere in anime e film; il mondo fisico è riprodotto e indagato con lo sguardo dello scienziato-psicologo. Ci si sofferma a più riprese a delineare minuziosamente, maniacalmente le realtà (Neo-Tokyo, Geofront, gli Eva stessi) che avevamo attraversato, e che ora rivivremo ancora di più e più nel dettaglio; gli sfondi, gli ambienti,le animazioni urlano letteralmente alla magnificenza visiva.
Le renderizzazioni, le luci, i riflessi, tutto è spinto alla massima potenza in scenari di vasto respiro, dove luce e ombra, silenzio e rumore, pieni e vuoti, solido e liquido si compenetrano e si specchiano teatralmente. Magnifico.
E che dire degli Eva? Imponenti, diabolici, spaventosi, pulsanti. Ora più che mai, la potenza di questi esseri ruggisce ed esplode, si contorce e si contrae di riflesso con gli accadimenti esterni e interiori dei personaggi.
La qualità del blu-ray è eccezionale, e il lavoro letteralmente mostruoso compiuto dal team di creatori si concretizza in una potenza visiva irresistibile.
E la storia, direte voi? Ebbene, Anno prende la matassa narrativa ed effettua una scelta coraggiosa ma necessaria: il falciamento di tutto ciò che la serie offriva come connettivo "psicologico" tra un angelo e l'altro. Ovvio che le perplessità del sottoscritto fossero tantissime, anche se oramai sono passati tanti anni dall'ultima volta che vidi tutti gli episodi e i due film, e dunque qualche importante linea narrativa potrebbe essermi scivolata sotto il naso.
Comunque, qui sta la sorpresa, legata probabilmente a un fattore di gusto personale e di analisi della narrazione: compresso nelle esigenze della sceneggiatura di un film, il ritmo narrativo è sorprendente, da film di classe quale Eva 1.0 pretende di essere. Asciutto e ruvido, senza fronzoli, mostra un modo di raccontarci Evangelion fino a oggi mai mostrato.
Molti dicono che Eva 1.0 sia rivolto solo agli appassionati; mi permetto di dissentire, dicendo che invece in questa ora e 40 minuti i tratti fondamentali dei personaggi emergono con precisione, soprattutto per quello che riguarda Shinji e Rei, i quali, volenti o nolenti, sono i due cardini principali della storia. Certo, la paranoia di Shinji è dissipata dai tempi veloci del film, l'indifferenza e l'apatia di Rei è smussata dall'incalzare delle battaglie, ma l'accelerazione che entrambi subiscono nel proprio carattere e nella propria "relazione" è credibile, umana e tangibile. Ed è il cuore essenziale della storia, per cui, a diversità di fattori, il risultato percepito non cambia di una virgola. Inoltre vedere Rei sorridere, alla fine del film, dopo combattimenti durissimi a ripetizione e devastazioni di ogni sorta, vi farà quasi commuovere, ve lo garantisco.
Eva 1.0 è un prodotto in grado di sbalordire e di incuriosire tremendamente anche tutti coloro che magari, sulla lunghezza dei 26 episodi, non hanno mai avuto il coraggio o l'interesse di seguire Neon Genesis Evangelion. Anche se incompleto, anche se parziale, il materiale narrativo presente, le emozioni, le sensazioni, i personaggi, sono forti e coinvolgenti. Bravo Anno.
Infine chiudo con una nota sull'edizione italiana e il doppiaggio: direi a livelli perfetti, addirittura se pensiamo che la serie tv uscì nel 1995 e che i doppiatori sono dovuti tornare a recuperare i propri personaggi dopo questo lungo lasso di tempo. I timbri di voce, le intensità sono ottime, anche se non ho termini di paragone con gli episodi della serie, con i quali però preferisco mantenere una netta demarcazione qualora si presentino delle differenze.
Insomma, date le premesse dell'eccellenza visiva raggiunta, dato l'annuncio di Anno di voler cambiare le carte in tavola a partire dal 2° film, non posso che attendere con trepidazione lo svilupparsi della tetralogia di Evangelion Rebuild; a questi ritmi, la storia potrebbe condurre a nuove clamorose ipotesi narrative.
Se il livello dell'ispirazione è quello dimostrato da Eva 1.0, potrebbe essere in arrivo un triennio di esaltazione, con nuovi capitoli della saga anime più popolare e rivoluzionaria che il Giappone ci abbia regalato.
Il voto è un 9 pieno, anche se sarà necessario vedere l'opera nel complesso dei 4 film.
Partiamo da una premessa fondamentale: Eva 1.0 è una sfida (ri)lanciata da un autore geniale qual è il nostro Hideaki Anno. Dopo avere creato la cosmologia degli Eva, dopo avere scavato a più riprese la psiche e i fatti dei nostri personaggi con sempre maggiori aspettative - tutte a mio parere soddisfatte a livelli di eccellenza-, il nostro uomo torna a rimescolare il materiale narrativo denso e pregnante di Evangelion.
Il risultato è semplicemente spettacolare, anche se solo parziale, ma va comunque considerato sotto due aspetti, quello visivo e quello narrativo.
Leggo da qualche parte che questa sarebbe "masturbazione visiva". Ed è vero, la è, senza dubbio.
Ma perché, se Myazaky realizza capolavori e ne viene giustamente osannato, Anno dovrebbe fare eccezione?
In Eva 1.0 ci troviamo davanti a una delle vette più alte dal punto di vista della realizzazione tecnica che mi sia mai capitato di vedere in anime e film; il mondo fisico è riprodotto e indagato con lo sguardo dello scienziato-psicologo. Ci si sofferma a più riprese a delineare minuziosamente, maniacalmente le realtà (Neo-Tokyo, Geofront, gli Eva stessi) che avevamo attraversato, e che ora rivivremo ancora di più e più nel dettaglio; gli sfondi, gli ambienti,le animazioni urlano letteralmente alla magnificenza visiva.
Le renderizzazioni, le luci, i riflessi, tutto è spinto alla massima potenza in scenari di vasto respiro, dove luce e ombra, silenzio e rumore, pieni e vuoti, solido e liquido si compenetrano e si specchiano teatralmente. Magnifico.
E che dire degli Eva? Imponenti, diabolici, spaventosi, pulsanti. Ora più che mai, la potenza di questi esseri ruggisce ed esplode, si contorce e si contrae di riflesso con gli accadimenti esterni e interiori dei personaggi.
La qualità del blu-ray è eccezionale, e il lavoro letteralmente mostruoso compiuto dal team di creatori si concretizza in una potenza visiva irresistibile.
E la storia, direte voi? Ebbene, Anno prende la matassa narrativa ed effettua una scelta coraggiosa ma necessaria: il falciamento di tutto ciò che la serie offriva come connettivo "psicologico" tra un angelo e l'altro. Ovvio che le perplessità del sottoscritto fossero tantissime, anche se oramai sono passati tanti anni dall'ultima volta che vidi tutti gli episodi e i due film, e dunque qualche importante linea narrativa potrebbe essermi scivolata sotto il naso.
Comunque, qui sta la sorpresa, legata probabilmente a un fattore di gusto personale e di analisi della narrazione: compresso nelle esigenze della sceneggiatura di un film, il ritmo narrativo è sorprendente, da film di classe quale Eva 1.0 pretende di essere. Asciutto e ruvido, senza fronzoli, mostra un modo di raccontarci Evangelion fino a oggi mai mostrato.
Molti dicono che Eva 1.0 sia rivolto solo agli appassionati; mi permetto di dissentire, dicendo che invece in questa ora e 40 minuti i tratti fondamentali dei personaggi emergono con precisione, soprattutto per quello che riguarda Shinji e Rei, i quali, volenti o nolenti, sono i due cardini principali della storia. Certo, la paranoia di Shinji è dissipata dai tempi veloci del film, l'indifferenza e l'apatia di Rei è smussata dall'incalzare delle battaglie, ma l'accelerazione che entrambi subiscono nel proprio carattere e nella propria "relazione" è credibile, umana e tangibile. Ed è il cuore essenziale della storia, per cui, a diversità di fattori, il risultato percepito non cambia di una virgola. Inoltre vedere Rei sorridere, alla fine del film, dopo combattimenti durissimi a ripetizione e devastazioni di ogni sorta, vi farà quasi commuovere, ve lo garantisco.
Eva 1.0 è un prodotto in grado di sbalordire e di incuriosire tremendamente anche tutti coloro che magari, sulla lunghezza dei 26 episodi, non hanno mai avuto il coraggio o l'interesse di seguire Neon Genesis Evangelion. Anche se incompleto, anche se parziale, il materiale narrativo presente, le emozioni, le sensazioni, i personaggi, sono forti e coinvolgenti. Bravo Anno.
Infine chiudo con una nota sull'edizione italiana e il doppiaggio: direi a livelli perfetti, addirittura se pensiamo che la serie tv uscì nel 1995 e che i doppiatori sono dovuti tornare a recuperare i propri personaggi dopo questo lungo lasso di tempo. I timbri di voce, le intensità sono ottime, anche se non ho termini di paragone con gli episodi della serie, con i quali però preferisco mantenere una netta demarcazione qualora si presentino delle differenze.
Insomma, date le premesse dell'eccellenza visiva raggiunta, dato l'annuncio di Anno di voler cambiare le carte in tavola a partire dal 2° film, non posso che attendere con trepidazione lo svilupparsi della tetralogia di Evangelion Rebuild; a questi ritmi, la storia potrebbe condurre a nuove clamorose ipotesi narrative.
Se il livello dell'ispirazione è quello dimostrato da Eva 1.0, potrebbe essere in arrivo un triennio di esaltazione, con nuovi capitoli della saga anime più popolare e rivoluzionaria che il Giappone ci abbia regalato.
Il voto è un 9 pieno, anche se sarà necessario vedere l'opera nel complesso dei 4 film.
Premessa: sono un grande fan della serie originale, che ho seguito fin dal suo arrivo in Italia. Detto questo, la domanda è "perché"?, Da dove nasce l'esigenza di realizzare un reboot della serie tv sotto forma di quattro film? Il regista ci tenne a precisare questo punto, e volendo sfatare le accuse di accanimento commerciale disse che lo scopo era di aggiornare grafica e contenuti. Tuttavia non si può negare che questo film sia un ricalco fotogramma per fotogramma, inquadratura per inquadratura (stessi esatti stoyboard), dialogo per dialogo, dei primi sei episodi della serie originale. A tratti è lecito il sospetto che sia proprio la pellicola originale che stiamo guardando, con l'aggiunta di qualche effetto digitale.
Le poche differenze che intercorrono non sembrano giustificare fin qui l'operazione. La storia fortunatamente sembra decollare verso la fine con un rifacimento dell'episodio 6, almeno originale nell'aspetto grafico, regalandoci una scena epica davvero ben riuscita. Ma nel complesso direi che il bilancio è assai magro... mi sembra di assistere nuovamente all'operazione vista ai tempi di Death and Rebirth.
Sul versante grafico l'animazione rende molto bene, gli scenari sono fotorealistici e dettagliatissimi, ma a tratti ho sentito una certa ridondanza estetica dovuta probabilmente all'intenzione di partire da un progetto già a suo tempo ottimo, e caricandolo di nuove elaborazioni con il rischio però di appesantirsi (un esempio assai semplice possono essere i nuovi loghi della SEELE e della NERV).
Torniamo quindi alla domanda di partenza: perché? Era necessario? Sinceramente no, conoscendo molto a fondo la serie televisiva non sentivo assolutamente il bisogno di questo film. La narrazione è identica (poche differenze sostanziali, probabilmente in vista di sviluppi futuri), la grafica è aggiornata, ma questo non basta; magari a qualcuno basta ma non a me.
Continuo a domandarmi perché non osare, perché non cercare di dare una svolta alla trama fin dall'inizio.
Ovviamente se non avessi mai visto la serie originale la mia opinione sarebbe diversa, ma questo reboot non sembra affatto ambire a sostituirla. Tanto più che Evangelion, partorito come serie tv, aveva in sé una struttura intimamente televisiva (ogni episodio arrivava singolarmente un nemico), ma assemblato all'interno di un film lascia permeare la sensazione di un ritmico alternarsi degli eventi (scontro-vita sociale-scontro) tipico della struttura episodica originale.
Aggiungo poi una cosa sui personaggi: l'aspetto psicologico, dominante nella serie televisiva, qui viene in buona parte accantonato, a causa probabilmente della sua complessità di sviluppo, che mal si concilia con la struttura di un film cinematografico. Così il film lo denuda dei suoi contenuti meno superficiali, e questo è un peccato (l'ennesimo), ma lo scopo sembra essere altro stavolta.
Concludendo, Hideaki Anno non mi ha convinto affatto che questo non sia che l'ennesimo modo di riportare in vita un redditizio franchising.
Le poche differenze che intercorrono non sembrano giustificare fin qui l'operazione. La storia fortunatamente sembra decollare verso la fine con un rifacimento dell'episodio 6, almeno originale nell'aspetto grafico, regalandoci una scena epica davvero ben riuscita. Ma nel complesso direi che il bilancio è assai magro... mi sembra di assistere nuovamente all'operazione vista ai tempi di Death and Rebirth.
Sul versante grafico l'animazione rende molto bene, gli scenari sono fotorealistici e dettagliatissimi, ma a tratti ho sentito una certa ridondanza estetica dovuta probabilmente all'intenzione di partire da un progetto già a suo tempo ottimo, e caricandolo di nuove elaborazioni con il rischio però di appesantirsi (un esempio assai semplice possono essere i nuovi loghi della SEELE e della NERV).
Torniamo quindi alla domanda di partenza: perché? Era necessario? Sinceramente no, conoscendo molto a fondo la serie televisiva non sentivo assolutamente il bisogno di questo film. La narrazione è identica (poche differenze sostanziali, probabilmente in vista di sviluppi futuri), la grafica è aggiornata, ma questo non basta; magari a qualcuno basta ma non a me.
Continuo a domandarmi perché non osare, perché non cercare di dare una svolta alla trama fin dall'inizio.
Ovviamente se non avessi mai visto la serie originale la mia opinione sarebbe diversa, ma questo reboot non sembra affatto ambire a sostituirla. Tanto più che Evangelion, partorito come serie tv, aveva in sé una struttura intimamente televisiva (ogni episodio arrivava singolarmente un nemico), ma assemblato all'interno di un film lascia permeare la sensazione di un ritmico alternarsi degli eventi (scontro-vita sociale-scontro) tipico della struttura episodica originale.
Aggiungo poi una cosa sui personaggi: l'aspetto psicologico, dominante nella serie televisiva, qui viene in buona parte accantonato, a causa probabilmente della sua complessità di sviluppo, che mal si concilia con la struttura di un film cinematografico. Così il film lo denuda dei suoi contenuti meno superficiali, e questo è un peccato (l'ennesimo), ma lo scopo sembra essere altro stavolta.
Concludendo, Hideaki Anno non mi ha convinto affatto che questo non sia che l'ennesimo modo di riportare in vita un redditizio franchising.
Non voglio parlare di ciò che Evangelion susciti in chi lo guarda, ognuno è in grado di vederci qualcosa. Ognuno può vedere qualcosa di diverso e attribuirgli il significato che meglio crede.
Questo è il valore fondamentale di un’opera di intrattenimento. Finita l’opera avere ancora voglia di pensarci, anche soltanto per un po. Regalare allo spettatore qualcosa in più del tempo stesso per il quale ci si distrae dalla realtà. Questo a mio parere va rivolto a tutte le forme d’intrattenimento.
Hideaki Anno nel 1995 aveva creato una serie che non era retta dei classici canoni stereotipo dell’animazione giapponese robotica, un opera molto personale, un opera pensata per tutti ma non un opera che tutti possono capire. A tal proposito si sono sprecate fin troppe parole ma era necessario agganciarci alla serie originale, benché il termine “originale” non sia propriamente corretto, per presentare il nuovo film: Evangelion 1.0 You Are [Not] Alone.
Si tratta del primo film del progetto “Rebuild of Evangelion” atto ad attualizzare e reinterpretare la serie “Neon Genesis Evangelion” da parte del suo stesso autore e regista e dello staff originale.
Anche questa volta Hideaki Anno non ha deluso, soprattutto tendendo conto che esso è il primo di quattro film. Dal punto di vista tecnico i suoi creatori hanno dato forma ad una delle opere che rappresenta meglio il potenziale visivo attuale dell’animazione giapponese, e anche dal punto di vista sonoro non sfigura avendo nelle scene più concitate un audio robusto e ben dettagliato.
Ho avuto la fortuna di poterlo vedere al cinema e assicuro a tutti che non sfigurava assolutamente con i moderni blockbuster hollywoodiani. Mi riferisco logicamente alla qualità tecnica del prodotto, rapporto soldi spesi - goduria visiva per lo spettatore.
Riguardo la storia apparentemente sembra ripercorrere le prime sei puntate della serie originale ma solo apparentemente, osservando meglio la memoria, si disconnette al presente e molti fatti che ricordavamo non avvengono o avvengono con dinamiche e sviluppi notevolmente diversi. I rapporti umani già ambigui tra i personaggi sembrano essere ancora più scarni e distaccati. La solitudine permane su tutto come nella serie originale ma questa volta il destino lascia trapelare ancora meno speranza. La parabola di Shinji a questo giro non comincia con il miracolo. Shinji non riceve segnali. Decide di non fuggire e di salire sull’Eva di sua spontanea volontà. E questo lo porta ad essere di nuovo il terzo. Non dirò nulla di più per non rovinare la storia a chi non ha ancora avuto occasione di vederlo. Ora attendo il secondo capitolo: Evangelion 2.0 You Can [Not] Advance, uscito nei cinema giapponesi a giugno 2009, cercando di evitare più spoiler possibili nella Rete per godermelo come un bambino che con i suoi occhi osserva il mare per la prima volta.
Non vedo l’ora di incontrarti ancora Shinji Ikari.
Questo è il valore fondamentale di un’opera di intrattenimento. Finita l’opera avere ancora voglia di pensarci, anche soltanto per un po. Regalare allo spettatore qualcosa in più del tempo stesso per il quale ci si distrae dalla realtà. Questo a mio parere va rivolto a tutte le forme d’intrattenimento.
Hideaki Anno nel 1995 aveva creato una serie che non era retta dei classici canoni stereotipo dell’animazione giapponese robotica, un opera molto personale, un opera pensata per tutti ma non un opera che tutti possono capire. A tal proposito si sono sprecate fin troppe parole ma era necessario agganciarci alla serie originale, benché il termine “originale” non sia propriamente corretto, per presentare il nuovo film: Evangelion 1.0 You Are [Not] Alone.
Si tratta del primo film del progetto “Rebuild of Evangelion” atto ad attualizzare e reinterpretare la serie “Neon Genesis Evangelion” da parte del suo stesso autore e regista e dello staff originale.
Anche questa volta Hideaki Anno non ha deluso, soprattutto tendendo conto che esso è il primo di quattro film. Dal punto di vista tecnico i suoi creatori hanno dato forma ad una delle opere che rappresenta meglio il potenziale visivo attuale dell’animazione giapponese, e anche dal punto di vista sonoro non sfigura avendo nelle scene più concitate un audio robusto e ben dettagliato.
Ho avuto la fortuna di poterlo vedere al cinema e assicuro a tutti che non sfigurava assolutamente con i moderni blockbuster hollywoodiani. Mi riferisco logicamente alla qualità tecnica del prodotto, rapporto soldi spesi - goduria visiva per lo spettatore.
Riguardo la storia apparentemente sembra ripercorrere le prime sei puntate della serie originale ma solo apparentemente, osservando meglio la memoria, si disconnette al presente e molti fatti che ricordavamo non avvengono o avvengono con dinamiche e sviluppi notevolmente diversi. I rapporti umani già ambigui tra i personaggi sembrano essere ancora più scarni e distaccati. La solitudine permane su tutto come nella serie originale ma questa volta il destino lascia trapelare ancora meno speranza. La parabola di Shinji a questo giro non comincia con il miracolo. Shinji non riceve segnali. Decide di non fuggire e di salire sull’Eva di sua spontanea volontà. E questo lo porta ad essere di nuovo il terzo. Non dirò nulla di più per non rovinare la storia a chi non ha ancora avuto occasione di vederlo. Ora attendo il secondo capitolo: Evangelion 2.0 You Can [Not] Advance, uscito nei cinema giapponesi a giugno 2009, cercando di evitare più spoiler possibili nella Rete per godermelo come un bambino che con i suoi occhi osserva il mare per la prima volta.
Non vedo l’ora di incontrarti ancora Shinji Ikari.
(Contiene trama, perciò spoiler)
Un film realizzato indiscutibilmente bene.
Non conosco la serie Evangelion ma, visto che mia mamma voleva vedere i film di uno dei suoi anime preferiti, ha deciso di scaricarlo. Ci sono volute ben due settimane ma ne è valsa veramente la pena!
Ecco la trama:
Dio è disgustato dalla totale ignoranza degli umani nel trattare la Terra e per vendicarsi manda sulla Terra tre angeli che innalzano i ghiacciai e sommergono la Terra.
I pochi sopravvissuti si radunano nelle insidie delle città e i pochi rimasti del governo decidono di fondare una base in cui saranno costruiti gli Eva, robot biologici collegati con un umano che avranno il compito di uccidere i sette angeli che verranno a distruggere del tutto il pianeta.
La storia è decisamente molto originale e ben fatta, riassunta in un unico film non troppo frettoloso ma comunque ragionevole e impegnativo. Personalmente l'idea degli Eva, robot biologici è sicuramente una delle più geniale ma inventate.
Durante la visione ci si pongono molte domande:
Dio può veramente distruggerci?
Stiamo sul serio rovinando il nostro pianeta?
Un cataclisma simile accadrà veramente?
Siamo davvero così egoisti e crudeli nei confronti del pianeta che Dio stesso ci ha dato?
Dobbiamo davvero sacrificarci per una battaglia che quasi sicuramente non vinceremo?
Domande all'apparenza banali ma che con la visione di questo film diventano realiste e quasi spaventose.
Il film offre un design bellissimo e curatissimo. Disegni, animazioni, colori, fondali, tutto perfetto.
Un godibilissimo film da gustarsi anche più di una volta.
Un film realizzato indiscutibilmente bene.
Non conosco la serie Evangelion ma, visto che mia mamma voleva vedere i film di uno dei suoi anime preferiti, ha deciso di scaricarlo. Ci sono volute ben due settimane ma ne è valsa veramente la pena!
Ecco la trama:
Dio è disgustato dalla totale ignoranza degli umani nel trattare la Terra e per vendicarsi manda sulla Terra tre angeli che innalzano i ghiacciai e sommergono la Terra.
I pochi sopravvissuti si radunano nelle insidie delle città e i pochi rimasti del governo decidono di fondare una base in cui saranno costruiti gli Eva, robot biologici collegati con un umano che avranno il compito di uccidere i sette angeli che verranno a distruggere del tutto il pianeta.
La storia è decisamente molto originale e ben fatta, riassunta in un unico film non troppo frettoloso ma comunque ragionevole e impegnativo. Personalmente l'idea degli Eva, robot biologici è sicuramente una delle più geniale ma inventate.
Durante la visione ci si pongono molte domande:
Dio può veramente distruggerci?
Stiamo sul serio rovinando il nostro pianeta?
Un cataclisma simile accadrà veramente?
Siamo davvero così egoisti e crudeli nei confronti del pianeta che Dio stesso ci ha dato?
Dobbiamo davvero sacrificarci per una battaglia che quasi sicuramente non vinceremo?
Domande all'apparenza banali ma che con la visione di questo film diventano realiste e quasi spaventose.
Il film offre un design bellissimo e curatissimo. Disegni, animazioni, colori, fondali, tutto perfetto.
Un godibilissimo film da gustarsi anche più di una volta.
Il miglior film che abbia mai visto. Non mi era mai capitato di dare 10 ad un anime, ma per questo lavoro è d' obbligo.
Allora, inizialmente potrebbe sembrare un remake con la grafica migliorata, ma col passare dei minuti le cose cambiano, basta vedere le varie modifiche apportate agli EVA, ad esempio nello 01, vedere quelle luci verdi nella notte che si scagliano contro l' angelo fa venire la pelle d' oca.
Tornando all' anime in se, la trama è rimasta identica e questo mi è piaciuto molto perchè già la reputavo fantastica, e l' idea dei 4 film è fenomenale.
Dal punto di visto sonoro è la perfezione. Le musiche sono epiche e gli effetti sonori sono perfetti. Anche se devo dire che mi dispiace che abbiano cambiato la doppiatrice di Misato...
La grafica è la migliore che abbia visto, soprattutto quando il quinto angelo cambia forme prima di sparare o difendersi, semplicemente una gioia per gli occhi.
In conclusione mi sento di consigliarlo a chiunque, non ve ne pentirete.
Allora, inizialmente potrebbe sembrare un remake con la grafica migliorata, ma col passare dei minuti le cose cambiano, basta vedere le varie modifiche apportate agli EVA, ad esempio nello 01, vedere quelle luci verdi nella notte che si scagliano contro l' angelo fa venire la pelle d' oca.
Tornando all' anime in se, la trama è rimasta identica e questo mi è piaciuto molto perchè già la reputavo fantastica, e l' idea dei 4 film è fenomenale.
Dal punto di visto sonoro è la perfezione. Le musiche sono epiche e gli effetti sonori sono perfetti. Anche se devo dire che mi dispiace che abbiano cambiato la doppiatrice di Misato...
La grafica è la migliore che abbia visto, soprattutto quando il quinto angelo cambia forme prima di sparare o difendersi, semplicemente una gioia per gli occhi.
In conclusione mi sento di consigliarlo a chiunque, non ve ne pentirete.
Evangelion 1.0 riprende i primi 6 episodi della serie sintetizzandoli lievemente e introducendo un paio di scene inedite. Le animazioni sono le migliori di sempre (di tutti gli altri anime fin'ora esistenti), sono davvero goduria per gli occhi e ti lasciano a bocca aperta per il loro realismo (vedere la battaglia contro Ramiel, il 5° angelo... Da rabbrividire, soprattutto il finale poiché il tutto è stato reso molto più affascinante ed apocalittico) . Il voto finale non è 10 ma è 9 perchè alla fine è solo un riassunto dei primi 6 episodi dell'anime, ma non poteva essere realizzata in modo migliore!
Consigliato ai fan di Evangelion, obbligatorio per chi non ha visto la serie, potrete partire da qui e poi continuare dall'episodio 7 oppure con i prossimi film del rebuild of Evangelion:)
Consigliato ai fan di Evangelion, obbligatorio per chi non ha visto la serie, potrete partire da qui e poi continuare dall'episodio 7 oppure con i prossimi film del rebuild of Evangelion:)
Dio santo. Devo dire che all'inizio non ero convinto di questo "Rebuild Film". Però, dopo averlo visto, sono rimasto semplicemente sbalordito.
Mettiamo subito in chiaro che questo film è solo un riassunto delle prime 6 puntate della serie televisiva, alla quale sono state rimosse alcune scene e, di conseguenza, aggiunte altre. A parte quindi qualcosa, non è troppo diverso da ciò che si è già visto nella serie animata. Ma, beh, credo che a partire dal secondo le sorprese saranno molte.
La cosa che più salta all'occhio è la stupefacente realizzazione grafica di tutto il film: animazioni computerizzate ottimamente realizzate, perfetti giochi di luce e ombra, fluidità delle scene senza pari. A quanto pare sembra che laggiù agli studi Khara abbiano voluto fare le cose in grande, e ci sono riusciti perfettamente. Il comparto sonoro è anche qui di altissima qualità. Il doppiaggio è buono, anche se continuo a preferire quello della serie TV.
Altra cosa che potrebbe far piacere ad alcuni fan di Evangelion è la messa a nudo di alcuni risvolti della trama, che nella serie TV erano resi noti solo verso la fine.
Il film, come già detto, risulta molto simile ai primi 6 episodi della serie TV. L'incredibile livello dell'animazione, tuttavia, conferisce al tutto un alto tasso di spettacolarità, come si può vedere nel combattimento con Ramiel.
Le riflessioni personali di Shinji sono affrontate in modo più semplice, e ciò potrebbe essere molto piacevole per chi non aveva ancora chiaro il comportamento di Shinji.
In conclusione, un film mostruoso. Non c'è nulla di nuovo per ora, ma sono convinto che con i prossimi film, Anno ricostruirà la storia di Evangelion e la arricchirà di elementi nuovi senza snaturare il tutto. Che sia il ritorno di Evangelion come fenomeno di culto?
Mettiamo subito in chiaro che questo film è solo un riassunto delle prime 6 puntate della serie televisiva, alla quale sono state rimosse alcune scene e, di conseguenza, aggiunte altre. A parte quindi qualcosa, non è troppo diverso da ciò che si è già visto nella serie animata. Ma, beh, credo che a partire dal secondo le sorprese saranno molte.
La cosa che più salta all'occhio è la stupefacente realizzazione grafica di tutto il film: animazioni computerizzate ottimamente realizzate, perfetti giochi di luce e ombra, fluidità delle scene senza pari. A quanto pare sembra che laggiù agli studi Khara abbiano voluto fare le cose in grande, e ci sono riusciti perfettamente. Il comparto sonoro è anche qui di altissima qualità. Il doppiaggio è buono, anche se continuo a preferire quello della serie TV.
Altra cosa che potrebbe far piacere ad alcuni fan di Evangelion è la messa a nudo di alcuni risvolti della trama, che nella serie TV erano resi noti solo verso la fine.
Il film, come già detto, risulta molto simile ai primi 6 episodi della serie TV. L'incredibile livello dell'animazione, tuttavia, conferisce al tutto un alto tasso di spettacolarità, come si può vedere nel combattimento con Ramiel.
Le riflessioni personali di Shinji sono affrontate in modo più semplice, e ciò potrebbe essere molto piacevole per chi non aveva ancora chiaro il comportamento di Shinji.
In conclusione, un film mostruoso. Non c'è nulla di nuovo per ora, ma sono convinto che con i prossimi film, Anno ricostruirà la storia di Evangelion e la arricchirà di elementi nuovi senza snaturare il tutto. Che sia il ritorno di Evangelion come fenomeno di culto?
Bella l'idea di raccogliere tutta la serie Evangelion in 4 film... Questo primo movie è molto interessante sotto diversi punti di vista:
-per prima cosa la grafica è bellissima è molto curata, gli effetti speciali 3D sono stati adattati in maniera pressoché perfetta.
-la storia è stata migliorata, sono state rimosse alcune parti inutili (come quando inizialmente Shinji viene salvato dall'Eva, sinceramente ho sempre ritenuto questa parte piuttosto stupida...) e inoltre sono stati aggiunti degli spezzoni aggiuntivi.
-la doppiatura italiana è stata ottima, la Dynit ha tenuto conto di tutti i particolari è anche delle voci di sottofondo meno importanti!
Direi che per questa serie è stato fatto veramente un ottimo lavoro!!
-per prima cosa la grafica è bellissima è molto curata, gli effetti speciali 3D sono stati adattati in maniera pressoché perfetta.
-la storia è stata migliorata, sono state rimosse alcune parti inutili (come quando inizialmente Shinji viene salvato dall'Eva, sinceramente ho sempre ritenuto questa parte piuttosto stupida...) e inoltre sono stati aggiunti degli spezzoni aggiuntivi.
-la doppiatura italiana è stata ottima, la Dynit ha tenuto conto di tutti i particolari è anche delle voci di sottofondo meno importanti!
Direi che per questa serie è stato fatto veramente un ottimo lavoro!!
Senza voler ripetere troppo cio' che e' stato gia' scritto, diro' solo che e' un buon film: per chi non ha mai visto la serie forse un po' confusionario, parecchi passaggi troppo sintetizzati, personaggi un po' semplificati e un po' meno profondi. Quello che perde in profondita' e complessita' della trama guadagna pero' in azione e spettacolarita' (e ovviamente realizzazione tecnica). Parecchie scene meritano di essere riviste piu' e piu' volte (ovviamente e' questione di gusti) secondo me.
Una nota di demerito per il doppiaggio italiano: non ci siamo. Ho visto il film prima in originale con sottotitoli e poi doppiato, e proprio il paragone non regge. In italiano il pathos e' tre spanne sotto, a tratti sembra un po' che gli attori leggano lo script a voce alta e stop.
Tecnicamente e' ineccepibile (qualita' dell'audio ecc), ma la recitazione non regge.
Il doppiaggio della serie della vecchia Dynamic era MOLTO superiore, in alcuni punti superiore anche all'originale ("muoviti muoviti muoviti muoviti! Devi muoverti!.."), quindi il cast italiano e' perfettamente all'altezza.... e' una questione di cura (e tempi, e costi), immagino.
<b>Tolti riferimenti ad altre recensioni</b>
Una nota di demerito per il doppiaggio italiano: non ci siamo. Ho visto il film prima in originale con sottotitoli e poi doppiato, e proprio il paragone non regge. In italiano il pathos e' tre spanne sotto, a tratti sembra un po' che gli attori leggano lo script a voce alta e stop.
Tecnicamente e' ineccepibile (qualita' dell'audio ecc), ma la recitazione non regge.
Il doppiaggio della serie della vecchia Dynamic era MOLTO superiore, in alcuni punti superiore anche all'originale ("muoviti muoviti muoviti muoviti! Devi muoverti!.."), quindi il cast italiano e' perfettamente all'altezza.... e' una questione di cura (e tempi, e costi), immagino.
<b>Tolti riferimenti ad altre recensioni</b>
Neon Genesis Evangelion ha rappresentato una vera e proprio rivoluzione nel panorama dell’animazione giapponese, lo stile della regia, la trama articolata e complessa, la qualità dell’animazione, tutte caratteristiche destinate a segnare il futuro dando anche avvio al filone di anime/manga introspettivi. Nel 2006 Hideaki Anno annunciò l’avvio del progetto Rebuild of Evangelion, elencando in un manifesto affisso nei cinema giapponesi le ragioni alla base della sua scelta: “Il desiderio di raffigurare le mie vere emozioni nel film. Il desiderio di condividere, col pubblico, l’incarnazione dell’immagine, la diversità delle espressioni, e la completa raffigurazione delle emozioni che l’animazione offre. Il desiderio di proiettare al futuro l’attuale, stanca, industria dell’animazione giapponese. Il desiderio di combattere la sistematica tendenza al ristagno negli anime. Il desiderio di sostenere la forza del coraggio che esiste nel mondo. Infine, il desiderio che queste aspirazioni siano realizzate.” Questi dunque i motivi che spinsero il regista ad imbarcarsi in quest’opera.
Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone è il primo film destinato a comporre la tetralogia del progetto Rebuild, il suo scopo è meramente introduttivo, rappresenta perciò la necessità di proiettare nuovamente lo spettatore nell’universo immaginario di Evangelion, primo passo per la riformulazione della trama destinata, secondo i piani, a raggiungere il climax nel terzo film. La prima scena altro non è che la riproposizione degli eventi con cui si aprì il primo episodio della serie televisiva, Sachiel, il quarto angelo, lancia il suo attacco, nel medesimo istante Shinji Ikari giunge a Neo Tokyo 3 e viene messo in salvo dal provvidenziale arrivo della signorina Misato Katsuragi. Come già avviene nella serie Shinji si vede costretto a salire sull’EVA 01, la macchina multi-funzione umanoide Evangelion, nelle sue incerte mani sta la sorte del mondo, di un mondo che lui stesso non ama particolarmente. All’identità del punto di partenza corrisponde anche una sostanziale corrispondenza del resto della trama che continua a svilupparsi fino all’ultimo combattimento contro Ramiel.
Tuttavia già in questo primo film è possibile notare delle differenze, non solo vi sono molte anticipazioni collegate ad eventi e personaggi che nelle serie televisiva compariranno solo in momenti successivi, ma sono presenti anche modifiche non secondarie alla trama stessa, invero queste variazioni potrebbero passare inosservate all’occhio di uno spettatore poco attento, ma la visione e la piene comprensione della serie originale portano a capire come in Evangelion ogni singola frase sia destinata a rivestire un’importanza incredibile, a titolo esemplificativo basti pensare a come parti della trama nella serie siano riferibili a sottofondi radiofonici o televisivi che di regola in qualsiasi altra opera sarebbero irrilevanti. La domanda più che legittima sarebbe chiedersi per quale ragione siano avvenute tali modifiche. Personalmente credo che Anno voglia in qualche modo rendere più accessibile la trama di Evangelion che spesso non viene pienamente compresa a causa di una visione superficiale della stessa, laddove invece, come detto, anche una singola parola esige la dovuta attenzione.
La realizzazione del film è curata dallo Studio Khara fondato dallo stesso Anno, l’animazione è di qualità superiore, in particolare le inquadrature di Neo Tokyo 3 e il combattimento contro Ramiel mostrano livelli qualitativi di rara bellezza. La versione DVD della Dynt è altrettanto ottima, in prima luogo per essere un DVD la qualità dell’immagine si avvicina quasi ad un hd, in secondo luogo gli extra sono più che soddisfacenti. Il doppiaggio invece presenta qualche pecca, il cast è quello storico, però sono presenti alcuni errori di traduzione, sia chiaro nulla di trascendentale però potevano evitarli.
Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone è un film da vedere, sia per chi ha già avuto modo di vedere la serie regolare e il film The End of Evangelion, sia per chi si cimenta per la prima volta con tale capolavoro, sebbene a mio parere sarebbe preferibile rispettare l’ordine temporale d’uscita, anche perché la comprensione degli eventi originali renderà la visione del film più piacevole.
In conclusione però vorrei citare ancora un volta la parole di Anno contenuto nel manifesto del progetto Rebuild, parole che in un certo senso riassumono la natura di questo film e di Evangelion stesso:
Eva è una storia che si replica.
E’ una storia dove i protagonisti principali sono testimoni diretti di molti orrori, ma ancora provano a stare in piedi.
E’ una storia di determinazione; una storia che parla di andare avanti, proseguire, anche se solo per pochi passi.
E’ una storia di paura, in cui qualcuno deve fronteggiare una solitudine infinita temendo di allungare la mano verso gli altri, ma ancora ci vuole provare.
Speriamo che siate entusiasti di vedere i 4 nuovi remake della storia.
Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone è il primo film destinato a comporre la tetralogia del progetto Rebuild, il suo scopo è meramente introduttivo, rappresenta perciò la necessità di proiettare nuovamente lo spettatore nell’universo immaginario di Evangelion, primo passo per la riformulazione della trama destinata, secondo i piani, a raggiungere il climax nel terzo film. La prima scena altro non è che la riproposizione degli eventi con cui si aprì il primo episodio della serie televisiva, Sachiel, il quarto angelo, lancia il suo attacco, nel medesimo istante Shinji Ikari giunge a Neo Tokyo 3 e viene messo in salvo dal provvidenziale arrivo della signorina Misato Katsuragi. Come già avviene nella serie Shinji si vede costretto a salire sull’EVA 01, la macchina multi-funzione umanoide Evangelion, nelle sue incerte mani sta la sorte del mondo, di un mondo che lui stesso non ama particolarmente. All’identità del punto di partenza corrisponde anche una sostanziale corrispondenza del resto della trama che continua a svilupparsi fino all’ultimo combattimento contro Ramiel.
Tuttavia già in questo primo film è possibile notare delle differenze, non solo vi sono molte anticipazioni collegate ad eventi e personaggi che nelle serie televisiva compariranno solo in momenti successivi, ma sono presenti anche modifiche non secondarie alla trama stessa, invero queste variazioni potrebbero passare inosservate all’occhio di uno spettatore poco attento, ma la visione e la piene comprensione della serie originale portano a capire come in Evangelion ogni singola frase sia destinata a rivestire un’importanza incredibile, a titolo esemplificativo basti pensare a come parti della trama nella serie siano riferibili a sottofondi radiofonici o televisivi che di regola in qualsiasi altra opera sarebbero irrilevanti. La domanda più che legittima sarebbe chiedersi per quale ragione siano avvenute tali modifiche. Personalmente credo che Anno voglia in qualche modo rendere più accessibile la trama di Evangelion che spesso non viene pienamente compresa a causa di una visione superficiale della stessa, laddove invece, come detto, anche una singola parola esige la dovuta attenzione.
La realizzazione del film è curata dallo Studio Khara fondato dallo stesso Anno, l’animazione è di qualità superiore, in particolare le inquadrature di Neo Tokyo 3 e il combattimento contro Ramiel mostrano livelli qualitativi di rara bellezza. La versione DVD della Dynt è altrettanto ottima, in prima luogo per essere un DVD la qualità dell’immagine si avvicina quasi ad un hd, in secondo luogo gli extra sono più che soddisfacenti. Il doppiaggio invece presenta qualche pecca, il cast è quello storico, però sono presenti alcuni errori di traduzione, sia chiaro nulla di trascendentale però potevano evitarli.
Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone è un film da vedere, sia per chi ha già avuto modo di vedere la serie regolare e il film The End of Evangelion, sia per chi si cimenta per la prima volta con tale capolavoro, sebbene a mio parere sarebbe preferibile rispettare l’ordine temporale d’uscita, anche perché la comprensione degli eventi originali renderà la visione del film più piacevole.
In conclusione però vorrei citare ancora un volta la parole di Anno contenuto nel manifesto del progetto Rebuild, parole che in un certo senso riassumono la natura di questo film e di Evangelion stesso:
Eva è una storia che si replica.
E’ una storia dove i protagonisti principali sono testimoni diretti di molti orrori, ma ancora provano a stare in piedi.
E’ una storia di determinazione; una storia che parla di andare avanti, proseguire, anche se solo per pochi passi.
E’ una storia di paura, in cui qualcuno deve fronteggiare una solitudine infinita temendo di allungare la mano verso gli altri, ma ancora ci vuole provare.
Speriamo che siate entusiasti di vedere i 4 nuovi remake della storia.
<b>CONTIENE SPOILER!!!!</b>
Il voto che ho dato parla da solo! Semplicemente fantastico, l'opera originale è una pietra miliare dell'animazione giapponese e questi nuovi film cinematografici fanno solo la felicità degli appassionati! [io sono uno di quelli] Questo film ricalca esattamente gli episodi della serie dalla venuta del 4° Angelo fino all'uccisione del 6° Angelo senza stravolgere nulla a parte la sua natura criptica!!! In questo film vediamo Misato che già è a conoscenza che non si tratti di Adam ma di Lilith. Molti punti della trama vengono già messi a nudo!!! Questo primo film mi ha davvero soddisfatto e vedendo il trailer del 2° decisamente ci saranno dei cambiamenti quindi non vedo l'ora ^_^
In definitiva consiglio di vederlo però solo dopo aver visto la serie originale ^_^
Il voto che ho dato parla da solo! Semplicemente fantastico, l'opera originale è una pietra miliare dell'animazione giapponese e questi nuovi film cinematografici fanno solo la felicità degli appassionati! [io sono uno di quelli] Questo film ricalca esattamente gli episodi della serie dalla venuta del 4° Angelo fino all'uccisione del 6° Angelo senza stravolgere nulla a parte la sua natura criptica!!! In questo film vediamo Misato che già è a conoscenza che non si tratti di Adam ma di Lilith. Molti punti della trama vengono già messi a nudo!!! Questo primo film mi ha davvero soddisfatto e vedendo il trailer del 2° decisamente ci saranno dei cambiamenti quindi non vedo l'ora ^_^
In definitiva consiglio di vederlo però solo dopo aver visto la serie originale ^_^
Nulla da eccepire sull'animazione, vedere evangelion con nuove scene migliorate e effetti speciali in digitale è stupefacente, in questo senso lo studio Khara che ha sostituito la Gainax ha fatto un ottimo lavoro. La prima parte del film non a nulla di nuovo, per certi versi è molto simile ai primi episodi della vecchia serie e perciò può essere all'apparenza un po' noioso ma è con la seconda parte che le cose si fanno più interessanti.
Da ciò, già si può dedurre che i prossimi film presenteranno qualcosa di completamente diverso, diciamo che il primo film è solo un assaggio e che il nucleo della storia si concentrerà sopratutto nei prossimi lasciando intatta la curiosità su ciò che accadrà.
Assolutamente da vedere.
Da ciò, già si può dedurre che i prossimi film presenteranno qualcosa di completamente diverso, diciamo che il primo film è solo un assaggio e che il nucleo della storia si concentrerà sopratutto nei prossimi lasciando intatta la curiosità su ciò che accadrà.
Assolutamente da vedere.
<b>Attenzione: alcuni spoiler</b>
Era il 1997, la mia vita stava per cambiare, la mia visione degli anime stava per essere stravolta...per la seconda volta!
La prima volta fu per merito del Mistero Della Pietra Azzurra e di questo quartetto:
Gainax; Hideaki Anno (regia); Yoshiyuki Sadamoto (character design); Shiro Sagisu (musiche)
Da allora raramente ho visto un anime che mi abbia veramente scosso nel profondo (Cowboy Bebop), e ho sempre pensato che ci sarebbe voluto un bello sforzo per replicare tutte quelle emozioni.
Quando ho visto 1.01 ho riprovato le emozioni di Nadia e del primo Eva.
Sono partito prevenuto, pensavo di vedere l'ennesimo riepilogo della storia. E' così, ma non è così!
E in questo quel furbacchione di Anno è riuscito a fare una cosa a dir poco assurda: raccontare la stessa storia, con le stesse immagini ma al tempo stesso stravolgendo quello che c'è sotto.
La storia è quella, ma dei piccolissimi dettagli la rendono completamente diversa.
Il ritmo serrato dei combattimenti, ma più in generale della storia, pochi tempi morti, poche pippe mentali, ma al tempo stesso... l'introspezione dei personaggi c'è!
Il fatto di non nascondere molti dettagli chiave della trama, vedi Lilith, Misato sa che non è Adam.
Shinji che è sempre quel guazzabuglio di complessi ma che al tempo stesso pare più deciso.
Il sorriso finale di Rei varrebbe tutto il film (ma qui sono di parte perchè la amo).
Insomma, per quelli che in giro per la rete prendevano per il culo questa edizione dicendo: oh l'angelo fatto in 3d, che grande trovata! Mi dispiace, ma si sbagliavano. Quello che è questo film è Evangelion come sarebbe dovuto essere!
E dall'anticipazione del prossimo film, pare che vedremo veramente una nuova trama.
Nota sul DVD.
Una standing ovation per la Dynit! Veramente un bel lavoro!
Solo il fatto di aver ripreso tutti i doppiatori originali è un qualcosa che ha del miracoloso! Se poi ci mettiamo la cura nel doppiaggio di tutte le voci di sottofondo...beh, 10 e lode.
Peccato che nel mio impianto le splendide musiche di Shiro Sagisu sembravano un po in secondo piano, le voci e i rumori le sovrastavano.
Tutto il cast dei doppiatori si è dimostrato per quello che è: un cast di professionisti! Tutti eccezionali!
Nota a parte per Shinji e Rei.
Entrambi i personaggi mi sono sembrati più adulti. Su Shinji la cosa sta molto bene, in quanto lo rende un personaggio con un po più di personalità, un po meno autistico per capirci.
Magari Rei è un po troppo emotiva, ma può darsi che anche nell'originale lo sia.
Insomma promosso a pieni voti.
P.S.
Rivedrei il combattimento finale all'infinito!
Era il 1997, la mia vita stava per cambiare, la mia visione degli anime stava per essere stravolta...per la seconda volta!
La prima volta fu per merito del Mistero Della Pietra Azzurra e di questo quartetto:
Gainax; Hideaki Anno (regia); Yoshiyuki Sadamoto (character design); Shiro Sagisu (musiche)
Da allora raramente ho visto un anime che mi abbia veramente scosso nel profondo (Cowboy Bebop), e ho sempre pensato che ci sarebbe voluto un bello sforzo per replicare tutte quelle emozioni.
Quando ho visto 1.01 ho riprovato le emozioni di Nadia e del primo Eva.
Sono partito prevenuto, pensavo di vedere l'ennesimo riepilogo della storia. E' così, ma non è così!
E in questo quel furbacchione di Anno è riuscito a fare una cosa a dir poco assurda: raccontare la stessa storia, con le stesse immagini ma al tempo stesso stravolgendo quello che c'è sotto.
La storia è quella, ma dei piccolissimi dettagli la rendono completamente diversa.
Il ritmo serrato dei combattimenti, ma più in generale della storia, pochi tempi morti, poche pippe mentali, ma al tempo stesso... l'introspezione dei personaggi c'è!
Il fatto di non nascondere molti dettagli chiave della trama, vedi Lilith, Misato sa che non è Adam.
Shinji che è sempre quel guazzabuglio di complessi ma che al tempo stesso pare più deciso.
Il sorriso finale di Rei varrebbe tutto il film (ma qui sono di parte perchè la amo).
Insomma, per quelli che in giro per la rete prendevano per il culo questa edizione dicendo: oh l'angelo fatto in 3d, che grande trovata! Mi dispiace, ma si sbagliavano. Quello che è questo film è Evangelion come sarebbe dovuto essere!
E dall'anticipazione del prossimo film, pare che vedremo veramente una nuova trama.
Nota sul DVD.
Una standing ovation per la Dynit! Veramente un bel lavoro!
Solo il fatto di aver ripreso tutti i doppiatori originali è un qualcosa che ha del miracoloso! Se poi ci mettiamo la cura nel doppiaggio di tutte le voci di sottofondo...beh, 10 e lode.
Peccato che nel mio impianto le splendide musiche di Shiro Sagisu sembravano un po in secondo piano, le voci e i rumori le sovrastavano.
Tutto il cast dei doppiatori si è dimostrato per quello che è: un cast di professionisti! Tutti eccezionali!
Nota a parte per Shinji e Rei.
Entrambi i personaggi mi sono sembrati più adulti. Su Shinji la cosa sta molto bene, in quanto lo rende un personaggio con un po più di personalità, un po meno autistico per capirci.
Magari Rei è un po troppo emotiva, ma può darsi che anche nell'originale lo sia.
Insomma promosso a pieni voti.
P.S.
Rivedrei il combattimento finale all'infinito!
La realizzazione grafica è perfetta, l'impegno che c'è dietro credo sia superiore a quello di qualsiasi altro anime (e sicuramente dei più)! Ho comprato il cofanetto ad edizione limitata dove viene spiegato per filo e per segno il lavoro di questa gente, e per me il risultato è davvero stupendo!
Ho visto la serie completa, a suo tempo, e ne sono un fervidissimo fan. Ho capito che Hideaki Anno è un regista serissimo e dalla rara capacità introspettiva: ha sentito che il mondo degli anime aveva bisogno di un nuovo impulso verso il futuro e che quell'impulso poteva essere rappresentato proprio da "Neon Genesis Evangelion", rielaborato e migliorato dal neonato studio Kara.
Per quanto riguarda la trama, questa si svolge con piccole ma significative variazioni per buona parte del film, culminando nella battaglia di Yashima, il vero segnale della freschissima originalità e potenza creativa dello staff, Anno a capo. I punti che sono stati cambiati preannunciano successivi e più consistenti cambiamenti (ben più che preannunciati, se si vede la fine del film e le anticipazioni), non lasciando altra scelta che attendere con trepidazione l'uscita di "You Can (Not) Advance".
Musiche sempre perfette!
Ho visto la serie completa, a suo tempo, e ne sono un fervidissimo fan. Ho capito che Hideaki Anno è un regista serissimo e dalla rara capacità introspettiva: ha sentito che il mondo degli anime aveva bisogno di un nuovo impulso verso il futuro e che quell'impulso poteva essere rappresentato proprio da "Neon Genesis Evangelion", rielaborato e migliorato dal neonato studio Kara.
Per quanto riguarda la trama, questa si svolge con piccole ma significative variazioni per buona parte del film, culminando nella battaglia di Yashima, il vero segnale della freschissima originalità e potenza creativa dello staff, Anno a capo. I punti che sono stati cambiati preannunciano successivi e più consistenti cambiamenti (ben più che preannunciati, se si vede la fine del film e le anticipazioni), non lasciando altra scelta che attendere con trepidazione l'uscita di "You Can (Not) Advance".
Musiche sempre perfette!
A prima vista potrebbe sembra un modo come un altro per sfruttare il marchio Evangelion, ma è qualcosa di più.
Ad un'animazione stupenda che fa lasciare a bocca aperta per la bellezza in certi frangenti si aggiunge un riassetto della storia che per altro si riversa anche sui personaggi che seppur simili agli originali si presentano anche in parte diversi nei loro comportamenti. Grosso modo possiamo dividere il film in due parti la prima in cui bene o male la narrazione è abbastanza fedele all'originale e una seconda parte in cui la trama cambia sensibilmente per l'inserimento di eventi non presenti nell'originale o relativi a momenti successivi. Il mio apprezzamento verso questo film viene proprio dal fatto che Anno non si è limitato a fare un semplice riassuntino ma ha proprio voluto riscrivere la storia nel suo complesso per farla andare in modo lineare e meno criptico verso una fine che probabilmente sarà diversa rispetto a quelle fin ora viste in The End of Evangelion e nella serie tv, insomma non mi sembra una semplice idea commerciale ma proprio la volontà di Anno di voler dare una nuova veste ad Evangelion per renderlo compiuto.
Ad un'animazione stupenda che fa lasciare a bocca aperta per la bellezza in certi frangenti si aggiunge un riassetto della storia che per altro si riversa anche sui personaggi che seppur simili agli originali si presentano anche in parte diversi nei loro comportamenti. Grosso modo possiamo dividere il film in due parti la prima in cui bene o male la narrazione è abbastanza fedele all'originale e una seconda parte in cui la trama cambia sensibilmente per l'inserimento di eventi non presenti nell'originale o relativi a momenti successivi. Il mio apprezzamento verso questo film viene proprio dal fatto che Anno non si è limitato a fare un semplice riassuntino ma ha proprio voluto riscrivere la storia nel suo complesso per farla andare in modo lineare e meno criptico verso una fine che probabilmente sarà diversa rispetto a quelle fin ora viste in The End of Evangelion e nella serie tv, insomma non mi sembra una semplice idea commerciale ma proprio la volontà di Anno di voler dare una nuova veste ad Evangelion per renderlo compiuto.
Tecnicamente è una bomba.
Basterebbero giusto quattro parole a descrivere questa prima parte dell'annunciata riscrittura di Evangelion a chiunque abbia già seguito la serie originale. Se però parliamo di valore artistico dobbiamo evitare ogni confronto con il passato, dal momento che per quanto questo movie introduca elementi di novità nel plot (in gran parte utili solo in funzione dei prossimi episodi) ciò che manca è quella capacità di porre l'attenzione sui personaggi anzichè sulla trama stessa. Volendo essere pignolo poi direi che la regia è fin troppo lineare per essere opera di anno.
Insomma, preso in se' per se' You are [Not] Alone è decisamente un anime fantasciefico con dei combattimenti neanche banali se vogliamo (le cui sequenze sono state cambiate rispetto alla serie tv), ma ha il difetto di svelare in anticipo certi altarini quasi a voler riempire la trama di particolari che POTREBBERO lasciare eccessivamente in ombra l'analisi del percorso interiore dei personaggi, sempre ammesso che sia ancora questo l'obiettivo degli autori.
In breve: decisamente meno criptico e più tradizionale dei primi 6 episodi della serie tv.
Per ora direi poco più di un antipasto, per il resto vedremo.
Basterebbero giusto quattro parole a descrivere questa prima parte dell'annunciata riscrittura di Evangelion a chiunque abbia già seguito la serie originale. Se però parliamo di valore artistico dobbiamo evitare ogni confronto con il passato, dal momento che per quanto questo movie introduca elementi di novità nel plot (in gran parte utili solo in funzione dei prossimi episodi) ciò che manca è quella capacità di porre l'attenzione sui personaggi anzichè sulla trama stessa. Volendo essere pignolo poi direi che la regia è fin troppo lineare per essere opera di anno.
Insomma, preso in se' per se' You are [Not] Alone è decisamente un anime fantasciefico con dei combattimenti neanche banali se vogliamo (le cui sequenze sono state cambiate rispetto alla serie tv), ma ha il difetto di svelare in anticipo certi altarini quasi a voler riempire la trama di particolari che POTREBBERO lasciare eccessivamente in ombra l'analisi del percorso interiore dei personaggi, sempre ammesso che sia ancora questo l'obiettivo degli autori.
In breve: decisamente meno criptico e più tradizionale dei primi 6 episodi della serie tv.
Per ora direi poco più di un antipasto, per il resto vedremo.
Se la prima versione di Neon Genesis Evangelion ha fatto innamorare milioni di spettatori grazie all'ottima animazione e agli ottimi disegni che da sempre caratterizzano la Gainax, unita alla trama avvincente che coinvolge e mai annoia, questo nuovo progetto unisce, alla trama gia conosciuta, un restyling dei vecchi disegni e una nuova animazione da togliere il fiato.
Una nuova mossa di mercato che, dopo la serie originale, il rebuild del 2003 i 2 OAV e il movie, ci ripropone la stessa storia trita e ritrita solo per far spendere agli appassionati altri dindini? Forse si, ma ne vale proprio la pena...
Una nuova mossa di mercato che, dopo la serie originale, il rebuild del 2003 i 2 OAV e il movie, ci ripropone la stessa storia trita e ritrita solo per far spendere agli appassionati altri dindini? Forse si, ma ne vale proprio la pena...
Caro Hideaki, chissà se avresti mai potuto prevedere che quel tuo esperimento chiamato "evangelion" avrebbe continuato a fondere i neuroni delle persone per oltre un decennio. Certo, un po' è anche colpa tua, data la decisione di creare un anime che era indeciso se essere un disperato appello alla realtà giovanile giapponese di uscire dalla chiusura che la caratterizza (si veda il comportamento di Shinji), oppure se rappresentare il destino dell'umanità tramite riferimenti religiosi più o meno oscuri. Chi lo sa. Ai conti fatti, mi piace vedere evangelion come "la più grande presa in giro della storia degli anime". Negli ultimi dieci anni si sono accumulate maree e maree di teorie, tutte frutto della mente perversa del fanbase. E infine eccoci, dopo anni dalla famosa "vendetta di Anno" (The end of evangelion) a ritrovarci a parlare di Eva. The Rebuild of Evangelion è un'opera che mi lascia perplesso. I primi 40 minuti sono una fotocopia, inquadratura per inquadratura, dei primi episodi degli anime. La trama è ovviamente sempre la stessa, l'arrivo del 3° angelo (che misteriosamente è diventato il 4°), il risveglio dello 01, la relazione tra Shinji e Rei, insomma tutto è uguale. Fino all'arrivo di Ramiel. Per quanto la vicenda sia la stessa, devo dire di aver apprezzato particolarmente il nuovo look dell'operazione Yashima, che senonaltro ha dato il giusto tocco di epicità all'anime. Splendide le animazioni e, come sempre, epicissima e vigorosissima la colonna sonora (splendida la nuova traccia "Angel of Doom").
Operazione commerciale senza dubbio criticabile, ritengo molto difficile che possa piacere a un "non-fan", pur attestandosi su buoni livelli. La trama di questo primo episodo è praticamente zero, e quasi nulla è stato annunciato. Interessanti però sono alcuni indizi che permeano il film e che si spera trovino risposta [spoilers da qui]: l'oceano che appare rosso, la striscia di sangue sulla luna, il risveglio ainticipato di Tabris, Lilith (adam?) sepolto sulla luna. Sarà veramente un remake quello di cui stiamo parlando? Oppure è solo l'eredità di The End of Eva? Chi lo sa, nel frattempo voglio avere fiducia [fine spoilers].
Il voto resta un 8, soprattutto per l'epicità del tutto. Speriamo che Anno non ci deluda ancora una volta.
Operazione commerciale senza dubbio criticabile, ritengo molto difficile che possa piacere a un "non-fan", pur attestandosi su buoni livelli. La trama di questo primo episodo è praticamente zero, e quasi nulla è stato annunciato. Interessanti però sono alcuni indizi che permeano il film e che si spera trovino risposta [spoilers da qui]: l'oceano che appare rosso, la striscia di sangue sulla luna, il risveglio ainticipato di Tabris, Lilith (adam?) sepolto sulla luna. Sarà veramente un remake quello di cui stiamo parlando? Oppure è solo l'eredità di The End of Eva? Chi lo sa, nel frattempo voglio avere fiducia [fine spoilers].
Il voto resta un 8, soprattutto per l'epicità del tutto. Speriamo che Anno non ci deluda ancora una volta.
Evangelion 1.0 you are (not) alone, uscito a settembre del 2007, è il primo dei 4 film rilasciati dalla Gainax-Khara, il prossimo dovrebbe arrivare tra breve, e presentare notevoli differenze. Il primo film, segue molto coerentemente i primi episodi di evangelion, fino al 6° episodio, nonostante ciò ci sono piccole differenze da notare che solo ad occhi più attenti può differire dalla serie originale. Questi accorgimenti faranno esultare i fan di eva e non solo. Il mio voto è un 8, perché seppur preferendo la serie originale, l'ho trovato un ottima riproposta della serie alla nuova generazione.
Secondo Aldo Grasso del maiale televisivo non si butta via niente. Il noto critico tv parlava dei reality (ma io gli chiamerei irreality) show con i personaggi invitati a presenziare a destra e a manca, con le puntate-antologia, etc. Ebbene lo studio Gainax sembra aver pensato la stessa cosa: dopo la serie tv, dopo il film Evangelion: Death & Rebirth, dopo The End of Evangelion ecco quest'ultimo, inutilissimo film. Già Death - di cui esistono due versioni! - riciclava la serie tv alla stessa maniera che The End of Eva riprendeva Rebirth. Quest'ultimo film - primo di una serie di quattro pellicole se non erro - non fa altro che riprendere (ancora una volta!) la serie tv sin dal suo primo fotogramma con una precisione davvero maniacale. Le variazioni - negli avvenimenti e nell'aspetto degli Angeli - sono davvero minime anche se nella trama (che giunge sino al sesto episodio dell'edizione televisiva, cioè quando Rei e Shinji vanno per la prima volta in missione assieme e la ragazza deve proteggerlo con uno scudo anti-calore) sembra cambiata in funzione di una visione d'insieme meno contraddittoria, meno caotica e incomprensibile di quella cine-televisiva degli anni '90. L'animazione, è fluida, è buona ma non aggiunge assolutamente nulla a quanto fatto in passato a parte qualche effetto di computer graphic in più. A dire il vero dal nè dal mero punto artistico, nè della storia c'è nulla di nuovo. E a meno che non dobbiamo supporre che i DVD di Eva siano diventati in Giappone introvabili quanto un francobollo raro (e io fortemente ne dubito) e quindi ci fosse la necessità di far conoscere ad un nuovo pubblico una vecchia storia la conclusione è una sola: il business è il business e si è puntati su quegli Eva - fan che evidentemente si vedrebbero tre, quattro volte e più le stesse drammatiche avventure di Shinji and company! Intendiamoci: non tutto è da buttare! Forse (ma dico forse!) c'era l'esigenza di ripensare la saga da capo per un nuovo pubblico (ma allora perchè non cambiar quasi nulla?), forse in futuro il secondo film di questa serie ci dirà (finalmente!) cose nuove e allora vedremo le cose in base ad una nuova prospettiva. Forse... Comunque per il momento - più per l'incoraggiamento che per altro - non posso che dare a questo film un appena sufficiente (voi leggerete 6 ma pensate ad un 5 e mezzo alzato per bontà a 6 meno, meno). E' indubbio infatti che per chi abbia già visto l'Evangelion originale tutta questa operazione appaia complessivamente noiosa, tutto appare visto, stravisto e vecchio. Un pò come sentire il bocca il sapore di un chewin-gum masticato da ore e ormai decisamente stantio e insapore.