Alderamin on the Sky
"Alderamin on the Sky" si propone come una serie che fa della tattica militare il suo cavallo di battaglia, eleggendo a protagonista non un personaggio abile a combattere e propenso a compiere atti eroici di persona, ma con spiccate doti di pianificazione e analisi analitica delle informazioni. E’ ambientato in un mondo fantasy in cui ogni persona è accompagnata da uno spirito e in cui vi è un grande impero che dà segno di cedimento, tanto che si trova costretto a combattere con diversi nemici esterni, per certi versi più dinamici ed efficaci. In tutto questo, Soroku non ha niente a che fare e, anzi, vorrebbe tenersi il più lontano possibile dalla politica e dalle questioni militari. Il problema è che frequenta compagnie non così salutari per le sue aspirazioni: la sua amica Yatorishino ha come obiettivo quello di fare carriera militare, arrivando a primeggiare come è consono per il suo lignaggio e per l’illustre nome della sua famiglia. A seguito di sfortunati eventi, il gruppetto si troverà invischiato in questioni più grandi di loro e lo stesso Soroku si vede introdotto, forzatamente, nei ranghi militari in quanto conquista i favori della giovanissima principessa che si ritrova a salvare.
L’ambientazione di "Alderamin on the Sky" non è affatto male. Si tratta di un mondo con connotazioni fantasy limitate, senza grandi stereotipi, dove si sta vivendo il passaggio dalla spada alle armi da fuoco, che da sole stanno rivoluzionando la guerra come era stata pensata. Queste nuove tecnologie, così come l’introduzione del concetto di scienza, le prime critiche alla religione e ai dogmi religiosi, sfociano in un modo di combattere totalmente nuovo, una vera e propria rivoluzione che non può che far soccombere chi non l’abbraccia. Si tratta quindi dell’ambientazione ideale per quello che si prefigge l’anime, che tra l‘altro va ulteriormente ad arricchire “le partite a scacchi” tra i comandanti, offrendo territori difficili e situazioni particolari, che esaltano chi pianifica con attenzione le battaglie. Yatorishino fa la parte del singolo che si distingue negli scontri, dotata di un’abilità con la spada difficile da pareggiare e che riesce con questa a sopperire agli azzardi che Soroku è comunque costretto a prendere. Non si tratta comunque di un titolo di azione, la parte della guerra che trova più spazio è quella preparatoria e strategica, dove si esalta la pigrizia di Soroku, che punta ad ottenere le vittorie con il minimo sforzo militare.
Dal punto di vista della narrazione ci sono elementi che apprezzo, sfortunatamente anche altri che risultano non così brillanti. Per prima cosa, i personaggi non sono affatto male, risultano abbastanza coerenti, non 'cazzeggiano' oltre il dovuto e, pur essendo un po’ vincolati da uno stereotipo, non ne sono prigionieri o, perlomeno, questo non risulta troppo invadente. Ci sono invece a livello di narrazione alcuni passaggi su cui si calca troppo la mano, forzando gli eventi; inoltre ho avuto più volte la sensazione che la sceneggiatura sia rimasta un po’ abbozzata o perlomeno sia stata esposta in modo affrettato. Per esempio, viene posta tanta enfasi nelle tattiche e nelle strategie, ma volte il deus ex machina risulta più un azzardo che una cosa ponderata. Il tutto è comunque sorretto da un’ambientazione che si regge su basi molto solide: il tutto è confermato dalla fine di questa prima stagione, che apre le porte a delle prospettive molto interessanti.
Non nego che "Alderamin on the Sky" mi abbia positivamente colpito, soprattutto in quanto ero rimasto scottato dalle recenti ambientazioni fantasy e già il vedere all’interno del cast diversi personaggi femminili e uno maschile principale, mi fa subito sospettare il semi-harem con alte quantità di divagazioni (vedi "Re:Zero", "GATE", "Sword Art Online", ecc…). Non è assolutamente così e, sebbene non privo di difetti, "Alderamin on the Sky" si dimostra un titolo che, dopo la prima stagione, pur non riuscendo ad eccellere, risulta ben più godibile di altri anime ben più blasonati.
L’ambientazione di "Alderamin on the Sky" non è affatto male. Si tratta di un mondo con connotazioni fantasy limitate, senza grandi stereotipi, dove si sta vivendo il passaggio dalla spada alle armi da fuoco, che da sole stanno rivoluzionando la guerra come era stata pensata. Queste nuove tecnologie, così come l’introduzione del concetto di scienza, le prime critiche alla religione e ai dogmi religiosi, sfociano in un modo di combattere totalmente nuovo, una vera e propria rivoluzione che non può che far soccombere chi non l’abbraccia. Si tratta quindi dell’ambientazione ideale per quello che si prefigge l’anime, che tra l‘altro va ulteriormente ad arricchire “le partite a scacchi” tra i comandanti, offrendo territori difficili e situazioni particolari, che esaltano chi pianifica con attenzione le battaglie. Yatorishino fa la parte del singolo che si distingue negli scontri, dotata di un’abilità con la spada difficile da pareggiare e che riesce con questa a sopperire agli azzardi che Soroku è comunque costretto a prendere. Non si tratta comunque di un titolo di azione, la parte della guerra che trova più spazio è quella preparatoria e strategica, dove si esalta la pigrizia di Soroku, che punta ad ottenere le vittorie con il minimo sforzo militare.
Dal punto di vista della narrazione ci sono elementi che apprezzo, sfortunatamente anche altri che risultano non così brillanti. Per prima cosa, i personaggi non sono affatto male, risultano abbastanza coerenti, non 'cazzeggiano' oltre il dovuto e, pur essendo un po’ vincolati da uno stereotipo, non ne sono prigionieri o, perlomeno, questo non risulta troppo invadente. Ci sono invece a livello di narrazione alcuni passaggi su cui si calca troppo la mano, forzando gli eventi; inoltre ho avuto più volte la sensazione che la sceneggiatura sia rimasta un po’ abbozzata o perlomeno sia stata esposta in modo affrettato. Per esempio, viene posta tanta enfasi nelle tattiche e nelle strategie, ma volte il deus ex machina risulta più un azzardo che una cosa ponderata. Il tutto è comunque sorretto da un’ambientazione che si regge su basi molto solide: il tutto è confermato dalla fine di questa prima stagione, che apre le porte a delle prospettive molto interessanti.
Non nego che "Alderamin on the Sky" mi abbia positivamente colpito, soprattutto in quanto ero rimasto scottato dalle recenti ambientazioni fantasy e già il vedere all’interno del cast diversi personaggi femminili e uno maschile principale, mi fa subito sospettare il semi-harem con alte quantità di divagazioni (vedi "Re:Zero", "GATE", "Sword Art Online", ecc…). Non è assolutamente così e, sebbene non privo di difetti, "Alderamin on the Sky" si dimostra un titolo che, dopo la prima stagione, pur non riuscendo ad eccellere, risulta ben più godibile di altri anime ben più blasonati.