Mazinger Edition Z The Impact
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Finalmente visto su Amazon Prime Video, che ringrazio sentitamente per la grande scelta di anime in programmazione.
Indubbiamente si tratta di un'opera di grande impatto ma non di semplicissima comprensione, nonostante io sia cresciuto a "pane e robottoni". L'episodio iniziale è totalmente spiazzante e, tutto sommato, dannoso: mi unisco infatti a coloro che consigliano di saltarlo a piè pari e vederlo solo dopo l'ultimo. Probabilmente è questo artificio, discutibile, ad aver abbassato il voto finale che avrebbe altrimenti preso un bell'otto e mezzo.
Non penso vi sia più il rischio di inserire sgradite anticipazioni e, comunque, non mi dilungherò sulla trama, assai ben riassunta in molte precedenti recensioni.
Come da altri scritto, non è un rifacimento ma una vera e propria ricostruzione del mito Mazinger, sempre più indirizzato verso un orizzonte "senziente" rispetto al robottone imbullonato degli esordi, e dotato di armi sempre più apocalittiche. Si va quindi verso la "deificazione" del robot, laddove ai primordi i piloti erano tutto, mentre sempre più questi vengono ridimensionati a meri "accessori" della macchina: non a caso la scelta di Koji, infatti, se diventare un dio o un demone è rivolta a Mazinger, e non a sé stesso...
Veniamo agli aspetti fondamentali.
Trama: smozzicata, spezzettata, flashback continui e, alla fine, fastidiosi, eppure per me graditissima la quasi sparizione dell'impostazione autoconclusiva dell'episodio: qui, se se ne salta anche uno solo, non ci si raccapezza più! È come un unico film dove anche la parentesi tedesca serve comunque ad approfondire la psicologia di alcuni personaggi e innescare nuove trame. Quindi, niente di che? In apparenza, perché la storia si dipana in cento sotto-trame, personaggi doppi (o anche tripli) e confine tra "buoni" e "cattivi" quanto mai sfumato. Qualche incongruenza non manca, io ne ho rinvenuta almeno una abbastanza macroscopica: Koji e Shiro sono sì fratelli, ma la madre di Koji non risulta, nelle pieghe della trama, sposata abbastanza a lungo al Dr. Kabuto tanto da generare anche Shiro. Difatti, mi sembra che la moglie di Kabuto chiami "figlio" solo Koji, ma può essere che mi sia sbagliato.
Animazione: non male, e grafica computerizzata più che accettabile.
Doppiaggio: mi è sembrato buono. Forse troppo "parlato" quando sarebbe piuttosto il momento di agire e, troppo spesso, decisamente "urlato". E questo l'ho trovato al limite del fastidioso.
Atmosfera: qui sì che ci siamo! Oscura, cupa, che l'ironia di alcune battute e momenti caricaturali non riescono a smorzare.
Personaggi: forse il vero punto di forza della serie, anche se non mancano apparizioni inspiegabili ("Blade", ma chi sarebbe?) o alquanto sacrificate al metraggio complessivo della serie (Tetsuya). Ognuno di loro non è ciò che sembra a prima vista. Doppia faccia, o addirittura tripla. Molti complottano, tramano, e il fine apparentemente perseguito si rivela, poi, un altro assai diverso. Non per niente, nessuno, dico nessuno, si fida davvero di nessuno. Koji è un ragazzino in realtà già maturo (si prende già cura del nonno e del fratellino) che è obbligato a crescere nello spazio di un anno (tanta è la durata temporale della serie). Shiro è meno capriccioso di quanto ricordassi, non dico "simpatico", perché non lo diventerà mai, ma almeno non completamente odioso. Il detective, una delle "comparsate" di personaggi nagaiani, che a prima vista avevo davvero scambiato per Zenigata, nasconde, sotto una facciata caricaturale, barzellettistica, da commedia pecoreccia all'italiana anni '80 e decisamente fessacchiotta, ben altro. Grandioso il personaggio di Tsubasa, una donna bellissima, feroce, determinatissima, vendicativa, biologa e chirurgo geniale e con ottimi agganci alla yakuza... uno dei due pilastri della serie. Meno riuscito a parer mio, invece, il personaggio di Boss e della sua banda: ringhioso, cattivo, astioso... un bullo insomma, e Nuke e Mucha due volgari tirapiedi del tutto diversi dal simpatico panzone e i due suoi teneri assistenti che abbiamo conosciuto. Troppo caricaturale Juzo Kabuto, così come l'arzillo (anche troppo) terzetto scientifico Nossori, MoriMori e Sewashi (ma perché tutti erotomani, 'sti vecchietti?). Di ben altra levatura Yumi, uomo di pace costretto a scelte violente, e Kabuto, del quale, finalmente, viene descritta la sua anima luciferina: il vero "Convitato di Pietra" della serie.
Divertenti i Cinque di Kurogane. Sayaka una mera comparsa e i piloti dell'Armata Mazinger piovuti là non si sa come. Interessante la figura del Dottor Hell, non priva di una sua grandezza. Meno riuscito, a parer mio, Blocken: aver dimenticato la sua natura nazista, lo ha decisamente banalizzato. Ottimo Pigman, insinuante, sulfureo. E molto buona la caratterizzazione del Barone Ashura, l'altro grande pilastro della serie insieme a Tsubasa, voglio azzardare addirittura "shakespeariana".
In sintesi, "Mazinger Edition Z The Impact" parte male (anzi, malissimo!), vivacchia per un po' senza riuscire davvero a decollare, dando l'impressione di tanta, ma tanta mediocrità, e poi... nella seconda parte della serie, da brivido, pelle d'oca! Scopriamo le origini della primordiale Micene e degli dei dell'Olimpo: il Barone Ashura ascende a grandezza tragica, il Granduca Gorgon gozzoviglia, mentre la sua tigre simbiotica ruggisce o sonnecchia, muovendo le orecchie proprio come un felino addormentato (particolare di gran classe!), esseri chtuloidi (sì, i Kedra per me lo sono, eccome!) si evolvono e corrompono gli esseri umani. Per poi, al ventiseiesimo episodio, essere travolti dal gran finale che lo stesso Dottor Hell temeva più di ogni altra cosa: il ritorno di Micene come resurrezione apocalittica tesa, inesorabilmente, all'estinzione della razza umana, e i Micenei sono per l'appunto rappresentati come esseri incommensurabili, titanici, ultraterreni. Da brivido l'ultima sequenza: l'apparizione dei Sette Generali come ombre ultrapotenti fiammeggianti di pura malvagità (che poi, ne "Il Grande Mazinga" si rivelavano una banda di 'cazzoni' decerebrati... ma questa è un'altra storia) e infine lui, l'unico, vero, mitico, inimitabile cattivo del mondo dei robottoni: il Generale Nero, che risorge in una scena dalla potenza straordinaria! Che, se è vero che "Mazinga con una mano spacca una montagna", lui, con la sua spada, affetta il Fujihama... e non per scherzo!
Peccato non poter nemmeno sperare nel seguito!
Finalmente visto su Amazon Prime Video, che ringrazio sentitamente per la grande scelta di anime in programmazione.
Indubbiamente si tratta di un'opera di grande impatto ma non di semplicissima comprensione, nonostante io sia cresciuto a "pane e robottoni". L'episodio iniziale è totalmente spiazzante e, tutto sommato, dannoso: mi unisco infatti a coloro che consigliano di saltarlo a piè pari e vederlo solo dopo l'ultimo. Probabilmente è questo artificio, discutibile, ad aver abbassato il voto finale che avrebbe altrimenti preso un bell'otto e mezzo.
Non penso vi sia più il rischio di inserire sgradite anticipazioni e, comunque, non mi dilungherò sulla trama, assai ben riassunta in molte precedenti recensioni.
Come da altri scritto, non è un rifacimento ma una vera e propria ricostruzione del mito Mazinger, sempre più indirizzato verso un orizzonte "senziente" rispetto al robottone imbullonato degli esordi, e dotato di armi sempre più apocalittiche. Si va quindi verso la "deificazione" del robot, laddove ai primordi i piloti erano tutto, mentre sempre più questi vengono ridimensionati a meri "accessori" della macchina: non a caso la scelta di Koji, infatti, se diventare un dio o un demone è rivolta a Mazinger, e non a sé stesso...
Veniamo agli aspetti fondamentali.
Trama: smozzicata, spezzettata, flashback continui e, alla fine, fastidiosi, eppure per me graditissima la quasi sparizione dell'impostazione autoconclusiva dell'episodio: qui, se se ne salta anche uno solo, non ci si raccapezza più! È come un unico film dove anche la parentesi tedesca serve comunque ad approfondire la psicologia di alcuni personaggi e innescare nuove trame. Quindi, niente di che? In apparenza, perché la storia si dipana in cento sotto-trame, personaggi doppi (o anche tripli) e confine tra "buoni" e "cattivi" quanto mai sfumato. Qualche incongruenza non manca, io ne ho rinvenuta almeno una abbastanza macroscopica: Koji e Shiro sono sì fratelli, ma la madre di Koji non risulta, nelle pieghe della trama, sposata abbastanza a lungo al Dr. Kabuto tanto da generare anche Shiro. Difatti, mi sembra che la moglie di Kabuto chiami "figlio" solo Koji, ma può essere che mi sia sbagliato.
Animazione: non male, e grafica computerizzata più che accettabile.
Doppiaggio: mi è sembrato buono. Forse troppo "parlato" quando sarebbe piuttosto il momento di agire e, troppo spesso, decisamente "urlato". E questo l'ho trovato al limite del fastidioso.
Atmosfera: qui sì che ci siamo! Oscura, cupa, che l'ironia di alcune battute e momenti caricaturali non riescono a smorzare.
Personaggi: forse il vero punto di forza della serie, anche se non mancano apparizioni inspiegabili ("Blade", ma chi sarebbe?) o alquanto sacrificate al metraggio complessivo della serie (Tetsuya). Ognuno di loro non è ciò che sembra a prima vista. Doppia faccia, o addirittura tripla. Molti complottano, tramano, e il fine apparentemente perseguito si rivela, poi, un altro assai diverso. Non per niente, nessuno, dico nessuno, si fida davvero di nessuno. Koji è un ragazzino in realtà già maturo (si prende già cura del nonno e del fratellino) che è obbligato a crescere nello spazio di un anno (tanta è la durata temporale della serie). Shiro è meno capriccioso di quanto ricordassi, non dico "simpatico", perché non lo diventerà mai, ma almeno non completamente odioso. Il detective, una delle "comparsate" di personaggi nagaiani, che a prima vista avevo davvero scambiato per Zenigata, nasconde, sotto una facciata caricaturale, barzellettistica, da commedia pecoreccia all'italiana anni '80 e decisamente fessacchiotta, ben altro. Grandioso il personaggio di Tsubasa, una donna bellissima, feroce, determinatissima, vendicativa, biologa e chirurgo geniale e con ottimi agganci alla yakuza... uno dei due pilastri della serie. Meno riuscito a parer mio, invece, il personaggio di Boss e della sua banda: ringhioso, cattivo, astioso... un bullo insomma, e Nuke e Mucha due volgari tirapiedi del tutto diversi dal simpatico panzone e i due suoi teneri assistenti che abbiamo conosciuto. Troppo caricaturale Juzo Kabuto, così come l'arzillo (anche troppo) terzetto scientifico Nossori, MoriMori e Sewashi (ma perché tutti erotomani, 'sti vecchietti?). Di ben altra levatura Yumi, uomo di pace costretto a scelte violente, e Kabuto, del quale, finalmente, viene descritta la sua anima luciferina: il vero "Convitato di Pietra" della serie.
Divertenti i Cinque di Kurogane. Sayaka una mera comparsa e i piloti dell'Armata Mazinger piovuti là non si sa come. Interessante la figura del Dottor Hell, non priva di una sua grandezza. Meno riuscito, a parer mio, Blocken: aver dimenticato la sua natura nazista, lo ha decisamente banalizzato. Ottimo Pigman, insinuante, sulfureo. E molto buona la caratterizzazione del Barone Ashura, l'altro grande pilastro della serie insieme a Tsubasa, voglio azzardare addirittura "shakespeariana".
In sintesi, "Mazinger Edition Z The Impact" parte male (anzi, malissimo!), vivacchia per un po' senza riuscire davvero a decollare, dando l'impressione di tanta, ma tanta mediocrità, e poi... nella seconda parte della serie, da brivido, pelle d'oca! Scopriamo le origini della primordiale Micene e degli dei dell'Olimpo: il Barone Ashura ascende a grandezza tragica, il Granduca Gorgon gozzoviglia, mentre la sua tigre simbiotica ruggisce o sonnecchia, muovendo le orecchie proprio come un felino addormentato (particolare di gran classe!), esseri chtuloidi (sì, i Kedra per me lo sono, eccome!) si evolvono e corrompono gli esseri umani. Per poi, al ventiseiesimo episodio, essere travolti dal gran finale che lo stesso Dottor Hell temeva più di ogni altra cosa: il ritorno di Micene come resurrezione apocalittica tesa, inesorabilmente, all'estinzione della razza umana, e i Micenei sono per l'appunto rappresentati come esseri incommensurabili, titanici, ultraterreni. Da brivido l'ultima sequenza: l'apparizione dei Sette Generali come ombre ultrapotenti fiammeggianti di pura malvagità (che poi, ne "Il Grande Mazinga" si rivelavano una banda di 'cazzoni' decerebrati... ma questa è un'altra storia) e infine lui, l'unico, vero, mitico, inimitabile cattivo del mondo dei robottoni: il Generale Nero, che risorge in una scena dalla potenza straordinaria! Che, se è vero che "Mazinga con una mano spacca una montagna", lui, con la sua spada, affetta il Fujihama... e non per scherzo!
Peccato non poter nemmeno sperare nel seguito!
La serie "Mazinger Edition Z The Impact" non è un semplice remake che si limita ad "aggiornare" la serie originale sul piano tecnico, mantenendone inalterata la struttura di base: è una vera e propria rifondazione che dà alla storia del mega-robot progettato dal dottor Kabuto ciò che mancava alla serie classica, cioè uno schema narrativo più vario da una puntata all'altra. In questo, più che negli altri aspetti migliorativi (che comunque non sono né pochi né irrilevanti) sta, a mio parere, il maggior pregio di quest'anime. Infatti, mentre nella serie degli anni '70 gli episodi seguivano quasi tutti lo schema fisso "nuova invenzione del dr. Hell - attacco alla città - intervento di Mazinga - Mazinga in difficoltà - Mazinga vince", qui il tono degli episodi varia dal drammatico al comico, dall'horror al patetico/sentimentale, e i combattimenti tra robot rivestono meno spazio a favore dell'approfondimento della psicologia dei personaggi, alcuni dei quali sono stati "importati" da altre opere di Go Nagai.
Dal punto di vista tecnico, le animazioni sono molto più fluide e il character design - che comunque si rifà molto anche al manga - è stato "aggiornato" (com'era naturale aspettarsi). Il dottor Hell, principale antagonista della serie, ha un aspetto molto più "normale" quando, nei flashback, appare come uno stimato scienziato, che si travia solo quando si rende conto delle grandi possibilità di dominio aperte dalla riattivazione delle macchine dei Micenei. Il rapporto tra i suoi tirapiedi viene esplorato maggiormente: Pigman è uno stregone molto più potente che spesso fa squadra con Blocken, che invece nella serie degli anni '70, per i suoi trascorsi nazisti, lo disprezzava. Ashura, creatura formata dalle metà più conservate di due mummie, una maschile e una femminile - che da vivi erano amanti - è una figura più tragica che grottesca. Tra i "buoni", nelle prime puntate viene lasciato maggiore spazio al dottor Kabuto, mentre quello la cui reinterpretazione mi ha lasciato più perplesso è Tetsuya.
La maggior debolezza della serie per me sta nel "cliffhanger" che apre la serie, il quale, oltre a costituire un mega-spoiler, la rende di fatto incompiuta, perché si ricollega alle vicende che stanno alla base de "Il Grande Mazinga", del quale il remake non è stato realizzato (e, a distanza di diversi anni, c'è da pensare che non lo sarà mai).
Dal punto di vista tecnico, le animazioni sono molto più fluide e il character design - che comunque si rifà molto anche al manga - è stato "aggiornato" (com'era naturale aspettarsi). Il dottor Hell, principale antagonista della serie, ha un aspetto molto più "normale" quando, nei flashback, appare come uno stimato scienziato, che si travia solo quando si rende conto delle grandi possibilità di dominio aperte dalla riattivazione delle macchine dei Micenei. Il rapporto tra i suoi tirapiedi viene esplorato maggiormente: Pigman è uno stregone molto più potente che spesso fa squadra con Blocken, che invece nella serie degli anni '70, per i suoi trascorsi nazisti, lo disprezzava. Ashura, creatura formata dalle metà più conservate di due mummie, una maschile e una femminile - che da vivi erano amanti - è una figura più tragica che grottesca. Tra i "buoni", nelle prime puntate viene lasciato maggiore spazio al dottor Kabuto, mentre quello la cui reinterpretazione mi ha lasciato più perplesso è Tetsuya.
La maggior debolezza della serie per me sta nel "cliffhanger" che apre la serie, il quale, oltre a costituire un mega-spoiler, la rende di fatto incompiuta, perché si ricollega alle vicende che stanno alla base de "Il Grande Mazinga", del quale il remake non è stato realizzato (e, a distanza di diversi anni, c'è da pensare che non lo sarà mai).
Una serie imperdibile per tutti i fan del "Mazinger Z" nagaiano, ovvero il fumetto disegnato e sceneggiato interamente dal Maestro (non quello di Ota), e il "Z Mazinger".
"Shin Mazinger Zeta" fa il possibile per sembrare una vera e propria trasposizione animata dei manga di Nagai, presentando dei personaggi in tutto e per tutto uguali a quelli cartacei. Ho apprezzato moltissimo questa caratteristica grafica. Peccato che le animazioni non siano sempre il massimo della fluidità. E, così come i disegni, l'intero anime è un grande omaggio al Maestro: la serie è colma di citazioni e personaggi di altri titoli del suddetto autore.
La trama è ibrida fra vecchio e nuovo: alcune sequenze, come la battaglia prima di entrare nella fortezza sottomarina Salude, sono molto simili a quanto visto nel manga, ma in generale sono più le differenze a farla da padrone. Sono presenti infatti molti nuovi personaggi, anche se "nuovi" è un termine grosso, dato che provengono tutti quanti da altre opere nagaiane ("Violence Jack" in particolare).
La trama cerca di interessare e stupire, ogni episodio ci lascia con dei dubbi o qualcosa a metà, anche se tutto verrà chiarito nel finale. La narrazione non è lineare, spesso vedremo passato, presente e futuro mescolarsi, con eventi che verranno spiegati solo dopo, mostrandoci ciò che realmente è accaduto in precedenza. Può piacere e non piacere, io personalmente ne avrei fatto a meno, optando per una ordinaria linearità. E a tal proposito, non posso non segnalare il terribile primo episodio, come si direbbe su internet una vera e propria "trollata", dato che parte esattamente da dove termina l'intera serie (è uno spoiler!), mostrandoci scene prese a casaccio dal resto degli episodi. Consiglio di iniziare la visione dall'episodio 2, se non si vuole perdere il gusto di scoprire come gli eventi evolveranno, e, paradossalmente, di visionare l'inizio dell'episodio 1 solo a serie conclusa (capirete poi il perché).
E visto che siamo in tema "regia e trama", alcuni colpi di scena sono particolarmente tirati e volti a dare all'anime in generale un tono meno oscuro (io mi sarei aspettato molta più cattiveria in certi frangenti). La trama è anche un po' allungata, certi episodi si sarebbero potuti evitare o comunque comprimere. Ho letto di gente che ha individuato anche dei buchi nella trama, io ne ho trovato uno solo finora, ma in effetti dovrei rivedere la serie per capire se sono io ad aver frainteso o se è davvero un problema concreto.
I fan di "Mazinger Z" potrebbero ritrovarsi comunque spiazzati, dato che questo anime dà più importanza ai dialoghi e allo sviluppo della trama che ai combattimenti robotici. Non c'è l'anima più casinara che caratterizzava, per esempio, "Mazinkaiser", ma io non posso dire di aver disprezzato questo aspetto, i momenti concitati del resto sono tutt'altro che assenti.
L'audio è più che degno, con delle musiche orecchiabili e adatte, anche se vengono riutilizzate parecchio.
L'edizione italiana è davvero ottima per quanto concerne gli extra (sequenze di bozzetti preparatori nei DVD, booklet ricchi di informazioni nelle confezioni DVD/Blu-ray) e il doppiaggio, un po' meno per la traduzione, che abbonda di modi di dire ripetuti come "allora significa che", "cosa" usato in mille modi, ecc. - non so se comunque questo sia dovuto ai dialoghi originali.
Difetto grande è il finale "non finale", che doveva chiaramente lasciare spazio a uno "Shin Great Mazinger" purtroppo finora mai realizzato (una flebile speranza per il futuro la lascio).
In definitiva, la ritengo una serie non perfetta ma comunque ottima, potrebbe non piacere a tutti vista l'attenzione data a una trama un po' esagerata, ogni tanto tirata per le lunghe, ma ad ogni modo cerca di essere interessante, riuscendoci (almeno nel mio caso). E, appunto, lo stile grafico che ricalca tantissimo quello nagaiano, molto più di quanto le serie edite finora sul robottone abbiano mai tentato, è un pregio non da poco. Un altro suo pregio è che può avvicinare un nuovo pubblico al mondo dell'autore Go Nagai, così come è successo con me.
P.S. questa è la serie del Barone Ashura, il cui potenziale di "essere doppio" è stato finalmente sfruttato, nonché contestualizzato nell'ambientazione mitologica ereditata da "Z Mazinger". E, in generale, la psicologia dei personaggi chiave è un fattore molto importante di questo anime.
"Shin Mazinger Zeta" fa il possibile per sembrare una vera e propria trasposizione animata dei manga di Nagai, presentando dei personaggi in tutto e per tutto uguali a quelli cartacei. Ho apprezzato moltissimo questa caratteristica grafica. Peccato che le animazioni non siano sempre il massimo della fluidità. E, così come i disegni, l'intero anime è un grande omaggio al Maestro: la serie è colma di citazioni e personaggi di altri titoli del suddetto autore.
La trama è ibrida fra vecchio e nuovo: alcune sequenze, come la battaglia prima di entrare nella fortezza sottomarina Salude, sono molto simili a quanto visto nel manga, ma in generale sono più le differenze a farla da padrone. Sono presenti infatti molti nuovi personaggi, anche se "nuovi" è un termine grosso, dato che provengono tutti quanti da altre opere nagaiane ("Violence Jack" in particolare).
La trama cerca di interessare e stupire, ogni episodio ci lascia con dei dubbi o qualcosa a metà, anche se tutto verrà chiarito nel finale. La narrazione non è lineare, spesso vedremo passato, presente e futuro mescolarsi, con eventi che verranno spiegati solo dopo, mostrandoci ciò che realmente è accaduto in precedenza. Può piacere e non piacere, io personalmente ne avrei fatto a meno, optando per una ordinaria linearità. E a tal proposito, non posso non segnalare il terribile primo episodio, come si direbbe su internet una vera e propria "trollata", dato che parte esattamente da dove termina l'intera serie (è uno spoiler!), mostrandoci scene prese a casaccio dal resto degli episodi. Consiglio di iniziare la visione dall'episodio 2, se non si vuole perdere il gusto di scoprire come gli eventi evolveranno, e, paradossalmente, di visionare l'inizio dell'episodio 1 solo a serie conclusa (capirete poi il perché).
E visto che siamo in tema "regia e trama", alcuni colpi di scena sono particolarmente tirati e volti a dare all'anime in generale un tono meno oscuro (io mi sarei aspettato molta più cattiveria in certi frangenti). La trama è anche un po' allungata, certi episodi si sarebbero potuti evitare o comunque comprimere. Ho letto di gente che ha individuato anche dei buchi nella trama, io ne ho trovato uno solo finora, ma in effetti dovrei rivedere la serie per capire se sono io ad aver frainteso o se è davvero un problema concreto.
I fan di "Mazinger Z" potrebbero ritrovarsi comunque spiazzati, dato che questo anime dà più importanza ai dialoghi e allo sviluppo della trama che ai combattimenti robotici. Non c'è l'anima più casinara che caratterizzava, per esempio, "Mazinkaiser", ma io non posso dire di aver disprezzato questo aspetto, i momenti concitati del resto sono tutt'altro che assenti.
L'audio è più che degno, con delle musiche orecchiabili e adatte, anche se vengono riutilizzate parecchio.
L'edizione italiana è davvero ottima per quanto concerne gli extra (sequenze di bozzetti preparatori nei DVD, booklet ricchi di informazioni nelle confezioni DVD/Blu-ray) e il doppiaggio, un po' meno per la traduzione, che abbonda di modi di dire ripetuti come "allora significa che", "cosa" usato in mille modi, ecc. - non so se comunque questo sia dovuto ai dialoghi originali.
Difetto grande è il finale "non finale", che doveva chiaramente lasciare spazio a uno "Shin Great Mazinger" purtroppo finora mai realizzato (una flebile speranza per il futuro la lascio).
In definitiva, la ritengo una serie non perfetta ma comunque ottima, potrebbe non piacere a tutti vista l'attenzione data a una trama un po' esagerata, ogni tanto tirata per le lunghe, ma ad ogni modo cerca di essere interessante, riuscendoci (almeno nel mio caso). E, appunto, lo stile grafico che ricalca tantissimo quello nagaiano, molto più di quanto le serie edite finora sul robottone abbiano mai tentato, è un pregio non da poco. Un altro suo pregio è che può avvicinare un nuovo pubblico al mondo dell'autore Go Nagai, così come è successo con me.
P.S. questa è la serie del Barone Ashura, il cui potenziale di "essere doppio" è stato finalmente sfruttato, nonché contestualizzato nell'ambientazione mitologica ereditata da "Z Mazinger". E, in generale, la psicologia dei personaggi chiave è un fattore molto importante di questo anime.
Remake del robottone uscito quasi 40 anni fa, che ha dato il via al filone dei mecha robot e che sembra non esaurirsi.
La trama è sviluppata veramente bene. All'inizio sono rimasto un po' interdetto, tuttavia, man mano che guardavo una puntata dietro l'altra, ci ho pensato su e mi sono detto: questo è il reale remake/prequel di Mazinga Z!. In particolare, infatti, sono approfondite le origini dei personaggi (il Barone Ashura, il Dottor inferno, Juzo Kabuto, il conte bloken, Duca Gorgon,Visconte Pigman), cosa che ho apprezzato tantissimo. Insomma, è un evoluzione! La solita puntata distruggi il robottone nemico di turno e vissero felici e contenti mi aveva un po' stufato.
Il profilo psicologico dei personaggi viene analizzato in maniera più approfondita; il pilota del gigante d'acciaio, Koji Kabuto, dovrà infatti fare delle scelte importanti che andranno ad incidere sul suo futuro. Molto spesso gli risuonerà nella sua coscienza la frase di suo nonno, se utilizzare il robot come un demonio o come un Dio o… una via di mezzo (che secondo me è la migliore).
Una cosa che non mi è andata giù, invece, è il carattere del personaggio Boss, a mio avviso troppo duro, cattivo; forse gli autori si sono ispirati alla serie storica, però il "Boss" che ho apprezzato di più era quello presente nella serie "Grande Mazinga", dove il "panzone" non si prendeva mai sul serio e mi lasciava stampato sul mio viso un largo sorriso.
Sono rimasto un po' interdetto proprio alla fine della serie. Pensavo che finisse tutto e invece viene lasciato spazio ad una nuova serie. In ogni caso, spero che venga conclusa la saga, perché è un vero peccato lasciare incompiuta un opera del genere. Quindi il mio voto è 8 (se lo dovessi dare solo alla trama si beccherebbe un bel 10 e lode!).
Il mecha design non è proprio all'altezza delle ultime produzioni, ma, nonostante questo, le animazioni sono sviluppate in maniera adeguata. Il chara invece varia dal sufficiente al molto buono. I fan di vecchia data troveranno pane per i loro denti (non le solite puntate autoconclusive), invece le nuove generazioni non so se apprezzeranno lo sforzo fatto. Un consiglio comunque lo posso dare, andarsi a rivedere prima la serie storica. MAZING-ON!
La trama è sviluppata veramente bene. All'inizio sono rimasto un po' interdetto, tuttavia, man mano che guardavo una puntata dietro l'altra, ci ho pensato su e mi sono detto: questo è il reale remake/prequel di Mazinga Z!. In particolare, infatti, sono approfondite le origini dei personaggi (il Barone Ashura, il Dottor inferno, Juzo Kabuto, il conte bloken, Duca Gorgon,Visconte Pigman), cosa che ho apprezzato tantissimo. Insomma, è un evoluzione! La solita puntata distruggi il robottone nemico di turno e vissero felici e contenti mi aveva un po' stufato.
Il profilo psicologico dei personaggi viene analizzato in maniera più approfondita; il pilota del gigante d'acciaio, Koji Kabuto, dovrà infatti fare delle scelte importanti che andranno ad incidere sul suo futuro. Molto spesso gli risuonerà nella sua coscienza la frase di suo nonno, se utilizzare il robot come un demonio o come un Dio o… una via di mezzo (che secondo me è la migliore).
Una cosa che non mi è andata giù, invece, è il carattere del personaggio Boss, a mio avviso troppo duro, cattivo; forse gli autori si sono ispirati alla serie storica, però il "Boss" che ho apprezzato di più era quello presente nella serie "Grande Mazinga", dove il "panzone" non si prendeva mai sul serio e mi lasciava stampato sul mio viso un largo sorriso.
Sono rimasto un po' interdetto proprio alla fine della serie. Pensavo che finisse tutto e invece viene lasciato spazio ad una nuova serie. In ogni caso, spero che venga conclusa la saga, perché è un vero peccato lasciare incompiuta un opera del genere. Quindi il mio voto è 8 (se lo dovessi dare solo alla trama si beccherebbe un bel 10 e lode!).
Il mecha design non è proprio all'altezza delle ultime produzioni, ma, nonostante questo, le animazioni sono sviluppate in maniera adeguata. Il chara invece varia dal sufficiente al molto buono. I fan di vecchia data troveranno pane per i loro denti (non le solite puntate autoconclusive), invece le nuove generazioni non so se apprezzeranno lo sforzo fatto. Un consiglio comunque lo posso dare, andarsi a rivedere prima la serie storica. MAZING-ON!
Il 2009 sarà ricordato come un anno straordinario per gli appassionati di anime e manga: non solo Suzue Miuchi ha detto di essere pronta per la parte finale di Glass no Kamen, non solo a Odaiba viene costruita una gigantesca statua di Gundam per commemorare i 30 anni del franchise, ma sopratutto quell'anno sarà ricordato come quello in cui Yasuhiro Imagawa riuscirà nuovamente a dirigere e sceneggiare fino in fondo un anime con, finalmente, un budget accettabile.
Dovessimo riguardare la sua "animegrafia", ci ricorderemmo come buona parte delle sue opere siano state costellate da licenziamenti in tronco in corso di serie (Getter Robot: The Last Day), budget mediocri (G Gundam) o inesistenti (Violinist of Hameln), non impedendo comunque loro di farsi ricordare per le sceneggiature complessissime e intricate che hanno costituito l'aura mitologica dell'artista. Dopo l'annuncio di un nuovo retelling del brand Mazinger, questa volta però ispirato al mediocre Z Mazinger (remake mitologico di Mazinger Z a opera di un Go Nagai senza più nulla da dire), un sacco di rumor di sono susseguiti sullo staff dell'opera, ora smentendo, ora confermando, la presenza di Imagawa alla regia. Quando, dopo l'ennesimo annuncio semi-ufficiale che dava al suo posto Jun Kawagoe, la cosa venne ancora una volta rinnegata, in molti iniziarono a vedere malissimo questa produzione nata senza né capo né coda, che fin dalle premesse produttive dimostrava di non avere idee certe su nulla. Eppure Imagawa alla fine è arrivato, e come nelle più rosee previsioni crea, con un budget accettabile, un prodotto eccezionale: Mazinger Edition Z è, senza preamboli, l'anime del 2009.
La prima puntata è già leggenda: prendendo tutti alla sprovvista, si parte con un recap che riassume l'intera storia poco prima dello scontro finale. E così, mentre dagli spettatori occasionali partono maledizioni e i fan del regista, memori di The Last Day, se la ridono pensando all'idea come una manovra per non farsi licenziare dallo studio ("Se mi licenzi continui te la serie, ma non saprai mai come collegare tutte le scene che ho mostrato"), i fan di Nagai piangono lacrime di commozione vedendo in una stessa serie animata personaggi provenienti dagli universi dei Mazinger, Mao Dante, Violence Jack, Gloizer X alle prese con divinità della mitologia greca, morte di personaggi, distruzioni di massa, atmosfere apocalittiche.
Quella che ufficialmente doveva essere una riscrittura di Z Mazinger si rivela così un remake, invece, dell'originale Mazinger Z cartaceo di Nagai, quello adattato in modo infantile negli anime Toei degli anni 70 e che Imagawa riscrive inserendovi un corposo cast proveniente da ogni genere di manga dell'autore. Ed è il trionfo di citazioni - situazioni, personaggi, inquadrature, addirittura intere vignette riprese dal fumetto o leggermente modificate - e reinterpretazioni, con tutti i personaggi che acquistano ulteriore tridimensionalità dalla caratterizzazione originaria. Ciliegina sulla torta: un chara design meravigliosamente retrò, ancorato ai tratti sporchi e caricaturali del Nagai prima maniera.
E dove termina l'influenza di un genio, inizia quella di un altro: la storia, completo parto di Imagawa è, come ci si aspettava, meravigliosamente appassionante. I colpi di scena in ogni episodio sono la norma, così come personaggi che fanno il doppio o il triplo gioco, rovesciamenti di posizione, flashback e un infinito numero di grandi misteri che vengono periodicamente snocciolati e rimpiazzati da altri. Edition Z è un tour de force di domande, risposte, favolosi personaggi grotteschi, gratificazioni ai fan di Nagai (bisogna ribadirlo: solo chi ha letto la maggior parte dei fumetti del mangaka potrà cogliere tutte le infinite citazioni, che abbracciano davvero ogni campo) e twist, volutamente esagerati e in più punti quasi parossistici, ma che in linea con l'atmosfera grottesca e cupa risultano eccezionali.
Paradossalmente, unica cosa che infastidirà i fan più oltranzisti delle "classiche" serie Super Robot dei bei tempi andati è proprio l'assenza di veri scontri di rilievo: non solo questi si rivelano veloci e sintetici a livelli tragici (forse anche colpa del budget, accettabile ma non di più), ma la stessa concezione "cazzara" delle serie robotiche "old style" viene a mancare. Le mazzate tra robot sono decisamente l'elemento secondario dello spettacolo, che gioca le frecce del suo arco nella complessa e intricata storia e nei fantastici personaggi. Curioso e spiazzante, anche perché le due opening, cantate dagli "storici" JAM Project (caldo nome nell'ambito delle sigle di serie Super Robot), sono invece ancorate alla tradizione: potenti, gasanti, accompagnate da un gran numero di immagini che risaltano un lato distruttivo/action della serie che, alla fine dei conti, non c'è.
Delusioni a parte, in questo senso, sarebbe comunque indecoroso imputare all'opera di essere deludente perché non lo è affatto. Il nuovo gioiello di Imagawa deve solo essere inquadrato come giustamente gli compete, ossia come una storia robotica dalle sfaccettature inquietanti e mitologiche, disumanamente complessa e con un accettabile contorno di azione robotica. Inquadrata come si deve si rivela una grande serie animata, sceneggiata benissimo e rappresenta sicuramente uno dei migliori prodotti animati, se non IL migliore, dedicati ai personaggi e alle creature di Go Nagai.
Dovessimo riguardare la sua "animegrafia", ci ricorderemmo come buona parte delle sue opere siano state costellate da licenziamenti in tronco in corso di serie (Getter Robot: The Last Day), budget mediocri (G Gundam) o inesistenti (Violinist of Hameln), non impedendo comunque loro di farsi ricordare per le sceneggiature complessissime e intricate che hanno costituito l'aura mitologica dell'artista. Dopo l'annuncio di un nuovo retelling del brand Mazinger, questa volta però ispirato al mediocre Z Mazinger (remake mitologico di Mazinger Z a opera di un Go Nagai senza più nulla da dire), un sacco di rumor di sono susseguiti sullo staff dell'opera, ora smentendo, ora confermando, la presenza di Imagawa alla regia. Quando, dopo l'ennesimo annuncio semi-ufficiale che dava al suo posto Jun Kawagoe, la cosa venne ancora una volta rinnegata, in molti iniziarono a vedere malissimo questa produzione nata senza né capo né coda, che fin dalle premesse produttive dimostrava di non avere idee certe su nulla. Eppure Imagawa alla fine è arrivato, e come nelle più rosee previsioni crea, con un budget accettabile, un prodotto eccezionale: Mazinger Edition Z è, senza preamboli, l'anime del 2009.
La prima puntata è già leggenda: prendendo tutti alla sprovvista, si parte con un recap che riassume l'intera storia poco prima dello scontro finale. E così, mentre dagli spettatori occasionali partono maledizioni e i fan del regista, memori di The Last Day, se la ridono pensando all'idea come una manovra per non farsi licenziare dallo studio ("Se mi licenzi continui te la serie, ma non saprai mai come collegare tutte le scene che ho mostrato"), i fan di Nagai piangono lacrime di commozione vedendo in una stessa serie animata personaggi provenienti dagli universi dei Mazinger, Mao Dante, Violence Jack, Gloizer X alle prese con divinità della mitologia greca, morte di personaggi, distruzioni di massa, atmosfere apocalittiche.
Quella che ufficialmente doveva essere una riscrittura di Z Mazinger si rivela così un remake, invece, dell'originale Mazinger Z cartaceo di Nagai, quello adattato in modo infantile negli anime Toei degli anni 70 e che Imagawa riscrive inserendovi un corposo cast proveniente da ogni genere di manga dell'autore. Ed è il trionfo di citazioni - situazioni, personaggi, inquadrature, addirittura intere vignette riprese dal fumetto o leggermente modificate - e reinterpretazioni, con tutti i personaggi che acquistano ulteriore tridimensionalità dalla caratterizzazione originaria. Ciliegina sulla torta: un chara design meravigliosamente retrò, ancorato ai tratti sporchi e caricaturali del Nagai prima maniera.
E dove termina l'influenza di un genio, inizia quella di un altro: la storia, completo parto di Imagawa è, come ci si aspettava, meravigliosamente appassionante. I colpi di scena in ogni episodio sono la norma, così come personaggi che fanno il doppio o il triplo gioco, rovesciamenti di posizione, flashback e un infinito numero di grandi misteri che vengono periodicamente snocciolati e rimpiazzati da altri. Edition Z è un tour de force di domande, risposte, favolosi personaggi grotteschi, gratificazioni ai fan di Nagai (bisogna ribadirlo: solo chi ha letto la maggior parte dei fumetti del mangaka potrà cogliere tutte le infinite citazioni, che abbracciano davvero ogni campo) e twist, volutamente esagerati e in più punti quasi parossistici, ma che in linea con l'atmosfera grottesca e cupa risultano eccezionali.
Paradossalmente, unica cosa che infastidirà i fan più oltranzisti delle "classiche" serie Super Robot dei bei tempi andati è proprio l'assenza di veri scontri di rilievo: non solo questi si rivelano veloci e sintetici a livelli tragici (forse anche colpa del budget, accettabile ma non di più), ma la stessa concezione "cazzara" delle serie robotiche "old style" viene a mancare. Le mazzate tra robot sono decisamente l'elemento secondario dello spettacolo, che gioca le frecce del suo arco nella complessa e intricata storia e nei fantastici personaggi. Curioso e spiazzante, anche perché le due opening, cantate dagli "storici" JAM Project (caldo nome nell'ambito delle sigle di serie Super Robot), sono invece ancorate alla tradizione: potenti, gasanti, accompagnate da un gran numero di immagini che risaltano un lato distruttivo/action della serie che, alla fine dei conti, non c'è.
Delusioni a parte, in questo senso, sarebbe comunque indecoroso imputare all'opera di essere deludente perché non lo è affatto. Il nuovo gioiello di Imagawa deve solo essere inquadrato come giustamente gli compete, ossia come una storia robotica dalle sfaccettature inquietanti e mitologiche, disumanamente complessa e con un accettabile contorno di azione robotica. Inquadrata come si deve si rivela una grande serie animata, sceneggiata benissimo e rappresenta sicuramente uno dei migliori prodotti animati, se non IL migliore, dedicati ai personaggi e alle creature di Go Nagai.
Shin Mazinger è una serie atipica perché oscilla in continuazione tra scene spazzatura da 1 e scene epiche da 10, rendendo difficilissimo darne una valutazione. La prima puntata è quanto di più abominevole si possa immaginare; l'ultima puntata invece è geniale, almeno per chi come me ha visto il film "Mazinga Z contro il Generale Nero" ed è un fan sfegatato del Grande Mazinga. Durante la visione sono stato molto in dubbio se assegnare la sufficienza a meno; dopo ogni puntata mi dicevo questo è troppo, dopo questo la bocciatura non gliela toglie nessuno, soltanto per cambiare idea nella puntata successiva, in seguito alla reintroduzione di qualche altro personaggio storico della saga di Mazinga. Perché è chiaro che questa serie si rivolge ai nostalgici di Go Nagai ed ogni puntata è infarcita di innumerevoli citazioni dell'opera del Maestro, a volte anche gratuite e a sproposito. Tuttavia per un vecchio girellaro come me è impagabile vedere tornare in attività dopo tanti anni i vecchi mostri e avversari del classico Mazinger, sono questi i momenti da 10, insieme ad alcuni combattimenti. Purtroppo questi pochi momenti sono sommersi in un mare di immondizia ed in una sceneggiatura portata avanti malissimo.
È vero che ci sono delle idee, dei colpi di scena, delle pensate originali; la rivisitazione del mondo di Go Nagai ha un suo senso e un suo interesse; il problema è che si è scelto di rendere la narrazione cronologica non lineare, proponendo molte scene in ordine rovesciato, non si capisce bene perché. Sistematicamente capita di vedere Mazinger impegnato nel mezzo di una battaglia il cui inizio viene mostrato una o due puntate dopo, con effetto di spaesamento dello spettatore. Se non si fosse usato questo artificio la trama sarebbe stata molto più comprensibile (non è troppo complessa tutto sommato) e la serie ne avrebbe guadagnato. Non che sarebbe arrivata ad un voto alto, perché si è troppo esagerato con il voler sorprendere a tutti i costi. Sono stati aggiunti anche dei risvolti tramistici che non si amalgamano bene con il resto dell'opera; tanto per dirne una, che c'entrano un castello nella Foresta Nera tedesca ed una specie di Dottor Frankenstein con il resto della serie?
Il character design è molto vicino a quello originale di Go Nagai, che comunque non ha nulla a che fare con questa serie che è opera di Yasuhiro Imagawa, famoso per altri remake d'epoca come Giant Robot e Tetsujin 28. Parlando di chara, ho notato delle inserzioni fastidiose: quando ho visto per la prima volta Tsubasa Nishikiyori e l'ispettore di polizia ho pensato ma cosa ci stanno a fare Fujiko e Zenigata in una serie di Mazinga?. Ovviamente non ha senso aspettarsi chissà quale introspezione psicologica in una serie di questo tipo e quindi non critico i personaggi, che comunque non mi hanno convinto (i veri protagonisti sono Tsubasa Nishikiyori e il Barone Ashura, Koji Kabuto è un comprimario e Sayaka Yumi una comparsa). Quello che critico sono i combattimenti, di gran lunga troppo pochi e troppo brevi. Un vero peccato perché le poche scene di combattimento presenti sono ben fatte e davvero meritevoli.
Sarebbe bastato pochissimo per realizzare una serie decente di Mazinger, ma questa occasione è stata del tutto sprecata da Imagawa, che ha voluto strafare, mettendo troppa carne al fuoco e troppi personaggi (a chi sono piaciuti i cinque di Kurogane mi chiedo?). Alla fine la cosa migliore della serie è la colonna sonora, che all'inizio non sopportavo ma poi mi è entrata in testa, e devo ammettere che è adatta all'atmosfera. Nonostante i vari momenti nostalgici e il finale evocativo ho deciso che non posso assegnare la sufficienza. La consiglio solo ai fanatici di Mazinga; per tutti gli altri è meglio astenersi. Io stesso, se non fosse per il fattore nostalgia assegnerei un 2.
È vero che ci sono delle idee, dei colpi di scena, delle pensate originali; la rivisitazione del mondo di Go Nagai ha un suo senso e un suo interesse; il problema è che si è scelto di rendere la narrazione cronologica non lineare, proponendo molte scene in ordine rovesciato, non si capisce bene perché. Sistematicamente capita di vedere Mazinger impegnato nel mezzo di una battaglia il cui inizio viene mostrato una o due puntate dopo, con effetto di spaesamento dello spettatore. Se non si fosse usato questo artificio la trama sarebbe stata molto più comprensibile (non è troppo complessa tutto sommato) e la serie ne avrebbe guadagnato. Non che sarebbe arrivata ad un voto alto, perché si è troppo esagerato con il voler sorprendere a tutti i costi. Sono stati aggiunti anche dei risvolti tramistici che non si amalgamano bene con il resto dell'opera; tanto per dirne una, che c'entrano un castello nella Foresta Nera tedesca ed una specie di Dottor Frankenstein con il resto della serie?
Il character design è molto vicino a quello originale di Go Nagai, che comunque non ha nulla a che fare con questa serie che è opera di Yasuhiro Imagawa, famoso per altri remake d'epoca come Giant Robot e Tetsujin 28. Parlando di chara, ho notato delle inserzioni fastidiose: quando ho visto per la prima volta Tsubasa Nishikiyori e l'ispettore di polizia ho pensato ma cosa ci stanno a fare Fujiko e Zenigata in una serie di Mazinga?. Ovviamente non ha senso aspettarsi chissà quale introspezione psicologica in una serie di questo tipo e quindi non critico i personaggi, che comunque non mi hanno convinto (i veri protagonisti sono Tsubasa Nishikiyori e il Barone Ashura, Koji Kabuto è un comprimario e Sayaka Yumi una comparsa). Quello che critico sono i combattimenti, di gran lunga troppo pochi e troppo brevi. Un vero peccato perché le poche scene di combattimento presenti sono ben fatte e davvero meritevoli.
Sarebbe bastato pochissimo per realizzare una serie decente di Mazinger, ma questa occasione è stata del tutto sprecata da Imagawa, che ha voluto strafare, mettendo troppa carne al fuoco e troppi personaggi (a chi sono piaciuti i cinque di Kurogane mi chiedo?). Alla fine la cosa migliore della serie è la colonna sonora, che all'inizio non sopportavo ma poi mi è entrata in testa, e devo ammettere che è adatta all'atmosfera. Nonostante i vari momenti nostalgici e il finale evocativo ho deciso che non posso assegnare la sufficienza. La consiglio solo ai fanatici di Mazinga; per tutti gli altri è meglio astenersi. Io stesso, se non fosse per il fattore nostalgia assegnerei un 2.
Siamo nel Giappone, dove l'umanità sta per andare incontro alla sua rivoluzione, grazie alla scoperta di una nuova fonte di energia: l'energia Fotonica. Tuttavia il Dr. Hell, assetato di potere, ha intenzione di impossessarsi di tale fonte d'energia, attraverso i suoi mostri meccanici e i suoi sottoposti, per attuare il suo piano di conquista del mondo, ma ad opporsi a tale minaccia vi è un ragazzo di nome Koji Kabuto, che insieme al suo potentissimo mecha Mazinger Z cercherà di respingere il nemico e allo stesso tempo di preservare il futuro dell'umanità. Ma un oscuro passato si nasconde nell'ombra, fatto di intrighi e complotti, insieme alla presenza della mitologia Greca, che il giovane protagonista sarà costretto a conoscere ed affrontare attraverso i numerosi personaggi ai quali andrà incontro.
Prima di tutto, ci tengo a dire che il nuovo Mazinger Z non è un remake, ma bensì un retake, che prende numerosi elementi da titoli originariamente noti come Mazinger Z, The great Mazinger e Z Mazinger; quindi nonostante l'incredibile follia che intercorre all'interno della serie, molte vicende troveranno una giustificazione, tuttavia questo è solo uno dei tanti preavvisi che ci tengo a fare prima di iniziare la visione della serie.
Di fronte alla visione del primo episodio vi sentirete spaesati di fronte a tante battaglie e salti temporali privi di fondamento, impossibile darvi torto, tuttavia la vera trama avrà inizio nel secondo episodio, immediatamente dopo il riferimento di quello precedente, dove avranno inizio le numerose battaglie tra Koji Kabuto e i suoi nemici.
C'è da dire che la prima metà della serie non risulta abbastanza intrigante e carica di colpi di scena fino all'episodio 9, ma bisogna considerare che tutto questo è stato attuato al fine di creare quello che è un "trampolino da lancio" che mira all'introduzione dei nuovi personaggi e al cambiamento di quelli che molti di voi già conoscono grazie alla serie del passato (il Barone Ashura per esempio).
La serie "esploderà" in seguito all'introduzione della seconda metà, dove avranno luogo una serie di incredibili rivelazioni che si ripercuoteranno senza sosta in quello che sembra un ritmo incessante di misteri ed intrighi che si risolveranno/creeranno con l'avanzare degli episodi. Il tutto troverà la sua devastante quanto definitiva risoluzione nel finale, che tuttavia lascerà presupporre quello che sembra un possibile sequel.
Anche se Koji Kabuto può essere definito il protagonista della serie, trovo che in realtà sia soltanto un personaggio che, attraverso le sue numerose battaglie, ci porterà alla scoperta dei segreti riguardanti l’oscuro passato della sua famiglia e la rivalità di quest’ultima con il Dottor Hell, dando vita a quello che è un anime del tutto diverso dal classico "respingi il cattivo e diventa l'eroe della giornata".
Ad essere protagonisti sono infatti i personaggi secondari, come La signora Tsubasa, che gestisce la pensione di Kuroganeya, insieme ai suoi misteriosi quanto "psicopatici" dipendenti, la cui presenza sarà di fondamentale importanza per l'avanzamento della trama.
Un altro aspetto interessante è la revisione del personaggio del Barone Ashura, che si ritroverà ad essere legato a quello che è un destino decisamente più grande e particolare che quello di essere un semplice sottoposto del cattivo principale.
La serie non mira alla crescita dei personaggi, ma alla scoperta del loro vero io e del loro passato, che ci verrà presentato attraverso una serie di discorsi e di flashback che non andranno ad intaccare l'azione che intercorre all'interno della serie, anzi, permetterà la giustificazione di quest'ultima e la renderà più seriosa (pur rispettando la classicità del titolo) per rendere questo retake più moderno per i giovani d'oggi e piacevole per gli amanti del vintage - quest'ultimi tuttavia non si aspettino il ritorno del famoso anime degli anni '80.
Un elemento che apprezzo nella maggior parte delle opere di Go Nagai è quello di vedere dei cattivi che servono il bene della società, affrontando quelli che sono i veri nemici di quest'ultima, anche se questi "nemici" non sono poi così diversi dai presunti "buoni" sul punto di vista caratteriale, infatti a distinguerli sarà il fine, ma non il comportamento; il tutto va a generare quella sembra una folle ma affascinante teoria che comporta l'uso del male per combattere quest'ultimo.
Il soundtrack è decisamente appetibile ma parzialmente ridotto, infatti con l'avanzare della serie si avverte la necessità di qualche traccia in più, tuttavia i pochi brani presenti all'interno degli episodi rendono per bene l'emozione che si vuole trasmettere in determinati momenti, in particolare il brano che accompagna l'esplorazione di importanti flashback riguardanti il passato che lega il mondo attuale con la popolazione di Micene.
Da menzionare la bellezza delle due opening: Kanjite Knight, che cederà il posto a Shugojin - the Guardian nella seconda metà della serie, come Brand New World per Tsuyokimono yo, il tutto per simboleggiare il profondo cambiamento che comporta questo passaggio.
Da sottolineare la bellezza dei disegni e delle animazioni, che rispolverano la classicità dei volti "vintage" senza intaccare la loro originalità, tuttavia bisogna sottolineare la presenza di alcune scene che risultano appositamente modificate per creare un effetto particolare (un esempio lo si vedrà nell'episodio 9), personalmente questo esperimento non mi ha colpito più di tanto, però la sua presenza è risultata tutt'altro che invasiva.
Infine mi sento di menzionare la presenza di Yasuhiro Imagawa, particolarmente noto per la sua tecnica narrativa in titoli come Giant Robot e per la sua incredibile capacità di creare scene che esaltano l'azione e il carisma dei suoi personaggi come nell'altrettanto noto Mobile Fighter G Gundam.
Anche se non raggiunge la qualità delle sue opere precedenti, Mazinger Z si rivela un titolo ugualmente apprezzabile, che rende omaggio al suo autore originale.
Nonostante i suoi difetti sul punto di vista narrativo e l'eccessiva esuberanza del primo episodio, Mazinger Z si è rivelata un'opera che ripaga per bene la pazienza dello spettatore nella prima metà della serie, che si ritroverà ad assistere a quella che è un opera capace di intrattenere attraverso le sue numerose rivelazioni e i suoi personaggi. Peccato per il finale, che nonostante riesca a concludere le vicende dell'intera serie ne getta immediatamente altre di cui si spera un possibile sequel.
Prima di tutto, ci tengo a dire che il nuovo Mazinger Z non è un remake, ma bensì un retake, che prende numerosi elementi da titoli originariamente noti come Mazinger Z, The great Mazinger e Z Mazinger; quindi nonostante l'incredibile follia che intercorre all'interno della serie, molte vicende troveranno una giustificazione, tuttavia questo è solo uno dei tanti preavvisi che ci tengo a fare prima di iniziare la visione della serie.
Di fronte alla visione del primo episodio vi sentirete spaesati di fronte a tante battaglie e salti temporali privi di fondamento, impossibile darvi torto, tuttavia la vera trama avrà inizio nel secondo episodio, immediatamente dopo il riferimento di quello precedente, dove avranno inizio le numerose battaglie tra Koji Kabuto e i suoi nemici.
C'è da dire che la prima metà della serie non risulta abbastanza intrigante e carica di colpi di scena fino all'episodio 9, ma bisogna considerare che tutto questo è stato attuato al fine di creare quello che è un "trampolino da lancio" che mira all'introduzione dei nuovi personaggi e al cambiamento di quelli che molti di voi già conoscono grazie alla serie del passato (il Barone Ashura per esempio).
La serie "esploderà" in seguito all'introduzione della seconda metà, dove avranno luogo una serie di incredibili rivelazioni che si ripercuoteranno senza sosta in quello che sembra un ritmo incessante di misteri ed intrighi che si risolveranno/creeranno con l'avanzare degli episodi. Il tutto troverà la sua devastante quanto definitiva risoluzione nel finale, che tuttavia lascerà presupporre quello che sembra un possibile sequel.
Anche se Koji Kabuto può essere definito il protagonista della serie, trovo che in realtà sia soltanto un personaggio che, attraverso le sue numerose battaglie, ci porterà alla scoperta dei segreti riguardanti l’oscuro passato della sua famiglia e la rivalità di quest’ultima con il Dottor Hell, dando vita a quello che è un anime del tutto diverso dal classico "respingi il cattivo e diventa l'eroe della giornata".
Ad essere protagonisti sono infatti i personaggi secondari, come La signora Tsubasa, che gestisce la pensione di Kuroganeya, insieme ai suoi misteriosi quanto "psicopatici" dipendenti, la cui presenza sarà di fondamentale importanza per l'avanzamento della trama.
Un altro aspetto interessante è la revisione del personaggio del Barone Ashura, che si ritroverà ad essere legato a quello che è un destino decisamente più grande e particolare che quello di essere un semplice sottoposto del cattivo principale.
La serie non mira alla crescita dei personaggi, ma alla scoperta del loro vero io e del loro passato, che ci verrà presentato attraverso una serie di discorsi e di flashback che non andranno ad intaccare l'azione che intercorre all'interno della serie, anzi, permetterà la giustificazione di quest'ultima e la renderà più seriosa (pur rispettando la classicità del titolo) per rendere questo retake più moderno per i giovani d'oggi e piacevole per gli amanti del vintage - quest'ultimi tuttavia non si aspettino il ritorno del famoso anime degli anni '80.
Un elemento che apprezzo nella maggior parte delle opere di Go Nagai è quello di vedere dei cattivi che servono il bene della società, affrontando quelli che sono i veri nemici di quest'ultima, anche se questi "nemici" non sono poi così diversi dai presunti "buoni" sul punto di vista caratteriale, infatti a distinguerli sarà il fine, ma non il comportamento; il tutto va a generare quella sembra una folle ma affascinante teoria che comporta l'uso del male per combattere quest'ultimo.
Il soundtrack è decisamente appetibile ma parzialmente ridotto, infatti con l'avanzare della serie si avverte la necessità di qualche traccia in più, tuttavia i pochi brani presenti all'interno degli episodi rendono per bene l'emozione che si vuole trasmettere in determinati momenti, in particolare il brano che accompagna l'esplorazione di importanti flashback riguardanti il passato che lega il mondo attuale con la popolazione di Micene.
Da menzionare la bellezza delle due opening: Kanjite Knight, che cederà il posto a Shugojin - the Guardian nella seconda metà della serie, come Brand New World per Tsuyokimono yo, il tutto per simboleggiare il profondo cambiamento che comporta questo passaggio.
Da sottolineare la bellezza dei disegni e delle animazioni, che rispolverano la classicità dei volti "vintage" senza intaccare la loro originalità, tuttavia bisogna sottolineare la presenza di alcune scene che risultano appositamente modificate per creare un effetto particolare (un esempio lo si vedrà nell'episodio 9), personalmente questo esperimento non mi ha colpito più di tanto, però la sua presenza è risultata tutt'altro che invasiva.
Infine mi sento di menzionare la presenza di Yasuhiro Imagawa, particolarmente noto per la sua tecnica narrativa in titoli come Giant Robot e per la sua incredibile capacità di creare scene che esaltano l'azione e il carisma dei suoi personaggi come nell'altrettanto noto Mobile Fighter G Gundam.
Anche se non raggiunge la qualità delle sue opere precedenti, Mazinger Z si rivela un titolo ugualmente apprezzabile, che rende omaggio al suo autore originale.
Nonostante i suoi difetti sul punto di vista narrativo e l'eccessiva esuberanza del primo episodio, Mazinger Z si è rivelata un'opera che ripaga per bene la pazienza dello spettatore nella prima metà della serie, che si ritroverà ad assistere a quella che è un opera capace di intrattenere attraverso le sue numerose rivelazioni e i suoi personaggi. Peccato per il finale, che nonostante riesca a concludere le vicende dell'intera serie ne getta immediatamente altre di cui si spera un possibile sequel.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ma che roba è, uno scherzo? Ma con che coraggio hanno potuto tirar fuori un impasto del genere? Perché Mazinga non si vede quasi mai? Che razza di sceneggiatura è, con tutti quei dannati flashback e flashforward? Questi espedienti dovrebbero essere usati con una certa moderazione, invece qui non si riesce mai a vedere una sequenza di eventi nell'ordine in cui si verifica. I dialoghi? Tante, troppe frasi non concluse, tantissime domande senza risposta. E il finale? E che cavolo significa l'apparizione del personaggio chiamato "Blade" con alle spalle una silhouette ben nota a chi conosce i vecchi anime di Nagai, la quale non si vede mai più né prima né dopo? Questa è una presa in giro. Che ci fa il dottor Hell sempre in mezzo a quei maledetti ingranaggi rotanti in grafica 3D? Il titolo poi doveva essere Tsubasa Nishikiyori Z-Hen o qualcosa di simile, visto che tutto sembra ruotare intorno a lei piuttosto che a Mazinger Z o Koji. Non mi aspettavo grandi cose da questa serie, eppure questo anime è stato il più deludente che abbia mai visto in vita mia.
Ma che roba è, uno scherzo? Ma con che coraggio hanno potuto tirar fuori un impasto del genere? Perché Mazinga non si vede quasi mai? Che razza di sceneggiatura è, con tutti quei dannati flashback e flashforward? Questi espedienti dovrebbero essere usati con una certa moderazione, invece qui non si riesce mai a vedere una sequenza di eventi nell'ordine in cui si verifica. I dialoghi? Tante, troppe frasi non concluse, tantissime domande senza risposta. E il finale? E che cavolo significa l'apparizione del personaggio chiamato "Blade" con alle spalle una silhouette ben nota a chi conosce i vecchi anime di Nagai, la quale non si vede mai più né prima né dopo? Questa è una presa in giro. Che ci fa il dottor Hell sempre in mezzo a quei maledetti ingranaggi rotanti in grafica 3D? Il titolo poi doveva essere Tsubasa Nishikiyori Z-Hen o qualcosa di simile, visto che tutto sembra ruotare intorno a lei piuttosto che a Mazinger Z o Koji. Non mi aspettavo grandi cose da questa serie, eppure questo anime è stato il più deludente che abbia mai visto in vita mia.
L'inizio è stato un po' confusionario. Poi però la serie si è fatta abbastanza avvincente e ricca di colpi di scena. Appena finito di vedere un episodio non vedi l'ora di vederne un altro. Sono riusciti a caratterizzare bene tutti i personaggi, specialmente il barone Ashura. La realizzazione di ciascun episodio è ovviamente diversa rispetto alla serie classica, e questa è stata una grande trovata. Le musiche in sotto fondo erano secondo me perfette. L'ho seguita con piacere, anche se devo dire che il finale mi ha deluso un po'.
Per un fan sfegatato come me che aveva 10 anni quando la prima serie di Go è arrivata in Italia è difficile essere lucido nel giudizio dei nuovi remake, questione di feeling! Devo però tentare di essere abbastanza oggettivo e, oggettivamente, devo ammettere che la serie in questione è deludente. Molto meglio allora la serie di Shin Getter del 2004, mi è piaciuta di più.
Qui la partenza già è abbastanza confusionaria poi, quando la serie sembra risollevarsi, ecco che compaiono vicende che si dipanano per 3 o più episodi quando negli anni '70 un episodio sarebbe bastato ed avanzato per svilupparle con completezza. Un inutile spreco di tempo che denota mancanza di idee, bastava un OAV di 13 episodi, e forse era pure troppo. Davvero troppi dialoghi inutili, già Mazinkaiser non mi era piaciuto per questo motivo. Io preferirei che si tornasse allo spirito originario: trama semplice e autoconclusiva, poche parole, molte botte! Magari 96 episodi di Mazinga Z alla lunga erano un tantino ripetitivi ed estenuanti, ma con 25 a disposizione andava benissimo.
Lodevole il tentativo di riprendere il manga, ma l'anime è e deve essere altra cosa, e poi del manga vanno ripresi gli elementi migliori: la violenza, anche gore talvolta, non la pedissequità, che poi nel manga in realtà manco c'è! Peccato, altra occasione mancata.
Per la cronaca: in questo progetto Nagai c'entra solo per i diritti d'autore, con ideazione, trama e realizzazione non c'entra proprio nulla! E, secondo me, si vede.
Qui la partenza già è abbastanza confusionaria poi, quando la serie sembra risollevarsi, ecco che compaiono vicende che si dipanano per 3 o più episodi quando negli anni '70 un episodio sarebbe bastato ed avanzato per svilupparle con completezza. Un inutile spreco di tempo che denota mancanza di idee, bastava un OAV di 13 episodi, e forse era pure troppo. Davvero troppi dialoghi inutili, già Mazinkaiser non mi era piaciuto per questo motivo. Io preferirei che si tornasse allo spirito originario: trama semplice e autoconclusiva, poche parole, molte botte! Magari 96 episodi di Mazinga Z alla lunga erano un tantino ripetitivi ed estenuanti, ma con 25 a disposizione andava benissimo.
Lodevole il tentativo di riprendere il manga, ma l'anime è e deve essere altra cosa, e poi del manga vanno ripresi gli elementi migliori: la violenza, anche gore talvolta, non la pedissequità, che poi nel manga in realtà manco c'è! Peccato, altra occasione mancata.
Per la cronaca: in questo progetto Nagai c'entra solo per i diritti d'autore, con ideazione, trama e realizzazione non c'entra proprio nulla! E, secondo me, si vede.
A me è piaciuto. La nuova impostazione della storia valorizza lo sguardo di Nagai a tradizione occidentale (civiltà di Micene, romanzo gotico alla Frankenstein, Zeus e la mitologia classica, ecc.), in modo molto più ampio che nello Z classico. Non male anche la "genealogia" di alcuni personaggi e la "trovata" della trasformazione nel pugno di Zeus, per quanto abbia letto in rete commenti critici, comunque ha un senso rispetto alla storia e alla vicenda descritta di Zeus. Inoltre tutte le sigle e le musiche di sottofondo sono indovinate e incalzanti nella miglior tradizione degli anime. Lo Z appare molto forte. Rispetto ad altri Shin robot di Nagai, questa serie mi sembra la meglio riuscita e forse rivaleggia con Shin Getter TLD, che, pur bello, era un po' oscuro e cervellotico. Il finale apre evidentemente a Shin Great Mazinger. Vedremo.
Il celebre robot creato da Go Nagai torna in un remake scritto e diretto da Yasuhiro Imagawa ("Giant Robot") che riesce a rinnovare il personaggio in una serie animata comunque fedele all'originale per la trama e per il character design. Il ritmo della narrazione si adatta invece a uno stile più moderno, evitando la struttura ripetitiva dell'anime anni '70 in favore di una trama non composta da episodi auto-conclusivi ma sviluppandosi con una maggiore decompressione. Dopo un primo episodio un po' confusionario per via del suo voler mettere da subito troppa carne al fuoco, la serie racconta di nuovo come Koji Kabuto ha imparato ad usare Mazinga Z per sconfiggere le creature meccaniche del Dr.Hell. Un nuovo approfondimento originale che rende questo remake più interessante è dato dai flashback che mostrano, parallelamente alle vicende del presente, le battaglie sostenute da Zeus nella mitologia attorno alla quale ruota la trama.
L'aspetto vincente di questa nuova incarnazione di Mazinga è soprattutto la realizzazione tecnica, con disegni e animazioni di buona qualità che però strizzano l'occhio all'estetica vintage, accompagnati da una colonna sonora davvero potente.
L'aspetto vincente di questa nuova incarnazione di Mazinga è soprattutto la realizzazione tecnica, con disegni e animazioni di buona qualità che però strizzano l'occhio all'estetica vintage, accompagnati da una colonna sonora davvero potente.
Allora: l'inizio di questa ennesimo remake non faceva molto sperare, e francamente sono andato avanti nella visione più per ragioni affettive che per altro.
Devo dire, però, che alla fine il buon Nagai è riuscito a dare un senso a tutte (o quasi) le macchinazioni non fluidissime che si andavano sviluppando, e a regalare pure un bel finale aperto, con l'ovvio intento di proseguo di questa rivisitazione della sua saga robotica (e speriamo a questo punto che non si fermi solo alla Mazinger Family, ormai esageratamente sfruttata, ma continui almeno fino al trascuratissimo Duke Fleed...).
La qualità dei disegni è stata buona, ed altrettanto quella della colonna sonora (sebbene parecchie cose suonino come già sentite); in sintesi, dunque, non si griderà al capolavoro, ma certamente l'opera è migliore di tante altre cose messe in cantiere recentemente (praticamente, a mio personale parere, in testa a tutte le altre 'SHIN').
Consigliato.
Devo dire, però, che alla fine il buon Nagai è riuscito a dare un senso a tutte (o quasi) le macchinazioni non fluidissime che si andavano sviluppando, e a regalare pure un bel finale aperto, con l'ovvio intento di proseguo di questa rivisitazione della sua saga robotica (e speriamo a questo punto che non si fermi solo alla Mazinger Family, ormai esageratamente sfruttata, ma continui almeno fino al trascuratissimo Duke Fleed...).
La qualità dei disegni è stata buona, ed altrettanto quella della colonna sonora (sebbene parecchie cose suonino come già sentite); in sintesi, dunque, non si griderà al capolavoro, ma certamente l'opera è migliore di tante altre cose messe in cantiere recentemente (praticamente, a mio personale parere, in testa a tutte le altre 'SHIN').
Consigliato.
Serie molto bella.
A differenza di Mazinkaiser qui si ritorna al passato, narrando la storia di Mazinga Z dalle origini utilizzando tutti i personaggi della serie ed anche di altre amalgamandoli per bene.
Splendide le animazioni ed i personaggi, non più banali e tutti uguali (ovvero i buoni sempre buoni ed i cattivi sempre cattivi, esempi lampanti il Barone Ashura e Kenzo Kabuto).
Per non togliervi la sorpresa non vi dico nulla, ma vi avverto... ricordate come finiva il vecchio cartone di Mazinga Z? E ricordate che c'è stato un "film" tra questa serie e quella del "Grande Mazinga"?
Uomo avvisato...
A differenza di Mazinkaiser qui si ritorna al passato, narrando la storia di Mazinga Z dalle origini utilizzando tutti i personaggi della serie ed anche di altre amalgamandoli per bene.
Splendide le animazioni ed i personaggi, non più banali e tutti uguali (ovvero i buoni sempre buoni ed i cattivi sempre cattivi, esempi lampanti il Barone Ashura e Kenzo Kabuto).
Per non togliervi la sorpresa non vi dico nulla, ma vi avverto... ricordate come finiva il vecchio cartone di Mazinga Z? E ricordate che c'è stato un "film" tra questa serie e quella del "Grande Mazinga"?
Uomo avvisato...
Secondo me prima di dare dei voti bisognerebbe vederla tutta la serie!
L'opera e' molto bella,il regista ha fuso insieme ed in maniera impeccabile personaggi e trame di varie opere di Nagai.
Le citazioni non si contano,da Devilman a Mao Dante,da Violence Jack fino ad Abashiri kazoku(da cui sono stati tratti i personaggi di Nishikiori Tsubasa e i 5 della residenza Kurogane)....inoltre Imagawa ha aggiunto delle sottotrame nuove ed avvincenti,rimescolando le storie dei personaggi classici come Koji,Ashura(caratterizzato molto bene in questa serie,non il solito sfigato che le prende sempre)e Tetsuya(lo rivedremo?seconda serie?),perfino la killer meccanica Gamia ha un ruolo piu' significativo.
Secondo il mio modesto parere la serie si merita un 10 ampio sia per l'animazione che per la storia.
L'opera e' molto bella,il regista ha fuso insieme ed in maniera impeccabile personaggi e trame di varie opere di Nagai.
Le citazioni non si contano,da Devilman a Mao Dante,da Violence Jack fino ad Abashiri kazoku(da cui sono stati tratti i personaggi di Nishikiori Tsubasa e i 5 della residenza Kurogane)....inoltre Imagawa ha aggiunto delle sottotrame nuove ed avvincenti,rimescolando le storie dei personaggi classici come Koji,Ashura(caratterizzato molto bene in questa serie,non il solito sfigato che le prende sempre)e Tetsuya(lo rivedremo?seconda serie?),perfino la killer meccanica Gamia ha un ruolo piu' significativo.
Secondo il mio modesto parere la serie si merita un 10 ampio sia per l'animazione che per la storia.
Questo Mazinger a me piace più del vecchio! Le animazioni sono buone a parte qualche raro momento dove l'immagine sembra (volutamente) non curata fino in fondo). La musica in generale è buona (anche se personalmente preferisco quella di Mazinger Z). La trama è veramente interessante anche se (a mio parere) eccessivamente carica di storie in retrospettiva. I caratteri dei personaggi finalmente tengono "fede" al Manga. Paragonato alla vecchia serie degli anni 70, questo nuovo seriale di "Shin Mazinger Z Hen" è più interessante e molto coinvolgente.
Trama ne abbiamo in questo anime, peccato che alla fine l'unico aspetto su cui si regga sono i 3 grandi nomi che lo accompagnano: Nagai, Imagawa, Mazinger.
Per il resto qui c'è solo una malgestita cronaca di eventi, complicata da scelte registiche che vanno dal noioso al buffonesco. Personaggi riciclati che occupano area, ma senza alcuno spessore, a partire dal protagonista stesso che viene ridotto in due o tre situazioni.
Pennellate a destra e a manca per definire qualche altro personaggio, citazioni staccate l'una dall'altra, sketch comici che hanno l'unico risultato di rovinare i pochi climax presenti nello sviluppo.
Il primo episodio è l'unico in cui c'è un minimo di azione e solo per far vedere il finale e tenere un po' più sveglio lo spettatore.
L'errore sostanziale del regista è il voler complicare a dismisura con continui sbalzi temporali la visione del prodotto, magari ritenendolo una gran cavata (al pari dell'uso che faceva il De Amicis del passato remoto) e non capendo che così si rende il tutto invece insulso e pesante.
Mancano ritmo e coordinazione.
A parte la trama, semplice una volta dipanata, gli unici minuti essenziali per la visione di questo anime sono quelli della sigla dove ci sono i credits.
Pollice verso.
Per il resto qui c'è solo una malgestita cronaca di eventi, complicata da scelte registiche che vanno dal noioso al buffonesco. Personaggi riciclati che occupano area, ma senza alcuno spessore, a partire dal protagonista stesso che viene ridotto in due o tre situazioni.
Pennellate a destra e a manca per definire qualche altro personaggio, citazioni staccate l'una dall'altra, sketch comici che hanno l'unico risultato di rovinare i pochi climax presenti nello sviluppo.
Il primo episodio è l'unico in cui c'è un minimo di azione e solo per far vedere il finale e tenere un po' più sveglio lo spettatore.
L'errore sostanziale del regista è il voler complicare a dismisura con continui sbalzi temporali la visione del prodotto, magari ritenendolo una gran cavata (al pari dell'uso che faceva il De Amicis del passato remoto) e non capendo che così si rende il tutto invece insulso e pesante.
Mancano ritmo e coordinazione.
A parte la trama, semplice una volta dipanata, gli unici minuti essenziali per la visione di questo anime sono quelli della sigla dove ci sono i credits.
Pollice verso.
Non ci siamo, proprio non ci siamo, fin dal primo impatto ci si accorge che l'autore mette in evidenza le scene di maggiore azione per appassionare lo spettatore in previsione di una trama lenta e ingarbugliata, intendiamoci, Imagawa ci ha già abituato a questo, ma in questa serie ha davvero esagerato. Un riflettore di monotonia e di frasi non dette che dura ben oltre la metà della serie, mai vista tanta carne al fuoco senza cuocere niente.
L'anime pecca anche (giudizio tecnico) di una non velata mancanza di cura nel tratto e poca fluidità delle immagini, se non fosse per un po' di computer grafica sembrerebbe essere stato disegnato il decennio scorso, inoltre le atmosfere cupe primeggiano incontrastate, di tanto in tanto c'è qualche fievolissimo tentativo di alleggerirla con delle Gag che in un contesto cosi' tetro risultano fuori posto lasciando ancora piu' spazio allo sgomento. Che dire, dopo aver letto le promesse (mancate) di editare una serie con i piu' incredibili e spettacolari combattimenti mai visti in una serie robotica, di rivedere i personaggi ormai mitologici in Italia e in Giappone riveduti e migliorati (macché, ci sono 4 nuovi personaggi che piu' scontati non si puo', boss, Sayaka, Yumi se non li vedi di tanto in tanto ti dimentichi che esistono), dicevo, dopo tutte quelle promesse, trovarmi d'avanti un'opera simile mi ha fatto letteralmente cascare le braccia, come dico sempre "Nagai, quando vuoi creare un nuovo personaggio, fallo, non mettere sempre Mazinger Z in mezzo per ogni opera che ti viene in mente"
Occasione persa per dare un remake degno di questo nome al mito, peccato davvero.
L'anime pecca anche (giudizio tecnico) di una non velata mancanza di cura nel tratto e poca fluidità delle immagini, se non fosse per un po' di computer grafica sembrerebbe essere stato disegnato il decennio scorso, inoltre le atmosfere cupe primeggiano incontrastate, di tanto in tanto c'è qualche fievolissimo tentativo di alleggerirla con delle Gag che in un contesto cosi' tetro risultano fuori posto lasciando ancora piu' spazio allo sgomento. Che dire, dopo aver letto le promesse (mancate) di editare una serie con i piu' incredibili e spettacolari combattimenti mai visti in una serie robotica, di rivedere i personaggi ormai mitologici in Italia e in Giappone riveduti e migliorati (macché, ci sono 4 nuovi personaggi che piu' scontati non si puo', boss, Sayaka, Yumi se non li vedi di tanto in tanto ti dimentichi che esistono), dicevo, dopo tutte quelle promesse, trovarmi d'avanti un'opera simile mi ha fatto letteralmente cascare le braccia, come dico sempre "Nagai, quando vuoi creare un nuovo personaggio, fallo, non mettere sempre Mazinger Z in mezzo per ogni opera che ti viene in mente"
Occasione persa per dare un remake degno di questo nome al mito, peccato davvero.
Essendo un fan di Nagai... Un ritorno di Mazinga zeta... Dopo Mazinkaiser non potevo perdermelo! Trama nuova non remake interessante, non ha senza dubbio fascino come un anime di 30 anni fa, però è una serie guardabilissima, fatta anche per il nuovo target 18-25 anni che dell'altra versione "classic" non sapevano nulla. Tratti accattivanti ma nulla a che vedere con i lineamenti rudi degli anni'70. Bell'anime se siete un fan di mazinga e soci!
Carissimi, su questa serie giunta oramai al quattoricesimo episodio non posso che dare un giudizio positivo. Sebbene condividessi l'opinione di Koji_77 sul primo episodio lentamente il mio giudizio si è modificato apprezzandone (infittendosi la trama) gli spoiler. Questa serie non solo riprende tutti i personaggi di Mazinger Z ma ne svela anche gli altarini! Sebbene siano stati creati apposta sono decisamente coerenti e logici tanto che ci si chiede come non fossero stati spiegati nella serie classica. E' vero (x esempio) che si dice che sia Tetsuja (il grande Mazinga) sia Koji sono orfani ma era davvero così? No. finite le spiegazioni (nella serie classica). In questa nuova serie invece, causa l'esigenza dello spettatore, viene spiegato dettagliatamente tutto il background dei personaggi. Inoltre stando al primo episodio ci possiamo aspettare un passaggio fra le due serie classiche senza bisogno di andare a vedere un film? esterno che faccia da collegamento. Comunque bisogna precisare che questa serie non è articolata come quella vecchia, ossia: piccola trama prima parte episodio-nuovo mostro-combattimento- fine, bensì trama precedente-forse nuovo mostro-forse combattimento-introduzione trama successiva. Devo dire quindi, che la serie non ha deluso finora, le mie aspettative.
Considerazioni
Chi legge le mie rece sa che non è mia abitudine dare giudizi affrettati però posso dire le mie impressioni su questo nuovo mazinger zeta.
Sin dal principio della notizia non mi aspettavo molto dopo averi visto lo scarso prodotto chiamato Mazinkaiser, visto solo per il nuovo mecha, però ho comunque visionato i primi 8 episodi ovvero 1/3 della serie e sinceramente al momento è davvero scarso.
Non capisco perchè se le idee scarseggiano si debba per forza tirare fuori dal cassetto l'amatissimo (in giappone) "zetto", del maestro nagai...
Impressioni
L'anime inizia subito come peggio, difficilmente, poteva iniziare, un primo episodio che sembra un mega trailer della serie, dando anticipazioni che dovrebbero incuriosire lo spettatore, ma che per il momento mi ha dato l'impressione di cercare di attirare lo spettatore con delle "novità" nella trama rispetto alla vecchia serie, ma che altro non ha da offrire.
Il secondo episodio inizia in maniera che più banale non si può per le serie di super robot, classico ragazzo che sale sul robot non lo sa pilotare, ma se la caverà (il primo scontro finisce al 4 o 5 episodio :o ) perchè il robot in questione è molto più forte degli altri.
Da qui in poi è un miscuglio tra passato presente, spiegazioni e balle varie, i dialoghi noiosi e non stimolanti, tant'è vero che gli ultimi 3 episodi li ho visti in velocità fermandomi solo su qualche dialogo che accennava ad un nuovo personaggio di questa serie.
Il disegno è tipico nagaiano e non mi sembra particolarmente curato, le animazioni sono decenti ma non mi hanno fatto impazzire. La colonna sonora non mi coinvolge e non credo che migliorerà, di solito le colonne sonore hanno uno stampo di un certo tipo che ci accompagnano fino alla fine. La stessa sigla non saprei se dargli la sufficienza.
La scenografia e la regia... beh non so... ci sono?
Insomma fino adesso sta mantenendo le mie aspettative, pessimo!
Spero vivamente che si risollevi nei successivi episodi ma se il buongiorno si vede dal mattino sarà un bel FLOP
E' inutile dire, dato il mio nick, che mi avrebbe fatto piacere di vedere una cosa più "seria"
06/2009
Koji_77
Chi legge le mie rece sa che non è mia abitudine dare giudizi affrettati però posso dire le mie impressioni su questo nuovo mazinger zeta.
Sin dal principio della notizia non mi aspettavo molto dopo averi visto lo scarso prodotto chiamato Mazinkaiser, visto solo per il nuovo mecha, però ho comunque visionato i primi 8 episodi ovvero 1/3 della serie e sinceramente al momento è davvero scarso.
Non capisco perchè se le idee scarseggiano si debba per forza tirare fuori dal cassetto l'amatissimo (in giappone) "zetto", del maestro nagai...
Impressioni
L'anime inizia subito come peggio, difficilmente, poteva iniziare, un primo episodio che sembra un mega trailer della serie, dando anticipazioni che dovrebbero incuriosire lo spettatore, ma che per il momento mi ha dato l'impressione di cercare di attirare lo spettatore con delle "novità" nella trama rispetto alla vecchia serie, ma che altro non ha da offrire.
Il secondo episodio inizia in maniera che più banale non si può per le serie di super robot, classico ragazzo che sale sul robot non lo sa pilotare, ma se la caverà (il primo scontro finisce al 4 o 5 episodio :o ) perchè il robot in questione è molto più forte degli altri.
Da qui in poi è un miscuglio tra passato presente, spiegazioni e balle varie, i dialoghi noiosi e non stimolanti, tant'è vero che gli ultimi 3 episodi li ho visti in velocità fermandomi solo su qualche dialogo che accennava ad un nuovo personaggio di questa serie.
Il disegno è tipico nagaiano e non mi sembra particolarmente curato, le animazioni sono decenti ma non mi hanno fatto impazzire. La colonna sonora non mi coinvolge e non credo che migliorerà, di solito le colonne sonore hanno uno stampo di un certo tipo che ci accompagnano fino alla fine. La stessa sigla non saprei se dargli la sufficienza.
La scenografia e la regia... beh non so... ci sono?
Insomma fino adesso sta mantenendo le mie aspettative, pessimo!
Spero vivamente che si risollevi nei successivi episodi ma se il buongiorno si vede dal mattino sarà un bel FLOP
E' inutile dire, dato il mio nick, che mi avrebbe fatto piacere di vedere una cosa più "seria"
06/2009
Koji_77
Sono sicuro che già in tanti avranno ampiamente raccontato la trama, per cui mi limiterò ad una considerazione: Shin Mazinger, oltre ad avere ottimi disegni e splendide animazioni, appare come un tentativo (finora riuscito) di fondere elementi di Mazinga Z, con altri del manga Z Mazinger (che per chi non lo conoscesse è una storia in cui Mazinga viene rappresentato come "reincarnazione" del Dio Zeus). In quest'ottica sembra come se si siano voluti conservare i ruoli di Mazinga Z (dove Shiro è fratello di Koji - e non di Sayaka, Mazinga è una creatura costruita da Juzo Kabuto - e non ciò che resta del Dio Zeus, dove il Barone Ashura è un essere unico - e non quattro esseri diversi), ma imprimerli nella realtà di Z Mazinger (sapientemente legata ai miti delle antiche divinità greche, come è giusto che sia visto che gioca un ruolo chiave in tutta la vicenda la civiltà Micenea). Ottimo... speriamo che nelle prossime puntate continui così.