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 4
macchia

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Dopo i primi tre film che riassumono la serie principale di Touch, conosciuta in Italia come "Prendi il mondo e vai", ci vengono proposti a distanza di tempo altri due lungometraggi. Cross Road rappresenta l'ultimo film della saga.
Minami ha rinunciato alla ginnastica artistica per dedicarsi a nuova professione, quella di fotografa sportiva, e Tatsuya invece è partito per l'America e gioca in una squadra di baseball a livello professionale.

Questo ultimo film mi è sembrato ancora più noioso del precedente. I dialoghi tra due personaggi non sono altro che un continuo: "Fa del tuo meglio Tatsuya!" e "Fa del tuo meglio anche tu Minami!", davvero, la trama va avanti così per tre quarti del film, e il risultato non può che essere molto noioso. Poi, solo per rendere la storia un poco più interessante, aggiungono una ragazzina che si infatua di Tatsuya, cosa già vista e rivista in altri anime. Mi aspettavo qualcosa di meglio, certo, come sempre lo sport è al centro della storia, ma tutti i personaggi, sia quelli principali che quelli secondari, non mi hanno dato nulla. In definitiva, penso che fosse meglio concludere la storia con il film precedente e non tirarla cosi per le lunghe.


 2
Kotaro

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Nel 2001, per festeggiare il ventennale del manga, ecco che ci riprovano, e, dopo il deludente "Miss Lonely Yesterday" di qualche anno prima, ecco questo "Crossroad - Kaze no yukue".

Tatsuya, deciso a riprendere a giocare a baseball, sceglie di farlo in un posto dove non potrà avere confronti col fratello Kazuya, e quindi di trasferirsi negli Stati Uniti, per militare in una patetica squadretta a rischio scioglimento della Minor League americana, gli Emeralds.
Riuscirà a farsi accettare dai suoi compagni di squadra occidentali? Ma, soprattutto, riuscirà a sopportare la lontananza dall'amata Minami, che, nel frattempo, dal canto suo, è diventata l'assistente di un fotografo abbandonando le sue velleità da ginnasta?

Crossroad ci cala in una realtà, quella americana, ricostruita con grande realismo, e l'idea di Tatsuya, il nostro Tatsuya, finalmente ritornato affabile e umano, privo di tutta quella boria che lo aveva caratterizzato in "Miss Lonely Yesterday", che si trova a dover agire in un paese straniero, con personaggi differenti da quelli con cui solitamente interagisce, è allettante e ben sviluppata.
I nuovi personaggi, seppur semplici e poco originali graficamente, sono tutti simpatici e riescono a farsi amare dallo spettatore. Dispiace veder soppiantati i fedeli compagni del Meisei che avevamo imparato ad amare, dispiace vedere Kotaro dimenticato e sostituito dal nuovo Nick Candy, che assomiglia fisicamente a Masaru Kume di Rough e da lui ha ereditato anche il carattere gioviale, ma dopo pochi minuti si passa sopra all'affetto e all'ideologia, e si viene conquistati da questi nuovi personaggi.
La personalità che meglio emerge è sicuramente quella della protagonista femminile, la mascolina Alice, nipote del proprietario della squadra, che appare un personaggio graficamente originale per gli standard Adachiani grazie ai capelli biondi e agli occhi azzurri da occidentale, alle lentiggini, all'abbigliamento maschile e ai colori accesi degli abiti che indossa. Alice ci appare come un personaggio fresco e frizzante, una ventata d'aria fresca per Tatsuya che ha sempre avuto a che fare con le sue sempre riservate e posate conterranee e ora si trova a dover interagire con questa ragazzina senza peli sulla lingua e dal carattere un pò brusco, ma dal grande cuore, che per lui prenderà la sua prima cotta e a causa del nostro ex "fratello scemo" imparerà ad accettare la sua femminilità e a farla conciliare con la sua passione per lo sport, non senza qualche difficoltà in itinere.

Se i comportamenti di Tatsuya, che rimane sempre coerente con il carattere e i modi di pensare che gli diede l'autore originale, ci sembrano calzanti, altresì non si può dire di Minami, che rimane, in questo film, un personaggio approfondito assai poco e inserito nella trama giusto perchè doveva esserci, ma della splendida Minami della serie originale ormai c'è solo l'ombra. Oltretutto, pur nelle poche scene in cui appare, gli sceneggiatori del film non rinunciano anche stavolta a inserire la figura di Nitta, quasi a voler ancora, ingenuamente, credere che si possa ancora sfruttare il personaggio come un rivale in amore, cosa che ci viene già ampiamente smentita dal manga.

La realizzazione tecnica è moderna e accattivante, sia dal lato grafico, capace di rendere spettacolari anche le partite di baseball e di catalizzare l'attenzione di chi guarda grazie alla genialata di rendere di un bel verde vivido le divise degli Emeralds, sia dal lato sonoro, che ci regala ottimi brani orchestrati d'atmosfera, una nuova, inedita, versione di "Touch, la prima opening della serie tv, questa volta eseguita da una voce maschile, e un nuovo arrangiamento più moderno e senza dubbio molto accattivante, di "Seishun", la seconda ending dell'anime.
Buono il doppiaggio italiano, con un cast variegato che fa un buon lavoro, anche se fa un pò storcere il naso la scelta di Aldo Stella per doppiare Nick, contando che Aldo Stella doppiò Makoto nell'anime di Hiatari Ryoko, e che in Hiatari Ryoko c'era già un personaggio "prototipo" di Nick, ossia Takashi, che era doppiato da un'altra persona che si poteva richiamare anche in questo caso e sarebbe stata più calzante.

Crossroad appare come una sorta di tributo al successo di Touch e del suo autore, inserendo dentro di sè tutta una serie di rimandi e citazioni musicali e grafiche (abbiamo anche un membro degli Emeralds che è graficamente identico a Jinbe!) all'operato di Adachi sino a quel momento, piccole cose che i fans del mangaka non possono non apprezzare. La storia è simpatica e riesce a rendere perfettamente la realtà sportiva degli Americani, ben più commercializzata rispetto al baseball studentesco giapponese, ma, forse, anche per questo, affascinante.
A ben pensarci, Crossroad si rivela un piccolo divertissement che avrebbe potuto benissimo essere lo spunto per una nuova opera indipendente da Touch, ma anche vista come seguito di questo non disturba troppo i suoi fans e riesce a farsi seguire con passione, pur essendo assolutamente non essenziale perchè fuori continuity.