Cobra the Animation (TV)
Cobra The Animation è una serie televisiva che segue le avventure del pirata spaziale Cobra inventato da Buichi Terasawa nel 1982. Questa serie tv è composta da tredici episodi ed è il continuato logico degli oav intitolati Cobra The Animation: The Psychogun e Cobra The Animation: Time Drive. Questi tre anime sono stati realizzati dallo studio Magic Bus in collaborazione con Terasawa per il trentesimo anniversario del manga.
LE AVVENTURE DI COBRA CONTINUANO
Ed eccoci arrivati al terzo e ultimo progetto per il trentennale della nascita del pirata spaziale creato da Buichi Terasawa. Questa volta la regia è affidata a Keizo Shimizu, già direttore dell'animazione nelle precedenti due serie di oav, mentre alla sceneggiatura c'è di nuovo lo zampino di Osamu Dezaki. Protagonista delle storie è sempre l'indiscusso mattatore televisivo che è Cobra, il pirata spaziale con un'enorme taglia sulla testa, il sigaro perennemente in bocca e un debole per le belle donne. A differenza di The Psychogun e Time Drive, questa volta non c'è un'unica storia che si sviluppa per tutta la durata della serie (anche se ci ho sperato) ma ricalca un po' la serie degli anni ottanta e, nei suoi tredici episodi, racconta diverse storie più o meno brevi, per un totale di sei racconti.
La serie inizia in grande stile con una storia in puro stile fantascientifico/fracassone tipico di questo franchise. C'è un misterioso pianeta artificiale che vaga per l'universo e che rischia di schiantarsi contro il sole causando un disastro di enormi proporzioni. Secret, una giovane agente della Polizia Galattica, è incaricata di ritrovare la chiave per poterlo fermare e Cobra non ci penserà due volte a dargli una mano. La trama è quella sopra, quindi non mi sembra il caso di dilungarsi oltre. Se avete visto il film del 1982, noterete senz'altro degli elementi già visti. C'è il pianeta che viaggia nel cosmo, la principessa che poteva modificare la sua rotta e perfino la chiave che permette di fermare è molto simile a quanto già visto nel lungometraggio. Tutti questi elementi però vengono riarrangiati decisamente bene, andando a strutturare una storia completamente nuova e, devo ammettere, anche piuttosto avvincente. Questo arco narrativo copre i primi quattro episodi.
Le storie successive sono decisamente più brevi e anche totalmente diverse tra loro. Nell'episodio cinque Cobra si reca su un pianeta acquatico su invito del suo vecchio amico Johnny, che sembra aver trovato un leggendario tesoro sommerso. Arrivato sul pianeta però scopre che Johnny è scomparso, così si mette ad indagare, andando ad imbattersi in una banda di criminali che puntano allo stesso tesoro e una bella archeologa che vuole trovare a tutti i costi le leggendarie rovine in cui dovrebbe essere custodito. Nei successivi due episodi assistiamo alla scalata del misterioso monte Kagero. Cobra si unisce ad un gruppo di avventurieri che sono alla ricerca della carcassa di un aereo che trasportava un carico di lingotti d'oro. Il problema è che la montagna sulla quale dovrebbe essersi schiantato l'aereo è il monte Kagero, una montagna leggendaria che esiste solo per coloro in cui ci credono.
A questo seguono altre due brevi storie. Nella prima Cobra si imbatte in una strana miliardaria che vuole ingaggiarlo per cercare i semi della Mandrad, un'inquietante pianta dal volto umano che ha un valore inestimabile. Per forzare la sua decisione la donna ha rapito Secret e l'ha rinchiusa in una prigione subspaziale situata nel suo occhio sinistro. L'unico modo che ha Cobra per liberarla è accettare di svolgere questa pericolosa missione. In quella successiva, dopo aver partecipato alla Meteor Run, una delle corse più pericolose dell'universo, il pirata spaziale si troverà alle prese con un pericoloso pirata della strada che, con la sua moto corazzata, sta terrorizzando un'intera metropoli. Gli ultimi quattro episodi invece vanno a comporre nuovamente un unico arco narrativo. Un committente misterioso ingaggia tredici mercenari con delle abilità uniche e Cobra è uno di questi. Il loro compito è introdursi in un mondo occupato dalle pericolose Truppe del Chaos e mettere le mani sul favoloso tesoro custodito nel leggendario castello di Shiva.
Insomma, le storie narrate sono quanto di più vario ci si possa trovare di fronte. Seguiremo Cobra affrontare tutte queste situazioni con il suo immancabile umorismo, il sigaro perennemente in bocca, ma soprattutto con la sua invincibile psychogun sempre pronta all'uso. L'universo in cui si svolgono le sue avventure è (come sempre) uno dei più improbabili che possano esistere, pieno di assurdità scientifiche, stani pianeti e altrettanto strambi alieni, ma soprattutto una serie di belle donne che vanno in giro con degli abiti che a mala pena si possono definire tali. Però, per quanto assurde e senza senso possano sembrare queste storie, sono sorrette da una buona sceneggiatura, con delle belle ambientazioni e un'atmosfera capace fin da subito di trascinare lo spettatore nel racconto. Se a questo aggiungete l'incontenibile carisma del protagonista otterrete una serie decisamente accattivante.
Questa serie ha la straordinaria capacità di mettere in scena delle storie a dir poco assurde e di renderle molto più coinvolgenti di quanto potrebbero sembrare a parole. Il tutto grazie ad una sceneggiatura ben strutturata, un'ottima caratterizzazione, ma soprattutto grazie ad un protagonista che ha la straordinaria capacità di portare avanti l'anime quasi da solo. Accanto a Cobra entrano in scena diversi comprimari, che vanno dall'immancabile bella donna fino allo strambo alieno di turno. In ogni caso tutti questi personaggi secondari non vanno oltre al singolo arco narrativo, e quindi non sono poi così dettagliati, ma interpretano la loro parte decisamente a dovere, accompagnando il nostro pirata in calzamaglia rossa durante le sue avventure. Tra questi appare ovviamente anche Armaroid Lady, la storica partner di Cobra, che però si limita solo a qualche comparsata.
Dal lato tecnico lo standard è quello a cui siamo abituati, con delle animazioni che mescolano disegni dai colori brillanti con un massiccio uso della computer grafica, il tutto con il tocco un po' retro che contraddistingue queste produzioni. Ad accompagnare la serie viene messa in campo l'ottima colonna sonora realizzata da Yoshihiro Ike, compositore che si era già occupato delle due precedenti serie. Il tutto coadiuvato da due bellissime sigle realizzate con il solito stile alla 007. L'unico rammarico è che ho trovato questa serie troppo breve... non ho fatto tempo ad appassionarmi alle storie che le avevo già finite. Tirando le somme, questo Cobra the Animation è puro intrattenimento fracassone in stile anni ottanta, che mette in scena una space opera tanto assurda quanto coinvolgente, con un protagonista assolutamente unico nel suo genere. Per quello che mi riguarda è una serie assolutamente da vedere (poi fate vobis). E con questo concludo questa mia piccola digressione sulle trasposizioni animate del pirata spaziale creato da Terasawa.
LE AVVENTURE DI COBRA CONTINUANO
Ed eccoci arrivati al terzo e ultimo progetto per il trentennale della nascita del pirata spaziale creato da Buichi Terasawa. Questa volta la regia è affidata a Keizo Shimizu, già direttore dell'animazione nelle precedenti due serie di oav, mentre alla sceneggiatura c'è di nuovo lo zampino di Osamu Dezaki. Protagonista delle storie è sempre l'indiscusso mattatore televisivo che è Cobra, il pirata spaziale con un'enorme taglia sulla testa, il sigaro perennemente in bocca e un debole per le belle donne. A differenza di The Psychogun e Time Drive, questa volta non c'è un'unica storia che si sviluppa per tutta la durata della serie (anche se ci ho sperato) ma ricalca un po' la serie degli anni ottanta e, nei suoi tredici episodi, racconta diverse storie più o meno brevi, per un totale di sei racconti.
La serie inizia in grande stile con una storia in puro stile fantascientifico/fracassone tipico di questo franchise. C'è un misterioso pianeta artificiale che vaga per l'universo e che rischia di schiantarsi contro il sole causando un disastro di enormi proporzioni. Secret, una giovane agente della Polizia Galattica, è incaricata di ritrovare la chiave per poterlo fermare e Cobra non ci penserà due volte a dargli una mano. La trama è quella sopra, quindi non mi sembra il caso di dilungarsi oltre. Se avete visto il film del 1982, noterete senz'altro degli elementi già visti. C'è il pianeta che viaggia nel cosmo, la principessa che poteva modificare la sua rotta e perfino la chiave che permette di fermare è molto simile a quanto già visto nel lungometraggio. Tutti questi elementi però vengono riarrangiati decisamente bene, andando a strutturare una storia completamente nuova e, devo ammettere, anche piuttosto avvincente. Questo arco narrativo copre i primi quattro episodi.
Le storie successive sono decisamente più brevi e anche totalmente diverse tra loro. Nell'episodio cinque Cobra si reca su un pianeta acquatico su invito del suo vecchio amico Johnny, che sembra aver trovato un leggendario tesoro sommerso. Arrivato sul pianeta però scopre che Johnny è scomparso, così si mette ad indagare, andando ad imbattersi in una banda di criminali che puntano allo stesso tesoro e una bella archeologa che vuole trovare a tutti i costi le leggendarie rovine in cui dovrebbe essere custodito. Nei successivi due episodi assistiamo alla scalata del misterioso monte Kagero. Cobra si unisce ad un gruppo di avventurieri che sono alla ricerca della carcassa di un aereo che trasportava un carico di lingotti d'oro. Il problema è che la montagna sulla quale dovrebbe essersi schiantato l'aereo è il monte Kagero, una montagna leggendaria che esiste solo per coloro in cui ci credono.
A questo seguono altre due brevi storie. Nella prima Cobra si imbatte in una strana miliardaria che vuole ingaggiarlo per cercare i semi della Mandrad, un'inquietante pianta dal volto umano che ha un valore inestimabile. Per forzare la sua decisione la donna ha rapito Secret e l'ha rinchiusa in una prigione subspaziale situata nel suo occhio sinistro. L'unico modo che ha Cobra per liberarla è accettare di svolgere questa pericolosa missione. In quella successiva, dopo aver partecipato alla Meteor Run, una delle corse più pericolose dell'universo, il pirata spaziale si troverà alle prese con un pericoloso pirata della strada che, con la sua moto corazzata, sta terrorizzando un'intera metropoli. Gli ultimi quattro episodi invece vanno a comporre nuovamente un unico arco narrativo. Un committente misterioso ingaggia tredici mercenari con delle abilità uniche e Cobra è uno di questi. Il loro compito è introdursi in un mondo occupato dalle pericolose Truppe del Chaos e mettere le mani sul favoloso tesoro custodito nel leggendario castello di Shiva.
Insomma, le storie narrate sono quanto di più vario ci si possa trovare di fronte. Seguiremo Cobra affrontare tutte queste situazioni con il suo immancabile umorismo, il sigaro perennemente in bocca, ma soprattutto con la sua invincibile psychogun sempre pronta all'uso. L'universo in cui si svolgono le sue avventure è (come sempre) uno dei più improbabili che possano esistere, pieno di assurdità scientifiche, stani pianeti e altrettanto strambi alieni, ma soprattutto una serie di belle donne che vanno in giro con degli abiti che a mala pena si possono definire tali. Però, per quanto assurde e senza senso possano sembrare queste storie, sono sorrette da una buona sceneggiatura, con delle belle ambientazioni e un'atmosfera capace fin da subito di trascinare lo spettatore nel racconto. Se a questo aggiungete l'incontenibile carisma del protagonista otterrete una serie decisamente accattivante.
Questa serie ha la straordinaria capacità di mettere in scena delle storie a dir poco assurde e di renderle molto più coinvolgenti di quanto potrebbero sembrare a parole. Il tutto grazie ad una sceneggiatura ben strutturata, un'ottima caratterizzazione, ma soprattutto grazie ad un protagonista che ha la straordinaria capacità di portare avanti l'anime quasi da solo. Accanto a Cobra entrano in scena diversi comprimari, che vanno dall'immancabile bella donna fino allo strambo alieno di turno. In ogni caso tutti questi personaggi secondari non vanno oltre al singolo arco narrativo, e quindi non sono poi così dettagliati, ma interpretano la loro parte decisamente a dovere, accompagnando il nostro pirata in calzamaglia rossa durante le sue avventure. Tra questi appare ovviamente anche Armaroid Lady, la storica partner di Cobra, che però si limita solo a qualche comparsata.
Dal lato tecnico lo standard è quello a cui siamo abituati, con delle animazioni che mescolano disegni dai colori brillanti con un massiccio uso della computer grafica, il tutto con il tocco un po' retro che contraddistingue queste produzioni. Ad accompagnare la serie viene messa in campo l'ottima colonna sonora realizzata da Yoshihiro Ike, compositore che si era già occupato delle due precedenti serie. Il tutto coadiuvato da due bellissime sigle realizzate con il solito stile alla 007. L'unico rammarico è che ho trovato questa serie troppo breve... non ho fatto tempo ad appassionarmi alle storie che le avevo già finite. Tirando le somme, questo Cobra the Animation è puro intrattenimento fracassone in stile anni ottanta, che mette in scena una space opera tanto assurda quanto coinvolgente, con un protagonista assolutamente unico nel suo genere. Per quello che mi riguarda è una serie assolutamente da vedere (poi fate vobis). E con questo concludo questa mia piccola digressione sulle trasposizioni animate del pirata spaziale creato da Terasawa.
Ho deciso di dare a questa serie la sufficienza poiché fa parte di un unicum più grande e complesso di quest'ultima. Dovessi valutare sono unicamente questi 13 episodi gli avrei tranquillamente dato l'insufficienza (un bel 5- probabilmente) ma forse il mio giudizio è eccessivamente negativo in quanto influenzato dalla serie precedente "le avventure spaziali del pirata Cobra" dalla visione del film uscito ai tempi che furono in VHS da parte della Yamato, e dagli OAV riguardanti i viaggi temporali di Cobra.
Cobra the animation ha una serie di mancanze, la maggiore che salta subito all'occhio e da cui non si sfugge assolutamente è la mancanza del suo regista di riferimento Osamu Dezaki che come tutti sanno è quello dei fermo immagine graffiato( vedi Lady Oscar nel periodo rivoluzionario già iniziato) per dare drammaticità assoluta alla scena e della sua capacità di valorizzare le forme femminili.
Intendiamoci le forme femminili abbondanti e perfette (normalmente bionde seminude) non mancano anzi abbondano in tutti gli episodi(addirittura in uno la donna si spoglia e viene definita dalle proporzioni perfette dal cartone stesso), però esse spesso insieme con tutto il resto del contesto, risultano piatte e prive di tridimensionalità (un errore del regista probabilmente o degli animatori) ma comunque non danno quel senso di carne viva e sensuale che invece si ha nelle altre opere riguardanti Cobra.
La serie poi presuppone che lo spettatore conosca esattamente il background di tutti i personaggi della serie stessa, essi non vengono ne spiegati ne forniti di background, alcuni personaggi fondamentali come per esempio Lady (la Diabolik femmina robotica compagna di viaggi ed avventure per intenderci) vengono addirittura a malapena presentati per 2 minuti in tutta la serie.
La serie ha comunque alcuni lati positivi, primo fra tutti è la ripresa dello stile anni 70 inizio 80 (e mi riferisco sia alle parrucche che andavano in quegli anni sia allo stile delle posture sessualmente ammiccanti delle donne) in cui nella fantascienza era assolutamente tutto possibile per intenderci siamo al livello di fantascienza di "Star Wars" in cui apparivano alieni di tutte le forme e colori, e la chiamiamo "fanta-scienza" poiché non era limitata dalla logica (come ora) ma bensì solo unicamente dalla fantasia, per cui era realmente possibile qualunque cosa (come per esempio muovere pianeti, avere sigari multifunzione e avere piante semisenzienti carnivore).
Inoltre la serie è composta da due grandi archi narrativi di quattro episodi e uno da due, che permettono di avere una storia a respiro quasi filmico .
Cobra the animation ha una serie di mancanze, la maggiore che salta subito all'occhio e da cui non si sfugge assolutamente è la mancanza del suo regista di riferimento Osamu Dezaki che come tutti sanno è quello dei fermo immagine graffiato( vedi Lady Oscar nel periodo rivoluzionario già iniziato) per dare drammaticità assoluta alla scena e della sua capacità di valorizzare le forme femminili.
Intendiamoci le forme femminili abbondanti e perfette (normalmente bionde seminude) non mancano anzi abbondano in tutti gli episodi(addirittura in uno la donna si spoglia e viene definita dalle proporzioni perfette dal cartone stesso), però esse spesso insieme con tutto il resto del contesto, risultano piatte e prive di tridimensionalità (un errore del regista probabilmente o degli animatori) ma comunque non danno quel senso di carne viva e sensuale che invece si ha nelle altre opere riguardanti Cobra.
La serie poi presuppone che lo spettatore conosca esattamente il background di tutti i personaggi della serie stessa, essi non vengono ne spiegati ne forniti di background, alcuni personaggi fondamentali come per esempio Lady (la Diabolik femmina robotica compagna di viaggi ed avventure per intenderci) vengono addirittura a malapena presentati per 2 minuti in tutta la serie.
La serie ha comunque alcuni lati positivi, primo fra tutti è la ripresa dello stile anni 70 inizio 80 (e mi riferisco sia alle parrucche che andavano in quegli anni sia allo stile delle posture sessualmente ammiccanti delle donne) in cui nella fantascienza era assolutamente tutto possibile per intenderci siamo al livello di fantascienza di "Star Wars" in cui apparivano alieni di tutte le forme e colori, e la chiamiamo "fanta-scienza" poiché non era limitata dalla logica (come ora) ma bensì solo unicamente dalla fantasia, per cui era realmente possibile qualunque cosa (come per esempio muovere pianeti, avere sigari multifunzione e avere piante semisenzienti carnivore).
Inoltre la serie è composta da due grandi archi narrativi di quattro episodi e uno da due, che permettono di avere una storia a respiro quasi filmico .