Eden of the East - The King of Eden
Questa recensione va considerata come un normale approfondimento di quella precedentemente scritta per la serie animata di 11 episodi.
In questo film la storia fa dei passi in avanti, a dir la verità piccoli passi in avanti. Entra in gioco anche un nuovo Selecao che sembra però buttato lì giusto per ravvivare la situazione di stallo che si è venuta a formare.
Juiz resta un mistero, anche se finalmente si capisce che ha un minimo di libero arbitrio e non esaudisce tutti i capricci dei vari Selecao senza batter ciglio.
Purtroppo sono rimasto abbastanza deluso rispetto alla serie tv, perché è stata persa un'occasione. C'era l'opportunità di portare avanti la storia, di capire molte cose sull'organizzazione dietro i Selecao, sul personaggio di Takizawa, e invece niente di tutto ciò è avvenuto. Mi sono ritrovato alla fine del film senza aver ancora capito quasi niente.
Spero che l'ultimo film possa far luce sui troppi buchi della trama, anche se a quanto pare i ragazzi dell'Eden of the East non sembrano risentirne quando fanno ricerche, studi o supposizioni, loro si che sono davvero perspicaci ed intelligenti.
Un 6,5 è comunque meritato.
In questo film la storia fa dei passi in avanti, a dir la verità piccoli passi in avanti. Entra in gioco anche un nuovo Selecao che sembra però buttato lì giusto per ravvivare la situazione di stallo che si è venuta a formare.
Juiz resta un mistero, anche se finalmente si capisce che ha un minimo di libero arbitrio e non esaudisce tutti i capricci dei vari Selecao senza batter ciglio.
Purtroppo sono rimasto abbastanza deluso rispetto alla serie tv, perché è stata persa un'occasione. C'era l'opportunità di portare avanti la storia, di capire molte cose sull'organizzazione dietro i Selecao, sul personaggio di Takizawa, e invece niente di tutto ciò è avvenuto. Mi sono ritrovato alla fine del film senza aver ancora capito quasi niente.
Spero che l'ultimo film possa far luce sui troppi buchi della trama, anche se a quanto pare i ragazzi dell'Eden of the East non sembrano risentirne quando fanno ricerche, studi o supposizioni, loro si che sono davvero perspicaci ed intelligenti.
Un 6,5 è comunque meritato.
"Eden of the East - The King of Eden" è un lungometraggio della durata di circa 80 minuti che si pone come primo sequel della serie "Eden of the East".
La storia riprende sei mesi dopo dalla conclusione della serie, e vediamo Saki nuovamente in America alla ricerca di Akira, il quale dopo essersi cancellato per l'ennesima volta i ricordi è sparito nel nulla lasciando solamente un breve indizio sulla sua ubicazione.
Questo primo film è sicuramente l'episodio più deludente di tutta la serie. Dopo una prima stagione intensa ed appassionante mi sarei aspettato molto di meglio. La trama rimane praticamente ferma, e non procede se non negli ultimi venti minuti. Durante la prima parte il tutto si concentra sul rintracciare Akira e sul ricordagli la sua vera identità. Il risultato è quello di un ritmo basso e di una narrazione spenta e a tratti noiosa.
Nel momento in cui il protagonista principale inizia a muoversi nuovamente come di consueto, ecco che il livello globale dell'opera ritorna standard, e raggiunge faticosamente la sufficienza.
Il comparto grafico è rimasto pressochè invariato, non ho notato alcun miglioramento, e per fortuna nessuna rovinosa caduta di stile. Ancora una volta spicca e va sottolineato l'ottimo comparto sonoro. Il finale segna ufficialmente il ritorno di Akira, e spiana la strada per la vera conclusione dell'opera. Il rapporto fra i due protagonisti, che nella serie principale si era evoluto ottimamente, non subisce alcun cambiamento, o per lo meno non procede.
In conclusione "Eden of the East - The King of Eden" è stata una mezza delusione. Una visione lenta e priva di mordente, che però consiglio ugualmente a tutti coloro che hanno apprezzato "Eden of the East", anche perchè indispensabile per godersi poi l'ultimo film conclusivo.
La storia riprende sei mesi dopo dalla conclusione della serie, e vediamo Saki nuovamente in America alla ricerca di Akira, il quale dopo essersi cancellato per l'ennesima volta i ricordi è sparito nel nulla lasciando solamente un breve indizio sulla sua ubicazione.
Questo primo film è sicuramente l'episodio più deludente di tutta la serie. Dopo una prima stagione intensa ed appassionante mi sarei aspettato molto di meglio. La trama rimane praticamente ferma, e non procede se non negli ultimi venti minuti. Durante la prima parte il tutto si concentra sul rintracciare Akira e sul ricordagli la sua vera identità. Il risultato è quello di un ritmo basso e di una narrazione spenta e a tratti noiosa.
Nel momento in cui il protagonista principale inizia a muoversi nuovamente come di consueto, ecco che il livello globale dell'opera ritorna standard, e raggiunge faticosamente la sufficienza.
Il comparto grafico è rimasto pressochè invariato, non ho notato alcun miglioramento, e per fortuna nessuna rovinosa caduta di stile. Ancora una volta spicca e va sottolineato l'ottimo comparto sonoro. Il finale segna ufficialmente il ritorno di Akira, e spiana la strada per la vera conclusione dell'opera. Il rapporto fra i due protagonisti, che nella serie principale si era evoluto ottimamente, non subisce alcun cambiamento, o per lo meno non procede.
In conclusione "Eden of the East - The King of Eden" è stata una mezza delusione. Una visione lenta e priva di mordente, che però consiglio ugualmente a tutti coloro che hanno apprezzato "Eden of the East", anche perchè indispensabile per godersi poi l'ultimo film conclusivo.
Continuazione quasi obbligata della serie "Eden of the East", questo OAV non aggiunge molto alla serie principale finendo per sprecare una buona occasione per concluderla degnamente. Purtroppo però, nonostante le atmosfere e i personaggi mantengano la loro interessante personalità, continuando a catturare la simpatia dello spettatore, lo stesso non si può dire della trama. L'intero OAV sembra infatti l'unione di più episodi piuttosto che un film vero e proprio, oltretutto episodi privi di eventi veramente significativi. Le poche rivelazioni saranno infatti un po' forzate e più volte ci si interrogherà sulla coerenza della trama stessa che tira per le lunghe momenti poco importanti per poi dare meno spazio a eventi chiave. La grafica e la colonna sonora rimangono comunque di buon livello e fanno la loro buona impressione. "King of Eden rimane" in ogni caso una discreta visione anche se purtroppo non tanto interessante quanto la serie principale rispetto a cui per l'appunto si nota un calo.
Il "2" di ogni serie è sempre più difficile, e The King of Eden conferma questa regola. Bello, bellissimo tecnicamente e sicuramente consigliato, ma è un po' più contorto rispetto ai primi 11 episodi: trama ormai quasi da spy-story. Sembra quasi un "pretesto" per arrivare al terzo capitolo della saga, quel "Paradise Lost" che invece tornerà a stupire e a meritare voti altissimi. Non buttiamo comunque via questo "The King of Eden", sempre grazioso nei disegni, vivissimo negli scenari e curato nei dettagli.
Al termine delle 11 puntate che componevano la serie di 'Eden of the East' la storia non si era ancora conclusa, Akira aveva chiesto a Juiz di diventare Re del Giappone.
Questo film riprende da dove era terminata la serie, senza però proporre niente di nuovo ma andando a ripescare da idee vecchie.
Dopo aver espresso la sua richiesta, Akira ha perso nuovamente la memoria ed è stato architettato un piano per far sì che tutti credano che sia il figliastro del primo ministro. Si ripartirà quindi da zero con Saki che dovrà ritrovare lo scomparso Akira e fargli ricordare chi lui sia veramente. Si verranno a creare quindi nuovi intrecci, compariranno nuovi Selecao, ovviamente inutili ai fini della storia in quanto l'unico che faccia veramente qualcosa è Mononobe.
La storia, durante tutto il film, non fa molti passi avanti; principalmente fa due passi indietro e tre in avanti, Saki dovrà fare ricordare tutto ad Akira, cosa già vista nella serie e che qua risulta noiosa.
Le sorti del film si risollevano solamente durante il finale quando a movimentare un po' la situazione ci penserà Mononobe, unico personaggio che abbia un minimo di carisma. I fondatori dell'Eden of the East, che nelle 11 puntate della serie avevano avuti tutti i loro "15 minuti di fama" qua sono relegati in secondo piano, compresa Saki che non risulta per niente interessante.
Le cose che avevano piacevolmente sorpreso nella serie, grafica e sonoro, sono rimaste soddisfacenti: i disegni sono i medesimi mentre la sigla è cambiata (in peggio) e il resto della colonna sonora non è all'altezza della serie.
Se questo è il seguito che avevo tanto atteso, forse era meglio se la storia si fosse conclusa dopo 11 episodi. Meglio ancora sarebbe stato creare una seconda serie che avrebbe permesso di creare una storia più avvincente e meno monotona di questo lungo film, seguito da 'Paradise Lost' che concluderà in modo definitivo questa serie, dalle grandi possibilità ma sfruttate in malo modo.
'The King of Eden' è consigliato solo ai fan di 'Eden of The East' ma, se vi è piaciuto il finale della serie, per me è meglio che non vi guardiate i due film che vi rovinerebbero solo i bei ricordi.
Questo film riprende da dove era terminata la serie, senza però proporre niente di nuovo ma andando a ripescare da idee vecchie.
Dopo aver espresso la sua richiesta, Akira ha perso nuovamente la memoria ed è stato architettato un piano per far sì che tutti credano che sia il figliastro del primo ministro. Si ripartirà quindi da zero con Saki che dovrà ritrovare lo scomparso Akira e fargli ricordare chi lui sia veramente. Si verranno a creare quindi nuovi intrecci, compariranno nuovi Selecao, ovviamente inutili ai fini della storia in quanto l'unico che faccia veramente qualcosa è Mononobe.
La storia, durante tutto il film, non fa molti passi avanti; principalmente fa due passi indietro e tre in avanti, Saki dovrà fare ricordare tutto ad Akira, cosa già vista nella serie e che qua risulta noiosa.
Le sorti del film si risollevano solamente durante il finale quando a movimentare un po' la situazione ci penserà Mononobe, unico personaggio che abbia un minimo di carisma. I fondatori dell'Eden of the East, che nelle 11 puntate della serie avevano avuti tutti i loro "15 minuti di fama" qua sono relegati in secondo piano, compresa Saki che non risulta per niente interessante.
Le cose che avevano piacevolmente sorpreso nella serie, grafica e sonoro, sono rimaste soddisfacenti: i disegni sono i medesimi mentre la sigla è cambiata (in peggio) e il resto della colonna sonora non è all'altezza della serie.
Se questo è il seguito che avevo tanto atteso, forse era meglio se la storia si fosse conclusa dopo 11 episodi. Meglio ancora sarebbe stato creare una seconda serie che avrebbe permesso di creare una storia più avvincente e meno monotona di questo lungo film, seguito da 'Paradise Lost' che concluderà in modo definitivo questa serie, dalle grandi possibilità ma sfruttate in malo modo.
'The King of Eden' è consigliato solo ai fan di 'Eden of The East' ma, se vi è piaciuto il finale della serie, per me è meglio che non vi guardiate i due film che vi rovinerebbero solo i bei ricordi.
