Sengoku Basara 2
E' con dispiacere che faccio questa recensione, perché questa è una delle mie serie preferite in assoluto, e darle un misero 6 mi lascia davvero dispiaciuto.
"Sengoku Basara 2" riprende esattamente da dove la serie precedente aveva lasciato: dopo la caduta degli Oda con la morte di Nobunaga, lo scontro per il dominio del Giappone può continuare con la certezza che tutti gli assicureranno un futuro prospero. Durante però uno scontro fra gli acerrimi rivali Masamune e Yukimura, un nuovo importante personaggio fa il suo ingresso: Toyotomi Hideyoshi (nella storia colui che ha realmente unificato il Giappone), insieme al suo stratega Takenaka Hanbei. Questi lasceranno i nostri protagonisti con un messaggio e se ne andranno, dando il via a "Sengoku Basara 2".
La trama, sotto il punto di vista dell'entusiasmo, ha un calo non indifferente, visto che nella parte centrale della serie c'è un punto morto che permane per parecchie puntate, appesantendo veramente tanto la visione, perché più che altro era tranquillamente evitabile.
Per quanto riguarda i personaggi, invece, si sente la mancanza di Nobunaga come antagonista: Hideyoshi non ha il suo carisma e risulta essere una macchietta insignificante in confronto alla sua controparte della prima serie. L'unica new entry che mi è piaciuta veramente tanto è proprio Hanbei: complessivamente mi ha colpito veramente tanto, diventando di fatto uno dei miei personaggi preferiti. Purtroppo, personaggi chiave che nella prima serie sono stati fondamentali, come Kenshin Uesugi, si vedono poco e sono sfruttati poco; mi è dispiaciuto non poco vedere uno come lui messo davvero in secondo piano rispetto agli altri. La serie, sotto questo punto di vista, cerca di far maturare Yukimura concentrandosi sul rapporto di fiducia e stima reciproca fra Kojuro e Masamune, e di approfondire la storia di Keji, una volta migliore amico di Hideyoshi. In queste cose ci riesce anche, ma in modo un po' troppo pesante.
Altra cosa che ho gradito poco sono alcuni personaggi morti nella prima serie che magicamente resuscitano: questo mi ha fatto rimanere un po' male.
Dal punto di vista grafico e sonoro non ci sono cambiamenti, vengono utilizzate molte eccellenti tracce presenti nella prima serie; solo poche sono le OST nuove, e specialmente sono character song. Come ho detto prima, mi dispiace veramente tanto dare solo un sei a "Sengoku Basara 2" che, ripeto, è un ottimo prodotto anch'esso, ma rispetto al suo prequel perde terreno, maggiormente a causa del casino che hanno fatto fra personaggi, trama e dinamicità.
"Sengoku Basara 2" riprende esattamente da dove la serie precedente aveva lasciato: dopo la caduta degli Oda con la morte di Nobunaga, lo scontro per il dominio del Giappone può continuare con la certezza che tutti gli assicureranno un futuro prospero. Durante però uno scontro fra gli acerrimi rivali Masamune e Yukimura, un nuovo importante personaggio fa il suo ingresso: Toyotomi Hideyoshi (nella storia colui che ha realmente unificato il Giappone), insieme al suo stratega Takenaka Hanbei. Questi lasceranno i nostri protagonisti con un messaggio e se ne andranno, dando il via a "Sengoku Basara 2".
La trama, sotto il punto di vista dell'entusiasmo, ha un calo non indifferente, visto che nella parte centrale della serie c'è un punto morto che permane per parecchie puntate, appesantendo veramente tanto la visione, perché più che altro era tranquillamente evitabile.
Per quanto riguarda i personaggi, invece, si sente la mancanza di Nobunaga come antagonista: Hideyoshi non ha il suo carisma e risulta essere una macchietta insignificante in confronto alla sua controparte della prima serie. L'unica new entry che mi è piaciuta veramente tanto è proprio Hanbei: complessivamente mi ha colpito veramente tanto, diventando di fatto uno dei miei personaggi preferiti. Purtroppo, personaggi chiave che nella prima serie sono stati fondamentali, come Kenshin Uesugi, si vedono poco e sono sfruttati poco; mi è dispiaciuto non poco vedere uno come lui messo davvero in secondo piano rispetto agli altri. La serie, sotto questo punto di vista, cerca di far maturare Yukimura concentrandosi sul rapporto di fiducia e stima reciproca fra Kojuro e Masamune, e di approfondire la storia di Keji, una volta migliore amico di Hideyoshi. In queste cose ci riesce anche, ma in modo un po' troppo pesante.
Altra cosa che ho gradito poco sono alcuni personaggi morti nella prima serie che magicamente resuscitano: questo mi ha fatto rimanere un po' male.
Dal punto di vista grafico e sonoro non ci sono cambiamenti, vengono utilizzate molte eccellenti tracce presenti nella prima serie; solo poche sono le OST nuove, e specialmente sono character song. Come ho detto prima, mi dispiace veramente tanto dare solo un sei a "Sengoku Basara 2" che, ripeto, è un ottimo prodotto anch'esso, ma rispetto al suo prequel perde terreno, maggiormente a causa del casino che hanno fatto fra personaggi, trama e dinamicità.
Dopo la battaglia e la sconfitta di Oda, dopo un periodo di un anno e una stagione, sbarca in Giappone Sengoku Basara II, con un nuovo temibile quanto forte avversario che i nostri protagonisti dovranno affrontare, Toyotomi Hideyoshi.
E' un sequel davvero ben fatto. Non rovina la serie (come molti sequel hanno l'onore di fare), ma si mantiene sullo stesso livello della prima. Come in ogni sequel compariranno nuovi personaggi, alcuni importanti e altri meno. In generale i personaggi compariranno e scompariranno a loro piacimento, e alcuni della serie precedente saranno messi un po' in ombra, mentre verranno messi in risalto alcuni personaggi messi in ombra nella prima serie. Fatto strano è che i personaggi creduti morti, o di cui avete la certezza della loro morte nella prima serie o nel corso di questa, ricompariranno stranamente, quindi, più o meno, di personaggi ne muoiono pochi. Lo spettatore infatti rimarrà basito dalle ricomparse di personaggi che si credevano morti, a volte personaggi di cui non si capisce il perché li hanno "resuscitati", in quanto poco importanti.
I personaggi, nonostante tutto, sapranno fare il loro lavoro, facendosi amare nel bene o nel male. A differenza del boss della prima serie, questo Hideyoshi sembra un tipo più tranquillo, ma più conquistatore. Però pare molto esagerato: ci viene mostrato come un uomo gigante, e non gli serviranno armi per combattere, ma sfrutterà il suo enorme corpo. Con un sol colpo, letteralmente riesce a "distruggere" le acque e a smuovere le nuvole. Un antagonista molto forzato rispetto a Oda, che bramava solamente il potere, essendo crudele, ma per la forza rispetto a lui non è niente. Affiancato al grande boss, troviamo il solito generale masochista-sadico; quest'ultimo però si rivela molto interessante e abbinato molto bene al suo padrone per gli ideali, non come il generale sottoposto di Oda della prima serie.
Ripeto, Sengoku Basara è una serie 'tamarrissima' e raggiunge il suo apice di 'tamarraggine' in questa seconda serie, quando vedremo i cavalli praticamente volare, saltando da un buco largo vari chilometri. È un anime storico e rappresenta il periodo giapponese Sengoku, ovviamente con personaggi realmente esistiti, e ovviamente adattato ad anime con superpoteri. È una serie epica e tamarra, e i combattimenti ne sono una prova; ci fa vedere solo mazzate e strategie, anche se in questa seconda serie viene dato spazio anche ai ricordi e ai sentimenti. L'animazione rimane ottima, anche se solo e unicamente nel sesto episodio cala parecchio. L'opening è davvero molto bella (una delle mie preferite!), così come l'ending, e le OST sono sempre perfette e adatte alla situazione in cui si trovano i nostri personaggi. Una serie che consiglio un po' a tutti, rilassante e scorrevole.
E' un sequel davvero ben fatto. Non rovina la serie (come molti sequel hanno l'onore di fare), ma si mantiene sullo stesso livello della prima. Come in ogni sequel compariranno nuovi personaggi, alcuni importanti e altri meno. In generale i personaggi compariranno e scompariranno a loro piacimento, e alcuni della serie precedente saranno messi un po' in ombra, mentre verranno messi in risalto alcuni personaggi messi in ombra nella prima serie. Fatto strano è che i personaggi creduti morti, o di cui avete la certezza della loro morte nella prima serie o nel corso di questa, ricompariranno stranamente, quindi, più o meno, di personaggi ne muoiono pochi. Lo spettatore infatti rimarrà basito dalle ricomparse di personaggi che si credevano morti, a volte personaggi di cui non si capisce il perché li hanno "resuscitati", in quanto poco importanti.
I personaggi, nonostante tutto, sapranno fare il loro lavoro, facendosi amare nel bene o nel male. A differenza del boss della prima serie, questo Hideyoshi sembra un tipo più tranquillo, ma più conquistatore. Però pare molto esagerato: ci viene mostrato come un uomo gigante, e non gli serviranno armi per combattere, ma sfrutterà il suo enorme corpo. Con un sol colpo, letteralmente riesce a "distruggere" le acque e a smuovere le nuvole. Un antagonista molto forzato rispetto a Oda, che bramava solamente il potere, essendo crudele, ma per la forza rispetto a lui non è niente. Affiancato al grande boss, troviamo il solito generale masochista-sadico; quest'ultimo però si rivela molto interessante e abbinato molto bene al suo padrone per gli ideali, non come il generale sottoposto di Oda della prima serie.
Ripeto, Sengoku Basara è una serie 'tamarrissima' e raggiunge il suo apice di 'tamarraggine' in questa seconda serie, quando vedremo i cavalli praticamente volare, saltando da un buco largo vari chilometri. È un anime storico e rappresenta il periodo giapponese Sengoku, ovviamente con personaggi realmente esistiti, e ovviamente adattato ad anime con superpoteri. È una serie epica e tamarra, e i combattimenti ne sono una prova; ci fa vedere solo mazzate e strategie, anche se in questa seconda serie viene dato spazio anche ai ricordi e ai sentimenti. L'animazione rimane ottima, anche se solo e unicamente nel sesto episodio cala parecchio. L'opening è davvero molto bella (una delle mie preferite!), così come l'ending, e le OST sono sempre perfette e adatte alla situazione in cui si trovano i nostri personaggi. Una serie che consiglio un po' a tutti, rilassante e scorrevole.
In questo seguito di "Sengoku Basara", detto "Ni" ("due" in Giapponese), vediamo affiancarsi a vecchie conoscenze, quali i due protagonisti, il "cucciolo di tigre" Sanada Yukimura e il "drago con un occhio solo" Date Masamune (che mantengono i loro ruoli da protagonisti) alcuni nuovi signori della guerra, appartenenti a regni diversi: l'asprissima battaglia contro il tiranno militarista Oda Nobunaga presso il tempio Honno-ji è finita, il paese è allo stremo e tutti concordano sul bisogno di una definitiva unificazione, quale mezzo per porre fine a tutte le violenze e i soprusi sulla popolazione.
Ed è proprio da queste basi che emerge la figura di Toyotomi Hideoyoshi, intenzionato a combattere non per diletto come Oda, ma per riunire il paese sotto la sua bandiera. Affiancato dal fido luogotenente Takenaka Hanbei e da due generali fedelissimi - Tokugawa Ieyasu comandante dell'armata orientale e Ishida Mitsunari quale capo dell'armata occidentale -, Toyotomi non si fa scrupoli nell'usare la violenza contro chiunque non condivida le sue idee. Sin dall'inizio egli verrà percepito come un secondo tiranno, e la serie segue tutte le peripezie dei due regni principali (Oshuu e Kai) nel cercare alleanze e sventare tradimenti, fino all'inevitabile scontro diretto.
La serie come ritmo di narrazione e impostazione caratteriale dei personaggi si mantiene coerente: oltre ad aggiungere alcune componenti di mistero e comiche, verranno approfondite alcune storie personali sui personaggi, ad esempio le relazioni tra Keiji e lo stesso Toyotomi, o sul perchè Koujiro rimanga così fedele al Dokuganryuu. I nuovi daimyo che ci vengono presentati (nello specifico, Mori Motonari e Chosokabe Motochika) si integrano perfettamente con i vecchi, interagiscono e alla fine della serie ci sembrerà di averli conosciuti sin dall'inizio - in effetti avevano fatto dei brevi camei nel primissimo episodio.
Dal lato tecnico vediamo riconfermati lo stesso cast di doppiatori della prima serie, una colonna sonora eccezionale (opening ed ending le reputo persino migliori delle prime), animazioni fluide e colori vivaci e caldi, che renderanno ancora più piacevole la visione.
Insomma, "Sengoku Basara Ni" è un proseguimento assai coerente, imperdibile per chi si sia appassionato alla prima serie, indispensabile prequel di quella che sarà la battaglia finale che concluderà il ciclo (trattata nel film "Sengoku Basara: The Last Party").
Ed è proprio da queste basi che emerge la figura di Toyotomi Hideoyoshi, intenzionato a combattere non per diletto come Oda, ma per riunire il paese sotto la sua bandiera. Affiancato dal fido luogotenente Takenaka Hanbei e da due generali fedelissimi - Tokugawa Ieyasu comandante dell'armata orientale e Ishida Mitsunari quale capo dell'armata occidentale -, Toyotomi non si fa scrupoli nell'usare la violenza contro chiunque non condivida le sue idee. Sin dall'inizio egli verrà percepito come un secondo tiranno, e la serie segue tutte le peripezie dei due regni principali (Oshuu e Kai) nel cercare alleanze e sventare tradimenti, fino all'inevitabile scontro diretto.
La serie come ritmo di narrazione e impostazione caratteriale dei personaggi si mantiene coerente: oltre ad aggiungere alcune componenti di mistero e comiche, verranno approfondite alcune storie personali sui personaggi, ad esempio le relazioni tra Keiji e lo stesso Toyotomi, o sul perchè Koujiro rimanga così fedele al Dokuganryuu. I nuovi daimyo che ci vengono presentati (nello specifico, Mori Motonari e Chosokabe Motochika) si integrano perfettamente con i vecchi, interagiscono e alla fine della serie ci sembrerà di averli conosciuti sin dall'inizio - in effetti avevano fatto dei brevi camei nel primissimo episodio.
Dal lato tecnico vediamo riconfermati lo stesso cast di doppiatori della prima serie, una colonna sonora eccezionale (opening ed ending le reputo persino migliori delle prime), animazioni fluide e colori vivaci e caldi, che renderanno ancora più piacevole la visione.
Insomma, "Sengoku Basara Ni" è un proseguimento assai coerente, imperdibile per chi si sia appassionato alla prima serie, indispensabile prequel di quella che sarà la battaglia finale che concluderà il ciclo (trattata nel film "Sengoku Basara: The Last Party").
Rieccoci in compagnia degli eroi che ci hanno fatto emozionare nella prima serie di Sengoku Basara.
Ritroviamo i soliti "protagonisti" Date e Yukimura, ritroviamo personaggi che però in questa serie verranno un po' messi da parte come il "Dio della guerra" Uesugi Kenshin e la "Tigre del Kai" Takeda Shingen, facciamo la conoscenza di nuovi alleati, come "l'Oni dei mari orientali" Chosokabe Motochika e di nuovi nemici, primi tra tutti il possente Toyotomi Hideyoshi e il suo stratega Takenaka Hanbei.
Ritroviamo inoltre alcuni personaggi che erano creduti morti o effettivamente lo erano (cosa molto strana) nella prima serie, ma non faccio nomi per non fare spoiler.
Trama a grandi linee simile a quella della prima serie, caratterizzata però da più momenti riflessivi in cui si mostrerà il vero legame tra Takeda e Yukimura e tra Masamune e Kojuro. Caratteri psicologici praticamente identici a quelli dei protagonisti della prima serie, tranne che per Yukimura: il ragazzo, che se nella prima serie seguiva ciecamente i consigli e gli ordini del maestro, qui comincia a pensare con la sua testa e viene più volte assalito da dubbi che solo alla fine riuscirà a risolvere.
Combattimenti come sempre spettacolari - ed esagerati. Finale scontato ed anche un po' aperto (che sia in programma una terza serie?).
Musiche incalzanti, disegni molto ben fatti e fluidi, doppiaggio perfetto: esattamente come nella prima serie.
Due i lati negativi, se così si possono chiamare: il primo è dato da alcuni eventi che si perdono tra alcune puntate tanto che lo spettatore, all'inizio, si chiede se non ha erroneamente saltato qualche episodio; il secondo è dato dalla presenza di tre personaggi che nella prima serie sono effettivamente morti (la cosa è chiara) e che qui ritornano, non si sa come, più forti di prima. Per il resto anime bellissimo come la prima serie. Consigliatissimo.
Ritroviamo i soliti "protagonisti" Date e Yukimura, ritroviamo personaggi che però in questa serie verranno un po' messi da parte come il "Dio della guerra" Uesugi Kenshin e la "Tigre del Kai" Takeda Shingen, facciamo la conoscenza di nuovi alleati, come "l'Oni dei mari orientali" Chosokabe Motochika e di nuovi nemici, primi tra tutti il possente Toyotomi Hideyoshi e il suo stratega Takenaka Hanbei.
Ritroviamo inoltre alcuni personaggi che erano creduti morti o effettivamente lo erano (cosa molto strana) nella prima serie, ma non faccio nomi per non fare spoiler.
Trama a grandi linee simile a quella della prima serie, caratterizzata però da più momenti riflessivi in cui si mostrerà il vero legame tra Takeda e Yukimura e tra Masamune e Kojuro. Caratteri psicologici praticamente identici a quelli dei protagonisti della prima serie, tranne che per Yukimura: il ragazzo, che se nella prima serie seguiva ciecamente i consigli e gli ordini del maestro, qui comincia a pensare con la sua testa e viene più volte assalito da dubbi che solo alla fine riuscirà a risolvere.
Combattimenti come sempre spettacolari - ed esagerati. Finale scontato ed anche un po' aperto (che sia in programma una terza serie?).
Musiche incalzanti, disegni molto ben fatti e fluidi, doppiaggio perfetto: esattamente come nella prima serie.
Due i lati negativi, se così si possono chiamare: il primo è dato da alcuni eventi che si perdono tra alcune puntate tanto che lo spettatore, all'inizio, si chiede se non ha erroneamente saltato qualche episodio; il secondo è dato dalla presenza di tre personaggi che nella prima serie sono effettivamente morti (la cosa è chiara) e che qui ritornano, non si sa come, più forti di prima. Per il resto anime bellissimo come la prima serie. Consigliatissimo.
Seconda serie del fortunato anime legato al brand Sengoku Basara della Capcom. Ritroviamo i nostri “fichissimi” eroi esattamente dove li avevamo lasciati alla fine della prima serie: a darsi battaglia – rispettivamente Shingen e Kenshin e Date e Yukimura. Ma la guerra pura e semplice non può durare molto nel mondo immaginario (ma fondato su personaggi tutti realmente esistiti) inventato da Yasuyuki Muto, e quindi eccoci davanti un nuovo super-nemico che sostituisce il “vecchio” Oda Nobunaga. Sto parlando di Toyotomi Hideoshi, rappresentato come una sottospecie di gigante, fanatico del potere e della forza individuale (anche se a differenza di Nobunaga lui vuole davvero un Giappone unito e più forte).
In questo caso non si viene a formare un’alleanza nel corso della narrazione, bensì le fazioni in campo si schierano da sole e cercano in tutti i modi di approfittare del caos generato dallo strapotere di Hideoshi. La storia si sviluppa su tre piani diversi: il primo è rappresentato dalla crescita interiore del generale di Takeda, Sanada Yukimura, il secondo dalla guerra che dilaga nel paese del Sol Levante e il terzo dalla battaglia ideologica fra Keiji e lo stesso Hideoshi.
A mio parere il livello di questa seconda serie è notevolmente inferiore rispetto al suo prequel e i motivi sono molteplici. Sengoku Basara non è un anime storico, piuttosto è un prodotto che “reinventa” la storia inserendoci elementi di pura fantasia e alquanto stravaganti, ed è proprio qui il problema: manca il nemico che rappresenta il male (come Nobunaga nella prima serie), in quanto Hideoshi ha un background che lo rende umano; per molti episodi si tratta il tema della fedeltà tralasciando gli scontri, vi è l’esclusione di personaggi carismatici e importanti per gran parte della visione… ma scusate, la “tamarrata” della prima serie esiste ancora?!
Vi sono punte altissime di “coolness” e di trovate estreme (pugni che fanno scomparire una baia intera, navi con cannoni immensi, strumenti da guerra che rimandano agli specchi archimedei), ma, d’altro canto, si perde quella pazzia al di là di ogni limite del prequel.
Non vi è più la sorpresa nel vedere auree degne di Dragonball intorno ai samurai o nell’assistere a duelli in volo. Il tutto è appassito a causa della stessa arma che si era usata per rendere “grande” questo titolo: la sfrontatezza. Essa colpisce e lascia esterrefatti per un breve periodo di tempo, ma alla lunga l’insieme risulta inevitabilmente normale.
Passando all’aspetto tecnico delle serie, parto analizzando i doppiaggi originali. Essi sono a dir poco perfetti, voci profonde e completamente fuse all’interno del personaggio in questione (per chi conosce Bleach, vengono riutilizzati gli stessi seyu).
Dal punto di vista artistico ritorno al discorso precedentemente disquisito: calando di numero le trovate “tamarre” della precedente serie, la grafica non può che peggiorare (sia ben chiaro che è comunque di altissimo livello).
Considero questo anime un vero “must” per coloro che hanno assistito alle gesta dei nostri eroi nella prima serie; d’altra parte, per chi non si è ancora immerso nella visione, vi è la possibilità che vi lasci un po’ delusi.
In questo caso non si viene a formare un’alleanza nel corso della narrazione, bensì le fazioni in campo si schierano da sole e cercano in tutti i modi di approfittare del caos generato dallo strapotere di Hideoshi. La storia si sviluppa su tre piani diversi: il primo è rappresentato dalla crescita interiore del generale di Takeda, Sanada Yukimura, il secondo dalla guerra che dilaga nel paese del Sol Levante e il terzo dalla battaglia ideologica fra Keiji e lo stesso Hideoshi.
A mio parere il livello di questa seconda serie è notevolmente inferiore rispetto al suo prequel e i motivi sono molteplici. Sengoku Basara non è un anime storico, piuttosto è un prodotto che “reinventa” la storia inserendoci elementi di pura fantasia e alquanto stravaganti, ed è proprio qui il problema: manca il nemico che rappresenta il male (come Nobunaga nella prima serie), in quanto Hideoshi ha un background che lo rende umano; per molti episodi si tratta il tema della fedeltà tralasciando gli scontri, vi è l’esclusione di personaggi carismatici e importanti per gran parte della visione… ma scusate, la “tamarrata” della prima serie esiste ancora?!
Vi sono punte altissime di “coolness” e di trovate estreme (pugni che fanno scomparire una baia intera, navi con cannoni immensi, strumenti da guerra che rimandano agli specchi archimedei), ma, d’altro canto, si perde quella pazzia al di là di ogni limite del prequel.
Non vi è più la sorpresa nel vedere auree degne di Dragonball intorno ai samurai o nell’assistere a duelli in volo. Il tutto è appassito a causa della stessa arma che si era usata per rendere “grande” questo titolo: la sfrontatezza. Essa colpisce e lascia esterrefatti per un breve periodo di tempo, ma alla lunga l’insieme risulta inevitabilmente normale.
Passando all’aspetto tecnico delle serie, parto analizzando i doppiaggi originali. Essi sono a dir poco perfetti, voci profonde e completamente fuse all’interno del personaggio in questione (per chi conosce Bleach, vengono riutilizzati gli stessi seyu).
Dal punto di vista artistico ritorno al discorso precedentemente disquisito: calando di numero le trovate “tamarre” della precedente serie, la grafica non può che peggiorare (sia ben chiaro che è comunque di altissimo livello).
Considero questo anime un vero “must” per coloro che hanno assistito alle gesta dei nostri eroi nella prima serie; d’altra parte, per chi non si è ancora immerso nella visione, vi è la possibilità che vi lasci un po’ delusi.
Questa seconda serie non fa che ricalcare gli stilemi della precedente, nonostante sembri esserci un maggior lato strategico. Mentre la prima serie era uno scontro di forze tra due fazioni categorizzate in bene e male, questa seconda non ha questa stigmatizzazione, ci sono momenti in cui il nuovo nemico sembra essere lui dalla parte della ragione. Tale nemico, Toyotomi Hideyoshi, non è carismatico come il primo "demoniaco", ma nonostante ciò riesce a mettere in scacco più volte il gruppo dei protagonisti, in cui vi sono delle notevole nuove entrate.
Solita grafica, solito schema, ma il risultato rimane simile a quello della prima serie nonostante le evidente differenze. Questa, ancor più della prima, non coinvolge nonostante rimanga l'atteggiamento "cool" della prima serie, ho provato pura noia lungo gli episodi, di cui si salva solo l'ultimo.
L'elemento interessante è una lieve crescita del duo "Date-Yukimura" che sembrano migliorare, l'uno diventa "diversamente impetuoso", l'altro arriva a comprendere di più il suo maestro e gli insegnamenti che gli vuole trasmettere.
Quindi per questa serie né carne né pesce, ma dagli spunti interessanti, un 6 mi sembra giusto.
Solita grafica, solito schema, ma il risultato rimane simile a quello della prima serie nonostante le evidente differenze. Questa, ancor più della prima, non coinvolge nonostante rimanga l'atteggiamento "cool" della prima serie, ho provato pura noia lungo gli episodi, di cui si salva solo l'ultimo.
L'elemento interessante è una lieve crescita del duo "Date-Yukimura" che sembrano migliorare, l'uno diventa "diversamente impetuoso", l'altro arriva a comprendere di più il suo maestro e gli insegnamenti che gli vuole trasmettere.
Quindi per questa serie né carne né pesce, ma dagli spunti interessanti, un 6 mi sembra giusto.
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler
Episodio 1. Laddove terminò l'ultimo episodio della prima stagione inizia il primo episodio della seconda, ovvero con il duello Masamune VS Yukimura da una parte e Kenshin VS Oyakata-sama dall'altra. Mentre Masamune sta per infliggere il colpo letale al suo avversario, compaiono Toyotomi Hideyoshi e Takenaka Hanbei, che saranno i principali avversari della serie (qualche dubbio su chi sia il vero "cattivo" viste e considerate le varie intromissioni di Mutsunaga, qui resuscitato come altra buona parte del cast della serie precedente).
Diamo il bentornato a Sengoku Basara, anime della Production IG basato sul picchiaduro della CAPCOM, qui arrivato alla sua seconda stagione, che rivisita le vicende storiche che tra la seconda metà del 1500 e i primi anni del 1600 portarono all'unificazione del Giappone da parte di un audace gruppo di feudatari desiderosi di aumentare sempre di più il loro potere.
Che dire dunque? La serie tecnicamente non delude. Il design è quello, già ottimo, della prima serie, che migliora a mio parere quello del gioco originale. Le musiche di Hiroyuki Sawano sono, per la maggior parte, versioni remixate o rivisitate di quelle della prima serie, belle e ben adatte al contesto. Lasciano un poco l'amaro in bocca le sigle. Se nella prima stagione erano (specie la opening) veramente ottime e con video travolgenti, in questa seconda serie sono molto più anonimi: chi come me si aspettava un sequel di quel favoloso balletto in sottofondo alla opening è rimasto davvero male.
Per il resto, ogni cosa è ottima: fondali e atmosfere, uso della CG e animazioni, per culminare con un ottimo cast di doppiaggio giapponese che è, poi, esattamente lo stesso del gioco.
Veniamo ora alla trama (che forse era quello che doveva essere detto per primo...). Posso assicurare che quanto a evoluzione della trama, dialoghi, monologhi e tutto quel che ci sta dietro, ebbene tutto questo è ben superiore alla prima serie. Bello il rapporto, qui più approfondito, tra Kojurou e Masamune; un po' meno bello Yukimura con le sue urla stile Super Sayan di terzo livello; bellissimo Motonari, con il suo andazzo sadico ed indecifrabile; splendido Mutsunaga, che per chi non l'avesse ancora capito nella prima stagione qui si rivela come il vero nemico, quello che non avendo principi né seguendo (pare) un vero scopo è il più spietato.
Peccato che, assieme a queste apprezzabili finezze, vangano quintuplicate anche tutte quelle sboronate che hanno reso celebre la prima serie: Toyotomi con un solo pugno riesce a creare un'onda d'urto che allontana un due-trecento frecce che gli vengono scoccate contro, o circa allo stesso modo fa scomparire tutta l'acqua del mare (si: cose che nemmeno Mosè...), cavalli con marmitta che saltano dieci metri di lunghezza su un crepaccio, culminando con Yukimura che blocca praticamente a mani nude la fortezza Fugaku che scende in discesa a tutta velocità.
Come dicevamo prima buona parte del cast è resuscitato: Mutsunaga, Ichi (sigh), il vecchio Shimazu e soprattutto il duo Tadakatsu-Ieyasu (quest'ultimo nel frattanto si è allungato di un metro e mezzo, così, senza spiegazioni.) ritornano a dar notizia di sé, chi più, chi meno. Delle new entry tengo a far notare in particolar modo il giovane Musashi Miyamoto, uno dei personaggi più simpatici della serie.
Se vi è piaciuta la prima serie è praticamente impossibile che non vi piaccia questa seconda, se non avete visto la prima serie e vi avventurate in questa farete fatica: non perché ci sia tanto da capire, quanto piuttosto perché il cervello di una persona normale non non è fatto per reggere una tale caterva di castronerie sparata una dietro l'altra in sequenza, senza interruzioni. Guardatevi la prima, vi solidificherà lo stomaco e preparerà psicologicamente per questa. Se non vi è piaciuta la prima serie non guardatelo nemmeno, perdereste tempo.
A me, grande fan della prima serie e del gioco originale, non può che essere piaciuta tantissimo, nonostante certi infelici e sconclusionati passaggi e le onde energetiche volanti. Ma si sa, se il cuore di un appassionato non segue logica, quello di una fangirl lo segue ancora meno.
Episodio 1. Laddove terminò l'ultimo episodio della prima stagione inizia il primo episodio della seconda, ovvero con il duello Masamune VS Yukimura da una parte e Kenshin VS Oyakata-sama dall'altra. Mentre Masamune sta per infliggere il colpo letale al suo avversario, compaiono Toyotomi Hideyoshi e Takenaka Hanbei, che saranno i principali avversari della serie (qualche dubbio su chi sia il vero "cattivo" viste e considerate le varie intromissioni di Mutsunaga, qui resuscitato come altra buona parte del cast della serie precedente).
Diamo il bentornato a Sengoku Basara, anime della Production IG basato sul picchiaduro della CAPCOM, qui arrivato alla sua seconda stagione, che rivisita le vicende storiche che tra la seconda metà del 1500 e i primi anni del 1600 portarono all'unificazione del Giappone da parte di un audace gruppo di feudatari desiderosi di aumentare sempre di più il loro potere.
Che dire dunque? La serie tecnicamente non delude. Il design è quello, già ottimo, della prima serie, che migliora a mio parere quello del gioco originale. Le musiche di Hiroyuki Sawano sono, per la maggior parte, versioni remixate o rivisitate di quelle della prima serie, belle e ben adatte al contesto. Lasciano un poco l'amaro in bocca le sigle. Se nella prima stagione erano (specie la opening) veramente ottime e con video travolgenti, in questa seconda serie sono molto più anonimi: chi come me si aspettava un sequel di quel favoloso balletto in sottofondo alla opening è rimasto davvero male.
Per il resto, ogni cosa è ottima: fondali e atmosfere, uso della CG e animazioni, per culminare con un ottimo cast di doppiaggio giapponese che è, poi, esattamente lo stesso del gioco.
Veniamo ora alla trama (che forse era quello che doveva essere detto per primo...). Posso assicurare che quanto a evoluzione della trama, dialoghi, monologhi e tutto quel che ci sta dietro, ebbene tutto questo è ben superiore alla prima serie. Bello il rapporto, qui più approfondito, tra Kojurou e Masamune; un po' meno bello Yukimura con le sue urla stile Super Sayan di terzo livello; bellissimo Motonari, con il suo andazzo sadico ed indecifrabile; splendido Mutsunaga, che per chi non l'avesse ancora capito nella prima stagione qui si rivela come il vero nemico, quello che non avendo principi né seguendo (pare) un vero scopo è il più spietato.
Peccato che, assieme a queste apprezzabili finezze, vangano quintuplicate anche tutte quelle sboronate che hanno reso celebre la prima serie: Toyotomi con un solo pugno riesce a creare un'onda d'urto che allontana un due-trecento frecce che gli vengono scoccate contro, o circa allo stesso modo fa scomparire tutta l'acqua del mare (si: cose che nemmeno Mosè...), cavalli con marmitta che saltano dieci metri di lunghezza su un crepaccio, culminando con Yukimura che blocca praticamente a mani nude la fortezza Fugaku che scende in discesa a tutta velocità.
Come dicevamo prima buona parte del cast è resuscitato: Mutsunaga, Ichi (sigh), il vecchio Shimazu e soprattutto il duo Tadakatsu-Ieyasu (quest'ultimo nel frattanto si è allungato di un metro e mezzo, così, senza spiegazioni.) ritornano a dar notizia di sé, chi più, chi meno. Delle new entry tengo a far notare in particolar modo il giovane Musashi Miyamoto, uno dei personaggi più simpatici della serie.
Se vi è piaciuta la prima serie è praticamente impossibile che non vi piaccia questa seconda, se non avete visto la prima serie e vi avventurate in questa farete fatica: non perché ci sia tanto da capire, quanto piuttosto perché il cervello di una persona normale non non è fatto per reggere una tale caterva di castronerie sparata una dietro l'altra in sequenza, senza interruzioni. Guardatevi la prima, vi solidificherà lo stomaco e preparerà psicologicamente per questa. Se non vi è piaciuta la prima serie non guardatelo nemmeno, perdereste tempo.
A me, grande fan della prima serie e del gioco originale, non può che essere piaciuta tantissimo, nonostante certi infelici e sconclusionati passaggi e le onde energetiche volanti. Ma si sa, se il cuore di un appassionato non segue logica, quello di una fangirl lo segue ancora meno.
Dopo aver sconfitto Nobunaga Oda, nella seconda serie di Sengoku Basara, Masamune Date e Yukimura Sanada dovranno vedersela con l’enorme Hideyoshi Toyotomi.
In questa serie nuovi personaggi storici fanno la loro comparsa, oltre al già citato Hideyoshi, ci sono anche Kotaro Fuma, Musashi Miyamoto e Takenaka Hanbei, per citarne alcuni. Alcuni personaggi della prima serie finiscono in secondo piano, come ad esempio Takeda Shingen e Kenshin Uesugi, e altri vengono messi in risalto, tipo Keiji Maeda e Mouri Motonari. In questa serie viene dato più spazio alla storia, alle alleanze e ai sentimenti dei vari personaggi, ci sono dunque meno scontri individuali e meno combattimenti in generale. Ma le esagerazioni si sprecano anche qui, ciò che non si vede nel corso della serie viene mostrato tutto nell’ultimo episodio dove i combattenti bruciano tutto il loro spirito combattivo.
Hideyoshi è comunque un personaggio davvero esagerato, vero che è il super boss finale, ma già da come viene mostrato nella sigla, in cui appare gigantesco mentre tiene il Giappone sul palmo della mano, si capisce che tipo di personaggio sia, infatti nel corso dell’anime è capace di far sparire le nuvole dal cielo con un pugno (nuvole che si sono formate al suo arrivo), con un gesto della mano di rimandare indietro migliaia di frecce scoccate verso di lui, o di far evaporare l’acqua dell’oceano con un pugno. Davvero troppo, anche per Sengoku Basara.
Il livello dei disegni e delle animazioni mi è sembrato uguale a quello della prima serie, senza miglioramenti ma neanche peggioramenti e questo è importante. I colori sono sempre molto belli e molto accesi. Le musiche sono le stesse della prima serie, quindi anche qui si ha una colonna sonora moderna a dispetto dell’epoca in cui è ambientata la serie. Molto bella la sigla di apertura “Sword Summit” di T.M. Revolution, che mi è piaciuta più della già ottima “Jap” della prima serie.
Il doppiaggio è ottimo, specialmente quello di Masamune Date con il suo Inglese da teppista, e quello di Yukimura, anche se qui urla un po’ di meno.
In conclusione, mi è piaciuta anche questa seconda serie, anche se per varie cose inferiore alla prima. La storia comunque non si conclude e quindi potrebbe anche esserci un Sengoku Basara 3.
In questa serie nuovi personaggi storici fanno la loro comparsa, oltre al già citato Hideyoshi, ci sono anche Kotaro Fuma, Musashi Miyamoto e Takenaka Hanbei, per citarne alcuni. Alcuni personaggi della prima serie finiscono in secondo piano, come ad esempio Takeda Shingen e Kenshin Uesugi, e altri vengono messi in risalto, tipo Keiji Maeda e Mouri Motonari. In questa serie viene dato più spazio alla storia, alle alleanze e ai sentimenti dei vari personaggi, ci sono dunque meno scontri individuali e meno combattimenti in generale. Ma le esagerazioni si sprecano anche qui, ciò che non si vede nel corso della serie viene mostrato tutto nell’ultimo episodio dove i combattenti bruciano tutto il loro spirito combattivo.
Hideyoshi è comunque un personaggio davvero esagerato, vero che è il super boss finale, ma già da come viene mostrato nella sigla, in cui appare gigantesco mentre tiene il Giappone sul palmo della mano, si capisce che tipo di personaggio sia, infatti nel corso dell’anime è capace di far sparire le nuvole dal cielo con un pugno (nuvole che si sono formate al suo arrivo), con un gesto della mano di rimandare indietro migliaia di frecce scoccate verso di lui, o di far evaporare l’acqua dell’oceano con un pugno. Davvero troppo, anche per Sengoku Basara.
Il livello dei disegni e delle animazioni mi è sembrato uguale a quello della prima serie, senza miglioramenti ma neanche peggioramenti e questo è importante. I colori sono sempre molto belli e molto accesi. Le musiche sono le stesse della prima serie, quindi anche qui si ha una colonna sonora moderna a dispetto dell’epoca in cui è ambientata la serie. Molto bella la sigla di apertura “Sword Summit” di T.M. Revolution, che mi è piaciuta più della già ottima “Jap” della prima serie.
Il doppiaggio è ottimo, specialmente quello di Masamune Date con il suo Inglese da teppista, e quello di Yukimura, anche se qui urla un po’ di meno.
In conclusione, mi è piaciuta anche questa seconda serie, anche se per varie cose inferiore alla prima. La storia comunque non si conclude e quindi potrebbe anche esserci un Sengoku Basara 3.
Alle volte è necessario partire dalla fine. Voto: 5
Dare di più mi è impossibile.
Purtroppo questa è la classica serie fatta solo perché la vecchia ha avuto successo. È capitato tante altre volte, è normale. Non tutto però può andare oltre la storia stessa. I punti deboli di questa seconda serie, rispetto alla prima (che mi è piaciuta tantissimo) sono principalmente tre.
Il primo: il nemico fa pena. Non è da "Basara", Oda, il nemico della scorsa serie, era un vero cattivo, morto lui però, come può la storia piacere ancora?
Il secondo: ci sono episodi senza momenti ove si ride con piacere, quei momenti che molte volte erano presenti nella prima serie dove per una strana situazione ti veniva da sorridere. Qui l'umorismo è pari a zero ed a mio avviso, sono momenti che in anime simili devono esserci.
Il terzo: ma il protagonista chi è? Yukimura? Mah, non ne sono convinto... In alcune puntate si vede poco e, quando si vede, pensa e dice sempre le stesse cose. Classica mancanza di idee da parte di chi ha creato la storia: non sapeva che fare ed aspetta l'ultimo episodio per far dire qualcosa di diverso al personaggio.
Insomma, se avete visto la prima serie e vi è piaciuta, questa potreste vederla giusto per passare il tempo. Ma, se la prima serie non vi è piaciuta un granché, allora lasciate perdere! Deluso.
Dare di più mi è impossibile.
Purtroppo questa è la classica serie fatta solo perché la vecchia ha avuto successo. È capitato tante altre volte, è normale. Non tutto però può andare oltre la storia stessa. I punti deboli di questa seconda serie, rispetto alla prima (che mi è piaciuta tantissimo) sono principalmente tre.
Il primo: il nemico fa pena. Non è da "Basara", Oda, il nemico della scorsa serie, era un vero cattivo, morto lui però, come può la storia piacere ancora?
Il secondo: ci sono episodi senza momenti ove si ride con piacere, quei momenti che molte volte erano presenti nella prima serie dove per una strana situazione ti veniva da sorridere. Qui l'umorismo è pari a zero ed a mio avviso, sono momenti che in anime simili devono esserci.
Il terzo: ma il protagonista chi è? Yukimura? Mah, non ne sono convinto... In alcune puntate si vede poco e, quando si vede, pensa e dice sempre le stesse cose. Classica mancanza di idee da parte di chi ha creato la storia: non sapeva che fare ed aspetta l'ultimo episodio per far dire qualcosa di diverso al personaggio.
Insomma, se avete visto la prima serie e vi è piaciuta, questa potreste vederla giusto per passare il tempo. Ma, se la prima serie non vi è piaciuta un granché, allora lasciate perdere! Deluso.
Ho visto per ora solo i primi due episodi, e mi pare che questa serie colmi i vari gap della prima. In primo luogo il nemico non è un folle spietato mezzo demone, ma una sorta di Raul samurai che vuole unificare e rendere grande il Giappone. In secondo luogo, gli scontri personali sono un po' più ricchi di spade e lance prima che delle solite onde di fuoco o draghi di fulmini. Infine tutto ruota, con mio grande piacere, sulle strategie di guerra e le alleanze geografiche.
Come per il primo dico: prodotto non eccelso, ma comunque godibile.
Come per il primo dico: prodotto non eccelso, ma comunque godibile.